Presentato a Roma il primo volume del libro di Davoli
Mercoledì 10 giugno 2009 nella biblioteca del Quarticciolo ( VII Municipio di Roma) alle ore 17 e 30 è stato presentato il 1° volume dell’ opera ”Buone notizie e pronta risposta”, in cui l’autore, Vincenzo Davoli, rievoca le figure dei Caduti francavillesi nella Guerra mondiale 1915-18. La manifestazione promossa da Roberto Mastrantonio, Presidente del VII Municipio, è stata fortemente voluta dal francavillese Giuseppe Pungitore di Ezio, assessore alle Politiche sociali del suddetto Municipio; l’organizzazione è stata curata dalla d.ssa Rosa Di Fusco, direttrice della biblioteca che a Roma ha ospitato la presentazione del libro.
Dopo il saluto di benvenuto del Presidente Mastrantonio, la d.ssa Rosa Di Fusco ha brevemente illustrato le diverse iniziative culturali, musicali, teatrali e di intrattenimento messe in atto dalla Biblioteca, che risulta essere uno dei centri di aggregazione socio-culturale più frequentati quotidianamente da studenti, da adulti e anziani nel popoloso quartiere Prenestino-Quarticciolo-Alessandrino-Centocelle.
L’ass. Pungitore ha ricordato il notevole contributo apportato da calabresi, di ogni ceto sociale, per il progresso economico, politico e culturale della capitale in genere e del VII Municipio in particolare; quindi dando lettura dei messaggi inviati dall’ Avv. Giovanni Bianco di Nicotera e da Lorenzo Malta di Francavilla Angitola, ha sottolineato come la presentazione del libro costituisca non solo un’occasione per far conoscere ai Romani un’opera storica di pregio, seppur nata in un piccolo comune della Calabria , ma anche un felice momento di incontro tra chi abita nella terra bruzia e di invece fa parte della “diaspora” calabrese in Roma.
L’ ing. Vincenzo Davoli, dopo aver salutato cordialmente tutti i convenuti, ha ringraziato i promotori della manifestazione e in modo particolare l’ on. Dott. Nicola Galloro, Consigliere provinciale di Roma, assai legato alla Calabria e specialmente al distretto dell’Angitola ( Francavilla, Filadelfia, Polia , Pizzo, Monterosso ecc. ) essendo nativo di San Nicola da Crissa.
L’autore ha quindi rivolto un saluto ed un grazie speciale a quei “francavillesi di Roma” (alcuni dei quali presenti alla manifestazione ) che tanto l’ avevano aiutato nelle fasi preliminari di ricerca di dati e notizie, utili per scrivere l’opera . Tra i presenti : l’esimio dott. Gino Ruperto, il maresciallo capo dell’Esercito Ottavio Ruperto; l’insegnante Mimmo Lazzaro; il già citato Assessore Giuseppe Pungitore; la dottoressa Sonia Vazzano, incaricata di tenere la relazione ufficiale naturalmente l’autore ha voluto menzionare anche altri francavillesi attivi a Roma, che purtroppo non si trovavano nella capitale mercoledi 10 giugno , ma che a suo tempo si erano prodigati a fornirgli notizie o inviargli documenti interessanti: l’insegnante Antonio “Totò” Parisi, il prof. Foca Accetta, l’insegnante Pietro Rondinelli e il figlio Fausto, il giovane universitario Aurelio Simonetti. Quindi l’ing. Davoli ah voluto salutare, e ringraziare per i giudizi lusinghieri espressi sulla sua opera, le due più autorevoli personalità di Francavilla e Filadelfia residenti da lunghissimo tempo a Roma : S. Ecc. Cesare Ruperto, Presidente emerito della Corte Costituzionale che mai dimentica le sue radici ed legami con Filadelfia, sua città natale, con Francavilla terra d’origine della sua famiglia e dove suo padre Saverio fu per molti anni Sindaco, e con Lamezia, città dei suoi studi ginnasiali e liceali; il prof. Alfredo Barbina , illustre figlio di Francavilla, professore universitario di chiara fama , nonchè massimo studioso di Pirandello, in qualità di Direttore dell’Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro Italiano Contemporaneo.
Infine l’autore ha rivelato agli astanti due impreviste, ma gradite, coincidenze legate alla presentazione del suo libro a Roma.
