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NOTIZIE CALABRESI 2018 |
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Domenica 30 dicembre 2018 Domenica 30 dicembre 2018 alle 18,00 a Cosenza, nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, si terrà un incontro con il nuovo direttore de L’Osservatore Romano, Andrea Monda, di origini cosentine, da pochi giorni nominato a questo delicato incarico direttamente da papa Francesco. L’iniziativa è stata voluta e promossa dal vice sindaco di Cosenza e assessore alla cultura Jole Santelli, in collaborazione con la Fondazione “Riccardo Misasi”. L’assessore Santelli, ha dichiarato alla stampa che l’iniziativa «nasce dal desiderio di creare un momento di confronto tra la città di Cosenza e uno dei suoi figli illustri». ---------------------------------------------------------------------------------------------------- GIOVEDI 27 DICEMBRE 2018 - CON INIZIO ALLE ORE 16.00 Ritorna come ogni anno, l’appuntamento con la passeggiata ai presepi nel centro storico di Cosenza, iniziativa nata all’interno del Gruppo Facebook “Il senso del tempo, il valore di un posto. Cosenza”, con la collaborazione dell’Universitas Vivariensis e l’Associazione Italiana Amici del presepe di Cosenza. BUONE FESTE A TUTTI
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Alla Biblioteca Nazionale di Cosenza – martedì 13 novembre 2018 Presentazione del libro sull’on.le PIETRO BUFFONE Veniva chiamato da tutti il “deputato del popolo”, l’onorevole Pierino Buffone nato a Rogliano 100 anni fa (all’anagrafe fu dichiarato il 2 gennaio 1018) e scomparso il 29 gennaio 2013, dopo una vita tutta dedicata alla politica, nel senso più alto del termine: «al popolo e per il popolo». Buffone fu seguace di don Luigi Nicoletti, il “don Sturzo” della Calabria, che lo designò quale suo candidato alle politiche del 1953 nella lista della Democrazia cristiana; fu deputato per 5 legislature ricoprendo importanti e delicati incarichi di governo. Contemporaneamente volle continuare ad essere il sindaco del suo paese e il punto di riferimento della zona del Savuto cosentino. Per ricordare l’impegno politico ed umano di Buffone, il giornaliasta parlamentare Ferdinando Perri ha pubblicato, con la casa editrice Progetto 2000 di Cosenza, un corposo volume dal titolo, Pietro Buffone sindaco di Rogliano e uomo di governo, che contiene un saggio introduttivo, un’appendice di documenti e discorsi di Buffone e un centinaio di testimonianze scritte da uomini di governo, parlamentari di ogni schieramento politico, consiglieri regionali, provinciali e comunali, sindaci, personalità della cultura e semplici cittadini. Pierino Buffone amava dire: «… intendo la politica come un servizio verso la mia gente. Come tutti sanno la porta di casa mia è sempre aperta per tutti, non ho mai guardato tessere di partito. Io comprendo il bisogno, perchè l’ho conosciuto…». Il volume verrà presentato martedì 13 novembre 2018, con inizio alle ore 17,30 nella sala “Giorgio Leone” della Biblioteca Nazionale di Cosenza; dopo i saluti del direttore Rita Fiordalisi, interverranno il prof. Vincenzo Ferrari docente di Diritto privato all’Università degli studi della Calabria, la dott. Angela Gatto presidente regionale del Convegno di cultura “Maria Cristina di Savoia”, l’editore Demetrio Guzzardi e l’autore Ferdinando Perri. |
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Nicotera dagli albori al XX secoloIl nuovo volume dello storico Pasquale Barbalace
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alla Galleria “Modigliani” di Milano San Calogero
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Salvatore Zavatta
Vallone
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Il “Pranzo Tradizionale della Domenica” al Festival dell’Ospitalità di Nicotera
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A ROMA VERRA’ RICORDATO MONS. ANTONIO CILIBERTI IL VESCOVO DELLA CORRESPONSABILITA’ Sabato 13 ottobre 2018 nella Basilica di Sant’Andrea delle Fratte presentazione del libro curato da don Gaetano Federico Una serata romana per ricordare il vescovo calabrese mons. Antonio Ciliberti, che è tornato alla Casa del Padre il 1° aprile 2017, dopo aver servito la Chiesa diocesana di Locri (1989-1993), quella di Matera (1993-2003), concludendo la sua missione episcopale quale arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace (2003-2011). Il volume curato da don Gaetano Federico – responsabile dell’Archivio diocesano di Rossano-Cariati – è come scrive mons. Giuseppe Satriano «una risonanza del cuore e della mente», di chi ha conosciuto e stimato il vescovo Ciliberti. Dopo alcuni saggi introduttivi il testo, edito da Progetto 2000, si compone di una decina di testimonianza di vescovi e di una trentina di sacerdoti e laici amici di “don Antonio”. Alcune schede, foto e articoli di giornali completano il testo. Dopo le presentazioni di Corigliano e Catanzaro, in attesa di presentare il volume sia a Locri che a Matera, sabato 13 ottobre 2018 sarà la Basilica di Sant’Andrea delle Fratte a Roma, retta dai frati Minimi di San Francesco di Paola, ad ospitare la manifestazione. Dopo il saluto del parroco padre Francesco Trebisonda, interverranno l’editore cosentino Demetrio Guzzardi, il curatore del volume don Gaetano Federico e il presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Mirabelli; coordina i lavori la giornalista Rai, Camilla Nata. Ricordando mons. Antonio Ciliberti di Cesare Mirabelli – presidente emerito della Corte Costituzionale La figura di un vescovo è essenzialmente legata alla Chiesa particolare della quale ha avuto la responsabilità pastorale. Chi ha vissuto in quella comunità ne ha potuto cogliere appieno gli aspetti più significativi della personalità, ha potuto apprezzarne l’azione e ne può offrire diretta testimonianza. Questo vale anche per Mons. Antonio Ciliberti, le cui tracce sono presenti ed il cui ricordo è assai vivo a Locri, a Matera, a Catanzaro, nelle cui diocesi è stato in successione vescovo. Ha operato da buon Pastore, ha guidato con sapienza e animato con dedizione e generosità le comunità che gli sono state affidate, ha svolto un magistero efficace, che ha colto la concretezza dei problemi presenti nel contesto sociale, inquadrandoli in una dimensione di fede, con coraggio e senza timore personale anche in contesti difficili. Il suo impegno è stato riconosciuto anche da chi era ai margini, o remoto, da un percorso di fede. Il rilievo e la incisività della sua azione precede l’impegno episcopale. Le tracce significative si trovano nella diocesi di Rossano. Dalla formazione nel locale Seminario, all’impegno nelle parrocchie, nella curia vescovile, nell’insegnamento, nell’animazione di gruppi e associazioni. Di tutto questo posso solamente ascoltare l’eco e raccogliere racconti occasionalmente ricevuti da chi ne è stato diretto testimone e che trovano anche traccia in questo volume. Tuttavia le occasioni di incontro personale, mi hanno consentito di conoscere alcuni aspetti della sua personalità e della sua dimensione culturale. La devozione mariana mi si è manifestata nel contesto del Santuario dedicato alla Madonna di Porto, in Gimigliano, il mio paese natale. Un punto di riferimento spirituale per la diocesi di Catanzaro e per l’intera Calabria, al quale mons. Ciliberti ha dedicato particolare cura. Ho inoltre potuto cogliere il suo solido spessore culturale, e trarne frutto, dalla partecipazione a tavole rotonde e convegni dedicati alla Dottrina sociale della Chiesa. Il solido impianto teologico e filosofico, le discipline che avevano caratterizzato la sua formazione sin dagli anni giovanili, gli consentivano di trattare dei problemi sociali con straordinaria chiarezza, facendo percepire i fondamenti della Dottrina sociale della Chiesa ed il concreto sviluppo di quei principi nella realtà, sollecitando approfondimenti e riflessioni e stimolando ad un impegno concreto dei laici per la loro attuazione. Contenuti impegnativi erano resi con semplicità ed un tratto genuinamente affabile, che apriva al colloquio. Quei semi, generosamente e sapientemente sparsi, daranno frutto, non rimanendo chiusi nel solo ricordo di chi li ha ricevuti.
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Reggio Calabria –Assemblea ordinaria del Nastro Verde Sezione Calabria Al termine dei lavori tutti i presenti si sono salutati con un arrivederci al prossimo incontro.
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La Nave Scuola Palinuro al Porto di Reggio Calabria Ammiraglio Francesco Ciprioti |
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L’ordinario militare Mons. Santo Marcianò alla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera – di Reggio Calabria Ammiraglio Francesco Ciprioti Reggio Calabria 16 settembre 2018
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Catona : ” VIII^ Meeting Religioso Estivo “ in onore di San Francesco di Paola Patrono dellaCalabria e della Gente di Mare Italiana.--
• a Filippo CALLIPO – Imprenditore
• a Nicola PAVONE – Presidente Unione Nazionale Ufficiali in Congedo Sezione di Reggio Calabria . E’ stato inoltre benedetto e consegnato allaMARINA MILITARE ITALIANA ( Comando Marina Sud Taranto per essere collocata sul ponte di comando di una Unità Navale) il bassorilievo di bronzo realizzato dall’artista Carmine CIANCI di Corigliano Calabro, su iniziativa di p. Giovanni Tolaro , raffigurante il Santuario di San Francesco da Paola in Catona e l’immagine del Santo venerata nell’omonima Chiesa che solca le acque del mare. Le due immagini stanno a significare: la chiesa come Madre e Maestra di fede e il miracolo come percorso della fede.
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La reliquia del Mantello di San Francesco di Paola raggiunge via mare a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera prima CATONA e il giorno dopo MILAZZO
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Santuario San Francesco di Paola
Associazione Culturale ANASSILAOS diReggio Calabria
OGGETTO: VIII^ Meeting Religioso Estivo – Manifestazione in onore di San Francesco Il sottoscritto, Quest’anno, essi assumono un particolare significato, in quanto coincidono con la commemorazione del 75^ anniversario della proclamazione del nostro Santo come Patrono della Gente di Mare della Nazione Italiana, avvenuta per benevolenza del Sommo Pontefice Pio XII, il 27.3.1943, con il breve apostolico “Quod sanctorum patronatus”. Nell’ambito delle iniziative tese a ricordare la grande figura di San Francesco di Paola e uno dei Suoi più grandi miracoli, la traversata dello stretto sul mantello partendo da Catona, la Comunità dei Frati Minimi organizza dalle ore 17:00 alle ore 21:00 di sabato 11 agosto p.v. una cerimonia sul lungomare di Catona nell’area antistante la grande statua di San Francesco che prevede:
a seguire : la benedizione e la consegna di una targa alla MARINA MILITARE ITALIANA – Comando Marina Sud Taranto per essere collocata sul ponte di comando di una Unità Navale .
Per quanto sopra esposto con la presente, si invita la S.V. alla suddetta cerimonia e si prega di esaminare la possibilità, qualora non fosse possibile la sua presenza, di inviare un proprio rappresentante alla solenne cerimonia. Si ritiene opportuno fare presente che il Presidente del Gruppo ANMI di Reggio Calabria Cav. Uff. Calogero AQUILINA si occuperà della organizzazione logistica della cerimonia . Certo della benevola accoglienza della presente, porgo distinti saluti. Per qualsiasi chiarimento, rivolgersi al numero 3891661387 (P. Giovanni Tolaro).
Catona 20 luglio 2018
p. Giovanni TOLARO |
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Lo shot “Uraganosul mare di Tropea”, l’ultima realizzazione del bartender Omar Masso Zambrone- Il bartender Omar Masso continua la sua opera di ricerca in provincia di Vibo Valentia. Da Zambrone, dove lavora presso il Kalafiorita di Buone Vacanze, Masso,Campione Nazionale dell’Italian Style 2017 nella categoria bartender, continua a mietere successi e, anche questa volta, per creare un suo nuovo cocktail si è ispirato a quanto è presente nel paesaggio circostante, a quelle sensazioni forti che arrivano direttamente dalla natura. Tutti ricorderanno la tromba marina che si è paurosamente avvicinata a Tropea qualche mese fa, a settembre dello scorso anno. Omar Masso memore di questo si è ispirato ed ha elaborato,in un bicchiere,qualcosa che potesse ricordare quell’evento e lo ha trasformato nel cocktail “Hurricane”, Uragano. Incontriamo Omar Masso proprio al Kalafiorita di Zambrone, qui il presidente di Buone Vacanze, Franco Falcone, è visibilmente orgoglioso di avere tra il suo personale una professionalità così importante nel settore dei barman. Siamo davanti al banco bar quasi in riva al mare, da un latoTropea, sullo sfondo lo Stromboli, Masso prepara, sotto i nostri occhi, proprio questa ultima sua creazione che occhi, naso e bocca dovranno gustare, “perché - ci spiega - un cocktail prima deve superare la prova del vedere, deve essere bello, piacevole, poi quella del naso, deve sprigionare odori, percezioni olfattive, sentori lontani e inebrianti, profumi ed infine la bocca, il gusto, le emozioni dei sapori e dei tanti infiniti retrogusti”. Masso per preparare questa sua creazione ha utilizzato cinque elementi, bilanciandoli sapientemente, velocemente ma anche lentamente, con cura Masso aggiunge nel piccolo bicchiere uno strato di latte di mandorla, poi di Blue Curacao, l’aggiunta abbondante di Triple Sec, per poi far scender lentamente il Baileys ed infine alcune gocce di Granatina fatte scendere sul fondo. Il risultato ve lo facciamo vedere in anteprima nella foto.Il cocktailè uno shot,si usa un bicchiere piccolo e compatto (lo shot) che si utilizza per bere tutto d’un fiato, in un colpo secco.Nel nuovo cocktailshot di Masso c’è la naturaforte ma anche pacatacon lesue ambivalenze e le sue contraddizioni, ci si può vedere il cristallino mare di Tropea, la sabbia dorata di Zambrone ma anche il vulcano sottomarino Marsili che vivepericolosamente nascosto in fondo al Tirreno, le minacciose trombe marine davanti alle coste vibonesi, lo Stromboli che sbuffa fumo e spruzza lava incandescente tra i rossi tramonti all’orizzonte e poi tanto altro ancora, mille percezioni tutte racchiuse in un piccoloshot. Oggi, dopo aver vinto la medaglia d’oro a Catania,Massonon si ferma, si prepara ad affrontare nuove competizioni ed eventi internazionali.Una storia di sacrifici e di successi questa di Omar Masso, carica di sentimento e di grande passionalità per la professione di barman e per le sue creazioni straordinarie.“In questi giorni - ci confida- ho in lavorazione un nuovo cocktail che sto studiando da tempo,per realizzarlo mi sono ispirato alle bellezze e alle leggende legate allo Stretto di Messina, questo cocktail si chiamerà “Fata Morgana…ma per adesso è solo un segreto affascinante che dovrò trasformare in colori, odori e sapori”, una vera e completa esperienza sensoriale.
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Gli immigrati della Stella del Sud alla giornata mondiale delle diversità culturale La giornata mondiale delle diversità una dei simboli per la promozione culturale nel mondo, quest’anno ha visto la partecipazione dei giovani che fanno parte del centro d’accoglienza “Lacina” gestito dalla cooperativa sannicolese Stella del Sud. Un incontro per il dialogo e lo sviluppo presso la fattoria didattica e sociale Jucem a Vibo Valentia e durante lo spazio “Culture e a confronto” hanno presentato il burro di karite come prodotto naturale e la sua lavorazione attraverso creme e saponi presso il loro laboratorio. Nella sezione dedicata a “Musiche e popoli” con abiti tradizionali hanno intrattenuto gli ospiti presenti suonando le percussioni seguiti da balli e canti. In questo scenario si è creato uno scambio interculturale a ritmo di tarantella e danze africane- Infine, nell’area “In sapori oltre i confini” hanno preparato piatti tipici di Senegal, Gambia e Nigeria. Le dichiarazioni del presidente della Stella del Sud Nicola Marchese:<<La cultura si diffonde nel mondo e noi grazie a questi immigrati abbiamo la possibilità di apprenderla per arricchire il nostro bagaglio culturale. Un’esperienza vissuta da tutti nel migliore dei modi, per loro che cercano di integrarsi nel nostro sistema e anche in noi>>.
Saluti |
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CATONA – 1* FESTA DELLA VELA LATINA DELLO STRETTO
Domenica sera , alla presenza di autorità militari e civili si è svolta la cerimonia di premiazione e consegnato al vincitore 1* assoluto il trofeo dedicato a San Francesco di Paola –Patrono della gente di Mare Italiana -- vinto dalla imbarcazionecilentana “ NINETTA “. |
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SIDERNO -- FESTA DELLA MARINA MILITARE SIDERNO 10 giugno 2018 == L'Ammiraglio Francesco CIPRIOTI, il Comandante Domenico CICCO ed il Luogotenente Matteo DONATO , si sono recati a Siderno Marina per partecipare alle celebrazioni programmate per la festa della “” Marina Militare Italiana “” unitamente alla inaugurazione della sede del Gruppo dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Siderno . |
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Conoscere il Calabrese
Il Prof. Michele De Luca e il Prof. Vincenzo Squillacioti |
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In occasione della terza edizione di Bukurìa Arbëreshe Kosenxë, Domenica 10 giugno 2018, alle ore 21.50,
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Le antiche maschere apotropaiche di Nicotera Ci sono molte maschere apotropaiche incastonate sugli architravi delle porte delle case più antiche di Nicotera. Il ricercatore Pino Leone in questi giorni sta completando un lavoro di censimento e di rilievo fotografico per tutto il paese. Porta dopo porta Leone ha potuto scoprire e documentare decine di bellissimi mascheroni in pietra, in terracotta o in pasta cementizia, alcune di queste maschere dovevano essere policrome in origine come testimoniano le tracce di colore rimasto. Una bellissima esperienza culturale di ricerca sul territorio per Pino Leone, ma anche la profonda amarezza di aver constatato che su alcune maschere sono stati vistosamente posizionati cavi elettrici e telefonici che deturpano le opere, altre maschere avrebbero bisogno di un intervento di consolidamento e di restauro. Le maschere apotropaiche sono una testimonianza di antichi rituali e consuetudini che servivano ad annullare, scongiurare o allontanare le negatività, gli influssi maligni e gli sguardi invidiosi. Alcune maschere di Nicotera sono molto antiche, altre dei primi del ‘900,servivanoagli abitanti di Nicotera per proteggere la propria casa.Ponendo sull'architrave della porta queste figure ricche di significati simbolici, secondo la cultura popolare, si riusciva ad allontanare la sfortuna, la cattiveria degli sguardi e la malasorte. Le maschere dovevano rappresentare “facce brutte”, mostruose, con bocche enormi, linguacce e smorfie in grado di spaventare, di respingere gli spiriti erranti e maligni e tenerli distanti dalla propria casa. Anche a Nicotera l’iconografia di queste maschere è varia, ci sono rappresentazioni antropomorfiche che derivano chiaramente da iconografie arcaiche, dei Satiri e dei Gorgoni, pure questi in pietra o in terracotta, che ornavano le antefisse dei templi greci e romani. Oggi le maschere riprese e catalogate da PinoLeone a Nicotera, rappresentano volti di mostri demoniaci con le corna e la lingua di fuori, figure ancor oggi pronte a respingere le energie negative. Ma altri ostacoli apotropaici si possono incontrare a Nicotera dentro le case e nelle campagne,-come testimonia il professore Pasquale Barbalace- sono “corna di animali, ferri di cavallo, chiodi appuntiti, folletti, babbaluti, vecchie grattugie, cornetti rossi, vecchi vasi da notte, rami di ruta, di palma o di ulivo benedetto”. Le influenze negative trovano così una potente barriera proprio in prossimità delle soglie, dei passaggi, sede di presenze spirituali. Tra i simboli apotropaici ricorrenti si riportano anche il leone e la conchiglia, di cui il primo rappresenta la potenza, e la seconda invece evoca l’accoglienza. Anche Eolo viene spesso posizionato davanti le porte per soffiare con la sua potenza, le brutte negatività. |
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Un Cetaceo fossile antico di sette milioni di anni rinvenuto a Pizzo
Nelle foto: Ricostruzione di Aulocetus, cetaceo miocenico che viveva nei nostri mari 7 milioni di anni fa. |
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A COSENZA VENERDI 4 MAGGIO 2018 L’iniziativa voluta dalla Parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù «La ragion d’essere della nostra comunità cristiana non è di estraniarci dal mondo, ma di entrare nel suo tessuto connettivo, assumendone la storia e la geografia, le gioie e le speranze, le tristezza e le angosce» così parlava don Tonino Bello, il vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi, che dopo don Lorenzo Milani è diventato un punto di riferimento per quanti amano la Chiesa “in uscita”, come ora tutti dicono, dopo l’elezione a pontefice di Bergoglio. Nei giorni scorsi papa Francesco ha voluto rendere omaggio alla memoria di don Tonino Bello recandosi nei luoghi che l’hanno visto protagonista. La parrocchia cosentina di Santa Teresa e il Centro studi calabrese “Cattolici socialità politica” hanno inteso organizzare un momento di riflessione sulla figura e l’opera di don Tonino Bello. L’appuntamento è a Cosenza, venerdì 4 maggio alle ore 18.30, nel salone “don Eugenio Romano” della parrocchia di Santa Teresa, con ingresso da Viale Misasi; dopo i saluti del parroco mons. Dario De Paola, sono stati invitati a relazionare: Nicola De Santis consigliere nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, Ercolino Cannizzaro presidente diocesano del Movimento ecclesiale di impegno culturale, il referente regionale di Libera, don Ennio Stamile e due rappresentanti della politica regionale: il consigliere Franco Sergio, da sempre impegnato sul fronte della difesa dei più deboli e la neo assessore regionale alla cultura Maria Francesca Corigliano. Il coordinamento dell’incontro è stato affidato all’editore cattolico cosentino Demetrio Guzzardi. DON TONINO BELLO su Wikipedia Articolo di Demetrio Guzzardi, rettore Universitas Vivariensis |
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RITORNANO LE VISITE GUIDATE Sabato 28 aprile e sabato 5 maggio 2018 Sabato 28 aprile i paesi albanesi da visitare sono: Sabato 5 maggio visita a San Benedetto Ullano e Marri; e partecipazione alle vallje. La visita è gratuita – l’appuntamento (con auto proprie) è alle ore 15 a COSENZA Per informazioni: 347.4829232 (Demetrio Guzzardi); 338.40922988 (papàs Pietro Lanza)
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Aprile 2018 --Visita del Comandante Generale delle Capitanerie di Porto Ammiraglio Ispettore Capo (CP) Giovanni PETTORINO alla Direzione Marittima di Reggio Calabria e della Basilicata Tirrenica e alle Capitanerie di Porto di Gioia Tauro e Vibo Valentia Marina.
