Il libro narra le vicende di tutti i Caduti di Francavilla nella 2^ guerra mondiale (n° 18 uomini: 3 graduati, 15 soldati semplici, nessun ufficiale o sottufficiale). Sono stati inoltre rievocati: due soldati e un Ufficiale di Filadelfia, un Caporale di Martirano Lombardo e un Ufficiale di Crotone, le cui vicende di guerra nelle isole greche di Cefalonia e Rodi s’intrecciano con quelle di alcuni Caduti francavillesi, Caduti o dispersi in quelle medesime isole. Commenti fatti da alcune persone che hanno letto il libro in anteprima: “ Qui non si legge soltanto “microstorie locali” ma pezzi di storia patria…interpretati, oltre che riferiti, con acume storiografico” (Cesare Ruperto, Presidente emerito della Corte Costituzionale) “Una messe di notizie così ben calibrate da ambire quasi a “ricostruire” persone vive….il paese, la cerchia familiare, il sentire, i timori, le speranze….esposte con affinata limpidezza espressiva.” (Prof. Alfredo Barbina, Direttore dell’Istituto di Studi Pirandelliani e sul Teatro Italiano Contemporaneo). ---------------------- INTRODUZIONE DEL LIBRO Per onorare i Caduti di Francavilla Angitola morti nelle guerre del Nove-cento, a quasi tre anni dall’uscita del primo volume relativo alla I guerra mondiale, viene ora pubblicato il secondo volume, concernente tutti i Caduti nella II guerra mondiale nonché uno, Vito Torchia, morto durante l’occupa-zione dell’Albania, circa un anno prima dell’effettiva entrata in guerra della Italia. Anche questo volume è strutturato in capitoli distinti, ognuno dei quali è dedicato ad un singolo Caduto. Come titolo del libro è stato scelto: “Buone Notizie e Pronta Risposta”, cioè la frase che i soldati impegnati in guerra spesso scrivevano alla fine delle lettere o cartoline inviate ai loro cari. La mia ricerca storica, lunga e difficoltosa, è partita veramente da zero, poiché prima dell’uscita del presente volume non era stato pubblicato alcun-chè sui Caduti francavillesi nella 2ª guerra mondiale. All’inizio la mia indagine si è svolta quasi esclusivamente a Francavilla, dove sono stato impegnato a raccogliere dati anagrafici ufficiali (nell’archivio comunale) e a visionare lettere, cartoline, fotografie e documenti vari conservati dai parenti dei militari morti in guerra; contemporaneamente ho raccolto diverse testi-monianze orali da parenti, discendenti o semplici conoscenti dei Caduti, nonché ho ascoltato i racconti dei reduci della 2ª guerra mondiale ancora vi-venti. Successivamente la mia ricerca si è estesa fuori Francavilla, arrivando in particolare a Catanzaro, presso l’ex Distretto militare; a Roma, presso l’Uf-ficio Storico dello stato Maggiore dell’Esercito ed il Commissariato generale Onoranze Caduti in guerra; a Bari, presso il Sacrario dei Caduti d’oltremare. Grazie alle opportunità offerte da internet mi sono messo in contatto con siti italiani ed anche esteri. Molto importanti ed interessanti sono risultate le informazioni acquisite in Germania tramite l’Istituto di ricerche storiche ITS di Bad Arolsen e il Deutsche Dienststelle di Berlino; così come in Austria sul sito “Geheimprojekte.at”. Ho controllato con molta attenzione se le informazioni che mi venivano fornite fossero attendibili, scartando subito quelle notizie palesemente inve-rosimili oppure incompatibili con la cronologia degli eventi o con i luoghi geografici dove i nostri soldati e le loro unità di appartenenza (reggimenti o altri reparti) erano effettivamente passati (fronti di combattimento, territori presidiati, caserme, ospedali, campi di prigionia….). Ho scoperto in alcuni casi (soprattutto quelli di militari considerati dispersi) che anche certe dichia-razioni ufficiali risultavano errate, o quantomeno contraddittorie, e sovente vaghe e approssimative nell’indicare date e luoghi dove si svolsero le vicen-de di guerra, di eventuale prigionia e di morte di questi nostri soldati. La mia ricerca sui Caduti francavillesi potrebbe essere paragonata ad un viaggio d’esplorazione e di scoperta nello spazio e nel tempo; secondo la di-mensione ‘tempo’ il viaggio è proceduto a ritroso, partendo dalla Francavilla attuale del secolo XXI per tornare indietro fino agli albori del Novecento. Secondo la dimensione ‘spazio’ il viaggio alla ricerca delle tappe intermedie e dei traguardi d’arrivo, raggiunti dai nostri soldati al momento del loro estremo sacrificio, si è sviluppato invece in avanti, allontanandosi in senso centrifugo da Francavilla, per taluno procedendo verso la sardegna, per qualche altro volgendo verso il Centro e Nord Italia, per altri ancora verso l’Austria e la Jugoslavia, l’Albania e i Balcani, verso la Grecia e le sue isole, e più lontano verso l’Egitto, la Libia e l’Etiopia. Sarebbe stato oleografico ed inverosimile presentare le vicende dei Caduti francavillesi come gesta eroiche eccezionali e memorabili; più realisticamente ho voluto inquadrare e incastonare le loro personali vicende nel contesto sto-rico generale. Cosicché le microsorie individuali dei nostri Caduti, pur essendo minuscoli tasselli della grande Storia, diventano tessere, criticamen-te elaborate e storicamente documentate, dell’immenso e tragico mosaico della 2ª guerra mondiale. Grazie alle informazioni e agli aiuti fornitimi