1) La cronologia essenziale degli eventi, posta alla fine del 1° volume, inizia con la data del XX Settembre 1870, “breccia di Porta Pia”, presa di Roma; ebbene a quella storica impresa partecipò anche un giovane bersagliere francavillese, Domenico Teti, bisnonno dell’Ass. Giuseppe Pungitore. Perciò l’amico Pino, così ben affermato nella vita amministrativa, politica e sociale di Roma, e principale promotore della presentazione del libro nella capitale, essendo non solo degno discendente di quel bersagliere di Porta Pia , ma anche pronipote di Giuseppe Galati , Caduto della I Guerra Mondiale e nipote di Foca Teti , Caduto della II Guerra Mondiale, piò essere fiero di vantare nelle vicende di Guerra che coinvolsero i Francavillesi ben tre gloriosi antenati.
2) Qualche ora prima dell’inizio della presentazione , l’autore ha avuto modo di scoprire che nella capitale vivono due nipoti diretti di Vito Caruso , Caduto francavillese della guerra 1915-18; uno di essi , cioè la signora Ornella Caruso , è stata contenta e orgogliosa di partecipare di persona alla manifestazione .
Finalmente la dott.ssa Sonia Vazzano , ricercatrice universitaria di “ Teoria e storia della storiografia filosofica “, ha tenuto la relazione ufficiale su ”Buone notizie e pronta risposta”. Il folto pubblico presente (romani e calabresi) ha seguito con attenzione e vivo interesse la relazione della dottoressa, apprezzandone la profondità ed acutezza. Poichè è difficile sintetizzarla in modo adeguato , il sito si ripropone di pubblicare nei prossimi giorni in versione integrale la pregevole relazione di Sonia Vazzano.
Ha quindi preso la parola l’onorevole Nicola Galloro , che ha espresso i suoi più vivi rallegramenti per la ricerca approfondita avviata dall’autore, per i contenuti di alto livello del primo volume pubblicato , nonchè per l’accurata ed efficace presentazione fattane dalla dott.ssa Vazzano .
L’on. Galloro ha quindi dichiarato di impegnare la Provincia di Roma , di cui è consigliere , ad assumere il patrocinio della pubblicazione del secondo volume dedicato ai Caduti francavillesi nella campagna di conquista dell’Etiopia e nella 2° Guerra Mondiale .
Dopo l’’on. Galloro è intervenuto il dott. Gino Ruperto, unico nipote superstite del Tenente Domenico Servelli . Il dott. Ruperto è stato il “francavillese di Roma” che più di ogni altro ha stimolato l’autore a redigere un libro che ricordasse tutti i Caduti di Francavilla ; con signorilità e grande liberalità il dott. Ruperto gli ha messo a disposizione un mole cospicua di documenti , lettere, foto e cimeli unici e rari .
Nel suo intervento il dott. Ruperto non ha mancato di estendere il suo elogio ed apprezzamento all’ing. Davoli, all’Ass. Giuseppe Pungitore e alla dott.ssa Sonia Vazzano.
In ultimo, seppur visibilmente commosso, il prof. Alfredo Barbina ha preso brevemente la parola , congratulandosi con i promotori della manifestazione , anche per avergli offerto la occasione di incontrare tanti calabresi, compaesani , dell’Angitolano e del Lametino ; infine il prof. Barbina ha voluto donare all’ing. Davoli la copia di un suo scritto riguardante lo scrittore Corrado Alvaro e la Grande Guerra (“Alvaro 1916-17”).
La presentazione del libro di Davoli ha avuto una vasta risonanza sui quotidiani calabresi : “Calabriaora” del 2 giugno ; “Il Quotidiano della Calabria” del 10 giugno; la “Gazzetta del sud “ del 11 giugno 2009.
Messaggio di Lorenzo Malta 10 giugno 2009
"Nemo profeta in patria" mi verrebbe da dire pensando alla vostra lodevole iniziativa lontano dalle mura patrie. Ma oggi non è giorno di polemiche ma di celebrazione e colgo anch'io l'occasione per salutare la platea amica.