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Tennis, concluso Memorial Ciprioti a Reggio Calabria
Il tabellone di 4° categoria ha visto, invece, primo classificato il giovanissimo fratello del vincitore, Fabio Varsalona, sempre del Circolo Tennis e Vela Messina e secondo Ferdinando Ferraro del Circolo Marines di Gioia Tauro, battuto per 61/62. Rimaste “in casa”, invece, le coppe assegnate nel doppio dove il primo gradino del podio è stato occupato dalla coppia del Palextra Club Giuseppe Bilardi e Giovanni Cannizzaro. “Un torneo dai numeri importanti, che cresce ogni anno, con oltre 120 incontri disputati, e in grado di creare una rete tra i circoli calabresi e siciliani”, così Nanni Vavalà, delegato provinciale Fit, durante la cerimonia di premiazione. “Mi hanno colpito il tasso tecnico del torneo, i molti giovani talenti presenti, il fair play dimostrato in particolare durante la gara conclusiva, i valori veicolati da una nobile disciplina che indirizzano la crescita sana dei nostri ragazzi”. Questi gli argomenti messi in evidenza, invece, dal consigliere comunale Enzo Marra che ha consegnato il riconoscimento a Varsalona insieme al presidente del Consiglio comunale di Calanna Michele Marcianò, il quale ha voluto ricordare la figura di Alfonso Ciprioti, “il suo impegno politico comunale e provinciale nonché in ambito sportivo, la sua capacità di aggregare ed essere propositivo ed entusiasta sulla promozione di iniziative che potessero far crescere e distinguere il nostro territorio”. Molto soddisfatto dell’andamento del torneo Francesco Postorino del Palextra Club, che ha vissuto in prima persona la complessa organizzazione di “un appuntamento in grado di richiamare quasi 100 iscritti, di far svolgere 11 giorni di gare, di superare quota 100 partite e, quindi, di far assistere al pubblico presente a match di alto profilo. Per questo – ha concluso – ringrazio tutti i partecipanti che con la loro professionalità e il loro sano agonismo hanno garantito l’ottima riuscita del torneo”. CATONA (RC) 18-4-2018
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IL DIRETTOREMARITTIMO GIANCARLO RUSSO PROMOSSO CONTRAMMIRAGLIO
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SACRO ORDINE DEI MINIMI
in fede |
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Città di Catona – Memorial Alfonso Ciprioti Nuovo appuntamento con il “Città di Catona – Memorial Alfonso Ciprioti”. E’ giunto, infatti, alla dodicesima edizione il torneo nazionale di tennis di terza categoria maschile che, sotto l’egida della Federazione Italiana Tennis, lo Sport Village di Catona ospita sin dal 2007 in memoria dell’ex consigliere comunale e provinciale. |
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La conversione di Claudia Koll raccontata a Monterosso di NICOLA PIRONE -- Fede e carità, due pilastri che reggono la cristianità e di conseguenza le confraternite. È stato questo il tema scelto dalla confraternita del Santissimo Crocifisso di Monterosso Calabro in occasione dei festeggiamenti per i 325 anni della fondazione. Per celebrarli nel migliore dei modi è stata invitata a portare la sua testimonianza di conversione l’ex attrice Claudia Koll, che da diversi anni ha lasciato la carriera cinematografica per dedicarsi ai bisognosi. Accolta da una chiesa del Soccorso gremita di gente, arrivata anche da paesi vicini, la Koll ha concluso il convegno aperto dal priore Soccorso Valente, il quale durante i saluti ha voluto rimarcare l’impegno delle confraternite e in particolare quello costante del suo sodalizio. I lavori coordinati dal parroco di Maierato don Danilo D’Alessandro, sono poi continuati con l’intervento del parroco di Monterosso Calabro don Oreste Borelli, sempre vicino alla comunità e molto apprezzato anche fuori per il suo impegno nel darsi agli altri. Don Oreste ha voluto rimarcare il ruolo della chiesa anche nelle attività culturali, soffermandosi su quella di sabato e sull’essere caritatevole agli occhi di Dio. Un lavoro più approfondito su fede e carità, è stato spiegato da don Fortunato Figliano:<< Questo momento si colloca all’interno del tempo di Quaresima, segno sempre più tangibili che la fede ce la da Dio. Cristo ci educa a capire attraverso la sua testimonianza che Dio ci ama. Da qui nasce la fede che ci da fiducia e speranza nell’essere salvato. La carità è cristiana perché Dio ci ama uno per uno con un rapporto singolare. La fede non isola, ma produce amore per comunicare e trasmettere>>. A introdurre la conclusione affidata a Claudia Koll, è stato don Danilo D’Alessandro, il quale ha raccontato alcune storie legate alla chiesa, tra queste quelle di Bernadette e dei tre pastorelli, senza tralasciare la sua visita a Gerusalemme nel Getsèmani, uno dei luoghi più emozionanti di Terra Santa dove Cristo prego il Padre per dare gioia in abbondanza all’umanità. Poi, è toccata a Claudia Koll ripercorrere la sua vita e la chiamata di Dio. L’ex attrice ha raccontato della sua difficile nascita, con la madre che rischio di morire, passando per la crescita insieme alla nonna e ai parenti, prima dell’adolescenza e l’ingresso nel mondo cinematografico:<<Questa testimonianza – ha commentato Claudia Koll - nasce dal desiderio di rendere gloria a Dio, di farlo conoscere come lui desidera. Lui vuole avere una relazione d’amore con noi. Ho mancato tanti incontri con lui ma ha avuto pazienza e mi ha aspettato. Mamma e papà hanno pregato tanto per la mia conversione. Ci sono stati dei passaggi, dove la Madonna mi ha aiutato a stabilire una relazione più profonda attraverso la recita Rosario e la visita di Santuari Mariani. Mi aiutava a confessarmi e riconoscere che quella cosa andava cambiata. Per alcuni passaggi della mia vita, oggi mi commuovono perché vedo l’opera di Dio ed ho avvertito la sua presenza nel mio cammino, anche se non lo riconoscevo. La mia famiglia è stata segnata dalla sofferenza alla mia nascita, perché la mia mamma è stata tra la vita e la morte. Prego, però Maria affidandomi a lei. Questo mia madre me lo confesso dopo la mia conversione>>. La Koll ha raccontato anche i viaggi a Lourdes quando la madre era curata in Francia, indicando la Madonna Immacolata come figura più profonda. <<La carità – ha continuato Claudia Koll - ci purifica, ci trasforma e ci fanno arrivare santi da Dio. Lui quando perdona ricrea e l’unico pensiero che ho è che se mi ha perdonato tanto io dovrò amare tanto>>. Poi, ha raccontato il suo servizio caritatevole oggi, nell’accudire i poveri e senza tetto, persone che hanno perso lavoro e casa:<<Vengono da esperienze dolorose e si riconoscono anche nel colloquio. Tutte non hanno relazioni familiari. La famiglia è come rete che quando cadi t’impedisce di farti male. Inizio il mio servizio mattina alle 7:30 e a volte termino all’una di notte. Aiutare i deboli è la vera prova che Dio esiste>>. Infine sono stati proiettati dei filmati sulle opere di carità dell’ex showgirl a Roma e nel Burundi, dove si aiutano i bambini. |
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IL QUOTIDIANO DEL SUD 18-2-2018 ARTICOLO DI NICOLA COSTANZO |
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LA SOCIETA’ OPERAIA DI FILADELFIA PRESENTA IL MENSILE |
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Reggio Calabria Gennaio 2018. L'Ammiraglio Francesco Ciprioti - Vice Presidente della Sezione Calabria del Nastro Verde - in occasione dello scambio di auguri di Buon Anno ha consegnato al Capitano di Vascello (CP) Giancarlo RUSSO - Direttore Marittimo della Calabria e Basilicata Tirrenica -- il calendario storico Mauriziano 2018. |
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Cooperativa Sociale Stella del Sud Progetto Home Care Premium prime relazioni Un progetto avviato nel mese di luglio scorso e che vedrà impegnati i 12 operatori sannicolesi fino al prossimo 31 dicembre. L’iniziativa che vede il comune di Serra San Bruno come capofila, ma che permette a tanti centri di potersi dotare di servizi. Infatti, l’“Home Care Premium” nelle prestazioni prescritte dal Distretto socio sanitario 2 della città della Certosa, prevede l’assistenza domiciliare e l’integrativa, attraverso un accordo con l’Inps per il completamento dell’azione e della cura e di supporto svolta all’assistenza domiciliare. Questo ha permesso alla cooperativa Sociale Stella del Sud di proporre anche a San Nicola da Crissa il progetto, in virtù dal fatto che la maggior parte della popolazione sannicolese è composta di anziani. Nel corso degli anni, nel piccolo centro delle Pre Serre sono stati avviati molti progetti che mirano al sociale e in particolare all’assistenza agli anziani, che attraverso i servizi possono continuare a vivere la normale vita quotidiana, senza tanti pensieri. Un fenomeno che è molto importante per il continuo funzionamento delle attività fisiche e mentali, poiché tra i servizi ci sono: la visita di personale sanitario specializzato e di educatori, trasferimento dell’assistito, percorsi d’integrazione scolastica, servizi per minori affetti da autismo e attività sportive rivolte ai diversamente abili. La cooperativa Stella del Sud, già in passato si era occupata di servizi simili, tra questi l’apertura del centro diurno per gli anziani e altri progetti che guardavano ai bambini. Il progetto ha creato una piccola economia che si va così ad aggiungere agli altri servizi che permettono alla cooperativa sannicolese di porre sotto contratto 70 tra operatori e professionisti. Le dichiarazioni del Presidente della società gestore Nicola Marchese:<<E’ un progetto che abbiamo voluto fortemente, poiché entra di diritto nelle nostre funzioni sociali. La cooperativa sociale, prima di tutto deve provvedere ad erogare servizi che mirano alle persone bisognose di tutte le età. In questi primi mesi le risposte da parte degli assistiti e dagli operatori sono stati confortanti e positivi, il che non è facile in questi periodi. Allo stesso tempo abbiamo permesso a 12 persone di potere lavorare e rimanere nel paese d’origine senza il rischio di emigrazione>>. Saluti |
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Nel nuovo libro di suor Giovanna Toteda
Verrà presentato mercoledì 17 gennaio 2018 alle19.30 nella Cappella Mollo di Città 2000 a Cosenza il nuovo libro di suor Giovanna Toteda, religiosa della Congregazione delle Suore Minime della Passione. Suor Giovanna fu accolta personalmente dalla Beata Elena Aiello nella casa di Cosenza Casale nel 1948 e da allora ha deciso di vivere, seguendo il carisma della piccolezza, nella famiglia religiosa delle Minime. Nel 2013 ha pubblicato il suo primo libro dal titolo Suor Elena Aiello l’umile serva della tenerezza di Dio. Dal luglio 2015 abita a Roma, nella residenza dove ha concluso la vita terrena la madre fondatrice. CRISTO LA RISPOSTA A TUTTE LE ASSENZE UN BRANO DAL LIBRO DI SUOR GIOVANNA TOTEDA |
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NOTIZIE CALABRESI 2017 |
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DUE NUOVI CAVALIERI MAURIZIANI
Contrammiraglio (C.P.) Francesco CIPRIOTI -- Luogotenente (C.P.) Matteo DONATO |
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Stella del Sud Decorazioni Natalizie fatte a mano dagli immigrati Un modo per integrarsi in attesa del permesso di soggiorno per gli immigrati ospite del centro “Lacina” a Brognaturo gestito dalla Cooperativa Stella del Sud di San Nicola da Crissa, sono i piccoli lavori manuali. Il tutto fa parte delle attività ricreative introdotte nel centro d’accoglienza per immigrati con l’obiettivo di creare momenti di socializzazione e di integrazione tra gli ospiti e la gente del luogo e gli ospiti stessi. Per le decorazioni natalizie, hanno usato materiale biologico, acquistato con il supporto iniziale della direzione e del responsabile e, successivamente con il ricavato della partecipazione ai mercatini di Natale su invito delle associazioni, parrocchie e amministrazioni comunali. Sono stati creati centrotavola e ghirlande natalizie che successivamente sono stati esposti nei mercatini natalizi. Gli ospiti del centro, sono stati seguiti dal personale in forza alla cooperativa e le decorazioni sono state molto apprezzate anche perché confezionate con fantasia. Già nei mesi scorsi, il ministro dell’Interno Marco Minniti una serie di misure per l’integrazione dei migranti, che si vanno ad aggiungere agli obblighi dei centri d’accoglienza nei periodi di ospitalità. La cooperativa, sempre tramite il personale ha proposto altre attività ludico-ricreative per organizzare al meglio le giornate all’interno del centro momenti di gioco, di svago per coprire i momenti in cui non vi sono attività formalizzate in atto quali: corsi professionali, corsi di lingua. Ai ragazzi sono state proposte varie attività di socializzazione che consistono in: Gruppo musicale e di danza, giochi di società: puzzle giochi da tavolo, tornei vari calcio balilla, torneo di calcio e fai da te. Viste le numerose richieste, la volontà e la costante partecipazione da parte dei ragazzi, si è deciso di dare uno spazio più idoneo con finalità socio-integrative. In questa direzione, sono state utilizzate metodologie per dare centralità ai beneficiari, stimolarli e renderli attivi all’interno di un processo creativo, distoglierli dal loro quotidiano ma, più di ogni altra cosa, insegnare loro usanze, cultura italiana e locale;migliorare la comunicazione tra loro e con la popolazione del luogo; implementare le loro competenze. Nel corso di questi anni, presso il centro Stella del Sud, sono state svolte diverse attività. Sono state utilizzate metodologie per dare centralità ai beneficiari, stimolarli e renderli attivi all’interno di un processo creativo, distoglierli dal loro quotidiano ma, più di ogni altra cosa, insegnare loro usanze, cultura italiana e locale;migliorare la comunicazione tra loro e con la popolazione del luogo; implementare le loro competenze. |
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A SAN MARCO ARGENTANO FINO AL 13 DICEMBRE 2017 Ancora pochi giorni e si concluderà la terza edizione della Settimana della santità calabrese, che si sta svolgendo a San Marco Argentano, in coincidenza con la lettura del decreto di venerabilità di mons. Agostino Ernesto Castrillo, che fu vescovo delle diocesi di San Marco e Bisignano nei primi anni 50 del Novecento. Gli appuntamenti rimasti sono quelli di domenica 10 dicembre: la mattinata dedicata ad una visita guidata alle chiese (Cattedrale, cripta, Museo diocesano, San Francesco di Paola, Convento della Riforma, la Benedetta) e nel pomeriggio il Cammino dal Santuario dei martiri argentanesi fino all’Abbazia della Matina, con la Santa Messa, celebrata alle ore 16 da don Ennio Stamile, referente regionale di Libera. Lunedì 11 dicembre si parlerà di santità minima con padre Domenico Crupi, a seguire la presentazione del volume di Candeloro Modaffari su Girolamo Molinari di Malvito, religioso dell’Ordine dei Minimi, con un intervento di padre Giovanni Cozzolino, della comunità di Corigliano Calabro, convento dove è morto e sono conservate le reliquie del frate. A seguire nel Ristorante La Contadina assaggi di ricette della cucina di strettissimo magro, tipica dell’Ordine fondata da San francesco di Paola. Martedì 12 dicembre la presentazione del volume di padre Placido De Meester, Catechismo liturgico del rito bizantino (terza edizione pubblicata dalla casa editrice Progetto 2000 di Cosenza, in occasione della beatificazione di mons. Francesco Maria Greco), interverrà il vicario generale dell’Eparchia di Lungro, il protosincello Pietro Lanza e l’editore Demetrio Guzzardi. Ultimo giorno: mercoledì 13 dicembre, anniversario dell’ordinazione episcopale di mons. Agostino Ernesto Carstrillo; dopo la Messa delle ore 17, celebrata da don Sergio Ponzo, nella Chiesa di Santa Maria del Carmelo a San Marco Scalo, distribuzione di un santino in braille su mons. Castrillo, a cura di Radio Scalo San Marco e degustazione della cuccìa di Santa Lucia, offerta dall’Associazione Anima Normanna. IL PROGRAMMA COMPLETO |
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AD AMANTEA, PAOLA, FUSCALDO SOTTO IL MANTO DI SAN FRANCESCO Un dono che rappresenti e veicoli la fede in San Francesco da Paola: con questo intento, come da consuetudine, l'Ammiraglio Francesco CIPRIOTI e Gianfranco SCHIAVONE del Comitato “ Festa della Gente di Mare “ di Francavilla Angitola hanno inteso omaggiare, con un scultura raffigurante la sacra effigie del patrono della Calabria e della Gente di Mare, la famiglia di imprenditori Capanna operante ad Amantea e la signora Carmela SANTORO proprietaria di un albergo di Fuscaldo. Catona 25 novembre 2017. |
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I MEDICI: LO SPORT È DA CONSIDERARSI COME UN FARMACO LE PROPOSTE DEI MEDICI E DELLE ISTITUZIONIPER RILANCIARE IL CONNUBIO TRA SPORT E SALUTE La comunità medico scientifica chiede al Ministero che lo sport sia inserito ufficialmente nei LEA, i livelli essenziali dell'assistenza sanitaria. Il Coni punta sul rilancio della cultura dello sport tra la popolazione. Dal sindaco di Pizzo arriva la richiesta alla Regione di risorse per gli impianti sportivi. Questa la sintesi del convegno medico scientifico tenutosi a Pizzo nei giorni scorsi al poliambulatorio NewDelta e Centro Medicina dello Sport. Numerosi gli interventi di alto livello scientifico e istituzionale. CONTATTI |
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UN GRAVE LUTTO HA COLPITO LA COMUNITA’ ECCLESIALE CALABRESE
«Come amico, fratello, discepolo, piango la prematura scomparsa di don Ignazio Schinella, proprio oggi, in cui la Chiesa Cattolica commemora i defunti. La notizia giunta nella prima mattinata parla di un incidente d’auto nel suo paese natale, dove era giunto per una visita ai suoi parenti defunti. Con mons. Schinella va via un grande teologo che con i suoi scritti ha cantato e lodato Gesù, Signore della sua vita. Nella sua opera “Terra margia” stampata nel 1983, in una sua poesia così scrive: E nella presentazione del catalogo della mostra sui santini calabresi così scrisse: Mons. Ignazio Schinella era nato ad Arena (VV) l’1 febbraio 1949, presbitero della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. Per molti anni rettore del Pontificio Seminario Teologico Regionale “San Pio X” di Catanzaro; era direttore del biennio di Teologia pastorale alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. Centinaia i suoi testi, saggi e articoli di natura teologica, spirituale, etica e bioetica. Intervista a mons. IGNAZIO SCHINELLA dopo la presentazione |
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PRESENTATA AL PALAZZO DELLA “CITTA’ METROPOLITANA” DI REGGIO CALABRIA Si è svolta questa mattina presso la Sala Conferenze della Città Metropolitana di Reggio Calabria la conferenza stampa di presentazione dell'Opera Francesco de Paula, sulla vita e i miracoli di San Francesco di Paola, che sarà messa in scena in un nuovo allestimento colossal, in prima assoluta, al Palacalafiore di località Pentimele venerdì 24 e sabato 25 novembre, con due spettacoli al giorno (ore 10.30 scuole, ore 21.00 serali). Alla conferenza stampa sono intervenuti l’assessore comunale all’Istruzione Anna Nucera, l'autore e compositore Francesco Perri, l'organizzatore e produttore Ruggero Pegna, il delegato a Spettacolo e Turismo della Città Metropolitana Demetrio Marino, l'assessore comunale al Turismo Irene Calabrò, il delegato comunale a Sport e Cultura Giovanni Latella.
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Tonio Fortebraccio, Francesco Mangialardi e Michele Potenza in una mostra en plein air Anche questo sabato 28 ottobre, per i pittori Antonio Fortebraccio, Francesco Mangialardi e Michele Potenza, verrà vissuto come un giorno speciale. Tutte le settimane, di sabato mattina, i tre artisti vibonesi arrivano nella Piazzetta XXIV Maggio, in cima alla gradinata che porta su Corso Umberto, ed allestiscono una mostra di opere pittoriche in una sorta di Galleria d'arte en plein air che si affaccia sulla chiesa del Rosario e sulla città intera. Tempo meteorologico permettendo, e dalle otto a mezzogiorno, i tre pittori saranno lì, accanto alle loro tante opere, pronti ad illustrare le colorate tele direttamente alla gente che passerà in quella zona, in un vero e proprio "portare l'arte in mezzo alla gente e renderla fruibile a livello popolare". Ma vediamo di conoscere meglio questi tre artisti del vibonese. Francesco Mangialardi è nato a Mileto nel 1953, nella stessa cittadina dove oggi vive ed opera. Dopo le scuole d’obbligo viene avviato dalla famiglia agli studi artistici che però abbandona dopo due anni, costretto, com’è dalla vita a cercarsi un lavoro e collaborare all’economia familiare. Giovanissimo si trasferisce a Roma dove troverà lavoro nei pressi di piazza di Spagna come commesso in un magazzino. Poi la svolta, vent'anni fa, nel 1998. E' il critico d’arte Remo Alessandro Piperno, a scoprire le grandi doti del pittore calabrese e a presentarlo al grande pubblico con una mostra personale allestita nel 2000 presso la galleria il Ponte. Da quel momento è un continuo di successi. Il secondo pittore della piazzetta è Antonio Fortebraccio, artista vibonese nato nel 1947, padre e "padre d'arte" del pittore Ercole Fortebraccio. Un artista autodidatta e molto conosciuto nelle estemporanee la cui ispirazione è spesso originata dall'attenta osservazione della realtà, della natura e del paesaggio circostante. In particolare Fortebraccio da sempre ama dipingere i suggestivi vicoli dei nostri paesi calabresi con le colorate insegne di botteghe e tabacchini, testimoni silenziosi di una cultura contadina antica che convive con paesani che lavorano lontano dalla terra. Tonio Fortebraccio, come si firma sulle sue tele, è detentore di una tavolozza molto vivace, forte e dalle calde tonalità cromatiche. Un appuntamento settimanale fisso, questo di Piazza XXIV Maggio, al quale di volta in volta si aggregano tanti altri artisti, primo fra tutti Michele Potenza, bravo pittore e scultore vibonese che su corso Umberto aveva una suggestiva e piccola bottega d'arte dove convivevano strette strette creazioni in legno e colorate tele con una antica legatoria artigianale. Fortebraccio, Mangialardi e Potenza sono oggi autori molto presenti nella vita artistica sia regionale che nazionale ed hanno preso parte a numerose rassegne, ricevendo premi e attestati di merito per la loro produzione artistica. Numerose loro opere si trovano oggi in collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all’estero.
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"Cartoline dal Poro", l'Iniziativa Culturale firmata Francesco Pugliese Zungri - L'iniziativa, firmata dallo studioso ricercatore di Zungri Francesco Pugliese, è denominata "Cartoline dal Poro" ed è una completa ricerca culturale all'interno dell'altopiano della provincia di Vibo Valentia. Sedici suggestive cartoline a colori che vogliono raccontare storie, iconografia e scrittura di un territorio della Calabria. La tiratura della serie di cartoline, edita da "La Bottega il Girasole" di Zungri, è innovativa ed originale, con una serie di stampe 10x15 a colori che illustrano ed informano direttamente sull'immagine. Le icone scelte da Francesco Pugliese vanno dalle misteriose grotte del villaggio rupestre degli Sbariati, al centro storico del paese di Zungri; dal Poro come altopiano-regione a località turistiche dell'hinterland come Briatico Vecchia, la torre Rocchetta e Tropea, la Perla del Tirreno". "La cartolina postale ha una lunga, bella ed importante storia alle spalle", sottolinea Francesco Pugliese. L'operare delle officine grafiche coi cartoncini a stampa, sempre più ricchi di disegni, marchi ed immagini, sfociò sul finire dell'800 nelle cartoline illustrate. Questo succedeva in un periodo in cui le tecniche di riproduzione delle immagini si stavano affinando poiché diventavano sempre più belle e raffinate con disegni e fotografie in bianco e nero, a volte colorate a mano, ma anche cromolitografie a colori. Oggi, anche se si utilizza poco, alla cartolina illustrata rimane una nicchia importante, viene collezionata da tanti amatori appassionati, e, se spedita con la posta tradizionale, provoca ancora tanta emozione nel riceverla. In questa vera e propria operazione culturale c'è stato uno sforzo di elaborazione e di innovazione dei contenuti. Francesco Pugliese, per mesi e mesi, è andato alla ricerca di immagini inedite, un vero e proprio "Viaggio sul Poro" attraverso sedici cartoline che raccontano e fanno conoscere monumenti, flora, fauna, gastronomia locale, illustrano le fasi della panificazione, espongono la tavolozza dei colori che il paesaggio del Poro offre con i suoi ulivi secolari e le tipiche architetture rurali. Rispetto alle classiche cartoline, Pugliese ha voluto creare un connubio con uno spazio di approfondimento più dettagliato e approfondito, con un breve testo sul retro delle cartoline utilizzato non solo per informare, ma anche e principalmente per sollecitare emozioni, interesse e sensibilizzazione, attraverso significativi scritti di autori come Giuseppe Berto, Raf Vallone, Giovanni Pascoli e Lucio Anneo Seneca. Il ricercatore di Zungri, già autore di numerose pubblicazioni riguardanti il territorio, attraverso questa iniziativa ha voluto anche rendere omaggio a quelle persone che seppero amare questa terra denunciando deficienze e degrado. Un vero e proprio contributo civico e culturale al Poro, insomma, tassello del suo impegno di sempre per la promozione del territorio dell'altopiano, del suo forte valore evidente e dei suoi tanti valori velati, del suo ambiente naturalistico e del suo patrimonio storico nascosto.
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A Cosenza da sabato 21 a domenica 29 ottobre 2017
Per il secondo anno consecutivo, Cosenza ospita un’edizione speciale della Settimana della cultura calabrese, dal titolo “Leggere allunga la vita”, che si terrà in modo itinerante in diversi luoghi e spazi della città bruzia. IL PROGRAMMA COMPLETO DELLA SETTIMANA DELLA CULTURA CALABRESE A COSENZA SABATO 21 OTTOBRE 2017 DOMENICA 22 OTTOBRE 2017 LUNEDI 23 OTTOBRE 2017 MARTEDI 24 OTTOBRE 2017 MERCOLEDI 25 OTTOBRE 2017 GIOVEDI 26 OTTOBRE 2017 VENERDI 27 OTTOBRE 2017 SABATO 28 OTTOBRE 2017 DOMENICA 29 OTTOBRE 2017 Info: 347 4829232 – www.settimanadellacultura.com https://issuu.com/deguzza/docs/programma-2017-cosenza-ottobre |
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Papa:18 ottobre udienza con cani-guida;
CITTA' DEL VATICANO, 12 OTT - "Diffondere il codice Braille è fondamentale e, allo stesso tempo, è doverosa l'attenzione verso le persone non vedenti che devono avere le nostre stesse opportunità.
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PIZZO 8/10/2017. GRAZIE A TUTTI.