da così numerose persone ho potuto redigere le biografie dei Caduti francavillesi, ripercorrendo i vari mo-menti della loro esistenza, dalla nascita alla morte. Appoggiandomi a docu- menti ufficiali, riguardanti i singoli individui o i Corpi militari di apparte-nenza, ho messo a fuoco per ognuno le varie tappe del servizio militare, la partecipazione alla guerra, l’eventuale periodo di prigionia e, soprattutto, ho cercato di scoprire le vere circostanze e modalità della loro morte, senza na-sconderne alcuni aspetti crudeli e senza indulgere in rappresentazioni retori-che e di maniera. Dopo aver esaminato gli scritti dei Caduti (in verità assai pochi di numero: qualche lettera, alcuni biglietti, qualche cartolina), ed avere controllato le te-stimonianze di familiari e conoscenti, ho0 mirato a raccontarne la storia per-sonale, delineando di ognuno la figura autentica, sia come uomo, sia come militare combattente. Ho voluto mettere in evidenza come dietro ad ogni no-me inciso a lettere nere sulla fredda lapide del Monumento ai Caduti, non ci sia semplicemente un militare deceduto in guerra, ma sempre e comunque c’è un Uomo. Pertanto, così come è doveroso, di ogni militare Caduto ricordare la morte, le inevitabili sofferenze, i disagi e, in alcuni casi, le malattie, la prigionia, la sepoltura ignota o la sparizione del suo corpo; altrettanto è cosa giusta ono-rarlo come Uomo (anche nel caso di persone umili e modeste), rievocandone la storia privata e personale, fatta di sentimenti, di paure e di speranze, di gioie e di dolori. P.S. – A metà febbraio 2012, quando era già avviata la stampa del libro, sono venuto a conoscenza di importanti notizie sulla fine di tre militari da me commemorati: Domenico Farina (pagg. 1-8), Pasquale Scalese (pagg. 9-13), Francesco Monterosso (pag. 149). Sul sito www.dodecaneso.org è raccontata la tragica vicenda del naufra-gio di una nave, avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 febbraio 1944. La nave in questione era il cargo “Oria”. I Tedeschi, che controllavano l’iso-la di Rodi, vi avevano caricato a bordo, stivati come sardine, 4200 milita-ri italiani destinati ai campi di prigionia e concentramento del III Reich. La nave salpò da Rodi l’11 febbraio, diretta al porto del Pireo. Durante la navigazione si scatenò una terribile tempesta; purtroppo quando manca-vano 25 miglia per arrivare al Pireo, l’Oria sballottata dalle onde del mare andò a cozzare contro scogli dell’isolotto “Patroklou”, l’isola di Patro-clo. Nell’urto violento lo scafò si squarciò; la nave colò a picco dalla pop-pa, lasciando fuor d’acqua la parte di prua. Ma la furia del mare ostacolò le operazioni di soccorso subito messe in atto da rimorchiatori partiti dal Pireo: solamente un venticinque persone furono tratte in salvo. Nell’elenco degli oltre 4000 militari a bordo dell’Oria si trovano i nomi dei tre calabresi succitati, che purtroppo perirono nell’immane tragedia: - a pag. 28, colonna destra, è segnato il Caporale FARINA Domenico; - a pag. 39, ultima riga a sinistra, il Soldato MONTEROSSO Francesco; - a pag. 56, ultima riga a destra, il Soldato SCALESE Pasquale. _________________________________________ PROGRAMMA VIAGGIO A ROMA Venerdì 23 novembre: ore 7,00 partenza del pulmann da Francavilla Angitola, piazza del Monumento ai Caduti. Sosta ristoro area servizio dell’autostrada. Arrivo a Roma previsto per il primo pomeriggio. Accesso a Palazzo Valentini. Tavola rotonda di presentazione del libro. Ore 20,30 trasferimento in pulmann all’albergo Village Fabulous, via Cristoforo Colombo. Cena e pernottamento, ovviamente per quanti si sistemeranno nel suddetto albergo. Sabato 24 novembre: prima colazione in albergo. Giornata libera nella capitale: chi lo desidera potrà partecipare alla visita della Cappella Sistina in Vaticano, ed alla mostra del pittore olandese Vermeer nelle Scuderie del Quirinale. Pranzo libero, a spese di ogni singolo partecipante. Cena e pernottamento al Villaggio Fabulous. Domenica 25 novembre: prima colazione in albergo. Mattinata libera. Visita al Museo dell’ Emigrazione allestito da Franco Vallone presso l’ Altare della Patria . Pranzo libero, a spese di ogni partecipante. Ore 14,30 partenza del pulmann dal Village Fabulous. Arrivo a Francavilla Angitola nella tarda serata. N.B. Il viaggio in pulmann da Francavilla Angitola a Roma, e ritorno, è gratuito. Quanti prenoteranno il soggiorno al Village Fabolous per il pernottamento di venerdì 23 e sabato 24 novembre avranno diritto a: cena; pernottamento; prima colazione del mattino successivo. Ovviamente non sono compresi i pranzi del 23, 24 e 25 novembre. Coloro che si sistemeranno a Roma presso parenti ed amici, o in altre strutture d’alloggio, dovranno preoccuparsi per conto loro di raggiungere da Palazzo Valentini il posto da essi prescelto. I posti in pulmann saranno assegnati in base all’ordine di prenotazione. Quanti vorranno pernottare al Village Fabulous devono dichiarare preventivamente le loro esigenze perso-nali e familiari di sistemazione. Prenotazioni e delucidazioni presso l’ing. Vincenzo Davoli (0968)722019 - cell. 3289195318
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Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com