A distanza di mesi mi trovo ad esprimere nuovamente un giudizio personale ed acritico sull'opera di V. Davoli , ma in questa sede vorrei soffermarmi più che sui meriti di storico dell'autore sui tanti pregi del suo lavoro, dei quali i principali sono l'averci risvegliati da un lungo letargo culturale e secondariamente avere accomunato fisicamente e virtualmente noi Francavillesi divisi da spazi più o meno ampi, consentendoci di recuperare quella identità culturale smarrita da tempo. La vostra presenza ne è la testimonianza visibile, il lavoro del Davoli si è pertanto spinto oltre il suo spirito originale che era quello di una rievocazione di taluni episodi dolorosi del nostro recente passato. II valore precipuo di questa pubblicazione deve ricercarsi perciò non solo nella minuziosa e chiara ricostruzione dei fatti o nell' inserimento nel testo di bellissimi documenti come quello toccante di Tecla La Gamba promessa del ten. Servelli ma anche nella sua forza stimolatrice di conoscenza e di riscoperta della nostra storia. Che ne sarebbe di una comunità che ignora il proprio passato e le proprie radici? Impresa non facile è stata quella del Davoli che si è mosso onestamente , con caparbietà e soprattutto autonomamente e mi si permetta di rimarcare quest'ultimo aspetto per invitare gli enti preposti a supportare le iniziative di quanti hanno a cuore interessi o progetti culturali miranti a promuovere la nostra piccola comunità. Queste misure avrebbero ripercussioni positive per chi li attuerebbe specialmente oggi in una Francavilla che tende a smarrirsi culturalmente acuendo quella crisi di valori già dannosa di per sé. Lo straordinario lavoro del Davoli ha rotto il silenzio e mosso le acque riaccendendo negli anziani i flash della memoria e nei più giovani la curiosità , ciò non è cosa da poco e sarebbe un peccato non incentivare il lavoro o le intenzioni di chi voglia approfondire o recuperare le "patrie memorie".
Un libro può essere un ameno passatempo o un fiammifero metaforico capace di accendere stimoli ed interessi e quello del Davoli che pure racconta storie tragiche compendia ambedue gli aspetti. La guerra, parola terribile che oggi noi, inseriti in un mondo edonistico sentiamo lontana fu la tragedia più grande del secolo appena passato. Nel primo conflitto mondiale la morte con la sua falce mietè vittime senza pietà non risparmiando neppure quei poveri fanciulli della leva del 1899; Francavilla come del resto tutti i comuni calabresi pagò un caro prezzo di sangue e non ebbe tempo di "cicatrizzare" le sue laceranti ferite che un altro conflitto era scoppiato. Davoli rievoca tutti i nomi di quei caduti e li consegna ad imperitura memoria e lo fa magistralmente raccontando episodi delle loro biografie che nella loro semplicità e senza alcuna enfasi ci colpiscono e ci commuovono.
Le figure degli sfortunati protagonisti che si susseguono nel libro sembrano visualizzarsi davanti a noi con i loro problemi ed i loro timori e mi tornano in mente le parole di mia madre che a sua volta aveva appreso dalla sua, Marianna Petrocca,di come quei ragazzi ancora dormivano vestiti nel letto assieme ai loro genitori (particolare che pure il professore Barbina richiama in una sua lettera al Davoli) o di quando i carabinieri comparivano sulla strada a testa bassa per annunciare una perdita e le mamme alla loro vista con le mani sulla testa si chiedevano se toccasse proprio a una di loro, le urla di dolore e disperazione rimbombavano per le viuzze del paese.
Comunque sia, I'amico ingegnere è riuscito a trattare un argomento difficile e crudele come la guerra umanizzandola con il racconto di vite di personaggi comuni e semplici che forse pretendevano dal loro mondo che si facesse luce, senza colorazione o deformazione sulle loro gesta e Davoli, attraverso il recupero di atti, documenti e testimonianze, l'ha fatto onestamente a distanza di tempo.
Per non tediare I'auditorium chiudo rinnovando al Davoli l'invito a continuare la sua ricerca regalandoci altri lavori che sicuramente arricchiranno noi e il nostro paese.
LORENZO MALTA
NICOTERA MARINA 10 giugno 2009
Al Dr. Giuseppe Pungitore Assessore ai Servizi Sociali Municipio VII
Viale P. Togliatti 977 00171 Roma
Gentile Assessore Pungitore,
la ringrazio per l'invito che ha voluto formularmi per l'occasione della presentazione del libro dell'Amico affettuoso Ing. Vincenzo Davoli. Sono impossibilitato ad essere presente a questo importante appuntamento perché nello stessa giornata di oggi relaziono sull'Abate Antonio Jerocades presso un'associazione culturale a lui intitolata. La presentazione di "Buone notizie e pronta risposta", frutto di una attenta ed accurata ricerca svolta da Vincenzo Davoli, si riflette positivamente per Francavilla Angitola, per la provincia di Vibo Valentia ed i Calabresi in Roma (e non solo) ed agevola la conoscenza di un passato tragico nel territorio di interesse. Vorrà porgere all'Autore del libro ed ai suoi Ospiti i miei fraterni saluti e le scuse per l'assenza.