Foto di Giuseppe Pungitore |
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La scomparsa del Generale Paolo Bruno Virgilio di Noia In paese, a Briatico, era conosciuto da tutti semplicemente come "il generale". Si chiamava Paolo Bruno Virgilio di Noia ed era proprio il grande ufficiale al servizio dello Stato, un generale di Corpo d'Armata, già Vicecomandante dell'Arma dei Carabinieri. L'ultima volta che lo avevamo intravisto era immerso, pensieroso, tra i suoi straordinari alberi dai fiori azzurri nei pressi di una sua tenuta. Il Generale amava tantissimo Briatico, il paese di sua moglie, della marchesa Antonella Bisogni, una delle figlie di Don Renato. Il Generale, appena aveva uno sprazzo di tempo libero, arrivava da Roma e si reimmergeva nella natura calabrese. Quando le grandi finestre della sua casa erano aperte e affacciate sul verde declivio della Piana di Vadi, dietro c'era sempre lo sguardo fiero di Paolo Bruno di Noia, dell'uomo rigoroso che dall'alto del suo uliveto, dominava il mare di Briatico, la Rocchetta e l'intero Golfo di Sant'Eufemia. Il dottor Paolo di Noia era un uomo discreto, sempre. Una figura quasi impercettibile alla vista degli altri, un uomo tutto d'un pezzo, rigoroso e rigido, ma anche e senza retorica, molto umano, un vero gentiluomo, un raffinato che amava il bello ma anche la concretezza delle cose vere. In Calabria, a Briatico, lo vedevamo ogni tanto uscire dal cancello di Villa Bisogni, nel cuore del paese, dove, nel giardino, ci sono ancora le antiche tombe di cani, scimmie, visoni e pappagalli, gli animali di una volta della famiglia Bisogni. Lo vedevamo, il Generale, osservare e curare personalmente i suoi tanti piccoli alberi di ulivo che crescevano lenti tra gli altri ulivi secolari della sua villa fuori paese, sull'altura nei pressi della chiesetta della Madonnella. Lui si rilassava così nel suo tempo libero, circondato da sua moglie Antonella, dalle figlie Federica e Giovanna, dai suoi nobili parenti e da tantissimi amici importanti che arrivavano da lontano. Poi un rituale e sentito passaggio in caserma a trovare i suoi Uomini, anche qui, in una piccola Stazione Carabinieri di paese. Il già Vice Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri è venuto a mancare lo scorso sabato, 23 settembre, a Roma. Dopo i funerali una santa messa in suffragio è stata celebrata anche a Briatico presso la Chiesa della Madonna del Carmelo. |
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ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE PEDAGOGISTI ED EDUCATORI AINSPED
Il Presidente Nazionale Tel.: 328 1882563 / 345 5834593 Sede legale: Contrada Zagheria n. 11, 89814 –Filadelfia (VV) Segreteria Nazionale: Via Roberto Mirabelli n. 42/A, 87032 –Amantea (CS) |
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Quando a Briatico arrivavano le bagnarote Le due bagnarote dall’età indefinibile arrivavano con il treno locale che da Bagnara portava alla stazione ferroviaria di Briatico, passando per Rosarno, via Tropea. Seguendo una specie di rito abitudinario iniziavano il loro lungo tragitto, lente, ondulanti con il loro pesante carico che, con grande abilità, portavano in testa e sotto il braccio. Erano davvero instancabili lavoratrici le due bagnarote. Usavano interporre, fra la testa ed il pesante carico da trasportare, una corona di stoffa in modo da alleviare la pressione del peso. La cosiddetta “curuna”. Era intrecciata in modo particolare tanto da non potersi disfare facilmente ed era simile, in ogni dettaglio, a quelle che si possono ammirare al museo del Partenone di Atene sulle teste delle Cariatidi. A Briatico da tempi memorabili arrivavano sempre in coppia; una delle due era “Donna Mela”, l’altra si chiamava “Donna Catuzza”. Le due commerciavano davvero di tutto, pesce, frutta, stoffe, prodotti artigianali ed altri prodotti che arrivavano con i bastimenti dall’Oriente o semplicemente dalla vicina Sicilia. Sale, pasta sfusa, “sicarri”, “luppini”, “custardeji”, zibibbo ed altre uve dolci dei solari terrazzamenti di Bagnara. Avanzavano dritte e sicure, senza scomporsi, muovendo solamente i fianchi e lasciando il busto eretto, fermo. In testa portavano il classico fazzoletto legato in un modo che si distingueva; era una vera e propria maniera alla bagnarota, con due lembi che fuoriuscivano da due lati. Barattavano o vendevano anche pettini, forcine e “pettinissi” di celluloide, nastri colorati, merletti e filo da cucito. Alcune volte prendevano, in cambio, i capelli caduti, fagioli, melanzane, vino, cipolla, pomodori; utilizzavano l’antico sistema di scambio e di baratto. Arrivavano scalze alla stazione, “Donna Mela” e la sua compaesana “Catuzza”, si fermavano prima negli orti che si trovavano vicino alla stazione di Briatico, poi, per tutto il resto della giornata, a piedi percorrevano chilometri, salivano in paese, a Briatico, e nelle frazioni vicine. Per loro dieci chilometri erano una distanza normalissima. Dalla stazione di Briatico raggiungevano a piedi paesi come Cessaniti, Zungri, Pannàconi. Nel pomeriggio ritornavano alla stazione e prendevano il lento treno che le riportava a casa. Rifornivano di sale i forni e le case comuni del paese, guadagnavano molto poco e molte volte perdevano la merce di contrabbando che veniva sequestrata. Per loro era normale camminare scalze in qualsiasi luogo, erano abituate così. Vendevano e barattavano, si caricavano di altre merci, pomodori, cipolle rosse dolci di Briatico, Zambrone, Parghelia, i fagioli a Nicotera. A Messina prendevano il sale. Poi, utilizzando i treni della linea tirrenica scendevano nelle varie stazioni ferroviarie e raggiungevano i paesi vicini, come Pizzo, Francavilla Angitola, Filadelfia, Curinga ecc. per vendere a buon prezzo le loro marcanzie. Per non pagare il dazio nascondevano la merce fra le tante pieghe delle loro larghe gonne, il rinomato saio di cotonina, “‘u saju”, che nascondeva fino a sei sottogonne e delle profonde tasche cucite internamente, e “’u sciammísciu”. Nelle tasche nascoste potevano portare fino a 35 chili di sale di contrabbando a testa. “Donna Mela” e “Donna Catuzza” erano molto benvolute da tutti a Briatico. La gente le accoglieva in modo cortese, quasi familiare, anche perché si era capito da tempo che di loro ci si poteva fidare. Ritornavano sempre, erano quindi affidabili, non avevano mai imbrogliato nessuno in paese. Un rapporto di “palóra”, di rispetto e di stima che la gente di Briatico aveva con tutte le bagnarote che arrivavano in paese. Un rapporto sempre onestamente ricambiato. Loro conoscevano i nomi degli acquirenti, uno per uno, ricordavano gli impegni presi senza prendere appunti, procuravano sempre quanto richiesto e nei tempi previsti, secondo gli accordi! |
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"Era Settembre", il libro di 'Ntoni Matera, Adesso che "Era Settembre" è stato pubblicato non cercate di interpretare nulla, le opere di 'Ntoni Matera sono emozioni e sentimenti e bisogna assaporarle come un piatto gastronomico, degustarle, sentirne i profumi e gli aromi, il retrogusto del dopo mangiato, ma tralasciando la possibilità di cercare di trovare a tutti i costi un significato diverso da quello che è il valore nativo dell'opera stessa. C'è davvero tutto nel nuovo volume, poesia, scrittura, pittura, scultura, ed ogni segno nell'opera di 'Ntoni Matera, il "vecchio comunista" ancora oggi straordinariamente coerente, è quello che velatamente traspare o si fa vedere nella sua interezza e completezza. Il volume di 56 pagine, appena pubblicato ed interamente stampato a colori, ha l'odore delle mani di Matera, profuma fortemente di limoni di Calabria, si lascia sfogliare, leggere, ma anche guardare. E' semplicemente un piccolissimo assaggio in cui nella scrittura emerge prorompente il ricordo, la memoria del ricordo, ed il ricordo della memoria. Tanti frammenti legati all'arco della vita con appesi lunghi fili rossi che si chiamano speranza, sogno, amore, fatica, bellezza, voce, sguardo, solitudine, profumo, pensiero, fiore, morte, offerta, vita, gioia, vento, cielo, mare, colore, sorriso, tristezza, lamento... Sulla copertina del volume di Matera c'è raffigurato il volto di un Cristo scolpito, o meglio fatto uscire dal legno di ulivo, a guardarlo bene assomiglia al volto dello stesso artista contadino, ci sono i solchi, le venature, le rughe ed i colori contrastanti della terra arsa dal sole. Una sorta di riscatto e di simbolica liberazione materica delle forme, dalle viscere del legno dei secolari ulivi riemergono figure umane e sacre, icone, polene di navi antiche, volti dallo sguardo teso e squarciato da urla, Cristo nelle sue espressioni più forti della Passione, nel misto di sofferenza, sopportazione e contemplazione, espressività di volti sempre in tensione, sculture raffinate, opere uniche. Antonio Matera interroga per giorni la radica di ulivo stagionata poi ci scava dentro in profondità per cercare tra le sue venature, per vedere cosa c'è dentro e far uscire fuori tutti i personaggi che vi sono imprigionati. Tra le pagine ci sono anche i misteriosi ritratti di gatti, straordinari coabitanti di contrada Gatto in "agro di Briatico", come scrive lo stesso Matera, esistono davvero e convivono con i cani, con un pulcino ed altri animali. Sono i gatti che Antonio Matera ritrae nelle sue opere pittoriche su legno o masonite, ma che vengono dipinti anche su vecchie tegole di vecchie case o decantati nelle poesie pensiero che Matera scrive di notte. E poi ci sono presepi, teste di cavallo con le criniere offerte al vento, madonne, figure femminili, scimmie e nudi di donna, tante opere artistiche che si incrociano pagina dopo pagina con la scrittura. Franco Vallone
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----Il 21 agosto scorso nella sala consiliare di Parghelia è stato ricordato, ad un anno dalla scomparsa il Vescovo pargheliese Mons. Girolamo Grillo. Nel corso della cerimonia il preside prof. Lorenzo Meligrana ha presentato la recensione di uno dei tanti libri scritti da Mons. Grillo, ossia “Le bastonate di Francesco”. Qui di seguito riportiamo integralmente la pregevole recensione del preside.
Lorenzo Meligrana Nella foto Mons. Girolamo Grillo
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Settimana della cultura calabreseProgramma di sabato 2 settembre 2017
Il programma di sabatoPasseggiate silanePianori di Macchialonga Serra Ripollata Accademia dei giochi tradizionaliAgosto libro mio ti conoscoPer un nuovo dialogo tra scienza e fede alla luce del pensiero di Paolo Antonio Foscarini Suoni & VisioniLa natura che cura |
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Gioco e tradizioneA settembre si gioca a ru Strummulu e a u’Brigghjiaru Sabato il settimo torneo nazionale del gioco tradizionale più famoso
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Limbadi ed i suoi Sparacari
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A Camigliatello Silano l’ottava edizione della Settimana della cultura calabrese Da domenica 27 agosto a domenica 3 settembre 2017 Concesso da parte della Regione Calabria il patrocinio gratuito:
Da domenica 27 agosto a domenica 3 settembre, la Casa del Forestiero a Camigliatello Silano (nella centralissima via Roma) ospiterà il quartier generale dell’ottava edizione della Settimana della cultura calabrese, organizzata dall’Universitas Vivariensis, per promuovere la nostra cultura a 360 gradi. TUTTO IL PROGRAMMA E LE INFO SU: www.settimanadellacultura.com |
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Ricardo Prostamo, Vincenzo Melluso e... Il recente conferimento della cittadinanza onoraria napoletana al campione di calcio Diego Armando Maradona fa riaprire i cassetti della memoria in casa di Vincenzo Melluso a Briatico, in provincia di Vibo Valentia. La straordinaria storia ha inizio nel 1946 quando Alfonso e Giuseppina Prostamo decidono di partire da Briatico per emigrare e cercare fortuna in Argentina, a Buenos Aires. Si sistemano al di là dell'Oceano, trovano subito lavoro, vivono felici e, dalla loro unione, nasce Ricardo, un bambino che, crescendo, acquisisce una forte passione per il calcio. Ricardo, appena può, gioca a pallone nelle piccole squadre locali prima e poi nell'Argentinos Juniors di Buenos Aires. Ricardo parla la lingua del posto ma anche l'italiano ed il dialetto di Briatico, la lingua dei suoi genitori. Ricardo Prostamo ha tanti amici, uno di questi si chiama Diego Armando di nome, Maradona di cognome. Giocano assieme, Ricardo si interessa a far entrare anche il piccolo Maradona nel Boca Junior e ci riesce perché il giovane amico è bravissimo. Iniziano a giocare assieme nella squadra. In quegli anni Ricardo ogni tanto ritorna a Briatico per trovare i parenti rimasti, gli amici dei genitori ed in particolare un cugino appassionato di calcio che si chiama Vincenzo Melluso. A lui racconta le sue appassionate gare di calcio e condivide il piacere del pallone. Intanto Diego Armando Maradona cresce e diventa l'importante personaggio internazionale che tutti conosciamo. Gioca nel Barcellona e chiama l'amico Ricardo Prostamo a giocare con lui in Spagna, e poi successivamente in Italia. Qui dopo anni rincontra il cugino Vincenzo Melluso e racconta della sua affettuosa amicizia con Diego Armando Maradona. Vincenzo viene anche a sapere che il 30 ottobre di ogni anno Maradona festeggia il compleanno, ed il 30 ottobre è anche la sua data di nascita. In occasione del compleanno Vincenzo spedisce una cartolina a Maradona raccontando le vicissitudini dei parenti emigrati in Argentina e della comune data del compleanno. Dopo un anno preciso, il 30 ottobre, squilla il telefono in casa Melluso a Briatico: "Sono Diego Maradona, sono in albergo, devo giocare tra poco e volevo farti gli auguri per il tuo compleanno". Emozionatissimo Vincenzo Melluso non crede alle sue orecchie. Maradona, prima della partita Cesena-Napoli, invita Vincenzo a casa sua, a Napoli, gli dice anche di portare moglie e figli per passare qualche ora assieme. Vincenzo alla data prestabilita parte per Napoli, incontra prima il cugino Ricardo ed insieme si recano a casa di Maradona. "Devo dire -commenta Vincenzo- che ho trovato da parte di Maradona una grande ospitalità, con un incontro cordiale e caloroso anche in segno di riconoscenza e di grande rispetto con mio cugino Ricardo Prostamo. Durante quell'incontro, ed anche nei successivi, ho potuto riscontrare solo una grande umiltà, una semplicità vera e spontanea al di là dell'immagine che risultava in televisione. Sono andato a Napoli con mio fratello Leonardo, con i miei figli Fausto e Simona. Maradona mi ha anche promesso che prima o poi verrà in Calabria, a Briatico, per visitare con Ricardo i luoghi della memoria di mio cugino. Vincenzo Melluso, dipendente comunale in pensione e, nel tempo libero, sensibile poeta, oggi vive a Briatico. Nella sua casa campeggia un dipinto ad olio del pittore tedesco Manfred Krieger che raffigura Maradona con la maglia azzurra, più in là una foto grande, un poster con dedica e autografo: "Diego a Vincenzo con affetto (10)" e tutto attorno numerose foto di Vincenzo Melluso e Diego Armando Maradona ritratti in vari incontri. Pensandoci bene, oggi, queste sono amicizie nate da quella lontana emigrazione in Argentina di Alfonso e Giuseppina, nel 1946. Ricardo Prostamo, ex compagno di Maradona all'Argentinos Juniors, un argentino originario di Briatico che ha concluso la carriera in Italia, nel Campania-Puteolana e che è rimasto a Napoli una volta appesi gli scarpini al chiodo. Vincenzo Melluso, cugino di Ricardo Prostamo, prima riceve una telefonata da Maradona in occasione del suo compleanno, poi un invito a casa di Diego Armando a Napoli. Da questo momento nasce una bella amicizia tra il briaticese ed il grande campione |
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di Franco Vallone Lui si definisce un briaticotu a "cuore aperto", si chiama Felice Antonio Matera e, anche se è nato nel Nuovo Galles del Sud, a Wjong nelle lontane terre australiane, è briaticese figlio di briaticesi. Innamorato da sempre del mare di Cocca e di Briatico vecchia, Felice Matera oggi è uno chef che lavora presso un noto ristorante di Vibo Valentia, anche se lui ama definirsi semplicemente "un cuoco, uno che ama l'arte della cucina". Matera, appena può, va a pescare con gli amici pescatori e a lavorare, con lo zio 'Ntoni, le terre coltivate del limoneto di contrada Gatto. Poi c'è una sua grande passione che pochi conoscono, da anni Felice Matera costruisce piccole barche che sono veri e propri gioielli, capolavori di modellismo che realizza senza comprare le classiche scatole di montaggio, il costoso legno di balsa o i piccoli accessori già costruiti. Felice Matera utilizza, infatti, solo materiali di recupero, legname di ogni tipo, piombo, corde, piccoli ritagli di rete da pesca... Matera, in perfetta scala di riproduzione, ricostruisce le barche della marineria locale, quella dei pescatori che escono in mare dall'approdo della marina della Rocchetta, dalla Brace o dalla baia di Sant'Irene. Sono le barche calabresi tipiche e nostrane, il piccolo guzzareju, il panciuto guzzu, la grande varca e la grossa paranza. Con il legno recuperato Felice Matera costruisce pazientemente il cosiddetto primu, come ci suggerisce il glottologo Michele De Luca, poi le ordinate, il timuni 'ca barra, il fasciame e la chiglia, il boccaporto, la poppa e la prua, la coperta, la pernaccia e la dritta di prua, il pennone, l'albero, il bompresso e i paleji. Per costruire i particolari più dettagliati, fonde il piombo di vecchi tubi e modella piccole ancore, tiranti e scarmi, con la corda prepara 'u stròppiu per i remi ed altri minuscoli accessori. Il gozzo è la barca da lavoro più diffusa nel Mediterraneo, Felice Matera ne è davvero innamorato e per completare questa imbarcazione di tutto punto la tratta internamente con pece e bitume, poi prepara le minuscole cassette di legno per il pescato, le nasse, le coffe con filo di nailon e tanti ami, i galleggianti e le màzzare per le reti, le lampare, le scalette, i falanghi in legno che vengono spalmate di sivu (grasso animale) ed utilizzate per spostare le barche in acqua e per farle risalire sulla spiaggia. Felice Matera è un vero appassionato cultore del mare e della pesca tradizionale, costruisce tante piccole barche a remi da pesca, i gozzi calabresi con le lampare ma anche grandi navi, opere di modellismo più impegnativo come alcune caravelle seicentesche con le vele, grossi pescherecci, modelli di motonavi, fregate e galeoni. Per la rifinitura delle sue barche della marineria locale Matera utilizza gli stessi colori che i pescatori di Briatico usano da centinaia di anni, l'azzurro, il rosso minio, il nero ed il bianco, sono i colori classici e tradizionali, ed alla fine Matera, con il colore bianco ed un pennello fine, traccia sulle fiancate i nomi delle barche: "S. Elena, San Francesco, Maria SS. del Carmelo...". Su una di esse c'è scritto: "V.M. 1661964", ed il 16 giugno del '64 è la sua data di nascita, come dire una sua firma segreta sulla sua piccola creazione. Franco Vallone |
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Nell’ambito delle iniziative volte a ricordare la grande figura di San Francesco di Paola e uno dei Suoi più grandi miracoli, la traversata dello Stretto sul mantello partendo da Catona, la Comunità dei Frati Minimi ha organizzato dalle ore 18,00 alle ore 21,00 di Sabato 12 Agosto p.v. il “VII^ Meeting Religioso Estivo”, presso il lungomare di Catona, nell’area della scuola di vela “Compagnia dello Stretto”, adiacente alla grande statua di San Francesco di Paola. p. Giovanni TOLARO |
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La mostra del pittore cosentino Massimo Melicchio Segni mediterranei Dipinti su tela di juta per ricordarci che il Mediterraneo è un mare Dall’8 al 14 agosto 2017 nel Chiostro municipale a San Lucido (CS) Verrà inaugurata martedì 8 agosto alle ore 19,00 nella splendida cornice del chiostro del municipio di San Lucido, in anteprima nazionale la mostra di dipinti del poliedrico artista cosentino Massimo Melicchio: 29 opere realizzate per l’occasione, con tecniche miste su juta. |
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Associazione Culturale Anassilaos – Reggio Calabria OGGETTO: VII Meeting Religioso Estivo – Manifestazione in onore di San Francesco di Paola Patrono della Calabria e della Gente di mare italiana. Nell’ambito delle iniziative tese a ricordare la grande figura di San Francesco di Paola e uno dei Suoi più grandi miracoli, la traversata dello stretto sul mantello partendo da Catona, Con la presente, si invita codesta Associazione alla suddetta cerimonia che prevede:
Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria
Certo della benevola accoglienza della presente, porgo distinti saluti. Per qualsiasi chiarimento, rivolgersi al numero 3891661387 (P. Giovanni Tolaro). Catona 28 luglio 2017 |
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Gentili Amiche e Amici, Sintesi: a) Reggio Calabria - Eco Jazz dal 2 all'8 agosto (importante appuntamento organizzato in memoria del Giudice Scopelliti e di tutte le vittime per la Giustizia); b) Platania (CZ) - Festa del Fungo - 5 agosto (alle ore 20,00 avrà inizio la degustazione); c) Monterosso Calabro (VV) - Il Borgo della Salute - Il Canto Popolare Calabrese - 10 agosto (ore 21,00 - Una Festa popolare tra canti folk e degustazione di prodotti tipici) -- |
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30 settembre 2017 Giornata Mondiale della Poesia a Roma Inviate la vostra candidatura per la Giornata Mondiale della Poesia a Roma!!! 100 thousand Poets For Change Rome 2017 !!! L'evento che coinvolge tutte le Nazioni! La poesia in questo periodo di guerre, cataclismi e sconvolgimenti è l'unico mezzo che unisce. Infatti esso è organizzato da anni con la necessità di unire e non di dividere. Evento storico di Michael Rothenberg e Terri Carrion . Per Roma, dato il grande successo dell'edizione del 2016, l'incarico organizzativo è stato affidato per il secondo anno di seguito ad Agnese Monaco. Per partecipare invia la tua poesia , la tua biografia di massimo tre righe, l'autorizzazione ai dati personali , all' eventuale pubblicazione del testo da te inviato e la dichiarazione di paternità dello stesso. Ricordiamo che il termine massimo d'invio è il 15 agosto entro le ore 00.00, pena l'esclusione. Inviate tutto il materiale ivi descritto ad : agnese.emme@hotmail.it Scrivete nell'oggetto della e-mail : "MONDIALE POESIA". Chiedete conferma di ricezione. Non saranno accettate poesie e componimenti che non rispettino le norme vigenti inerenti alla liceità e al buon costume. SEZIONE: POESIA IN LINGUA ITALIANA Se scelti declamerete in diretta mondiale streaming i vostri versi insieme a tanti attori, poeti e musicisti! Oltre a vedere scorrere sul maxi-schermo le vostre poesie. Non mancate all'evento dell'anno! Il video resterà poi on line nel canale youtube di Agnese Monaco (OnlyAgnese) e sarà condiviso da varie piattaforme. La diretta italiana sarà in onda anche su UserTv. Ci sarà la possibilità di ascoltare la versione audio. E' tutto gratis e non vi è nessun obbligo d'acquisto di alcun tipo. Tra i finalisti verrà stilata una classifica con premi in palio, NON in denaro, donati dalla ASD Natural per i primi cinque classificati, premi speciali (offerti dagli altri sponsor) ed ovviamente gli attestati di partecipazione per i finalisti. Ricordiamo altresì che non è richiesta alcuna quota e che i vincitori, dovranno ritirare i premi personalmente o con delega, in caso di mancanza di ambo le opzioni ci sarà l'esclusione dal premio, che passerà d'ufficio al successivo in classifica. La giuria può decidere se dichiarare pari merito. La serata sarà in diretta streaming con il sito americano di 100 Thousand Poets for change, ottima vetrina per far conoscere le proprie opere in ambito internazionale. La sede dell'evento sarà Il Caffè Equo Solidale Gelateria Splash, sito in via Eurialo 102 Roma, il 30 settembre dalle 17.00 alle 20.00, che accoglierà tutti i presenti e la strada adiacente, previa conferma della richiesta. Durante la serata ci saranno numerose sorprese anche con Amici di Fido Roma. In più potrete osservare i cartelloni con le foto dei cani in adozione da varie onlus : Associazione Mabello, Amici di Fido Roma, Animaliberi Onlus, ecc. L'Antologia contenente i migliori componimenti (che resteranno di proprietà dell'autore, il quale non pretenderà nulla dalla pubblicazione), avrà come scopo quello di donare ad Amici di Fido Roma i contributi della stessa (escluse ovviamente le spese di pubblicazione). Non vi è alcun obbligo per nessuno, solo su richiesta. La tiratura cartacea sarà limitata e al solo scopo benefico. Quindi se inseriti nella stessa, si prega di confermare o meno la decisione d'acquisto ed il numero di copie. L'evento su facebook : https://www.facebook.com/events/1459991007393713/ Per l'edizione attuale ecco le informazioni sul sito americano: http://www.100tpcmedia.org/100TPC2012/2017/05/agnese-emme-rome-italy-2017/ Sponsor : ASD Natural (Cervinara), Gelateria Splash, UserTv, Animalisti Italiani Onlus, Amici Di Fido Roma, Associazione Mabello, ItalianaMente, Rockapelli Parrucchieri, Progetto Alfa, Riminiamo, Mangiaparole Caffè Letterario, Catia Animal Crazy (negozio per animali) e 100 thousand poets for change.
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La scomparsa di Tommaso Calemme, il "capostazione titolare" di Briatico
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CONOSCERE IL MONDO DELLE ICONE VICINO CASA NOSTRA L’Universitas Vivariensis e la Parrocchia bizantina italo greco albanese “Santissimo Salvatore” di Cosenza, hanno inteso organizzare una serie di incontri (YPAPANTI’) per far conoscere al grande pubblico la spiritualità e la bellezza delle icone bizantine. Dopo la prima tappa di Acquaformosa, Lungro e Firmo, SABATO 1 LUGLIO, si terrà il secondo appuntamento che prevede la visita alle chiese di Santa Sofia d’Epiro, San Demetrio Corone e Macchia Albanese. Il programma prevede: il raduno dei partecipanti alle ore 15 davanti l’ingresso dell’Autostrada SA-RC lato Madonnina (auto proprie). Dalle 16 alle 17.30 visita alle Chiese di Santa Sofia d’Epiro; dalle 18 alle 19.30 quelle di San Demetrio Corone (compresa la Chiesa romanica di Sant’Adriano); dalle 20 alle 20.45 nella frazione di Macchia Albanese. Alle 21 a San Demetrio al Casale Guzzardi, i partecipanti si fermeranno per una cena al sacco. Nel mese di settembre è prevista una nuova uscita per conoscere le Chiese bizantine di: San Cosmo Albanese, Vaccarizzo e San Giorgio Albanese. |
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Gentili Amiche e Amici,
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All’Ambasciata di Palestina a Roma
Appuntamento letterario da non perdere, venerdì 23 giugno 2017, a Roma presso i locali dell’Ambasciata Palestinese in viale Guido Baccelli, 10, dove alle ore 19, l’ambasciatore di Palestina in Italia, Mai Alkaila presenterà il libro di Olimpia Regina “Squarci di Palestina” edito dalla casa editrice cosentina Progetto 2000. L’ambasciatore ha voluto donare un proprio scritto, che è pubblicato nelle prime pagine del testo. L’OCCUPAZIONE MILITARE UNA VERA BRUTALITÀ «Questo libro di Olimpia Regina cerca di illustrare la realtà della vita dei palestinesi sotto occupazione. È una narrazione di una cittadina italiana che ha vissuto due anni in un villaggio palestinese, dove ha constatato da vicino, purtroppo, come il popolo palestinese sia costretto a subire la brutalità dell’occupazione militare della sua terra. Un popolo sul quale viene esercitato ogni tipo di repressione, confische delle terre per costruire insediamenti, demolizioni di case, sradicamenti di olivi, usurpazione delle acque, il muro dell’apartheid, umiliazioni di ogni tipo, arresti, uccisioni, eliminazioni a sangue freddo, distruzioni di case delle famiglie e attacchi a luoghi di culto (chiese e moschee), attacchi intensificati ultimamente come sta accadendo a Gerusalemme nella moschea di Al Aqsa. L’autrice è riuscita in modo semplice a riportare i comportamenti di Israele, delle sue forze militari di occupazione e dei suoi coloni. Il libro è un’importante testimonianza dell’esperienza diretta e quotidiana della scrittrice, che, fra l’altro, denuncia l’atteggiamento ed il sostegno degli Stati Uniti ad Israele e l’impotenza della comunità internazionale di fronte alla prepotenza di Israele che continua ad ignorare tutte le risoluzioni delle Nazioni Unite ed il suo Consiglio di sicurezza e continua a non rispettare le leggi internazionali che tutelano i diritti dell’uomo. Voglio ringraziare Olimpia Regina per la sua umanità e la sua sensibilità davanti a tale ingiustizia. Sono sicura che questa testimonianza toccherà il cuore e la mente di ogni lettore». |
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DUE SERATE PER PRESENTARE IL LIBRO
L’Universitas Vivariensis ha organizzato due incontri culturali a Rossano e a Corigliano Calabro per presentare il nuovo libro redatto da don Gaetano Federico, il primo mercoledì 7 giugno 2017 alle ore 18.30, a Rossano presso il chiostro del Museo diocesano e del Codex; interverranno, oltre all’autore e all’editore Demetrio Guzzardi, Cecilia Perri che in qualità di vice direttore del Museo coordinerà la serata, don Pino De Simone, vicario episcopale per la cultura, il docente universitario Filippo Burgarella e, l'arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriano; il secondo lunedì 12 giugno 2017 alle ore 18,30 a Corigliano Calabro nella Chiesa di Sant’Antonio dove interverranno oltre all’autore e all’editore Demetrio Guzzardi, il senatore Franco Pistoia, la docente universitaria Mariarosaria Salerno e il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea mons. Luigi Renzo. Per i tipi dell’editoriale progetto 2000 è da pochi giorni nelle librerie il volume scritto da Gaetano Federico, sacerdote della Diocesi di Rossano-Cariati; l'autore propone all’attenzione dei fedeli della diocesi, oltre che dei non pochi cultori di storia della Chiesa e della Calabria, un interessante profilo dell'arcivescovo Matteo Saraceno, vissuto in pieno Quattrocento, un’epoca ormai lontana dalla nostra. A Saraceno, nativo di Reggio Calabria fu affidato il governo della diocesi rossanese dal 1460 al 1481, negli anni finali del Medioevo e di vigilia dell’Età moderna. Il ricordo del presule rimane legato non solo alla costruzione del convento francescano dedicato a San Bernardino da Siena, nel cuore del centro storico di Rossano, ma anche e soprattutto al provvedimento che spostava la Divina Liturgia greca di San Giovanni Crisostomo nella chiesa di San Nicola al Vallone, riservando la Cattedrale ai soli officianti la liturgia e il rito latini; così chiudendo la plurisecolare storia della grecità liturgica della cattedrale e della diocesi di Rossano. |
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Belmonte Calabro Turismo lento, ospitalità e gastronomia Gentili Amiche e Amici, -- |
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La manifestazione è inserita nel calendario nazionale del Il Maggio dei libri Sarà presentato lunedì 29 maggio 2017 alle ore 18,30 nei locali del Centro socio-educativo «L’Arcobaleno» il nuovo libro curato da Antonio Modaffari, Buonasera. Francesco, il primo papa social, edito dalla casa editrice cosentina Progetto 2000.
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Rita La Gamba, attrice vibonese nel film "In Italia si chiama amore" di Virgilio Sabel Si chiama Rita La Gamba la vibonese che venne scelta dal regista torinese Virgilio Sabel come attrice protagonista di uno degli episodi di "In Italia si chiama amore". Rita La Gamba la rintracciamo grazie a Piero Monterosso e Nazareno Congestrì che dirigono "Vibo Vagando", oggi vive a Trieste, all'epoca abitava a Vibo con la sua famiglia, nei pressi della vecchia caserma dei carabinieri, in via Edmondo De Amicis. "Sabel era a piedi,-ci racconta La Gamba- camminava lungo la strada in salita che porta al convento di Sant'Antonio". La giovane Rita, che era in compagnia di alcune vicine di casa intente nella preparazione delle bottiglie di pomodoro, si sentì osservata in modo insistente dal regista che l'aveva notata. "Ero fuori casa, avevo i capelli raccolti ed i miei sedici anni, questo signore mi guardava in modo fisso e insistente, poi si avvicinò e mi disse: signorina non abbia paura, sono il regista Virgilio Sabel e sto cercando un viso come il suo per un film, ho girato tutta la Calabria". Era l’estate del 1960 e il regista Sabel, a fine agosto, andava in giro a Vibo Città, nei paesi, nelle campagne e nelle marine del circondario con i suoi collaboratori e assistenti di produzione per cercare le facce giuste, i volti più interessanti, le figure e le comparse da utilizzare nel film, attori non professionisti presi sul campo tra gente comune, pescatori, contadini e popolani. "Io ero emozionata, dissi che ero minorenne, di parlare con i miei genitori e con il mio fidanzato, Gaetano La Bella, sottufficiale presso le Carceri di Trieste. Sabel prese contatti con mio padre e mia madre, tramite il sindaco di Vibo, Antonino Murmura, riuscì a convincere il mio fidanzato che era gelosissimo, a garantire che nella scena non ci sarebbero stati uomini. Arrivato anche l'ok del fidanzato, Sabel mi riunì con i miei genitori in un locale vicino casa, mi diede cinquantamila lire e mi fece comprare una maglia ed una gonna nera per le esigenze di scena, tutto il vicinato era in subbuglio ad osservare incuriositi, non riuscivano a capire cosa stava accadendo alla figlia di donna Liberata". Poi il copione ed il luogo delle riprese, una camera da letto dell'ultimo piano dell'Hotel Risorgimento. L'episodio racconta di una giovane donna rimasta vedova dopo solo due giorni di matrimonio, di un marito che non riesce a consumare durante la prima notte di nozze e che si lancia dal balcone dell'albergo". Rita La Gamba recita, dimostra bene di saper essere attrice tanto da essere invitata dai collaboratori del regista per altri film. Il suo fidanzato non è d'accordo e strappa gli indirizzi lasciati dal regista. Rita sceglie di sposarsi con il gelosissimo Gaetano, di avere una famiglia, ed oggi ha tre figli, un maschio e due femmine, e vive a Trieste. Il film uscì nelle sale cinematografiche italiane il 29 marzo del 1963, distribuito da Cineriz. Nello stesso anno il film venne proiettato al cinema Valentini di Vibo Valentia ed a Trieste con la presenza in sala di Rita La Gamba, ma anche nel resto d'Italia e in Argentina con il titolo “En Italia lo llaman amor”. E' un film drammatico, del genere documentario, una vera e propria inchiesta che racconta delle vicende dell’amore della provincia italiana, un curioso itinerario nel costume amoroso nazionale tra innamoramento, corteggiamento e amore, che affronta anche le tematiche del matrimonio, della gelosia, del tradimento e dell’amore non corrisposto. Il film è tratto da un’inchiesta giornalistica di cronaca di Italo Dragonesi pubblicata in un volume per le edizioni Aro di Roma. Voce commento fuori campo di questo film è l'attore Nino Manfredi, allora ancora sconosciuto al grande pubblico. Il film, suddiviso in episodi, prodotto da Mario Mariani per Cinex, vietato allora ai minori di quattordici anni, dura ben 105 minuti ed è stato girato tra il 1960 e il 1961 in varie zone d’Italia. La scenografia del film è di Giorgio Giovannini, la splendida fotografia di Oberdan Troiani e il montaggio di Jolanda Benvenuti. Il sottofondo musicale del film è di Armando Trovajoli. Il regista era nato in Piemonte, a Torino, nel 1920. Verso la fine degli anni Cinquanta, innamoratosi del paesaggio di Ricadi, fece costruire una casa, ristrutturando una tipica pagghialora, sul promontorio di Capo Vaticano, trasferendovi anche la residenza. Da lì il “torinese”, come veniva chiamato, continuò la sua attività di regista e sceneggiatore. L’amore per questi luoghi incantevoli, a strapiombo sul mare, Sabel lo manifestò fino alla fine dei suoi giorni. Infatti, quando il 7 luglio del 1989 morì, venne sepolto nel piccolo cimitero di San Nicolò di Ricadi, accanto alla tomba dello scrittore Giuseppe Berto. Sabel frequentava ed amava la zona di Capo Vaticano, la casa dell’amico Berto e la baracca di Reginaldo D’Agostino. Deve essere rimasto davvero colpito da questo luogo così pieno di luce, e sapendo benissimo di poter prendere da quei fantastici colori solo un chiaroscuro in bianco e nero, lo arricchì con tantissime sfumature e tonalità, piene di quella luce speciale che solo il Sud sa dare! Proprio con quella straordinaria e prorompente luce, con quel chiaroscuro, Sabel dichiarò il suo grande amore per la Calabria.
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Parrocchia bizantina «Santissimo Salvatore» BUKURÌA ARBËRESHE KOSENXË Domenica 21 maggio 2017 – Giornata mondiale per la diversità culturale PARTE ANCHE LA CAMPAGNA: ARBERIA PATRIMONIO DELL’UMANITÁ
Sfilata di gala negli splendidi e raggianti costumi della tradizione arbëreshe, nella città di Cosenza, capoluogo della Provincia dove risiedono oltre 40.000 cittadini italiani che, in casa e per strada, parlano arbrisht, per averlo imparato succhiando il latte materno, e in Chiesa cantano in greco e celebrano in rito bizantino, da quasi sei secoli, rendendo onore agli antenati albanesi, che nei secoli dal XV al XVIII dovettero dolorosamente abbandonare la loro madre patria per poter rimanere in vita, liberi e cristiani, e alla gente di Calabria, che li ha accolti e, nel tempo, ha favorito la loro integrazione senza omologazione, ad ogni livello, tanto da poter presentare ai nostri giorni un ottimo e riuscito esempio di pacifica e fruttuosa convivenza plurisecolare di lingue, tradizioni e culture diverse. GIORNATA MONDIALE PER LA DIVERSITA’ CULTURALE |
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Iniziano i Seminari Professionalizzanti AINSPED Il 20/05/2017 iniziano i Seminari Professionalizzanti promossi dall’Associazione Internazionale Pedagogisti Educatori. L’intero ciclo d’incontri si terrà a Rende (CS), in Via Tallinn n. 1, presso la scuola dell’infanzia “Il Mondo di Lolli”, e durerà circa sei mesi.
Il programma dei seminari è stato adeguatamente studiato per andare incontro alle esigenze del territorio. Ecco perché verranno sviluppati argomenti scientificamente attuali e mirati alla crescita qualitativa dei corsisti. Il costo irrisorio ed i laboratori gruppali fanno di questo percorso formativo il “primo in Italia del suo genere”. Un vanto per la Calabria e per tutto il Sud.
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Spopolamento e le molteplici cause di NICOLA PIRONE |
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TENNIS, A SCIARRONE IL MEMORIAL CIPRIOTI
Da SN – Pizzimenti –SCIARRONE- Vavalà – Marra –Postorino
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Il 5 maggio, a San Nicola da Crissa (VV) per discutere sulle cause dello spopolamento dei nostri borghi. Ipotesi storiche e progettuali poste sul tavolo ci daranno la dritta a recuperare il tempo perduto e tentare di ripopolarli? Il 6 maggio, a Zungri (VV) con le "Inavasioni digitali". Muniti di tablet o smartphone e delle fotocamere, mentre visiteremo la Città di Pietra (insediamento rupestre) oppure il Museo della Civiltà rupestre e contadina o ancora la Chiesa della Madonna della Neve per non parlare delle opere del Maestro Michele Zappino, le nostre fotografie "invaderanno", nel più bel significato della parola, i siti web per mostrare al mondo virtuale, che ci circonda, la bellezza dei luoghi che ci sono stati affidati per la custodia. Una custodia utile all'Uomo nell'essenza vitale.
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NELLA MATTINATA DI SABATO 29 APRILE 2017 Durante l’invasione sarà possibile conoscere non solo due luoghi simbolo della cultura cosentina, Hashtag dell’evento: Invasioni Digitali è un format nazionale a partecipazione gratuita che si tiene ogni anno in contemporanea in tutta Italia. Per il 2017 le date scelte sono dal 21 aprile al 7 maggio. Ma cosa accade in concreto? Il giorno prestabilito per l'invasione, i partecipanti, armati di smartphone, macchine fotografiche e videocamere producono foto e contenuti digitali da condividere sui social con gli hashtag #InvadiamoCosenza #InvasioniDigitali #invadiamolebiblioteche al fine di promuovere e far conoscere, attraverso il web, l'immensa bellezza del bene patrimonio scelto per l'invasione. Un'occasione per conoscere luoghi della cultura e nuove persone che amano la città di Cosenza e la cultura. Anche se l’iniziativa è totalmente gratuita, è gradita la prenotazione su invasionidigitali.it; sullo stesso sito si possono scoprire le altre invasioni attivate in tutta Italia
Per #info: interazionicreative@gmail.com – 0984 1575621- 3494785643 CLICCA QUI VIDEO: FRANCAVILLATV YOU TUBE CLICCA QUI :PRIMA PAGINA.COM - ANNO 2016
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TENNIS, AL VIA MEMORIAL CIPRIOTI. OLTRE 100 ISCRITTI
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"UMBERTO ECO E IL PCI." Venerdì 28 aprile, alle ore 18:30, presso la libreria, Claudio e Giandomenico Crapis presenteranno il loro libro "UMBERTO ECO E IL PCI. Arte, cultura di massa e strutturalismo in un saggio dimenticato del 1963." |
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SAN CALOGERO Una festa grande a San Calogero, una grandissima partecipazione popolare, tanti momenti di tangibile commozione durante la cerimonia di consacrazione della nuova chiesa dedicata a Santa Paola Frassinetti, fondatrice delle suore di Santa Dorotea, morta nel 1882. La protagonista di questa straordinaria storia è Maria Maccarone che in quel periodo difficile segnato dalla malattia, insieme alle suore dorotee, si affidò all’intercessione dell'allora Beata Suor Paola Frassinetti. Era il 1981 quando l’umile donna costretta a letto da 14 anni e segnata dalla sofferenza, nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, riprese improvvisamente a camminare. Un miracolo riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa. Ed è per questo che a distanza di anni, San Calogero rende omaggio a Santa Paola, inaugurandone la chiesa sorta in località Torretta, alla presenza di monsignor Luigi Renzo, vescovo della diocesi Mileto-Nicotera-Tropea, del presidente dell'Associazione "Santa Paola Frassinetti" Fortunata Staropoli, del sindaco Nicola Brosio, con la grande commozione della protagonista Maria Maccarone che ha visto così realizzarsi il suo più grande desiderio. La costruzione della chiesa iniziata l’11 maggio del 2015 è stata dichiarata ultimata ed agibile il 20 aprile 2017. Per la realizzazione della chiesa, della spianata e della scalinata è stato fatto un bando pubblico tra le imprese sancalogeresi, mentre per il completamento, finimento, decori, forniture ed opere artistiche ci si è avvalsi di diverse imprese, artigiani, maestranze e operai di ogni dove che, hanno offerto parte del proprio lavoro gratuitamente o con notevoli ribassi sui prezzi di mercato. La chiesa ha una superficie lorda di 51 mq. ed una altezza alla cuspide della piramide di 15 mt., è a pianta ottagonale con alte colonne in cemento armato per dare slancio verso il cielo, rivestite da un mosaico di marmo bianco. L’ingresso principale prospetta sull’intero sagrato e sulla scalinata di accesso ed è sormontato da due colonne con timpano in stile classico. Le tre porte della chiesa sono opera dell'artista Antonio La Gamba che ha realizzato anche il tabernacolo circolare in marmo policromo. Sul portone principale è raffigurato il popolo in cammino tra gli ulivi secolari della nostra terra ed in alto il Cristo della speranza con le braccia protese verso il popolo, accogliendo quanti entrano da questa porta. Sugli altri due portoni laterali è stata rappresentata Santa Paola Frassinetti in un campo di girasoli ed il seminatore di grano, figura simbolica del seminatore della Parola di Cristo. In alto, sulle facciate sono state realizzate delle coppie di finestre incorniciate da marmi in bianco Carrara con vetrate rappresentanti i quattro elementi “terra, acqua, fuoco, aria”. L’arch.Vincenzo Rocco, congiuntamente ad altri tre tecnici, ha redatto il progetto, mentre nella fase del progetto esecutivo ed artistico e nella direzione dei lavori ne è stato l’autore. Lo stesso architetto ha presentato pubblicamente l'opera al vescovo Luigi Renzo, al vescovo emerito Mons. Vincenzo Rimedio, a tutti i presbiteri, alle autorità, ai fedeli Sancalogeresi e a quelli venuti da altri luoghi. Un traguardo raggiunto con notevoli sforzi in pochissimo tempo, ma è "anche un giorno colmo di speranza per aver dato tutti insieme l’incipit ad un’idea, ad un progetto, ad un sogno voluto per prima dalla stessa Santa Paola Frassinetti ed a seguire dal suo popolo di fedeli che, con passione si è dedicato per costruire questa prima opera, cellula generatrice della grande opera che dovrà sorgere in questo luogo con l’aiuto di Dio". Tanti i ringraziamenti rivolti alle imprese, alle maestranze, agli artigiani e agli artisti, ai tecnici che hanno collaborato alla stesura del progetto. Un grazie è stato rivolto a Don Antonio Farina e alla Curia Vescovile, "a chi, ha già fatto e a chi farà, per portare avanti il buon nome dell'Associazione, di Santa Paola Frassinetti e del territorio di San Calogero, quale luogo di incontro, di preghiera, di riflessione culturale, rappresentando così la laboriosità di questo popolo. Un grazie è stato rivolto a Don Micuccio Braghò per aver per primo donato a titolo gratuito circa un ettaro di terreno per la costruzione del Santuario, all’Amministrazione Comunale, all’Associazione e al suo presidente Fortunata Staropoli, a Maria Maccarone e alla sua famiglia e alle suore Dorotee tutte, a partire da Suor Rosetta Farruggia, per aver fortemente voluto quest’opera". C'è da sottolineare che il progetto prevede la realizzazione di un Centro di Aggregazione Giovanile del tipo socio-culturale-religioso dedicato a Santa Paola Frassinetti, un complesso di strutture tali da garantire la possibilità ai frequentatori di ritrovarsi in un luogo dove poter svolgere al meglio attività educative-religiose volte a migliorare e rafforzare le relazioni interpersonali e quindi lo sviluppo socio-culturale dell'intera comunità.
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Monterosso Calabro (VV) – 22 aprile 2017 Borghi della Salute album foto Monterosso Calabro (VV) – 22 e 23 aprile 2017 – Eventi Tci – Borghi della Salute L’associazione Borghi della Salute con l’adesione del Comune di Monterosso Calabro (provincia di Vibo Valentia) amplia la propria rete e, per festeggiare l’evento, propone una due giorni intensa. L’Amministrazione Comunale Monterossina, in collaborazione con l’Associazione Familia De Rubro Monte e la Pro Loco e patrocinata dal Club di Territorio di Lamezia Terme – Touring Club Italiano, ha inteso mettere in campo nuove opportunità turistiche per il proprio territorio e di quelli viciniori. Con il programma proposto, stili di vita quotidiana e turismo si coniugano con forte valenza culturale e sociale. Appunto, la quotidianità con le sfaccettature che presenta ha necessità di essere attenzionata perché se il corpo umano è in salute, nell’accezione più generale, tutto porta in una sola direzione, al benessere. Un benessere fisico dove un polo di interesse salutare propone e sviluppa opportunità logistiche di attrazione territoriale. Questi posti nostrani, o nel caso più specifico di Monteroso Calabro il bosco – nella sua bellezza tipica - che sovrasta l’abitato, o la parte bassa del territorio che guarda al lago dell’Angitola (Oasi naturalistica protetta e affidata in gestione al WWF Calabria) non possono non essere posti all’attenzione di un attento sviluppo turistico a carattere ambientale, di apprezzamento dell’ambiente circostante, e della valorizzazione dei cammini, dei sentieri che portano lungo il loro tragitto a godere della bellezza naturale del posto. Un intreccio positivo tra corretta alimentazione, movimento, salute e turismo possono produrre importanti occasioni di sviluppo del territorio. Ma soprattutto orientare il cittadino verso una educazione alimentare e un’attività motoria adeguata per migliorare la qualità della vita. Informazioni: 22 aprile 2017 (ore 16,30) – Convegno presso il Teatrino Comunale di Monterosso Calabro (VV) 23 aprile 2017 alle ore 9,30 – Raduno presso Piazza Luigi Razza – Monterosso Calabro – Con Giovanni Bianco Console di Vibo Valentia |
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MEMORIAL TENNIS “ ALFONSO CIPRIOTI “
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CONOSCERE IL MONDO DELLE ICONE L’Universitas Vivariensis e la Parrocchia bizantina italo greco albanese “Santissimo Salvatore” di Cosenza, hanno inteso organizzare una serie di incontri (YPAPANTI’) per far conoscere al grande pubblico la spiritualità e la bellezza delle icone bizantine. Si inizia venerdì 21 aprile 2017 a Cosenza nel salone del Seminario Maggiore Eparchiale di Lungro (in via Paparelle, 16 - dietro la Chiesa di San Francesco di Paola), alle ore 18,30 con un incontro introduttivo al mondo delle icone, a cura di Demetrio Guzzardi e del protopresbitero Pietro Lanza. Sabato 22 aprile la visita guidata alle Chiese di Acquaformosa e Lungro. L’appuntamento (con auto proprie) è alle ore 15 all’ingresso dell’Autostrada a Cosenza; dalle 16 alle 18 si visiterà la Chiesa di San Giovanni Battista ad Acquaformosa, tutta mosaicata, subito dopo a Lungro la visita alla Cattedrale. La serata sarà conclusa al Museo delle arti e delle tradizioni di Firmo. Nel mese di giugno è prevista una nuova uscita per conoscere le Chiese bizantine di: Santa Sofia d’Epiro, San Demetrio Corone e San Cosmo Albanese. |
Il giorno del parto è oggi. |
"Presenze templari: il castello di Bivona e il mistero di Fra' Oliverio".
Attraverso la ricerca documentale, e la leggenda, proseguiamo con il tema "I Percorsi della Storia" che, unitamente ad altre specificità riguardanti il nostro territorio, si è inteso promuovere per l'anno sociale in corso. CLICCA QUI VIDEO: FRANCAVILLATV LIVESTREAM CLICCA QUI VIDEO: FRANCAVILLATV YOU TUBE CLICCA QUI :PRIMA PAGINA.COM - ANNO 2016 CLICCA QUI VIDEO : DAILYMOTION
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Zungri 4 marzo 2017 |
Sarà presentato il prossimo venerdì 17 febbraio alleore 17.30, presso il Polo culturale Santa Chiara, l'antologia storica curata da GIAMPIERO MELE ed edita da Aracne, "Calabria guerriera e ribelle"; Intento dell'incontro non sarà solo quello di far apprezzare l'ottimo volume di MELE, una vera e propria antologia di fatti, personaggi e luoghi storici della Calabria, ma anche quello di porre in evidenza le potenzialità turistiche di una regione, culla della Magna Grecia, lambita da due mari, con al centro una delle catene appenniniche più’ selvagge e suggestive d’Europa. L'evento è patrocinato dal Sistema Bibliotecario Vibonese in collaborazione con Touring Club Italiano. Sintesi del volume: Giampiero Mele - Biografia L'occasione mi è gradita per invitarvi alla presentazione del libro e ... vi aspetto tutti. Grazie per la partecipazione. |
IL QUOTIDIANO DEL SUD 14-2-2017 |
CRISSO
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La scomparsa a Vibo Valentia di Suor Maria Patrizia, prima cugina del grande cantante italoamericano
Suor Patrizia lei si chiama Sinagra e non Sinatra, come mai questa differenza di cognome? Era il cognome anche di suo cugino Frank Sinatra? Allora un cognome d’arte quello di Sinatra? Ci parli delle sue origini, dei suoi rapporti di parentela con Frank Sinatra… Tutti vissero in Sicilia? E dal secondo matrimonio nacquero altri figli? Cosa si diceva a Randazzo di tutto questo? Quindi “Bulli e pupe”, “Due marinai e una ragazza”, “Accadde a Brooklyn”, “Da qui all’eternità”, “I quattro del Texas”, “Vai e uccidi”, “Alle donne ci penso io” e i tanti altri successi di Frank |
"Con il cuore nel piatto" da Vibo a Roma Nei giorni scorsi si è tenuta, presso l’Hotel Excel Roma Montemario, l’edizione 2017 dell'importante evento denominato “Con il cuore nel piatto”, una manifestazione che si pone come un ottimo connubio fra enogastronomia, solidarietà e professionalità.
La cena Gourmet si è posta come obiettivo una raccolta fondi a favore della Onlus “Insieme per la Ricerca PCDH19”, una rara malattia genetica che colpisce la popolazione femminile in tenera età. All’evento romano hanno preso parte diversi chef stellati, ognuno dei quali ha messo a disposizione la propria professionalità e la propria passione. Il servizio in sala non è stato da meno ed è stato curato dall’IMAHR Calabria (International Maîtres Association Hotel Restaurant), di Vibo Valentia, a titolo completamente gratuito e con la presenza del Gran Maestro, Antonio Giampà di Francavilla Angitola, che ha prestato i suoi servizi. La presenza vibonese alla manifestazione è stata voluta fortemente dal presidente internazionale Francesco Vaccarella, sempre sensibile a queste iniziative, dal delegato per la Calabria, Antonio Migliaccio e dal Gran Cancelliere, Vincenzo Pezone. La manifestazione ha avuto la collaborazione di tutta la delegazione, oramai divenuta una vera e propria grande famiglia, assieme alle delegazioni di Napoli, Roma e L’Aquila, di grandi chef ed eccellenti allievi dell’ANPA (Accademia Nazionale Professioni Alberghiere). Con l'occasione, è stato annunciato a Roma, che il prossimo congresso internazionale IMAHR si terrà a Vibo Valentia, presso il 501 Hotel, nei primi giorni di novembre. Anche così, affermano i soci vibonesi e calabresi, cerchiamo di valorizzare la nostra terra con umiltà e professionalità. Nata su una base amicale, l’IMAHR si occupa della salvaguardia e della promozione del “Made in Italy” del servizio, dell’impresa e dei prodotti nel segmento della ristorazione e dell’ospitalità nel mondo. Inoltre non perde occasione per partecipare ad iniziative solidali come questa appena avvenuta. Nonostante le sue recenti origini l'associazione senza scopo di lucro si è dimostrata molto attiva nel sociale coltivando quei valori umani che da sempre caratterizzano “l’italianità”. L'IMAHR nasce per iniziativa di numerosi professionisti di settore di provenienza nazionale e internazionale al fine di unire e rappresentare in una nuova casa amicale, professionale ed internazionale, i maîtres e le figure professionali e manageriali che promuovono il "Made in Italy" del servizio, dell'impresa e dei prodotti nel segmento della ristorazione e dell'ospitalità nel Mondo. Tra gli scopi principali dell'associazione quelli di qualificare sempre più le figure e le professioni del Maître d'Hotel, del Maître de Maison, del Professionista del Servizio di Sala, di Ristorazione, di Accoglienza e di Ospitalità, del Maggiordomo e del Manager di settore al fine di rilanciare e promuovere il Servizio, il Prodotto e l'impresa "Made in Italy" nel mondo; Valorizzare il servizio, l'enogastronomia italiana, i prodotti italiani di qualità, la cultura e la gestione dell'accoglienza e dell'ospitalità tipica italiana. Svolgere ogni attività atta a promuovere la conoscenza del servizio, della cucina italiana; dei nostri vini, oli, aceti, acque minerali, prodotti tipici italiani in generale, in Italia ed all'Estero; Riunire i Maîtres Italiani o di origine Italiana o gli stranieri ovunque residenti che offrono garanzie di moralità e preparazione professionale; Creare occasioni d'incontro e di discussione sulle problematiche relative al settore della ristorazione e dell'ospitalità in genere. |
È stata scelta la città di LOCRI per la manifestazione nazionale della Luoghi di speranza, testimoni di bellezza CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE Quest’anno la XXII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico in collaborazione con la Rai si svolgerà martedì 21 marzo 2017 a LOCRI. La conferenza stampa per presentare l’iniziativa si terrà sabato 21 gennaio 2017, alle ore 16,30 nel Centro Pastorale presso la Chiesa Cattedrale di Locri. Saranno presenti: mons. Francesco Oliva vescovo di Locri-Gerace; don Ennio Stamile coordinatore regionale di Libera e rappresentanti dei familiari di vittime innocenti delle mafie.