Per lei, oltre che ringraziarla ancora, giungano gli auguri di proficuo lavoro politico - sociale. Cordiali saluti.
Giovanni Bianco
INTERVENTO DEL DOTT. GINO RUPERTO 10-6-2009
Penso sia stato utile organizzare questo incontro per far conoscere anche ai francavillesi residenti a Roma il libro dell'Ing. Davoli dedicato ai caduti della grande guerra. Penso anche che si tratti di un libro bello e interessante per alcuni motivi che cercherò di riassumere brevemente.
La pubblicazione del libro, avvenuta l'anno scorso, ha coinciso con il 90° anniversario del conflitto che è stato celebrato in tutto il Paese. E' trascorso pertanto un lungo periodo, quasi un secolo, durante il quale i nostri caduti sono rimasti sepolti dal silenzio e dalla indifferenza generali. L'idea dell'Ing. Davoli ha avuto perciò il merito di aver fatto riemergere dall'oblio i nostri piccoli eroi attraverso una ricerca attenta e approfondita resa peraltro particolarmente difficile e complicata da una documentazione molto scarsa e in molti casi del tutto carente.
Sulla base dei pochi elementi disponibili egli è riuscito a scavare negli ambienti familiari di ciascun protagonista ricostruendo i vari legami ed intrecci parentali degli interessati e collegandoli inoltre al più vasto ambiente sociale di provenienza.
Ciascun militare "caduto" è stato visto e osservato con attenzione scrupolosa e con animo carico di comprensione e di rispetto senza però alcuna concessione ai toni enfatici o di maniera, come sarebbe stato facile in un caso del genere.
L'altro elemento positivo che mi piace sottolineare è dato dalla considerazione che ad occuparsi per la prima volta di questi nostri caduti per la Patria e a condensarne la loro storia in un libro sia stato un francavillese d'adozione e non originario del luogo in quanto l'autore, com'è noto, è giunto in paese ormai da parecchio tempo a seguito del suo matrimonio con una nostra cara concittadina. II libro inoltre induce il lettore a qualche riflessione sulle guerre in generale e sul conflitto che ci riguarda in particolare che è mancata invece nella premessa fatta dall'autore che ha inteso privilegiare l'aspetto prevalentemente "evocativo" di una "cronaca di guerra" che seppure posteriore di parecchi decenni ai reali avvenimenti appare abbastanza recente e quasi vicina ai tempi nostri.
Un riferimento diretto ed esplicito alle condizioni generali dell'Italia al momento dell'entrata in guerra e alla difficile situazione economica e sociale dei ceti medi e soprattutto della classe lavoratrice - operai e contadini - particolarmente acuta fra le popolazioni meridionali avrebbe infatti consentito ai lettori di comprendere appieno le ragioni meno appariscenti di un conflitto voluto e sostenuto da una nascente classe imprenditoriale e da una vasta area di forze agrarie del Nord e del Sud desiderose di trovare uno sbocco alle loro pretese egemoniche da realizzare anche attraverso governi forti e autoritari o addirittura dittatoriali, come purtroppo è avvenuto poi nell'immediato dopoguerra con l'avvenuto del fascismo.
La guerra del 1915-18 è stata una vera e propria catastrofe perchè ha causato milioni di morti, ha determinato il crollo dell'eurocentrismo e la nascita di altri regimi fascisti in Europa, preparando e favorendo lo scoppio della seconda guerra mondiale.
Spero che queste mie semplici considerazioni di carattere generale e di evidente impronta politica non appaiano quasi come divagazioni dal tema principale e proprio del ricordo e della celebrazione dei nostri caduti ai quali va la nostra riconoscenza e il nostro affetto.
Io personalmente, poi, non posso tacere la mia soddisfazione e quasi l'orgoglio per il felice tratteggio operato dall'amico Davoli non solo di tutti i personaggi e delle loro storie, sullo sfondo della grande guerra e quindi della grande storia, ma specialmente del mio caro parente Tenente Servelli al quale ha dedicato il capitolo più lungo del libro per la dovizia di documenti e di elementi che abbiamo insieme raccolto e che egli ha saputo così bene legare e coordinare.
Credo che noi tutti dobbiamo rivolgere un sincero ringraziamento a1 Presidente del VII Municipio Dr. Roberto Mastrantonio e all'Assessore Pino Pungitore, francavillese e romano come molti di noi, per la sensibilità e la disponibilità dimostrate da entrambi per il successo di questa manifestazione.