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A Briatico i 101 anni di Giuseppe Melidoni Si chiama Giuseppe Melidoni, ha compiuto 101 anni proprio questo mese, il 9 gennaio 2017, ed ha una lunga struggente storia da raccontare legata alla sua vita ed al suo forte legame di fede con San Giacomo Apostolo il Maggiore ed alla sua devozione verso la Sacra Famiglia e il Cuore di Gesù. Melidoni oggi è un vero e proprio personaggio, ci facciamo raccontare le sue vicissitudini: Giuseppe è nato a Conidoni di Briatico, un piccolissimo paese della Calabria, il 9 gennaio del lontano 1916, "in piena guerra del 15-18, in piena guerra mi ha fatto mia mamma"- sottolinea. "Poi, dopo il tempo dell'adolescenza trascorso in campagna a fare il contadino, a diciotto anni, sono partito soldato, per fare il servizio militare che allora era obbligatorio e durava diciotto mesi. Sono ritornato nella casa di Conidoni nel 1938, dopo congedato ho continuato a lavorare la terra dei miei genitori, ma dopo poco tempo, nel 1939, mi fu recapitata una cartolina di precetto, ero stato richiamato alle armi. Inviato a Napoli al 40° Reggimento Fanteria", fornito di divisa e armato con fucile a tracolla, la sua vita entra improvvisamente nel pieno nella Seconda guerra mondiale. Giuseppe viene inviato in Africa a combattere contro il nemico, una vera avventura raccontata oggi con lucidità e precisione, con nomi di luoghi lontani e stranieri, di persone e fatti, con tanti particolari minuziosi. A fare da corredo, continuamente nella sua storia, un'immaginetta sacra di San Giacomo Apostolo del 1910 che Giuseppe Melidoni conserva e porta sempre con se in un piccolo libretto dalla copertina nera, con le preghiere, il Rosario e la Santa messa. Il lungo itinerario della memoria, del suo racconto, lo riporta improvvisamente indietro nel tempo, al porto di Napoli, in Libia, in Tunisia, in Egitto... "Siamo arrivati al porto di Tripoli, ci siamo accampati, poi abbiamo proseguito per Tunisi per combattere contro i Francesi, poi in Egitto, di nuovo in territorio libico, a Tobruch e Tripoli e poi in Cirenaica a Bardia, in questo luogo, per me purtroppo indimenticabile, un brutto giorno arrivò l'inferno. Era notte ma sembrava giorno, sull'accampamento arrivarono le bombe lanciate dall'alto degli aerei, fuoco e fiamme, cannonate da terra e dal mare, una di queste bombe ha colpito un rifugio adibito a forno per il pane a tre metri di distanza dal mio. Dentro quel rifugio colpito c'era un giovane soldato, un compagno che è stato letteralmente disintegrato, fatto farina. Alcuni frammenti del suo corpo e del suo cranio con i capelli arrivarono sulla porticina del rifugio dove stavo io". Melidoni si salva miracolosamente ed il suo pensiero va subito "o Signuri e a Sangiacumu", al Signore e al San Giacomo Apostolo della sua immaginetta ed alla loro sacra protezione. Nella furiosa battaglia gli italiani vengono sottomessi pesantemente dagli inglesi. Giuseppe Melidoni e tutti i suoi compagni vengono fatti prigionieri, inquadrati e trasferiti su di una nave della Marina militare inglese, si parte per Alessandria d'Egitto per un campo di smistamento nel deserto dove i prigionieri sono costretti a mangiare anche le bucce crude delle patate per combattere la fame e la sete. Dopo venti giorni Giuseppe, stremato dal caldo, affamato e assetato, riparte di nuovo, questa volta per la lontana India. Durante il lungo viaggio durato settimane, quando navigavano sul Mar Rosso, i prigionieri sono costretti a dormire all'aperto, "testa con testa e testa con piedi", ammassati sul ponte della nave. Una notte a Giuseppe, durante un breve allontanamento per esigenze fisiologiche, rubano uno dei suoi due zaini, quello più piccolo e prezioso. Dentro lo zainetto c'era infatti il suo corredo dell'anima, c'erano tutte le sue cose più care: "qualche fotografia di famiglia, le lettere dei genitori e della fidanzata legate con un nastrino rosso, tanti piccoli ricordi di viaggio ed alcuni oggetti ed effetti personali". Giuseppe è disperato, piange, gira in lungo e largo tutta la nave, con le lacrime agli occhi chiede aiuto a chi conosce ma senza alcun successo, nessuno ha visto niente. Nel cuore della notte non ha pace, vagando in sovraccoperta al piano superiore della nave, in un angolo buio di un corridoio ritrova il suo librettino nero delle preghiere e dentro c'è ancora l'immaginetta di San Giacomo Apostolo e le altre figure sacre. Sono le uniche cose che riuscirà a recuperare del contenuto del suo zaino ma Giuseppe Melidoni è contento lo stesso, ora é felice, per lui questo ritrovamento è un segno importante del suo santo preferito, un altro piccolo, grande miracolo. In India, in una baracca del campo di prigionia, incontra e fa amicizia con un internato conterraneo, un calabrese di Santa Domenica di Ricadi che su un vecchio sacco intelaiato era riuscito a ricamare, con del filo colorato comprato allo spaccio del campo, l'immagine della Madonna, la Vergine SS. del Carmelo. Giuseppe ricorda: "rimasi affascinato da quel bellissimo lavoro. Da lui ho lentamente appreso la difficile tecnica di ricamo, poi racimolai un ago, la stoffa di un vecchio cuscino, un asse di legno per costruire il telaio e del filo colorato. Pazientemente, in sei mesi di lavoro, ho riprodotto sulla stoffa la mia tanto cara immaginetta di San Giacomo Apostolo con il cavallo e con sotto la scritta: "I giorni più tristi nell'età più bella". Intanto nella mia baracca tutte le sere aprivo il libretto dalla copertina nera e recitavo il Santo Rosario. All'inizio eravamo in pochi, poi, pian piano, si avvicinarono altri soldati e coloniali internati dalle baracche e dalle tende vicine e dalle altre aree del campo, per recitarlo assieme...". Dopo anni di prigionia in India, Giuseppe Melidoni nel 1943 viene deportato in Inghilterra e poi, successivamente, nel 1946, finalmente rispedito in Patria con gli altri prigionieri. "Otto giorni sempre sul treno, poi, arrivato al confine, dopo il passo del Brennero, alla prima stazione italiana ho sentito dal finestrino del mio vagone il suono di un disco, una canzone che ho riconosciuto subito. Erano le note musicali e le parole di "Mamma son tanto felice perché ritorno da te...", ho pianto, ho gioito ed ho compreso di essere arrivato in Italia, finalmente ero libero di ritornare a casa con la mia vecchia consunta immaginetta sacra stampata nel 1910 che mi ha protetto sempre, in viaggio, in guerra ed in prigionia". Cinque lunghi anni senza vedere la famiglia, cinque anni di sofferenza e di stenti, con l'orrore della morte negli occhi e il lavoro forzato della raccolta delle patate, di infinite paure e di tanta preghiera. Passando per Milano, Giuseppe Melidoni si ferma per cercare e comprare il disco con la canzone del suo ingresso in Italia. Il giorno dopo l'arrivo a Conidoni, rivede finalmente i suoi genitori, sono ammalati e stanchi, le note e le parole del disco nel grammofono coprono i pianti e le lacrime, poi la sua vita riprende lentamente a battere come il suo cuore, lavora la campagna, si sposa con Caterina Melluso, hanno cinque figli, poi arrivano quattro nipoti e quattro pronipoti. Al primo figlio danno il nome di Giacomo, poi ci sono Pino, Mimma, Teresa e Maria. La sua vita scorre fino ai giorni nostri. Oggi ha raggiunto i cento anni, sessantotto anni di matrimonio, è felice. A casa sua, nella sua camera da letto, ci sono affissi al muro tre muti testimoni della storia, sono le tre tele di cuscino, oggi incorniciate, con i bellissimi colori dei fili ricamati nel campo indiano, tre anni di lavoro, "tele reliquie" portate arrotolate dalla prigionia. Ogni mattina, appena sveglio, davanti agli occhi di Giuseppe Melidoni c'è il famoso arazzo di San Giacomo Apostolo copiato dall'immaginetta sacra del libretto nero, c'è la Sacra Famiglia ed il Cuore di Gesù. "Tutto questo è un miracolo,-sottolinea commosso Giuseppe- San Giacomo non mi ha mai abbandonato ed io non ho mai abbandonato lui". |
Da lunedì 9 a lunedì 16 gennaio 2017
Dopo la prima edizione svolta nel maggio 2015 nel chiostro rinascimentale dei Minimi a Sant’Andrea delle Fratte a Roma, sarà Corigliano Calabro ad ospitare per 8 giorni la Settimana della santità calabrese. Mostre, incontri, docu-film, presentazioni di libri e la consegna del Premio «Il bastone-canna di San Francesco di Paola», riconoscimento agli studiosi del santo paolano. LUNEDI 9 GENNAIO 2017 MARTEDI 10 GENNAIO 2017 MERCOLEDI 11 GENNAIO 2017 GIOVEDI 12 GENNAIO 2017 VENERDI 13 GENNAIO 2017 SABATO 14 GENNAIO 2017 DOMENICA 15 GENNAIO 2017 LUNEDI 16 GENNAIO 2017
https://issuu.com/deguzza/docs/settimana-santita-calabrese-ed2017
In allegato tre foto: la locandina della manifestazione (corigliano sdsc2017); padre Giovanni Cozzolino parroco della Chiesa di San Francesco di Paola a Corigliano Calabro (coriglianocozzolino-1) e l’editore cosentino Demetrio Guzzardi curatore della mostra “Santi, santitù e santini di Calabria” (santini015) |
NOTIZIE CALABRESI 2016
GIOVEDI 29 DICEMBRE 2016 A COSENZA (sala don Mauro) LETTERE DALLA CORDIGLIERA Per presentare il volume di padre Ermolao Portella, missionario ardorino, saranno a Serra Spiga, il famoso quartiere popolare cosentino, il vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, mons. Gianfranco Todisco che è stato il primo missionario ardorino ad aprire la casa di Garcon in Colombia, dove attualmente vive ed opera padre Portella; il parroco di San Giuseppe don Emanuele Mastrilli; il superiore generale dei Missionari ardorini padre Salvatore Cimino e l’editore Demetrio Guzzardi. Il libro è la raccolta di 56 lettere inviate dal 1999 al 2009 alla comunità parrocchiale di San Giuseppe per raccontare l’esperienza missionaria colombiana. Teologia delle piccole cose - la nota editoriale di Demetrio Guzzardi Ho conosciuto padre Ermolao Portella nel 1975, quando iniziai a seguire un’importante esperienza ecclesiale e con alcuni amici mi recavo domenicalmente a Taverna di Montalto Uffugo – allora semplicemente Bivio Acri – per un momento di condivisione e di amicizia con i ragazzi della parrocchia dell’Immacolata Concezione guidata da padre Portella. Il suo vice parroco era padre Gianfranco Todisco, che pochi anni dopo partì missionario, prima in Canada per seguire gli emigrati montaltesi, poi nel 1988 in Colombia per aprire la missione di Garzón e dal 2003 è vescovo in Basilicata a Melfi. Di quegli anni ricordo che la scelta di fare la caritativa dagli ardorini nasceva sia dal fatto che a Taverna abitava un nostro amico che si stava per laureare a Torino, ed aveva il desiderio di ritornare al Sud, sia per una sorta di imitazione milanese, perché i primi studenti che seguivano l’esperienza nata dal carisma di don Luigi Giussani, domenicalmente si recavano nella Bassa milanese, un luogo dove la ruralità – siamo nei primi anni Cinquanta del Novecento – era ancora viva. Dalla voce di padre Portella sentii la prima volta la frase simbolo del fondatore degli ardorini, il servo di Dio don Gaetano Mauro: «La vita rurale o è vita di fede, o è vita di tormento. Le privazioni che impone il vivere tra i campi, se non confortate, impreziosite dalla fede, diventano insopportabile strazio. La solitudine dei casolari isolati, se non è riempita di Dio, è desolante deserto». ____________________________________________________________________________________________________________________ NASTRO VERDE – DECORATI DI MEDAGLIA D’ORO MAURIZIANA
_________________________________________________________________________________________________________________________ SABATO 17 DICEMBRE 2016 A COSENZA
Sabato 17 dicembre 2016 verrà riaperta la Chiesa del Santissimo Salvatore, di rito bizantino, appartenente all'Eparchia di Lungro, ubicata nel centro storico di Cosenza, di fianco alla Chiesa di San Francesco di Paola, dopo i lavori di restauro e consolidamento, realizzati con il contributo dell'otto per mille alla Chiesa Cattolica. _______________________________________________________________________________________________________________________________
MARTEDI 13 DICEMBRE 2016 Martedì 13 dicembre 2016 si terrà allo scalo di San Marco Argentano (CS) la prima edizione della Festa di Santa Lucia, idea nata da Radio Scalo San Marco e condivisa dalla Parrocchia Beata Vergine del Monte Carmelo e dall’Universitas Vivariensis di Cosenza. Dopo la celebrazione eucaristica, in programma alle ore 18,00, si terrà un momento di sensibilizzazione per la lettura di testi con il codice Braille, e verrà presentata la versione Braille del libro Giovanni Paolo II, il papa della comunicazione di Antonio Modaffari pubblicato dalla casa editrice cosentina Editoriale Progetto 2000. «Sono molto grato al presidente di Radio Scalo San Marco, Salvatore Vainieri e al parroco don Sergio Ponzo - ha detto l’autore Antonio Modaddari - per aver scelto il mio saggio sul grande pontefice polacco, per questo momento di sensibilizzazione al Braille, in occasione della festa della protettrice della vista. Da subito ho deciso di donare il mio libro per essere tradotto (anche in audiolibro) e fruibile dalle persone non vedenti. Salvatore Vainieri mi ha fatto scoprire una nuova grande possibilità; da qui l'impegno, sposato anche dall’editore Demetrio Guzzardi, che in questi giorni sta festeggiando il trentesimo anniversario della fondazione della sua casa editrice, Editoriale progetto 2000, per un percorso di sensibilizzazione alla lettura in Braille, che ha già avuto alcune tappe in Calabria e che, ne sono convinto, continuerà nei prossimi mesi».
__________________________________________________________________________________________________________________________ Dopo Canale di Pietrafitta la seconda tappa Appuntamento domenica 11 dicembre 2016 per la seconda tappa de “i cammini di Gioacchino da Fiore”, dopo Canale di Pietrafitta sarà la volta della grande abbazia di Corazzo, sorta lungo il fiume Corace nell’XI secolo ad opera di monaci benedettini. A Corazzo, divenuta abbazia cistercense, Gioacchino vestì l’abito angelico dei monaci, divenendone abate e dove scrisse le opere che lo resero celebre nel suo tempo ed oltre. Nel 1188 Gioacchino lasciò Corazzo e si trasferì prima a Pietralata e successivamente si recò nella “sua” Sila dove diede vita alla nuova congregazione dei florensi. Dopo i due disastrosi terremoti del 1638 e del 1783 il complesso monastico fu ricostruito, ma nel 1808 con l’avvento dei francesi la lunga storia religiosa di Corazzo finì ed ora ci restano solo i ruderi ed un glorioso passato. ____________________________________________________________________________________________________________________________ Cessaniti, culto, cultura e coltura Un volume di settantadue pagine, riccamente illustrato con tavole fuori testo a colori, per raccontare un paese intero. Il libro "Cessaniti, culto cultura coltura", curato dall'avvocato Gaetano Mazzarella e presentato da Flora Fusca, è una iniziativa realizzata dall'Associazione Eurolina Onlus di Cessaniti in partnership con il CSV, Centro Servizi di Volontariato della provincia di Vibo Valentia, e contribuisce a tenere in vita la memoria e l'identità collettiva di Cessaniti. Mazzarella, con il contributo di scritti dell'ingegnere Antonio Tripodi, vicedirettore dell'Archivio Diocesano e di mons. Filippo Ramondino, direttore dello stesso archivio, è riuscito a svelare aspetti diversi della storia e della vita sociale del paese attraverso la scoperta ed il recupero di inediti documenti presenti nell'Archivio Storico Diocesano di Mileto ma anche attraverso ricerche effettuate direttamente sul campo, tra la gente semplice, in una vera immersione nella cultura popolare dove la sapienza del contadino si evidenzia prorompente. Mazzarella, grazie a numerose interviste effettuate a persone anziane di Cessaniti e delle sue frazioni, ha potuto raccogliere dati storici, usanze popolari, modi di dire e costumanze scomparse ma anche elementi tecnici in ordine al modo di curare e coltivare i terreni della fertile collina che si affaccia sul mare del Golfo di Sant'Eufemia. Le prime notizie storiche sull'abitato di Cessaniti sono del 1310, il ricercatore Antonio Tripodi nella sua relazione, utilizzata per il 40° anniversario della consacrazione della chiesa parrocchiale dedicata a San Basilio Magno, traccia un interessante cronologia documentaria e storica di tutto il territorio, del paese capoluogo e di alcune delle sue frazioni, Pannaconi, Favelloni, San Cono e San Marco. Monsignor Filippo Ramondino scrive invece un'interessante pagina di ricerca sull'origine e lo sviluppo delle Parrocchie presenti sul territorio, soffermandosi, in modo più approfondito, sulla chiesa parrocchiale di San Basilio Magno, partendo dalle carte più antiche. Il lavoro di Ramondino prosegue poi con la pubblicazione di uno spaccato sulla condizione della parrocchia a fine Ottocento, con i dati biografici dei parroci di Cessaniti che si sono succeduti tra il 1889 ed il 1961, e si conclude con la storia della nuova costruzione della chiesa di San Basilio. La parte riguardante gli aspetti antropologici e tradizionali del lavoro sono trattati dallo stesso curatore dell'opera, Gaetano Mazzarella, che si sofferma, in particolare, sui processi di lavorazione del grano e delle farine con una storia dell'uso tradizionale dei campi seminati a grano e del lavoro nei mulini ad acqua del comprensorio. Il volume si chiude con un altro aspetto trattato da Mazzarella, è quello del processo di molitura delle olive e del lavoro nei frantoi, i famosi "trappeti" per la produzione dell'olio. __________________________________________________________________________________________________________________________________ Un volume sugli scritti di Don Basilio Pezzo
_______________________________________________________________________________________________________________________________ Settimana da lunedì 21 a lunedì 28 novembre 2016 REGALA UN LIBRO REGALERAI LE STELLE La Settimana della cultura calabrese è una manifestazione che da sette anni si tiene a fine agosto a Camigliatello Silano; l’Universitas Vivariensis ha organizzato un’edizione speciale, a Cosenza, da lunedì 21 a lunedì 28 novembre 2016, dedicata ai trent’anni di attività dell’Editoriale Progetto 2000, la casa editrice cosentina fondata nel 1986 da Demetrio Guzzardi ed Albamaria Frontino. La Biblioteca Nazionale di Cosenza presenterà in una mostra bibliografica tutta la produzione del loro catalogo suddivisa per collane: Ecclesia, Percorsi letterari, Tra le pagine della storia, Orizzonti e Sguardi. Tra le novità da segnalare quella denominata Gazza ladra: ogni mattina da martedì 22 a lunedì 28 novembre, in alcuni bar cittadini, verranno distribuiti gratuitamente 100 copie di uno dei volumi editi da Progetto 2000; alcune scuole hanno già ricevuto in omaggio dei libri, e si incontreranno con gli autori, mentre l’ultimo atto della manifestazione, lunedì 28 novembre, sarà la lettura delle favole di Babbo Natale ai piccoli degenti nel reparto di Pediatria dell’Ospedale civile Annunziata; anche a loro in omaggio un volume da leggere e colorare. Tra i libri presentati in anteprima nazionale: sabato 26 novembre alle ore 17 a Commenda la terza edizione del libro di padre Placido De Meester, Catechismo liturgico del rito bizantino (testo fatto redigere nel 1928 dal beato Francesco Maria Greco), con gli interventi di suor Immacolata Gigliotti preside del Liceo pedagogico «De Vincenti» e di mons. Donato Oliverio vescovo di Lungro; mentre lunedì 28 novembre alle 17, nella sala Giacomantonio della Biblioteca Nazionale di Cosenza, sarà la volta del volume di Luigi Zaccaro, Per una teologia della liberazione dalla mafia, con mons. Francesco Savino vescovo di Cassano allo Jonio, Angela Gatto delegata regionale Convegno di cultura «Maria Cristina di Savoia» e Luigi Mariano Guzzo dottorando di ricerca in Diritto ecclesiastico - Università di Catanzaro. Per un’intera settimana Cosenza diventerà la città italiana dove si leggeranno più libri. Una speranza, ma anche un augurio.
L’INTERO PROGRAMMA: (il disegno, logo dell’iniziativa, è dell’artista cosentina Luigia Granata)
lunedì 21 novembre 2016 ore 17,00 – cerimonia di inaugurazione martedì 22 novembre 2016 ore 9,00 – gazza ladra ore 11,00 – MATTINATA IN BIBLIOTECA ore 17,00 – il libro che non c’è ore 19,00 – mostra fotografica ore 21,00 – serata foscariniana mercoledì 23 novembre 2016 ore 9,00 – gazza ladra ore 12,00 – autori tra i banchi di scuola ore 17,00 – serata in libreria
giovedì 24 novembre 2016 ore 9,00 – gazza ladra ore 11,00 – mattinata in biblioteca ore 17,00 – serata in biblioteca venerdì 25 novembre 2016 ore 9,00 – gazza ladra ore 11,00 – autori tra i banchi di scuola ore 17,00 – serata in biblioteca sabato 26 novembre 2016 ore 9,00 – gazza ladra ore 11,00 – autori tra i banchi di scuola ore 17,00 – serata in biblioteca
domenica 27 novembre 2016 ore 10,00 – con i giovani ore 15,30 – non dimentichiamoli… ore 17,00 – nel cuore del centro storico ore 19,00 – serata in biblioteca
lunedì 28 novembre 2016 ore 9,00 – gazza ladra ore 10,00 – autori tra i banchi di scuola ore 12,00 – giornata foscariniana ore 17,00 – serata in biblioteca ore 20,00 – momento conclusivo
_________________________________________________________________________________________________________________________________ Nella sala dell’Associazione industriale, martedì 8 novembre 2016 con inizio alle ore 17 L’ing. Ernesto Funaro è un personaggio noto a Cosenza ed in Calabria: già sindaco di Campana, il suo comune, è stato più volte consigliere regionale ed assessore, ha ricoperto incarichi importanti anche in sede europea; da sempre attento alle programmazioni comunitarie, ha pubblicato numerosi saggi sulla politica di coesione dell’Unione Europea ed è stato docente a contratto di Politiche comunitarie all’Università degli studi della Calabria. Per parlare del libro, e naturalmente di tutta la vicenda narrata, l’Universitas Vivariensis ha organizzato la presentazione a Cosenza, nel salone dell’Associazione industriale, martedì 8 novembre 2016, con inizio alle ore 17. Sono stati chiamati a parlare: il presidente regionale degli industriali calabresi Natale Mazzuca, i giornalisti Santi Trimboli e Massimo Clausi, e l’on.le Rosario Chiriano, già parlamentare nazionale e già presidente del Consiglio regionale della Calabria. Naturalmente sarà presente sia l’autore, che l’editore Demetrio Guzzardi. Particolarmente significativo l’incipit della nota di presentazione del libro a firma dell’on.le Chiriano: «Questo libro di Ernesto Funaro non si limita ad essere uno strumento di informazione, esso avvia un dialogo sostanziato di passione e di fermezza: offre al lettore una comunicazione di emozioni e di sentimenti che animano una persona retta, che non si fa travolgere dagli eventi, ma si impegna, con tutte le sue forze, per conseguire l’affermazione della verità. Lo scritto è un messaggio di rigore, è un invito a costruire una riflessione sulla Giustizia, nell’intento di rendere partecipi tutti di un’esperienza personalmente vissuta. Vi è una tensione di fondo che lo ispira ed è l’attenzione costante alla sua stessa persona: come uomo, genitore, cittadino che si anima di una fede nella Giustizia. Si coglie un impegno personale ammirevole, pacato, fermo, pure quando riferisce momenti delicati sofferti, fiducioso che il decidere definitivo del giudizio sarebbe stato imposto dalla logica dei comportamenti da lui tenuti: di tanto si è alimentata la speranza che lo ha retto nelle ore tristi, mentre rileva che nel suo coinvolgimento era stata alquanto frettolosa, l’accusa. Quanto è eloquente la sua fermezza davanti alla Corte nel rigettare la prescrizione e chiedere di essere giudicato! La speranza, nel giusto, l’alimentano quei valori etici di cui egli si nutre. In una pagina del libro è impresso un pensiero di Sant’Agostino, il santo pensatore più immerso nel mistero divino, che esalta il coraggio su cui poggia la forza interiore dell’uomo, quando si protende con vigore nello sdegno per mutare la “realtà delle cose” ingiuste».
_____________________________________________________________________________________________________________________________ Anna Petruzza, la mammineja di Briatico
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L’Universitas Vivariensis di Cosenza, dopo la visita fatta durante la “Settimana della cultura calabrese” ripropone la passeggiata a piedi alla grancia di San Martino di Giove a Canale di Pietrafitta, luogo dove Gioacchino da Fiore ha concluso la sua esistenza terrena. Appuntamento domenica 23 ottobre a Cosenza secondo questi orari: Il presidente dell’Universitas Vivariensis, l’editore cosentino Demetrio Guzzardi, così ha spiegato il senso della “passeggiata”: «Con questa iniziativa vogliamo, non solo far conoscere il posto ed il recente restauro, ma anche riavvicinare la gente al gusto del camminare a piedi ed in gruppo». Nella foto in alto: la locandina di invito. In basso: il gruppo che ha partecipato all’escursione (mercoledì 31 agosto 2016) durantele “passeggiate silane” della Settimana della cultura calabrese. D ______________________________________________________________________________________________________________________________ Domenico Prostamo, briaticese in Australia ritornato in paese per rivivere le strade di casa
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Mercoledì 5 ottobre 2016, ore18.30, aula consiliare del Comune di Paola SAN FRANCESCO DI PAOLA E SAN GIOVANNI PAOLO II Una serata per ricordare la visita del papa polacco in Calabria, La città di Paola ha organizzato per mercoledì 5 ottobre 2016, con inizio alle ore 18.30, nell’aula consiliare del Sant’Agostino, una manifestazione per ricordare la storica visita di Giovanni Paolo II a Paola, avvenuta proprio il 5 ottobre 1984. Sarà un momento per far memoria del grande magistero di San Giovanni Paolo II nell'ambito delle celebrazioni per il sesto centenario della nascita di San Francesco di Paola. Per l’occasione verrà presentato il volume Giovanni Paolo II, il papa della comunicazione, scritto da Antonio Modaffari e pubblicato dalla casa editrice cosentina Progetto 2000. «Desidero ringraziare il Comune di Paola – ha dichiarato alla stampa l'autore - e in particolare la responsabile della consulta comunale e consigliere Maria Pia Serranò per aver condiviso sia l’idea di un momento finalizzato a commemorare Giovanni Paolo II, sia a vivere un'occasione di solidarietà concreta a favore delle popolazioni che hanno subito il terremoto nel Centro Italia, visto che il ricavato della vendita dei libri sarà interamente destinato alle necessità dei terremotati». Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Paola, Basilio Ferrari e di Maria Pia Serranò, responsabile della Consulta comunale per l’evento del sesto centenario; interverranno l’editore Demetrio Guzzardi e l’autore del saggio Antonio Modaffari; l’intervento conclusivo sarà tenuto da padre Domenico Crupi della Curia provinciale dell’Ordine dei Minimi. Nel corso della serata saranno esposte alcune delle foto inedite, conservate nel Santuario, della visita di Giovanni Paolo II a Paola. _________________________________________________________________________________________________________________________ Un portafoglio perso si materializza incredibilmente senza una spiegazione logica
___________________________________________________________________________________________________________________________ Domenico Valenti di Potenzoni, un volumetto per i cento anni dalla nascita
________________________________________________________________________________________________________________________ Al dottor Giacinto Pisani Nel corso della Settimana della cultura calabrese, la kermesse organizzata per il settimo anno consecutivo dall’Universitas Vivariensis, a Camigliatello Silano, si è tenuta la manifestazione di consegna del Premio Gustavo Valente per gli studi storici. Il Premio è nato per volontà dell’Associazione culturale “Gustavo Valente” diretta da Giuseppe Valente, figlio unico dello storico calabrese; lo scorso anno il riconoscimento è stato assegnato a mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea ed amico di “don” Gustavo Valente. La seconda edizione del Premio è stata inserita nel corso della presentazione del recente volume promosso dall’Accademia Montaltina degli Inculti su: San Francesco di Paola. Repertorio bibliografico iconografico (secoli XVI-XX) edito da Progetto 2000 e curato da Luciano Romeo e Federica Toscano, con saggi di Giacinto Pisani, Rita Fiordalisi, Concetta Gravina e Demetrio Guzzardi. Alla cerimonia di consegna oltre a Giuseppe Valente e alla sua signora, era presente mons. Luigi Renzo che ha ricordato il grande legame tra Gustavo Valente ed “il direttore” della Civica, dottor Giacinto Pisani. Queste le motivazioni del Premio: «Non c’è studioso che non abbia conosciuto ed ammirato le doti umane e professionali del dottor Giacinto Pisani, nei lunghi anni in cui ha Nella foto Giuseppe Valente (figlio dello storico Gustavo) insieme alla moglie con la pergamena del PREMIO GUSTAVO VALENTE. _______________________________________________________________________________________________________________________ La grande festa di Brattirò tra Calabria e Argentina A Brattirò, nella chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo, ogni anno nei giorni 25, 26 e 27 settembre, si onorano San Cosma e Damiano. E' la festa grande, la festa di "Santucociumu", l'annuale ricorrenza dedicata ai due santi è una delle feste più attese di tutta la provincia di Vibo Valentia e rappresenta, per gli abitanti di Brattirò di Drapia, il momento più alto di una profonda religiosità popolare locale e portata in giro per il mondo. Sono infatti numerosi gli emigrati di Brattirò che ogni anno ritornano dall'Argentina, dall'America e da altri luoghi lontani, per raggiungere la loro festa, i loro santi, le loro antiche tradizioni e le devozioni più radicate. Il 27 settembre si concludono i festeggiamenti dedicati al santo medico ed al santo farmacista, “Medici del corpo e dell’anima”, è il giorno solenne di festa, il paese si trasforma, Brattirò viene letteralmente invaso da migliaia di pellegrini e fedeli, gente proveniente dai tanti centri del vibonese ma anche da paesi delle altre province e dalla Sicilia. A Brattirò, per questa festa speciale, una volta ci si arrivava con ogni mezzo, a piedi lungo i tornanti dalla sottostante Tropea, dalla strada di Caria che conduce al Poro e a Vibo e da dalla strada di Spilinga che attraversa una fiumara, con carovane improvvisate o organizzate, lungo invisibili scorciatoie di campagna, con asini e carri trainati da buoi. Negli anni cinquanta ci si arrivava con i caratteristici camion con le sponde colorate "zingaresche" e le auto familiari prese a noleggio alla stazione ferroviaria. Il treno rimaneva, anche successivamente negli anni '60 e '70, il mezzo di locomozione più usato per raggiungere la stazione di Tropea. In quegli anni, per arrivare a Brattirò nei giorni di festa, si partiva con il buio dalle stazioni ferroviarie della litoranea Lamezia-Rosarno. A Briatico il treno partiva poco dopo le 5 e, per essere pronti, bisognava alzarsi almeno alle quattro di notte, un vero e proprio rito carico di religiosità anche la partenza e il viaggio stesso. Poi, dopo un breve tragitto ferroviario che sembrava lunghissimo, arrivavano le fermate delle stazioni di Zambrone e Parghelia dove salivano in carrozza altri pellegrini. Era ancora buio quando l'accelerato dai freddi sedili di legno lucido arrivava lento alla stazione di Tropea dove si svuotava completamente. Da qui iniziava la seconda fase del viaggio-pellegrinaggio, la salita al paese di Santucociumu con una delle auto a noleggio che facevano spola continua tra Tropea e Brattirò, oppure affrontando a piedi i tornanti in salita fino al paese. Altri, per voto fatto e grazia ricevuta, sceglievano di arrampicarsi a piedi lungo i sentieri che passavano tra vigneti, uliveti, spinosi arbusti di corbezzoli e mirto. Arrivati a Brattirò mille gesti antichi e rituali ripercorrevano le strade del paese: la santa messa, il bacio della reliquia e delle due statue colorate di verde e di rosso, l'acquisto delle "spille e dimaragghje", dei ricordini e delle immaginette, della palla di vetro con i santi e la neve, l'offerta votiva, i cerogeni e le candele accese. Più tardi, fuori dalla chiesa, la grande fiera, il biglietto per la riffa di una vitella decorata con nastri verdi e rossi e l'immagine dei due santi. Rituale era anche l'acquisto di vino rosso, salcicce e di frittole fatte bollire in apposite caldaie per le pubbliche vie, dei mostaccioli di Soriano decorati con pezzi di stagnola rossa e verde, gli stessi colori delle vesti dei due santi. Conclusa la processione, nel primo pomeriggio, nella piazzetta accanto alla chiesa, arrivava il banditore e gli incanti, la grande asta di galli, pandispagna, piante, fiaschi di vino ed ogni altra offerta votiva, poi l'attesa riffa con l'estrazione del numero vincente per portarsi a casa la vitella, il palco gazebo barocco e le “ville” illuminate, la banda musicale, i giganti processionali ed il cantante famoso. I fuochi d'artificio ed il cameju di focu chiudevano a tarda notte la festa purificando simbolicamente il territorio con il linguaggio del fuoco. La ricorrenza annuale della festa di San Cosma e Damiano dopo tanti anni, oggi è ancora una delle più attese di tutta la provincia di Vibo Valentia. Un culto antico portato a Brattirò dai monaci basiliani molti secoli addietro, che si tramanda da centinaia di anni invariato da padre in figlio, per confermare il senso dell'appartenenza e dell'identità di tutta l'intera comunità a Brattirò, in Calabria, e nelle altre lontane Brattirò degli emigrati sparse per il mondo. Negli stessi giorni in Argentina, a Buenos Aires, i brattiroesi festeggiano con gli stessi santi e le stesse tradizioni del paese lontano. LA FESTA DI BRATTIRO' IN ARGENTINA ________________________________________________________________________________________ IL TEATRO DELLA MEMORIA STORICA
a Bonifati (CS) in piazza Domenico Ferrante Verranno rappresentati: una recita in dialetto calabrese sull'eroe del risorgimento calabrese Vincenzo Federici detto Capobianco una breve scheda sul centenario del Beato Charles De Foucauld una scheda sull'emigrazione bonifatese in Argentina un'altra su un immigrato somalo, don Mosè Zerai, (chiamato "l’angelo dei profughi" ) una sulla pedagogista Maria Montessori e un ricordo del messaggio sociale di San Francesco di Paola nel sesto centenario della sua nascita. Nella foto in alto, uno degli ultimi spettacoli de “Il teatro della memoria storica” di Bonifati, __________________________________________________________________________________ Da giovedì 22 a domenica 25 settembre 2016
Ogni anno, nell’ultima settimana di settembre, il Comune di Pieve Emanuele (Mi), su impulso dell’Associazione Culturale Magna Grecia, si trasforma in un immenso giardino mediterraneo che profuma di Sud: un dedalo di voci, colori e suoni, rutilanti e impetuosi come il peperoncino, spontanei e avvolgenti come l’aneto. La rassegna “Colori, Sapori & Musiche”, nata e sostenuta da un nucleo storico di fervidi attivisti meridionali residenti nell’hinterland milanese e pavese, è divenuta ormai un evento imperdibile che giunge alla sua XVII edizione. Come da tradizione la mattina di giovedì e venerdì verrà dedicata all’incontro con gli studenti delle scuole, circa 1.300 tra bambini e ragazzi, per i laboratori didattici. Fabbricazione creativa della carta, scuola di danza e musica popolare “Pizzica e Taranta”, allevamento del baco da seta, conoscenza e valorizzazione del mezzo ferroviario, lavorazione della creta, giochi tradizionali, telaio antico, tombolo e ricamo. Fervono gli ultimi preparativi prima della partenza per il nord nella comunità sociale Don Milani di Acri di Nello Serra. Cibo, saponi, unguenti, creme, liquori, profumi ed altri prodotti realizzati nella comunità, ma soprattutto i bachi da seta con i quali, insieme ai bambini e ragazzi delle scuole, si riscoprirà tutta la lavorazione della bachisericolura. Processo produttivo molto noto fino alla metà del novecento soprattutto in Brianza ed in Calabria che ne furono i centri di eccellenza nel mondo. La produzione delle fibre sintetiche, l’inurbamento e l’industrializzazione di economie emergenti come Cina, India e Brasile ne hanno provocato oggi il declino. Pasquale Filippelli, studioso e professore di tessitura, insieme alla Comunità “Don Milani” da anni portano avanti progetti per la riscoperta di questa antica arte. Su questo tema, mercoledì a Milano ci sarà un incontro con i membri della neonata associazione dei gelsi-bachi-sericoltori italiani. Giovedì 22 e venerdì 23 settembre ore 9,00 incontro con studenti e bambini LABORATORI: Giovedì 22 settembre: ore 21.00: Rassegna dei cantastorie Venerdì 23 settembre: ore 19.00: Sagra della Melanzana; ore 21.00: “Sonaturi a Jurnata” in concerto; ore 22.00: Direttamenta dall’orchestra della notte della Taranta Antonio Castrignano in Fomenta tour. Sabato 24 settembre: ore 15.00: Stand alimentari, artigianali, strumenti musicali e informazioni turistiche. “Stage di Tarantelle” e musiche popolari con “Cosimo e i figli di Calabria”; ore 17.00: Presentazione del nuovo servizio "Dalla costa Jonica della Calabria, Catanzaro e Lamezia T. per il Centro/Nord di Italia" a cura della Troiolubus; ore 18.00: presentazione del libro: “Il movimento d’anca” con Pino Tuscano, Fiorenzo Croci, Stefano Morselli; ospite d’onore Eugenio Bennato; ore 19.00: degustazione di maccarruni e carne di capra; ore 21.00: Le 3 sorelle concerto; ore 22.00: Eugenio Bennato in concerto. Domenica 25 settembre: ore 10.00: Presentazione del nuovo servizio "Dalla costa Jonica della Calabria, Catanzaro e Lamezia T. per il Centro/Nord di Italia” a cura della Troiolubus; ore 11.00: convegno.“La civiltà mediterranea dell’olio d’oliva”: ore 15.00: degustazioni di frittole, crespelle, sott’oli, salumi, dolci tipici. Artigiani in opera, “Stage di Tarantelle” danze e musiche popolari della tradizione del Sud con “I Dipende di te” suoni di strumenti tipici: organetto, tamburello, lira, zampogna e chitarra battente; ore 21.00: Mimmo Cavallaro con I “Dipente di Te” in concerto. _________________________________________ Il 29 settembre alle ore 10.00 presentazione all’Archivio di Stato di Vibo Valentia "Sulle Arti in Calabria", il nuovo libro di Antonio Tripodi, un dizionario biografico e documentario su artisti e opere d'arte che traccia una quasi completa mappatura regionale, il testo vuole essere, infatti, un prontuario di notizie biografiche e documentarie utili per la conoscenza delle biografie e per l'elencazione delle opere di tanti artisti poco noti o del tutto ignoti, rendendo così possibili maggiori informazioni riguardo alle produzioni di ciascuno di loro. Il bel volume, edito da Adhoc di Vibo Valentia, è un vero stimolo per nuovi approfondimenti per tutti gli studiosi di storia dell'arte e di storia locale. Nelle 344 pagine, presentate da Maria Pia Di Dario Guida ed arricchite da un inserto iconografico con un centinaio di foto a colori, ci sono le biografie e le opere di "pittori e miniatori, incisori, doratori e decoratori", poi vi è un intero capitolo riservato a "marmorari, scalpellini escultori del marmo", e quello riservato a "intagliatori e scultori del legno". Altro settore del volume è quello dedicato ad "ingegneri, architetti e mastri costruttori", poi ci sono gli "stuccatori, ornamentisti e cartapestai", ed ancora "orafi e argentieri", "organari, campanari, artefici del suono", "ricamatori e tessitori", "presepisti, apparatori e arredatori". Un intero capitolo del dizionario è infine dedicato ai "religiosi artisti" calabresi o che, nati altrove, hanno comunque operato in Calabria. Quello che colpisce subito, leggendo questo interessante volume, è l'enorme numero di informazioni che scaturiscono o potranno essere scoperte tra le tante "biografie" di artisti nati entro l'anno 1900. Migliaia di storie che riemergono dall'oblio del passato, storie sussurrate da vecchie carte d'archivio, che trapelano da antichi documenti, tracce di vite vissute di artisti grandi e piccoli ricalcate dallo sguardo del ricercatore Antonio Tripodi che, molte volte, possono essere risolcate nello sguardo rivolto in loco alle opere che hanno lasciato nelle chiese, nei musei, nei palazzi e per le strade della Calabria e di altrove. Di tanti altri artisti Tripodi, nella sua quasi quarantennale opera di ricerca, ha trovato solo qualche traccia sbiadita, una data incerta, un semplice nome ed il mestiere d'arte, una località, tracce perse nel tempo e recuperate grazie alla lettura attenta e meticolosa di uno studioso e ricercatore appassionato come l'ingegnere Antonio Tripodi. Ci sono davvero più di mille racconti in questo prezioso dizionario, più di mille storie e macro storie che attendono di essere "toccate" e recuperate, raccontate, ci sono tante scoperte ancora nascoste tra le righe recuperate ma ora è il lettore che deve continuare l'opera di Tripodi, focalizzando e prolungando nella storia dei propri luoghi la ricerca di elementi iconografici e documentari di riscontro e a completamento dell'opera stessa. Antonio Tripodi è un "serio" operatore culturale calabrese. Nato nel 1934 a Dasà, in provincia di Vibo Valentia, laureato in Ingegneria Mineraria, Deputato di Storia Patria per la Calabria, Ispettore onorario ai Beni Archivistici, e già direttore dell'Istituto della Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro. Ordinato diacono permanente nel 1993, Antonio Tripodi è, da anni, anche Vicedirettore dell'Archivio Storico Diocesano di Mileto. Tante le sue pubblicazioni su tematiche inerenti la storia, l'arte e la documentazione archivistica, il culto locale e le confraternite religiose in Calabria. __________________________________________________________________ Al dottor Mario Giuseppe Carpino Nel corso della Settimana della cultura calabrese, la kermesse organizzata per il settimo anno consecutivo dall’Universitas Vivariensis, a Camigliatello Silano, si è tenuta la manifestazione di consegna del Premio Franco Locanto, riconoscimento ad amministratori locali che si sono particolarmente distinti per la “politica come servizio”. Il Premio è nato per volontà del Centro studi calabrese “Cattolici socialità politica” all’indomani delle celebrazioni per il 40.mo anniversario della scomparsa di Franco Locanto, docente universitario, assessore provinciale, uomo del dialogo e della solidarietà, al centro della sua azione politica e sociale ci fu sempre la libertà e l’ispirazione religiosa. La seconda edizione del Premio ha voluto essere un momento per riflettere sull’importanza di amministrare i piccoli comuni; alla cerimonia oltre ai responsabili del Centro studi: Francesco Capocasale già sindaco di Dipignano e dell’editore Demetrio Guzzardi, ha preso parte l’avv. Maria Locanto, figlia di Franco e l’on.le Ernesto Preziosi, parlamentare e docente universitario che ha parlato della politica come servizio alle comunità amministrate. Queste le motivazioni del Premio: «Mario Giuseppe Carpino ha voluto scrivere sulla copertina del libro in cui racconta la sua attività politico-amministrativa a Paterno Calabro ”Ho avuto il grande onore di essere il primo sindaco socialista del mio paese”. Figlio di contadini emigrati, si laureò in medicina; era il primo giovane di Paterno a raggiungere questo importante traguardo. Ma chi studia per curare gli uomini, avverte l’esigenza di guarire i luoghi e le situazioni in cui vive, cercando di dare di più a chi, per vari motivi, la vita l’aveva fatto restare un po’ più indietro. Mario Carpino era legato da profondo affetto ed amicizia con Franco Locanto; così ebbe a dire di lui: “Mi ero accorto che non era un politicante alla vecchia maniera, ma un vero pianificatore del territorio”». ________________________________________________________________________________________________
SPEZZANO DELLA SILA:
Martedì 13 settembre 2016, a Spezzano della Sila, alle ore 19,15, nell’ambito dei festeggiamenti di San Francesco di Paola, nel convento da poco restaurato, verrà inaugurata la mostra iconografica “La vita e i miracoli di San Francesco di Paola nelle illustrazioni seicentesche di Alessandro Baratta”, curata da Ercole Pasqua e Demetrio Guzzardi. L’iconografia di San Francesco ha origine dalla sua vera effige eseguita da Jean Bourdichon, pittore della corte di Luigi XI, amico personale del Santo. Egli fece il calco direttamente dal suo viso subito dopo la morte e venne poi utilizzato per i vari ritratti in epoca successiva. La tradizione vuole, però, che il primo ritratto fu fatto eseguire dal re Ferrante d’Aragona nel 1483, quando San Francesco fu suo ospite a Napoli, attualmente conservato nella chiesa di San Francesco di Paola a Montalto Uffugo (Cs). Tra i libri che presentano immagini su San Francesco ebbe molto successo La vita e i miracoli del gloriosissimo Padre San Francesco di Paola fondatore dell’Ordine dei Minimi, con 64 incisioni di Alessandro Baratta, e le Rime di don Orazio Nardino cosentino, edito a Napoli nel 1622. Gli esemplari della prima edizione sono conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, la Civica di Cosenza e la Biblioteca della Casa Generalizia dell’Ordine dei Minimi a Roma. ___________________________________________________ La Settimana della cultura calabrese a Camigliatello Silano Michele ALBANESE per il giornalismo Rosa OLIVERIO per la narrativa Compagnia «I PAGLIACCI» per il teatro come impegno sociale Pasquale LOPETRONE per gli studi storico-architettonici Aurelio MORRONE per l’ambientalismo Riccardo BARBERI per gli studi scientifici Salvatore BELLIO per la musica popolare
TUTTE LE FOTO DEI PREMIATI NEL GRUPPO FACEBOOK
Nella foto in alto la consegna del riconoscimento a mons. Ignazio Schinella, consegnano la pergamena Eugenio Celestino, presidente della Nuova Pro loco di Camigliatello Silano, il direttore artistico della casa editrice Progetto 2000, Albamaria Frontino e il rettore dell’Universitas Vivariensis, Demetrio Guzzardi; nella seconda foto: il giornalista Enzo Pianelli e don Ennio Stamile referente regionale di “Libera” premiano il giornalista Michele Albanese. Nella foto in basso il giornalista-geologo Roberto Saporito con Carlo Tansi. __________________________________________________________________________________________________ "C'era una volta la banda" Città di Filogaso
Presentata a Filogaso la pubblicazione dal titolo "C'era una volta la banda" storia e ricordi del corpo bandistico Francesco Cilea" Città di Filogaso, curata da Francesco Augurusa e Nicola Iozzo e stampato da Zigo Zago di Vibo Valentia. Al tavolo dei relatori il sindaco di Filogaso, Antonio Barba, l'antropologo e docente dell'Unical, Vito Teti e gli stessi autori, Augurusa e Iozzo. Da noi, in Calabria, si dice che "non c'è festa senza banda musicale" e, anche a Filogaso, ad ogni festa, arrivava la banda da fuori, una banda forestiera per la festa grande, una volta da Capistrano, un anno da Filadelfia, o da Curinga, Platania, Pannaconi, Pizzo, San Costantino Calabro o da un altro paese della Calabria o anche, certi anni, dalla Puglia. Poi un bel giorno del 1952 in paese si decise di realizzare un sogno, formare una vera banda musicale di Filogaso. Il grande sogno si realizzò grazie ad un comitato spontaneo e al M° Nicola Bosco della vicina San Nicola da Crissa ma, purtroppo, durò troppo poco, solo tre anni. Quell'avventura denominata "Corpo Bandistico Francesco Cilea Città di Filogaso" aveva fatto, per un attimo, sognare, aveva segnato con la musica tante strade e vicoli, piazze e paesi interi, aveva seguito devozionalmente santi patroni e madonne antiche, aveva avuto l'onore del palco, il gazebo barocco illuminato ad acetilene, aveva salutato per l'ultima volta membri della comunità, aveva accompagnato feste rituali e funerali, eventi belli e brutti. A distanza di più di sessant'anni oggi rimangono, sparsi per le strade del mondo, i sogni e le reliquie di quell'effimera banda musicale. Sembrerà strano ma tutto quello che è rimasto della banda musicale di Filogaso sono solo alcuni vecchi cimeli, i bottoni lucidi e dorati e le mostrine della divisa blu scuro, qualche foto ingiallita, il libretto con alcuni spartiti musicali strapieni di note appese e appuntate con l'inchiostro sul pentagramma... tutto il resto, i vecchi lucidi strumenti musicali, gli ottoni, i tamburi, i clarinetti, i piatti, sono come spariti nell'oblio del tempo, alcuni allontanati da Filogaso dall'emigrazione, trasportati in città lontane, o dimenticati chissà dove, distrutti, forse rivenduti ad altri musicanti di altre bande più fortunate. Quel poco che rimane oggi è diventato una vera reliquia e rappresentante silenzioso del ricordo della banda stessa. Tutto il resto è memoria, una fotografia con la banda al completo scattata a Falerna per ricordo, dimenticanza tangibile di un sogno degli anni cinquanta, oblio, segno di un passato che non c'è più. La retorica del tempo perduto non serve, Francesco Augurusa, uno dei testimoni diretti, e Nicola Iozzo, a tanti anni di distanza cercano di ricomporre la sbiadita pagina della memoria della banda musicale di Filogaso attraverso i pochi testimoni che sono in vita e qualche vecchio documento ritrovato. I tre anni del Corpo Bandistico "Francesco Cilea" e le attività della banda musicale Città di Filogaso, ricostruiti minuziosamente per poter comporre la storia di una esperienza collettiva unica e di un antico sogno realizzato, per un attimo ancora. ________________________________________________________________________ Antonio Matera il "contadino artista naif" di Briatico
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Settimana della cultura calabrese DOMENICA 28 AGOSTO 2016 LUNEDI 29 AGOSTO 2016
MERCOLEDI 31 AGOSTO 2016 GIOVEDI 1 SETTEMBRE 2016 VENERDI 2 SETTEMBRE 2016 SABATO 3 SETTEMBRE 2016 DOMENICA 4 SETTEMBRE 2016 MOSTRE ED ESPOSIZIONI FOTO E FILMATI sul gruppo Facebook – Settimana della cultura calabrese _________________________________________________________________________________________________ 'U Pisci, storia della “caccia” al pescespada, il nuovo volume di Michele De Luca
_______________________________________________________________________________________________________ IL QUOTIDIANO DEL SUD , SABATO 13AGOSTO 2016
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X EDIZIONE DEL PREMIO NICOLA CARROZZINO Su iniziativa della Libera Università Popolare di Acquappesa si svolgerà venerdì 12 agosto, con inizio alle ore 21, nel centro storico del paese, sede del complesso termale più importante della Calabria, la decima edizione del Premio Nicola Carrozzino. _______________________________________________________________________________________________________
_________________________________________________________________________________________________ Premio letterario Rai La Giara Calabria. 2015-2016 Venerdì 27 maggio ore 11:00, Sala conferenze Anap Briatico presentazione libri vincitori Premio Rai La Giara Calabria.