Mi auguro che analoga iniziativa possa essere quanto prima realizzata e dedicata ad un nostro grande francavillese e carissimo amico, il Prof. Antonio Barbina, che è in sala, per la presentazione di alcuni dei suoi tanti libri finora pubblicati che onorano non solo Francavilla e la Calabria ma l'Italia intera per i suoi pregevoli studi nel campo della letteratura e della critica letteraria, teatrale e cinematografica.
Roma, 10 giugno 2009 Gino Ruperto
LE “Buone notizie .......” DI DAVOLI
FRANCAVILLA. ANGTTOLA Buone notizie e... pronta risposta per l'ultimo lavoro editoriale di Vincenzo Davoli. L'ultima fatica letteraria dell'autore francavillese - dal titolo, appunto, "Buone notizie e pronta risposta" - verrà presentata mercoledì 10 giugno, alle ore 17.30, nell'auditorium della biblioteca del "Quarticciolo" a Roma. La manifestazione è stata organizzata dal presidente del Municipio di Roma VII, con il supporto dell'assessore Pino Pungitore e da Nicola Galloro. Relatrice sarà Sonia Vazzano, dell’Unical. Hanno garantito la loro adesione Alfredo Barbina, direttore dell' Istituto di studi pirandelliani, Gino Ruperto e Franco Torchia dell’Autority delle comunicazioni. L'ultima opera di Davoli ha avuto apprezzamenti da parte di Cesare Ruperto, presidente emerito della Carte Costituzionale. Ancor prima della presentazione ufficiale, il volume ha già ricevuto, infatti, le prime "recensioni private" decisamente positive. Tra cui, appunto, quella di Ruperto: «Egregio e caro ingegnere - scrive infatti il presidente emerito della Corte Costituzionale - ho ricevuto in gradito omaggio il suo libro `Buone notizie e pronta risposta", che ho letto con vivo interesse e gusto. Ha compilato magistralmente una serie di ritratti che esaltano la memoria di nostri concittadini caduti per la patria, ormai conosciuti solo da pochissimi a Francavilla. Alcuni dei ritratti sono gioiellini. Congratulazioni vivissime». Anche Barbina ha avuto parole di elogio. «Gentile e caro ingegnere: ho avuto í1 suo libro alla vigilia delle feste. Come francavillese, un grazie di cuore per la sua pubblicazione. C'è in essa "carne viva" che ancora sanguina nelle pieghe profonde della nostra piccola comunità. Lacrime, sofferenze, ansie e sogni spezzati, dolore trascinato nel tempo... in silenzio. Ho letto, riletto, talvolta ripeto (perché nasconderlo) coi groppo alla gola... perché quelli della mia generazione convissero con quei lutti, assorbirono nel primo percorso formativo i racconti dei reduci:.. Lei, caro ingegnere, possiede qualità di ricercatore non comuni..,».
DARIO CONIDI
“ Calabriaora” 2-6-2009
Francavilla. Il volume di Davoli presentato a Roma
Un omaggio ai francavillesi caduti nelle guerre del '900
FRANCAVILLA ANGITOLA - "Buone Notizie e pronta risposta", più che un libro un sentito omaggio ai soldati francavillesi caduti nelle guerre del Novecento. L'opera, scritta col cuore dall'ingegnere Vincenzo Davoli e presentata ufficialmente lo scorso dicembre al Museo della Tonnara di Pizzo, supera i confini regionali ed approda nella capitale dove questo pomeriggio alle 17.30, presso 1'auditorium della biblioteca del "Quarticcíolo", verrà presentata alla presenza di "amici calabresi" e personalità di spicco tra cui Alfredo Barbina, direttore a Roma dell'Istituto di studi pìrandelliani, il dott. Gino Ruperto e Franco Torchia dell'Authority delle comunicazioni.
La manifestazione è stata promossa dal presidente del Municipio di Roma VII, coadiuvato dall'assessore Pino Pungitore di Ezio e da Nicola Galloro, originario di San Nicola da Críssa. Relatrice ufficiale sarà Sonia Vazzano, dottoressa di ricerca, teoria e storia della storiografia filosofica presso l’Unical.