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COSENZA - Venerdi 20 maggio 2016 - ore 18 Introduce: la direttrice della Biblioteca Nazionale Elvira Graziani Nel libro si parla anche di Lilli Funaro e di Elisabetta Gallo, due stelle cosentine che ci sorridono dal cielo. Il professor Maira ci ricorda la sua vita, la sua passione per la medicina intesa come soccorso all’altro. ______________________________________________________________________________________________ Giusy Staropoli Calafati, “Natuzza Evolo”
__________________________________________________________________________________________________ IL SERPENTE E IL DRAGO AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO 2016 _________________________________________________________ DOMENICA 15 MAGGIO 2016 ORE 13 Presentazione in anteprima nazionale del volume ...E GLI UCCELLINI SCELSERO COME NIDO LA SUA MANO scritto da suor Lina Pantano e pubblicato dall’editoriale progetto 2000 Don Alfonso Maria Fusco è il fondatore delle Suore Battistine, congregazione nata ad Angri (SA) a fine Ottocento. Papa Francesco nei giorni scorsi ha promulgato il decreto per la sua canonizzazione. Non è un caso che don Fusco verrà proclamato santo proprio nel bel mezzo del Giubileo della Misericordia. Per raccontare la sua straordinaria vita, la superiora provinciale suor Lina Pantano ha scritto un testo che farà conoscere «il padre dei poveri, che passava per le vie di Angri amando e beneficando tutti, in modo particolare i bambini e i giovani». Il volume è stato illustrato da Amalia Visciano e Libera Nappi. Il libro verrà presentato domenica 15 maggio 2016 alle ore 13, nello stand della Regione Calabria (Padiglione 2 – L126 M125), oltre all’autrice interverrà l’editore Demetrio Guzzardi. ________________________________________ Il programma delle presentazioni dei libri al #SalTo16 Editoriale progetto 2000, casa editrice cosentina fondata da Demetrio Guzzardi ed Albamaria Frontino nel 1986, Da venerdì 13 a domenica 15 maggio 2016 nel Padiglione 2 (L126 M125) Stand Regione Calabria VENERDI 13 MAGGIO 2016 ore 21-22 SABATO 14 MAGGIO 2016 DOMENICA 15 MAGGIO 2016 ore 13-14 _____________________________________________ L’EDITORIALE PROGETTO 2000 DI COSENZA
___________________________________________________________________________________________________ "RoboHand", l'ambizioso progetto realizzato da Marcello Mandaradoni che apre a nuovi sviluppi di ricerca Si chiama Marcello Mandaradoni, ha 19 anni ed abita a San Leo, piccola frazione del comune di Briatico. Studente e lavoratore ma anche ricercatore e sperimentatore di nuove tecnologie e grande appassionato di robotica, Mandaradoni l'anno scorso, per la tesi di fine anno scolastico presso l'Istituto Tecnico Industriale "Enrico Fermi" di Vibo Valentia, ha presentato e realizzato un interessante progetto denominato "RoboHand", una ideazione che ha previsto anche la costruzione di un innovativo prototipo destinato a nuovi possibili sviluppi di ricerca. "RoboHand" è una vera e propria mano robotica interattiva, costruita dal giovane Marcello Mandaradoni, costituita da parti meccaniche e da circuiteria di contorno e nata dalla collaborazione con il "FabLab" di Messina. Il FabLab, il Fabrication Laboratory, è un insieme di strumenti e processi, per costruire qualsiasi tipo di oggetto. Nel FabLab, è infatti possibile realizzare qualsiasi oggetto partendo da un semplice file realizzato in CAD ed una stampante in 3D, una taglierina laser, frese a controllo numerico e plotter. La struttura di "RoboHand", stampata al FabLab partendo da un file 3D (.stl), è molto complessa e per realizzarla è stato utilizzato un innovativo materiale di nuova generazione denominato XT realizzato con polimero Eastman, le cui caratteristiche meccaniche lo rendono il materiale per eccellenza della realizzazione rapida, con rigidezza e resistenza alla rottura elevatissima, non paragonabile con alcun materiale utilizzato oggi per le stampe 3D. Il prototipo "RoboHand" di Marcello Mandaradoni riesce ad interagire con l’utente in diversi modi, tramite PC, cellulare ed un sofisticato guanto indossabile dal utente. L'ambizioso progetto della mano robotica è nato dall’idea di far interagire l’uomo e la macchina; riuscire a riprodurre i movimenti di una mano umana su un sistema robotico. A tal proposito è stata anche realizzata un App per PC che tramite un collegamento USB permette di gestire il movimento di ogni singolo dito, rilevare la temperatura e l’umidità ambientale. Ogni azione viene confermata da un feedback vocale, inoltre, tramite un App scaricabile dallo Store di Google sul nostro Smartphone Android, è possibile controllarla vocalmente, quindi pronunciare le azioni tramite la nostra voce, utilizzando semplicemente il sistema di comunicazione Bluetooth. Ma il sistema più avanzato ed evoluto del progetto di Marcello Mandaradoni è l’utilizzo a distanza tramite uno speciale e avveniristico "guanto indossabile" costituito da sensori flessibili, che permette la riproduzione dei movimenti eseguiti da una mano umana sul sistema robotico, con un affidabilità del 60%. Il sistema robotico viene completamente gestito da un microcontrollore, un semplice PC di piccole dimensioni, accompagnato da una scheda di supporto, che si occupa dell’interfacciamento completo, con i servomotori che permettono il movimento delle dita. L'ambizioso obiettivo di Marcello Mandaradoni per il futuro è quello di realizzare una nuova versione della mano robotica, con la collaborazione di alcuni colleghi, che abbia caratteristiche di "protesi 3.0", sia facilmente interfacciabile e con tante funzioni particolari, che possa essere utile per tutte quelle persone che hanno una disabilità motoria. Ma il progetto non si ferma qui, non prevede solo protesi medicali, la ricerca di Mandaradoni mira anche ai sistemi di rivelazione fondamentali; "infatti - ci spiega Mandaradoni- con l’ITIS Enrico Fermi di Vibo Valentia, stiamo mettendo a punto una sorta di naso elettronico per la rilevazione di elementi chimici presenti nei vari prodotti alimentari". Franco Vallone 9-5-2016
______________________________________________________________________________ AL SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO Presentazione del volume di Mauro Santoro
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________________________________________________________________________________________ L'ultimo sarto di Briatico
__________________________________________________________________________________________________ GIOVANNI PAOLO II IL PAPA DELLA COMUNICAZIONE ANTONIO MODAFFARI PRESENTA Mercoledì 27 aprile alle ore 19,30 presso l'auditorium della comunità parrocchiale Sant'Antonio di Commenda di Rende si terrà la presentazione del volume Giovanni Paolo II, il papa della comunicazione. Novità e cambiamenti nei 27 anni di pontificato edito dalla casa editrice cosentina Progetto 2000. Continua il tour del volume scritto da Antonio Modaffari che, dopo la tappa di Commenda di Rende, approderà al Salone internazionale del Libro di Torino: «Sono molto felice - dichiara l'autore – di come sia stato accolto il mio libro. Un successo figlio dell'amore che tutti noi abbiamo verso San Giovanni Paolo II, straordinario protagonista della storia recente e modello di santità da seguire. Ogni presentazione si traduce in un commovente ricordo e, sono convinto, che anche la tappa di Commenda di Rende riserverà emozioni uniche dal momento che coincide col secondo anniversario della canonizzazione di Karol Wojtyla».” L'editore Demetrio Guzzardi, che nel suo ricco catalogo di pubblicazioni, oltre 700 titoli, molti di argomento religioso dice: «I libri sono un grande modo per entrare in empatia tra la gente e l’autore. Questo testo di Antonio Modaffari lo è ancora di più. In tanti ricordano fatti, parole e gesti del papa polacco e la lettura del libro ridesta ricordi indelebili. In molti che sono venuti alle presentazioni hanno voluto raccontare di essere stati più volte a Roma ad udienze del papa…, ma in tanti sono partiti verso San Pietro nei giorni della scomparsa del pontefice…, quando milioni di persone hanno fatto lunghissime file pur di vedere per l’ultima volta il “loro” papa. Modaffari ha messo insieme tanti tasselli per rileggere un grande pontificato». L'incontro sarà moderato dall’editore Guzzardi, introdotto dal guardiano del convento dei minori francescani, padre Franco Caloiero, cui seguirà una conversazione tra il giornalista Rai Pasqualino Pandullo e Antonio Modaffari. Da segnalare la presenza del cantautore Salvatore Golia che proporrà ai presenti un suo brano sulla figura di Giovanni Paolo II. Al termine dell’incontro si terrà un momento di amicizia per condividere i frutti della “trinità mediterranea”.
___________________________________________________________________________________________ In occasione della GIORNATA Un libro per raccontare una bella pagina di storia politica in Calabria, quello che verrà presentato SABATO 23 APRILE 2016, con inizio alle ore 16.30 nella sala consiliare di Paterno Calabro, scritto dal dott. Mario Giuseppe Carpino che per vent’anni dal 1964 al 1985 ha guidato come sindaco il municipio di Paterno Calabro, comune delle Valle del Savuto, a pochi chilometri da Cosenza. __________________________________________________________________________________________ Grande successo letterario fuori regione per il vibonese Francesco Nicolino
Franco Vallone 19-4-2016 ___________________________________________________________________________________________________ Dalla rete da pesca alla rete di facebook
"un pesce altamente tossico, mortale, non commerciabile"
18-4-2016 ________________________________________________________________________________________ A VERBICARO (CS) GIOVEDI 21 APRILE 2016 Giovedì 21 aprile 2016 alle ore 17,30 a Verbicaro (CS) nella Chiesa Madre di Santa Maria del Piano, avrà luogo la presentazione del volume curato da don Giovanni Celia: Il Santuario diocesano di San Francesco di Paola a Verbicaro. Storia, tradizione e restauro, pubblicato dalla casa editrice cosentina Progetto 2000. Alla manifestazione interverranno: lo storico Angelo Rinaldi, l’editore Demetrio Guzzardi, l’archivista diocesano don Luigi Gazzaneo, padre Domenico Crupi dell’Ordine dei Minimi; concluderà i lavori mons. Leonardo Bonanno. Don Giovanni Celia è nato a Praia a Mare (Cs) il 30 luglio 1973, ma ha vissuto con la sua famiglia a Verbicaro (Cs). È stato ordinato presbitero il 21 aprile 2001, per la Chiesa diocesana di San Marco Argentano-Scalea. È parroco delle comunità parrocchiali: San Francesco di Paola in Cittadella del Capo e Immacolata Concezione in Cirimarco di Bonifati (Cs). Dal 2005 è vice cancelliere e segretario di Curia; è responsabile del Bollettino ufficiale e dell’Annuario diocesano. Dal 2011 è canonico del Capitolo Cattedrale. Il 2013 è stato nominato rettore del Santuario diocesano San Francesco di Paola in Verbicaro. Recentemente, per l’editrice Velar, ha curato il volume Mons. Pietro Raimondi. Il Vescovo-Parroco. _ ____________________________________________________________________________________________ MESSA PASQUALE PRESSO IL PRESIDIO OSPEDALIERO DI PIZZO ___________________________________________________________________________________________ domenica 20 marzo 2016 a Scilla avrà luogo una tappa della Penisola del Tesoro, organizzata congiuntamente dal Touring Club Italiano in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Scilla. __________________________________________________________________________________________ Il Libro Il titolo del volume è "Massoneria Vibonese", il sottotitolo è decisamente lungo ma perfettamente chiarificatore: "Storia della Loggia Michele Morelli nelle carte e nella memoria del G.M.O. Ugo Bellantoni". Titolo e sottotitolo focalizzano bene gli ambiti, gli uomini, i tempi, gli spazi e gli accadimenti dell'interessante ricerca. Autori di questo libro, edito da qualche giorno per i tipi di Calabria Letteraria Editrice, sono Francesco Deodato e Rosario F. Dibilio, la presentazione del volume è curata dall'avvocato Marcello Colloca, Presidente del Collegio circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria, la prefazione è affidata al Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia, Stefano Bisi, mentre la postfazione è stata redatta da Luigi Milazzi, Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico e Accettato per l'Italia. Lo studio di Francesco Deodato e Rosario F. Dibilio entra in modo sapientemente chiarificatore all'interno di un tema molte volte distorto da una visione esterna errata. L'alone di mistero, che da sempre circonda l'attività, ha reso sempre difficile lo studio della storia della massoneria, ma gli autori, grazie alla grande disponibilità non soltanto documentale del Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d'Italia-Palazzo Giustiniani, Ugo Bellantoni, sono riusciti a creare una vera e propria chiave di scrittura che porta ad una vera e propria fascinazione nel lettore del volume. Nelle pagine del libro le parole, i documenti, le immagini, gli eventi, le date ed i dati, i concetti della "filosofia" massonica, diventano pagine inedite di storia vibonese, una storia raccontata con umiltà ed onestà intellettuale, al fine di fornire un contributo, utile ed intelligente, per una discussione su un tema attuale, coinvolgente e dibattuto, eliminando senza segreti, con discrezione e riservatezza, tanta disinformazione, tanti pregiudizi e tanta falsità, tanti aspetti storicamente cronicizzati. Il risultato della ricerca è oggi realtà tangibile, un volume di ben 280 pagine che si fanno leggere tutte in un fiato, pagine riccamente illustrate a colori e in bianco e nero, con decine di documenti inediti ed interessanti. A livello storico c'è tanto da scoprire, un capitolo sulle Logge massoniche nella provincia vibonese dal 1784 al 1922, un altro capitolo racconta ed apre alla conoscenza relativamente alla storia della Loggia massonica con sede a Vibo Valentia e che, attualmente, è intitolata a Michele Morelli, eroe risorgimentale nativo proprio di Monteleone. Vi è poi una lunga narrazione - intervista, con domande poste al G.M.O., Ugo Bellantoni, con risposte a domande forti, alcune volte provocatorie, mai scontate, mai banali, risposte sicure e precise, chiarimenti, precisazioni, sottolineature, ricordi e tanta memoria, tanta storia locale, nazionale ed internazionale. Un libro, questo di Francesco Deodato e di Rosario F. Dibilio, che permette di far conoscere in modo semplice, ai vibonesi, ma non solo a questi, una realtà diversa da quella finora immaginata sulla questione "Massoneria". 3-3-2016--- Franco Vallone ____________________________________________________________________________________________ Sguardi, culture, lontananze e sapori, accoglienza ed integrazione... una domenica a tavola, tutti assieme. 2-3-2016 --FRANCO VALLONE ____________________________________________________________________________________________ Mostra personale di Pittura di Fortunato Borello a Briatico
___________________________________________________________________________________________________ NOTIZIE REGIONALI 2015 ____________________________________ San Calogero 7 Agosto 2015, ore 17.55, la festa de "l'Ora del Miracolo"
_____________________________________________________________________________________________ GIORNATA
DI STUDIO IN RICORDO DI ACHILLE SOLANO - STORICO SCRITTORE
ARCHEOLOGO (NICOTERA 1932-2012) - SABATO 25 APRILE 2015 SALA
CONFERENZE MUSEO DIOCESANO DI ARTE SACRA NICOTERA (vv).
___________________________________________________________________________________________ Catona IX torneo tennis memorial “ Alfonso Ciprioti “ Si è conclusa la IX edizione del torneo di tennis di 4 categoria singolare maschile “Città di Catona – Memorial Alfonso Ciprioti” ospitata dal circolo Sport Village. La competizione primaverile, dedicata all’ex assessore comunale e consigliere provinciale prematuramente scomparso, forte dei suoi quasi 70 iscritti è stata caratterizzata da un alto livello agonistico. Ciò ha consentito al pubblico di assistere ad una finale interessante che ha visto vincitore Stefano Nava. L’atleta dell’A.s.d. Circolo Tennis “Rocco Polimeni” ha battuto Rocco Panuccio dell’A.t.d. Tennis Club Three BrothersPharaon. I due tennisti sono stati premiati da Enzo Marra, consigliere comunale e dal consigliere provinciale Michele Marcianò, il quale ha tracciato un ricordo di Alfonso Ciprioti, sottolineando “la valenza dell’iniziativa che alimenta non solo la memoria di un politico che si è speso sul territorio, ma è divenuta un appuntamento significativo nel novero delle kermesse sportive della regione, richiamando decine e decine di appassionati”. Marra, nel suo saluto, ha voluto mettere in evidenza “il ruolo sociale della manifestazione che testimonia la presenza e l’attivismo di quelle eccellenze, che sono numerose, di cui è ricca la nostra città”, ribadendo come “lo sport e il lavoro di tante società che operano in quest’ambito, siano importanti e fondamentali per la crescita sana e consapevole dei più giovani”. Alla cerimonia di premiazione hanno preso parte, oltre alla famiglia Ciprioti, Francesco Violante, presidente dello Sport Village, e Marco Bonforte, vero e proprio ‘deus ex machina’ del Torneo che ha organizzato nei minimi particolari garantendone l’ottima riuscita. Ringraziamenti di rito, “per aver messo in piedi un appuntamento di alto tenore e caratterizzato da agonismo e divertimento”, anche da parte dei due finalisti, Nava (premiato per il primo posto con un viaggio) e Panuccio, che ha ricevuto un orologio da polso per il suo podio.
Vincitore del Memorial: STEFANO NAVA == A dx Giusy Ciprioti
=== 2^ Classificato Rocco PANUCCIO == Premiatodal Consigliere Provinciale Michele MARCIANO’ a dx
Da Sn a Dx = Stefano NAVA – (vincitore torneo ) e Rocco PANUCCIO ( 2^classificato)
Stefano NAVA premiato dal Consigliere Comunale Vincenzo MARRA a destra ------------------------ RITORNA A CATONA IL MEMORIAL TENNIS “ ALFONSO CIPRIOTI “ Ancora pochi giorni e sui campi dello Sport Village di Catona ritorneranno i match del torneo di tennis Città di Catona “Memorial Alfonso Ciprioti”. Da qualche settimana, infatti, la macchina organizzativa si è messa in moto per dar vita alla IX edizione della kermesse. Si tratta di un appuntamento sportivo ormai consolidato e scritto sull’agenda di molti appassionati della nobile disciplina i quali, di gara in gara, si affronteranno per un torneo che, sin dal 2007, la struttura polivalente a nord di Reggio, presieduta da Francesco Violante, ha voluto realizzare in memoria di Alfonso Ciprioti, ex assessore comunale e consigliere provinciale prematuramente scomparso. Il “Città di
Catona” targato 2015 prenderà il via martedì 24 marzo per
concludersi il 2 aprile: lo staff promotore dell’evento, sotto
l’abile guida di Marco Bonforte e come da consuetudine, si sta
impegnando alacremente per garantire l’ottima riuscita della
competizione che apre, di fatto, il calendario sportivo del
circolo catonese richiamando, per questo rendezvous primaverile,
numerosi atleti.
___________________________________________________________________________________________ NOTIZIE REGIONALI 2014 ::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::: LA TRAGICA VICENDA DI TRE GIOVANI CALABRESI TRA MARTONE (RC) ED ETIOPIA - 1936
A metà degli anni Trenta del Novecento da tutta la Calabria partirono tantissimi uomini, sia giovani militari di leva, sia adulti richiamati alle armi ovvero arruolatisi volontari, per prender parte alla spedizione coloniale intrapresa in Africa Orientale, per conquistare l’impero d’Etiopia. Chiusi gli sbocchi verso l’America del Nord e del Sud, dove erano emigrati milioni di persone da ogni parte d’Italia, ed essendo inoltre vietato il trasferimento dal Mezzogiorno verso le più ricche regioni del Nord Italia, un gran numero di calabresi (soprattutto braccianti, contadini e piccoli artigiani) vide nella Campagna d’Africa Orientale l’occasione propizia per emigrare e fare fortuna in quella che veniva presentata come una terra ricchissima di risorse naturali, con territorio immenso, un po’ misterioso, ma particolarmente affascinante. La maggioranza dei combattenti originari della provincia di Reggio Calabria, anziché nel Regio Esercito, preferì arruolarsi nei ranghi delle Camicie Nere della Milizia. In particolare da Màrtone, piccolo Comune nell’entroterra collinare di Siderno e Gioiosa Jonica, partirono tre umili compaesani, tutti arruolati come Camicie Nere nella 3ª Compagnia del 263° Battaglione della Legione “Teodoro Gulli”, inquadrata nella Divisione “21 Aprile” della Milizia. La suddetta Legione, costituita su base territoriale, reclutando anzitutto i volontari della provincia di Reggio Calabria, fu anche chiamata Legione “Aspromonte”, prendendo tale nome dalla montagna reggina, dove appunto nell’estate del 1935 i nostri legionari soggiornarono per svolgervi campi di tiro ed esercitazioni militari, prima di andare in Africa. Le tre Camicie Nere di Martone, elencate in ordine cronologico in base alla data di nascita, portavano i seguenti cognomi e nomi: 1) AGOSTINO Vincenzo; 2) MURDOLO Luigi Giuseppe; 3) AGOSTINO PAPALLO Giorgio. Il primo, Vincenzo AGOSTINO, figlio di Vincenzo, era nato a Martone il 6-12-1908. Si era sposato con Maria Rosa Papallo, anche lei di Martone. Il secondo, Luigi Giuseppe MURDOLO, figlio di Antonio e di Misiti Maria Caterina, era nato due mesi e mezzo dopo, ossia il 22 febbraio 1909, nella casa paterna di via Croci 29 a Martone. Il 28 luglio 1930 il Parroco Don Oliva celebrò il matrimonio di Luigi con Maria Giuseppa VUMBACA. Il terzo, Giorgio AGOSTINO PAPALLO, nacque quasi due mesi dopo, il 20 aprile 1909; il padre era Nicola AGOSTINO PAPALLO, la madre si chiamava Maria AGOSTINO. Anche Giorgio si era sposato, e precisamente con Maria Rosa FUDA. Non abbiamo altre informazioni specifiche su ciascuno dei tre giovani martonesi, ma è verosimile supporre che tutti e tre fossero lavoratori agricoli (braccianti, fittavoli o contadini) e appartenessero allo stesso ceto sociale, senza escludere che Vincenzo AGOSTINO e Giorgio AGOSTINO PAPALLO potessero essere tra loro parenti, per via paterna o materna. Inoltre è assai probabile che dai tre matrimoni sopra segnalati siano nati dei figli; noi però non abbiamo documenti che ne diano conferma. I tre amici martonesi, essendo praticamente coetanei (tra il 1° e il 3° c’era una differenza d’età di appena 4 mesi e mezzo) ed appartenendo alla medesima classe sociale,concordarono di andare insieme volontari in Africa Orientale. La loro domanda fu accolta, e i tre furono inseriti nello stesso reparto, la 3ª Compagnia del 263° Battaglione. Partirono dall’Italia nella prima metà di settembre 1935; dovettero sbarcare al porto eritreo di Massaua tra il 18 e il 25 settembre 1935. Tralasciando episodi secondari e piccole scaramucce, la Legione dove militavano le tre CC. NN. di Martone ricevette il battesimo di guerra il 29-02-1936, prima giornata della battaglia dello Scirè, in località ACAB SAAT. Il duro combattimento andò avanti per 8 ore; alla fine dei cruenti scontri, tra le schiere calabresi si contarono gravi perdite, con molti feriti e diversi morti, alcuni dei quali in un primo momento furono considerati dispersi. I tre di Martone, per fortuna, uscirono indenni da quella che fu la giornata più nefasta per la loro Legione. Dopo che fu proclamato l’Impero (9-5-36), il loro manipolo fu inviato come guarnigione di presidio di qualcuno dei tanti distretti man mano occupati ed assoggettati al nuovo ordinamento instaurato dall’Italia. Nella prima metà di luglio1936 le avanguardie italiane occuparono la vallata di Collubi, sita 60 km ad ovest di Harar, che allora era il centro etiopico più popolato dopo la capitale Addis Abeba. Appunto in questa regione fu dislocata la 3ª Compagnia dov’erano i tre martonesi, e precisamente nel presidio di Camicie Nere insediato a Collubi. Nell’estate del 1936 per andare da Harar a Collubi si percorreva dapprima un tratto di 28 km di discreta (almeno secondo i parametri abissini) strada carrozzabile; poi si proseguiva per 30 km lungo una pista di montagna, quasi una mulattiera, dal tracciato movimentato e dal fondo assai sconnesso. Muovendosi in quei territori accidentati, dove le strade in verità altro non erano se non piste o mulattiere, i mezzi meccanici di trasporto e le autovetture si trovavano spesso in difficoltà, o perché si impantanavano, o perché riportavano rotture o danni di vario tipo. Sovente capitavano incidenti stradali, quasi sempre con danni agli automezzi, talvolta con feriti o morti tra i passeggeri. Purtroppo i nostri tre soldati di Martone furono vittime di un incidente “automobilistico” alquanto oscuro, avvenuto il 29-10-1936 nel territorio del presidio di Collubi. Gli atti di morte presentarono l’accaduto come incidente “automobilistico” e non “stradale”; forse perché era successo non propriamente su una strada. L’incidente dovette essere assai grave, dato che provocò la morte di 3 persone; ma l’aspetto strano e sconcertante è che le uniche vittime di quella sciagura furono i tre di Martone, e nessun altro. Sulle modalità dell’incidente non si sa proprio nulla, neppure quanti veicoli vi furono coinvolti. Forse un solo automezzo, sbandando, potrebbe avere investito i tre amici che andavano a piedi. Oppure i tre legionari erano a bordo di un camion (o di un’autovettura) uscito fuori pista (per guasto o manovra errata) in modo così travolgente da provocare la morte di tre dei passeggeri. Né si può escludere che ci sia stato uno scontro tra due automezzi, un urto così violento da provocare il decesso di tre persone, che malauguratamente si trovavano a bordo del veicolo più danneggiato nell’incidente. Ma in quell’incidente ci sono altri punti oscuri:- non si parla di interventi di soccorso;- non si menzionano feriti, portati in infermerie o in ospedali da campo, nel tentativo di salvarli;- né ci furono denunce di morte controfirmate da Ufficiali medici e Cappellani, classici testimoni dei decessi provocati da incidenti o malattie. Comparando poi l’ora di decesso di Vincenzo AGOSTINO (alle ore quindici) con quella di Giorgio AGOSTINO PAPALLO (alle ore diciannove e trenta), si scopre un divario di quattro ore e mezza: è strano che in tutto questo tempo non ci siano interventi per soccorrere almeno quest’ultimo soldato. Le salme dei tre amici morti per l’incidente del 29 ottobre, da Collubi furono trasportate nella città di Harar; lì vennero tumulate nel Cimitero europeo, forse in un settore riservato ai Caduti italiani. Ma una strana atmosfera di confusione e di mistero continuò a gravare sulla vicenda dei legionari di Martone, anche dopo il loro seppellimento in quella città etiopica. Per informare la popolazione italiana e per rendere omaggio ai Caduti in Africa Orientale, ogni mese veniva diffuso un bollettino con l’elenco di coloro che erano deceduti in quella guerra nel mese precedente. Così il bollettino n. 16, pubblicato il 10-11-1936, conteneva i nomi dei Caduti nel mese d’ottobre 1936. Tra le 33 Camicie Nere decedute per incidenti o per malattia, ce n’erano tre indicati come originari di Martone e presentati con i seguenti nominativi: D’AGOSTINI Vincenzo di Vincenzo; AGOSTINO PAPPALEO Giorgio di Nicola; GANDOLFO Luigi di Antonio. Nel primo caso, il vero cognome AGOSTINO fu leggermente alterato in D’AGOSTINI. Nel secondo caso ci fu una perdonabile storpiatura: PAPPALEO anziché PAPALLO. L’ultimo caso invece è davvero strano e clamoroso: non si capisce come mai il cognome del Caduto addirittura sia stato modificato, tant’è che MURDOLO è diventato GANDOLFO; invece il nome proprio “Luigi” ed il patronimico “di Antonio” furono esattamente riportati. Ad ottant’anni dal tragico evento è giusto fare chiarezza e ricordare il sacrificio dei tre giovani di Martone, affratellati in vita e nella morte, in quanto vittime di un oscuro incidente automobilistico avvenuto il 29-10-1936 durante la Campagna di guerra in Africa Orientale. Anche se non furono eroi di guerra, la morte dei tre giovani e gagliardi legionari fu una perdita gravissima per le loro mogli, per le loro famiglie e per la comunità di Martone, che li annoverò tra i suoi cari Caduti. 17.12.2014 Vincenzo DAVOLI Il presente articolo è stato elaborato dall’ing. Vincenzo Davoli, che si accinge a pubblicare un libro dedicato ai 360 calabresi Caduti nella guerra d’Abissinia (1935-39). Tra di loro ci furono i tre giovani martonesi sopra menzionati. Lancio un appello al Sindaco, al Parroco e a tutta la Comunità di MARTONE (RC) perché mi forniscano ulteriori notizie sui tre militari Caduti, cercando anche di mettermi in contatto con i loro eventuali figli e discendenti, ancora residenti a Martone. Confido nella collaborazione della popolazione di Martone, giustamente orgogliosa di ricordare e rendere omaggio ai tre compaesani, purtroppo quasi dimenticati P. CASTELLI e P. RULLI DUE ILLUSTRI VENERANDI GESUITI CALABRESI
Negli ultimi due anni, 2013 e 2014, l’Ordine dei Gesuiti o, per meglio dire, la Compagnia di Gesù è tornata in grande auge. Il rinnovato interesse per il mondo e l’opera dei Padri gesuiti, anche presso la gente meno edotta e più semplice, è da attribuire soprattutto alla immensa popolarità del primo gesuita nominato Pontefice, ossia PAPA FRANCESCO, noto tra i suoi confratelli come Padre Jorge Maria Bergoglio. Nel 2014 la Compagnia di Gesù è stata spesso oggetto di analisi, ricerche e studi approfonditi anche perché quest’anno è stato celebrato il 2° centenario della ricostituzione dell’Ordine (1814-2014). In Italia dal 1850 il fiore all’occhiello della stampa cattolica di alto livello è la rivista “LA CIVILTÀ CATTOLICA”, pubblicata ed interamente scritta da Padri gesuiti di tante parti del mondo. Dal 2011 la rivista ha come direttore il messinese P. Antonio SPADARO, coadiuvato da un comitato di redazione, detto “Collegio degli scrittori” e da un ristretto gruppo di “Scrittori emeriti” cioè Gesuiti di età avanzata, ma che ancora pubblicano loro scritti sulla rivista. A inizio dicembre 2013 facevano parte di questo gruppo emerito ben due Padri gesuiti originari della Calabria: P. Ferdinando CASTELLI e P. Giovanni RULLI, entrambi ultranovantenni. Poi, in ossequio alle leggi di natura , i due venerandi Padri sono deceduti: P. Ferdinando Castelli è morto il 13 dicembre 2013; P. Giovanni Rulli è deceduto il 10 agosto 2014. Ai due benemeriti religiosi che con il loro operato hanno fedelmente servito la Chiesa, e con i loro molteplici scritti han dato lustro e prestigio a “Civiltà Cattolica”, alla Compagnia di Gesù e alla nostra terra di Calabria, dedichiamo due brevi ricordi biografici.