Un particolare invito è stato rivolto dallo scrittore ai francavillesi che vivono nella capitale, oltre che a tutti i calabresi e a quanti vorranno conoscere il libro che in Calabria ha già riscosso grande successo. Numerosi i giudizi già espressi sull'opera di Davoli da autorevoli figure calabresi residenti a Roma tra cui Gino Ruperto e Barbina che quest’ oggi parteciperanno alla presentazione nonchè Cesare Ruperto, presidente emerito della Corte Costituzionale che ha scritto all'autore: «Ho ricevuto in gradito omaggio il suo libro "Buone notizie e pronta risposta", che ho letto con vivo interesse e gusto. Ha compilato magistralmente una serie di ritratti che esaltano la memoria di nostri concittadini caduti per la patria, ormai conosciuti solo da pochissimi a Francavilla».
«Come francavillese un grazie di cuore per la sua pubblicazione; c'è in essa "carne viva" che ancora sanguina nelle pieghe profonde della nostra piecola comunità - scrive Barbina - Lacrime, sofferenze, ansie e sogni spezzati, dolore trascinato nel tempo... in silenzio».
Gino Ruperto ha subito riconosciuto al libro un interesse di carattere generale «che supera, con ogni evidenza, gli stretti confini di un piccolo paese come Francavilla. Nel corso della lettura del libro e soprattutto alla fine sorge spontanea la riflessione sull'inutilità delle guerre come soluzione del tutto illusoria (...) La lezione più immediata e quasi obbligata che si può trarre, da quella e dalle successive guerre che hanno insanguinato tutto il "secolo breve", è insita nella nascita dell'Unione Europea e dei vari regimi democratici che hanno via via sostituito in quasi tutto il vecchio Continente le feroci e funeste dittature che tutti noi abbiamo conosciuto - sostiene nelle sue brevi considerazioni sul libro - L'ing. Davoli merita il sincero e generale apprezzamento per la cura e la sensibilità con cui ha saputo accostarsi a ciascun protagonista seguendo un percorso che lo ha portato ad osservare ed indagare con discrezione (... ). Davoli ha saputo riaccendere negli animi delle nuove generazioni il sentimento dell'amor di Patria, rimasto a lungo sopito nella coscienza degli italiani».
di CATERINA PELLEGRINO il Quotidiano 10-06-2009
Filadelfia Grande successo di pubblico per "Buone notizie e pronta risposta”
Presentato a Roma il libro di Vincenzo Davoli
Successo di pubblico a Roma per la presentazione del libro "Buone notizie e pronta risposta" di Vincenzo Davoli. Alla manifestazione organizzata dal presidente del Municipio di Roma Giuseppe Galloro, originario di San Nicola da Crissa, svoltasi nell'Auditorium della Biblioteca comunale della capitale hanno preso parte numerosi calabresi, tra cui diversi filadelfiesi e francavillesi.
All'iniziativa, inoltre, hanno partecipato il presidente emerito della Corte costituzionale Cesare
Ruperto, figlio illustre di Filadelfia, il professore universitario Alfredo Barbina, direttore dell'Istituto di studi pirandelliani, originario di Francavilla paese dove ogni anno viene a trascorrere parte delle sue vacanze, Franco Torchia dell'Autority delle comunicazioni, anch'egli di Francavilla, e Gino Ruperto. Relatrice ufficiale è stata Sonia Vazzano ricercatrice della storiografia filosofica dell'università della Calabria.
Vincenzo Davoli, calabrese purosangue che da anni vive a Francavilla aveva già presentato il suo libro nei mesi scorsi a Pizzo nel corso di una manifestazione organizzata da un gruppo di intellettuali, un libro interessante che ritrae la figura di quei cittadini francavillesi caduti in guerra per avere creduto in un ideale, quello della patria. Ma il libro che rivisita un periodo triste della storia d'Italia e naturalmente di Francavilla mette in evidenza anche le testimonianze di molti reduci del luogo che una volta tornati in paese hanno potuto raccontare quanto visto e vissuto. Insomma, uno spaccato di episodi e fatti inediti ma anche di ricordi che grazie alla genialità e alla paziente ricerca di Davoli sono venuti alla luce.
II presidente della Corte costituzionale Cesare Ruperto si è detto particolarmente ammirato per come la materia è stata trattata dall'autore anche perchè “sono venuti fuori una serie di ritratti che esaltano la memoria di nostri concittadini caduti in guerra”. Il professore Barbina nel commentare il volume di Davoli ha fatto riferimento ad alcuni particolari che riguardano i racconti dei reduci risalenti agli anni 1918-1919, tutti giovani e inesperti del mestiere della guerra e che senza l'accurata ricerca dello scrittore nessuno avrebbe saputo .
Antonio Sisca “Gazzetta del Sud” 12-6-09