Padre Ferdinando CASTELLI Nacque il 24 marzo 1920 a San Pietro di Caridà, paese della provincia di Reggio Calabria e dell’antica diocesi di Mileto, giusto al confine con l’attuale provincia di Vibo Valentia. In quel tempo era Vescovo di Mileto il reggino Mons. Giuseppe Morabito. Appena adolescente, Ferdinando si trasferì con la famiglia a Napoli, dove fece gli studi ginnasiali. Poi nel 1937 s’avviò verso il mondo dei Gesuiti iniziando col noviziato a Vico Equense, presso il collegio “Sozi-Carafa”, famoso per gli studi rigorosi, dove rimase due anni. Studiò per tre anni Filosofia, prima all’Ignatianum di Messina e poi presso l’Aloisianum di Gallarate (VA). In seguito venne trasferito a Napoli per svolgervi attività pastorale e studiare Teologia. A Napoli, domenica 8 luglio 1951, fu ordinato sacerdote. Quindi concluse il suo curriculum di formazione religiosa gesuitica compiendo a Salamanca (Spagna), il cosiddetto “Terz’anno di probazione”. Per diversi anni Padre Castelli operò a Napoli, sia come sacerdote presso la chiesa del Gesù Nuovo, sia come docente di italiano, latino, greco, religione, filosofia, anche al liceo statale “Genovesi”. Intanto, a partire dal 1953, aveva cominciato a collaborare con “La Civiltà Cattolica”. Poi nel 1971 andò a Roma per lavorare stabilmente alla redazione della rivista, alla quale rimase legato fino alla morte. Padre Castelli fu un autentico pilastro di “La Civiltà Cattolica” e fu Rettore della Comunità, prima dal 1979 al 1987, poi dal 1992 al 1996. Nel contempo fu anche docente di Letteratura cristiana all’Università Gregoriana e all’Università Salesiana. Dal 1990 al 1992 interruppe temporaneamente la lunga permanenza a Roma poiché fu nominato Rettore del Collegio Universitario dell’Aquila. Per approfondire le sue ricerche ed elaborare i suoi saggi critici, P. Castelli viaggiò anche all’estero, in particolare negli USA, in Inghilterra, Francia e Spagna. In Calabria, sua terra natale, tornava nelle vacanze estive, mantenendo buone relazioni soprattutto con il clero delle due diocesi a cui si sentiva più legato: quella di Mileto, alla quale il paese di San Pietro di Caridà restò aggregato fino al 1979; la nuova di Oppido-Palmi, sotto cui passarono tutti quei Comuni della provincia di Reggio Calabria che fino al 1979 erano stati soggetti alla diocesi di Mileto. Così nel luglio 2011 la ricorrenza del 60° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di P. Castelli, in Calabria fu celebrata due volte: sia con la diocesi di Oppido-Palmi nel suo paese natio; sia con quella di Mileto-Nicotera-Tropea, alla presenza del vescovo Mons. Luigi RENZO e di Mons. Vincenzo Varone, parroco di Santa Maria La Nova, la chiesa di Vibo Valentia dove P. Castelli amava celebrare messa nei periodi di vacanza in Calabria. P. Castelli è stato uno scrittore particolarmente prolifico: più di 30 volumi e tantissimi saggi ed articoli, da riempire oltre venticinquemila pagine. Padre Antonio Spadaro e La Civiltà Cattolica così l’hanno ricordato: Ha dato forma alla “cristologia letteraria”. Era un segugio. Fiutava Cristo dovunque. Era convinto che il Signore è sempre all’opera nel mondo. E lui lo trovava soprattutto tra le pagine che la creatività ispira agli esseri umani: nelle poesie e nei romanzi. Nella conversazione-intervista avuta con Saverio Simoncelli al Salone del libro del 2013 a Torino, P. Castelli sintetizzò efficacemente le linee guida della sua lunga e multiforme attività di critico: L’uomo è condannato all’assoluto. Quando accantona o nega questa dimensione diventa alienato, sbandato e nostalgico. La letteratura quindi non è mai solo questione di forma, lo è anche, ma è soprattutto scoperta dell’abisso che è nell’autore e in noi. Ma questa scoperta non ci rende tristi, piuttosto ci fa amare di più la vita e ci allarga il cuore alla comprensione degli altri. La critica è autentica quando ha il coraggio di leggere l’uomo nelle sue componenti essenziali, eterne. Analizzare l’uomo nella sua realtà concreta ci porta automaticamente a scoprire una sete di andare oltre. Baudelaire diceva che il mondo è una selva di simboli: “entrateci e cercate di capire quale è il simbolo che vi porta altrove”, e Verlaine aggiungeva “occorre mettersi in marcia verso l’oltre, verso altri cieli e altri amori”. Con questo spirito dobbiamo guardare dentro l’uomo. Dovremmo fare una crociata a favore di una letteratura dell’inquietudine, perché non voglio scrittori che dicano cose belle e devote ma che diano inquietudine teologica, profonda, agostiniana. Della vasta produzione critico-letteraria di P. Castelli ricordiamo solamente alcuni titoli: “Letteratura dell’inquietudine” - 1963; “ In nome dell’uomo” -1980; “Carlo Bo – Una vita per la letteratura” – San Paolo edizioni, 1996; “Nel grembo dell’ ignoto - La letteratura moderna come ricerca dell’Assoluto” – San Paolo edizioni, vol. I (2001) e vol. II (2006) – indagine sulla ricerca di Dio da parte di alcuni famosi autori contemporanei; “Se ci fosse un Dio” – 2008; “Dio come tormento” – Ancora, 2010; “Gesù, insonnia del mondo”- San Paolo edizioni, 2013; “Meditare il Natale”- Libreria Editrice Vaticana, 2013. L’opera di Padre Castelli più cospicua e meglio apprezzata dalla critica è costituita dai tre volumi di San Paolo edizioni (1987, 1990, 1995) intitolati “Volti di Gesù nella letteratura moderna”. In questi volumi, considerati pietre miliari della teologia letteraria, il Padre gesuita espone i risultati della sua ricerca di tracce e segni del volto di Gesù negli scritti degli autori moderni più rappresentativi. È una rassegna completa e complessa di volti di Cristo, rappresentati talvolta in “quadri” edificanti e luminosi, ma non agiografici, e molto spesso con ritratti “nebulosi, pasticciati, asfittici, dimidiati, stonati” (secondo il commento di Italo Alighiero Chiusano, grande amico del nostro Padre Castelli). La figura di P. F. Castelli è stata commemorata da parecchi organi d’informazione e da vari intellettuali: Padre Spadaro S.I. l’ha ricordato sull’Osservatore Romano del 14-12-2013 come uomo teso alla ricerca del volto di Cristo attribuendogli perfino l’epiteto scherzoso di segugio; sul Sole 24Ore del 22-12-2013 il Card. Gianfranco Ravasi l’ha definito uno dei patriarchi della cultura classica italiana; il quotidiano abruzzese Il Centro l’ha presentato come esperto di letteratura e spiritualità cristiana; l’avv.Gino Minà l’ha ricordato come finissimo esegeta della letteratura europea, americana e asiatica, come una delle menti più lucide della critica letteraria, teologica e filosofica del nostro tempo. La “sua” rivista, La Civiltà Cattolica, quasi per ribadire concretamente la prodigiosa fecondità di P. Castelli come scrittore e per rendergli ulteriore omaggio, in diversi numeri del 2014 ne ha pubblicato gli ultimi scritti: recensioni (di un libro di Don Divo Barsotti; del romanzo “La strada” e della pièce teatrale “Sunset Limited” dello statunitense Cormac McCarthy; del romanzo “Viaggiatori di nuvole” di Giuseppe Lupo) e due saggi, Immagini dell’inferno nella letteratura moderna (sul n.° 3437 del 5-07-2014) e Immagini del paradiso nella letteratura moderna (sul n.° 3938 del 19-7-2014).
Padre Giovanni RULLI Nacque a Bovalino, sul versante ionico della provincia di Reggio Calabria il 28 luglio 1918, nel territorio della diocesi ora chiamata “Locri-Gerace”; allora la diocesi aveva nome e sede a Gerace. In quel tempo era Vescovo di Gerace Mons. Giorgio Delrio, sardo di origine, il cui cognome tuttora designa a Locri il palazzo “Nieddu Delrio”, noto alle cronache poiché vi fu assassinato il 16-10-2005 il consigliere regionale calabrese dottor Francesco Fortugno. Nel 1572 Bovalino diede i natali ad un figlio di nobile famiglia, che poi sarebbe diventato illustre come padre gesuita, missionario in Estremo Oriente, santo martire: il Beato Camillo COSTANZO. Costui, entrato nella Compagnia di Gesù, seguendo l’esempio di San Francesco Saverio volle andare missionario verso la Cina e il Giappone. Nel marzo 1605 arrivò nel porto cinese di Macao, allora colonia portoghese; ma subito proseguì per il Giappone e il 17-8-1605 sbarcò a Nagasaki. Padre Camillo rimase in Giappone 9 anni e vi operò numerose conversioni; nel 1614, a causa di una persecuzione, dovette rientrare a Macao. Nel 1621 volle tornare clandestinamente in Giappone; vi rimase alcuni mesi fino a quando non fu scoperto e arrestato in quanto cristiano; condannato a morte, morì arso vivo il 15 settembre 1622. Giovanni Rulli, prendendo a modello quest’illustre e santo concittadino, volle diventare anche lui gesuita. Nel 1933, a 15 anni, entrò nel noviziato; seguì gli studi consueti e nel 1947 venne ordinato sacerdote. Completò la sua formazione di religioso gesuita con un anno a Dublino, dove compì il cosiddetto “Terz’anno di probazione”. Negli anni del secondo dopoguerra la Compagnia di Gesù volle intensificare le relazioni con il mondo giapponese e quindi pensò di inviarvi alcuni padri missionari. Padre Rulli pensò davvero che si realizzasse il suo sogno di andare in Giappone; ma la sua attesa andò delusa, poiché fu destinato ad andare a Ceylon, l’isola dove già operavano i confratelli gesuiti della Provincia Napoletana. In realtà Padre Giovanni non poté andare neppure a Ceylon, poiché un mese prima della partenza fu colpito da un’infezione amebica che gli impedì di partire. Per qualche anno restò a Napoli come vice-superiore del convitto gesuitico G. Pontano “alla Conocchia”; poi nel 1953 fu trasferito alla rivista “La Civiltà Cattolica”. Qui, dopo un periodo di tirocinio, divenne responsabile del settore “politica estera” della rivista. In questo ruolo fu uno dei principali collaboratori di P. Tucci (direttore di Civiltà Cattolica dal 1958) e molto s’impegnò, insieme ad altri confratelli come Padre De Rosa, P. Castelli, P. Caprile e P. Bartolomeo Sorge, a rinnovare ed aggiornare sia la rivista, sia la Chiesa cattolica, in conformità alle direttive (costituzioni, decreti, dichiarazioni) e allo spirito del Concilio ecumenico Vaticano II. Giustamente padre Gian Paolo Salvini, anch’egli scrittore emerito di Civiltà Cattolica, nel ricordare il confratello defunto, ribadisce che P. Rulli fu chiamato “a svecchiare” il quindicinale gesuitico nelle linee del Concilio e di quanto voleva Giovanni XXIII, cioè di una pubblicazione che parlasse con il mondo moderno. Dalla redazione di Roma Padre Rulli poté seguire e studiare le vicende politiche, religiose, civili di tanti Stati esteri, meglio e più comodamente rispetto a quello che avrebbe potuto fare se fosse stato inviato ed avesse soggiornato in quei Paesi dove voleva andare da missionario. Grazie ai suoi articoli, servizi giornalistici e libri P.G.Rulli si fece conoscere e apprezzare da intellettuali e governanti degli Stati di cui si occupava nelle sue pubblicazioni e ricerche. Fu così che intraprese diversi viaggi di studio all’estero e sovente furono proprio le autorità locali ad invitarlo a visitare i loro Paesi (tra questi: il Vietnam, la Cina Popolare, Israele, Argentina, Germania). Oltre che all’estero, Padre Rulli era ben conosciuto e assai apprezzato nel mondo giornalistico italiano, soprattutto tra gli aderenti all’Unione Cattolica Stampa Italiana – UCSI. Per tale ragione fu a lungo consigliere della Sezione laziale dell’UCSI, e in questo suo ruolo ogni anno organizzava, tra l’altro, la celebrazione della festa (24 gennaio) di S. Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, nella sede di “Civiltà Cattolica”. Lavorò ininterrottamente nella redazione di “Civiltà Cattolica” fino a quando, giunto all’età di 75 anni, dovette ritirarsi, in ottemperanza alle regole vigenti. Seppur avviato sul cammino del tramonto, continuò a collaborare; annoverato tra gli “scrittori emeriti” della rivista, negli ultimi anni della sua lunga e veneranda esistenza ne divenne il “decano”. E sempre, fino all’ultimo respiro, si considerò membro della Comunità di Civiltà Cattolica; anche quando, negli ultimi due anni, per ricevere maggiore assistenza e cure mediche più adeguate, fu trasferito nell’infermeria dei Gesuiti a Roma, in prossimità del Vaticano. Padre Giovanni Rulli è deceduto, all’età di 96 anni, domenica 10 agosto 2014, giorno di San Lorenzo, nella residenza dei Gesuiti in Roma, intitolata a San Pietro Canisio. Come per suggellare il lungo legame, durato 61 anni, con la rivista gesuitica, le sue esequie sono state celebrate nella cappella della Comunità di “La Civiltà Cattolica”, martedì 12-8-2014. Sul quotidiano “L’Avvenire” del 12-8-2014, Filippo Rizzi ha ricordato Padre Rulli come “storica firma” di Civiltà Cattolica. I suoi articoli molto dettagliati erano punti di riferimento autorevole sia per gli esperti di “affari esteri”, sia per le nunziature della Santa Sede sparse nel mondo. Particolarmente importanti gli studi sul Medio Oriente e le sue lucide e attente analisi sulla questione arabo-israeliana. La redazione di “Civiltà Cattolica” l’ha commemorato nel n.° 3941 del 6 settembre 2014. Mi piace riportare qualche passaggio, speciale e pertinente, del necrologio che la rivista ha dedicato al suo “decano”: “(Quello di P. Rulli) fu un compito laico, per quanto riguarda gli argomenti trattati, ma egli vi portò la sua sensibilità di sacerdote, per cui le sue cronache si inserivano molto bene in una rivista che lavora da sempre in sintonia con la Santa Sede. Il suo modo di vedere e di giudicare gli avvenimenti era quello di un uomo illuminato dalla fede e capace di valutare gli eventi politici e spesso luttuosi con lo sguardo di Dio, anche senza citarlo continuamente. In questo ha continuato la tradizione di molti missionari gesuiti che, oggi come in passato, entravano nel mondo laico, ad esempio in Cina e in India, con materie ritenute profane, ma per portare con esse la visione cristiana.
VINCENZO DAVOLI |
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RITORNA A CATONA IL MEMORIAL TENNIS “ ALFONSO CIPRIOTI “ Tutto pronto al circolo sportivo “Sport Village” di Catona per la VIII edizione del torneo di tennis Città di Catona “Memorial Alfonso Ciprioti”. |
L'ASSOCIAZIONE CULTURALE SPORTIVA "LIBERA LA MENTE" E IL COMUNE DI RICADI ORGANIZZANO IL 1° RADUNO DI MOUNTAIN BIKE "CITTA' DI RICADI"- IL RADUNO SI SVOLGERA' DOMENICA 21 LUGLIO 2013, PER INFO TEL. 336 611013 (FRANCESCO). |
torneo di tennis “Città di Catona – Memorial Alfonso Ciprioti”. LUGLIO 2013 Laser Standard, Radial, 4.7, Optimist Juniores e Cadetti: queste le categorie che hanno animato la VIII regata Memorial Alfonso Ciprioti che si è svolta nelle acque di Catona organizzata dall’associazione velica Pasquale Chilà, presieduta da Paola Chilà. E proprio nella scuola vela, ospitata all’interno del Lido dello Stretto, si è tenuta la cerimonia di premiazione, introdotta dalla presidente Chilà che, prima di comunicare la classifica ufficiale, ha voluto soffermarsi sulla figura di Alfonso Ciprioti, socio onorario del circolo, ringraziando tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita dell’iniziativa e complimentandosi con i giovanissimi che, per la prima volta, hanno partecipato ad una regata. “Il memorial Ciprioti – ha inoltre ricordato Paola Chilà – come da sei anni a questa parte precede quello dedicato a Pasquale Chilà, cui l’associazione velica è intitolata, che, per il 2013 si terrà domenica 4 agosto”. Il piacere di ritrovarsi sul mare, ricordando la passione dell’ex consigliere provinciale e assessore comunale verso gli sport acquatici ed il comprensorio della zona nord di Reggio, hanno rappresentato il trait d’union degli altri intervenuti alla premiazione, tra cui il consigliere provinciale Michele Marcianò, il quale ha sottolineato la visione di Ciprioti quale “uomo e politico molto legato al territorio che rappresentava e sempre pronto a recepire le esigenze che quest’ultimo esprimeva”. Il consigliere Marcianò ha anche ringraziato la scuola vela per le attività svolte che avvicinano i ragazzi ai sani valori dello sport. Questa la classifica: per il Laser Standard primo posto a Tramontana, seguito da Marra e Pizzonia (tutti atleti dell’associazione velica Chilà); per il Radial Barreca, Anversa, Alberto Laganà (tre velisti del Circolo Nautico Reggio) e Chilà; nel Laser 4.7 primo assoluto Tony Laganà (ass. Chilà); per gli Optimist Juniores Matteo Cola, Buber Aliosha (ass. Chilà) e Riccardo Lavino (Circolo Velico), mentre per i Cadetti gli iscritti all’associazione velica Chilà Valerio Palamara, Federico Cola e Bea Inuso. Il trofeo ‘Alfonso Ciprioti’ realizzato dall’artista Antonclaudio Pizzimenti (riconoscimento ‘a formula challenger’ e cioè che viene rimesso in gioco di anno in anno), è andato al regatista Barreca.
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E’ sceso il sipario sulla VII edizione del torneo di tennis “Città di Catona – Memorial Alfonso Ciprioti”. Dopo 10 giorni di gare ed una finale intensa e combattuta si è dunque conclusa la kermesse sportiva organizzata dallo Sport Village. A contendersi il primo gradino del podio, durante una partita durata quasi due ore, Andrea Iacono ed Ezio Privitera, entrambi del CT “Rocco Polimeni” di Reggio Calabria. Ad aggiudicarsi la vittoria per un punteggio di 75 a 63 è stato Iacono che, comunque, sulla terra rossa del circolo, ha trovato in Privitera un avversario all’altezza. Coppa di primo classificato anche al giovanissimo Vincenzo Doldo che, a conclusione del tabellone 4. NC, ha battuto Giuseppe Benestare. Anche quest’anno, dunque, il torneo ha registrato numerosissime adesioni, come evidenziato da Francesco Violante, presidente dello Sport Village, durante la cerimonia di premiazione che ha registrato la presenza, oltre che della famiglia Ciprioti, anche di Antonino Girella, presidente dell’Accademia del Tennis, e del consigliere provinciale Michele Marcianò. Quest’ultimo ha rimarcato come “attraverso il memorial si continuino a vivere sani momenti di sport e di aggregazione nel ricordo di un amico, Alfonso, che si è sempre speso per il territorio catonese sia in veste di rappresentante delle istituzioni, sia da semplice cittadino”. Una vetrina per tanti appassionati e per diversi atleti: una manifestazione tennistica che ha richiamato iscrizioni da diverse realtà della Calabria e della Sicilia resa possibile dall’impegno e dalla professionalità dell’intera squadra dello Sport Village, circolo che, ha sottolineato Violante, “con il memorial dà avvio, come tradizione, alle attività socio sportive della stagione: già domenica – ha fatto presente – i ragazzi inaugureranno il campionato di serie B con la trasferta ostica ma non impossibile di Vicenza”. Proprio per illustrare le peculiarità del calendario e far conoscere i tennisti che compongono il team Sport Village pronto ad una altro campionato tra i cadetti nazionali di questa disciplina, venerdì pomeriggio, all’interno della struttura a nord di Reggio, si terrà una conferenza stampa di presentazione. LUGLIO 2012
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RITORNA A CATONA IL MEMORIAL TENNIS “ ALFONSO CIPRIOTI “ Tutto pronto al circolo sportivo “Sport Village” di Catona per la VII edizione del torneo di tennis Città di Catona “Memorial Alfonso Ciprioti”. Come consuetudine ormai, la struttura polivalente a nord di Reggio, presieduta da Francesco Violante, sta lavorando alacremente per garantire l’ottima riuscita della competizione intitolata, appunto, ad Alfonso Ciprioti, ex assessore comunale e consigliere provinciale prematuramente scomparso nel febbraio 2007. Un momento di sana competizione sportiva, adatto a tutte le età e che nel corso del tempo è divenuto un appuntamento sempre più importante nel ricordo di uno dei soci dello ‘Sport Village’ sin dalla sua costituzione. L’appuntamento si terrà dal 4 al 14 aprile: si tratta di un torneo nazionale di 4° categoria maschile che si svolge sotto l’egida della FIT (Federazione Italiana Tennis). Dieci giorni in cui la terra rossa dello “Sport Village” sarà animata da una serie di match che sicuramente richiameranno, come accaduto nelle precedenti edizioni, numerosi appassionati di questa nobile pratica sportiva e tennisti provenienti da diverse realtà della Calabria ed anche extra regione, con un significativo successo soprattutto tra le giovani leve, molte delle quali si sono messe in luce, gli scorsi anni, proprio partecipando al memorial. Il Torneo Città di Catona rappresenta, in pratica, lo start di tutte le attività organizzate, per l’arrivo della bella stagione, dal circolo che diviene, così, un luogo di ritrovo e di socializzazione anche per chi non pratica questa affascinante disciplina sportiva. Per tutte le informazioni relative al torneo ed alle iscrizioni basta contattare la segreteria dello “Sport Village” al numero 0965/301369 o tramite l’email sportvillagecatona@tiscali.it |
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17 - 6- 2012 Premiazione memorial “ Alfonso CIPRIOTI” Dopo un’intensa mattinata di regata tra le difficili correnti dello Stretto, il memorial di vela “Alfonso Ciprioti”, giunto alla V edizione ed inserito Italia Cup, ha decretato ieri i suoi vincitori. La manifestazione sportiva, organizzata dall’Associazione Velica “Pasquale Chilà”, presieduta da Paola Chilà, sotto l’egida della Fiv, ha visto protagonisti numerosi atleti provenienti anche da Crotone che si sono dati battaglia in una giornata caratterizzata da un forte vento: condizione, quest’ultima, che ha permesso il suggestivo spettacolo di ammirare, per diverse ore, tutte le vele in azione nella baia di Catona. Ed è stata la spiaggia a nord di Reggio, precisamente quella del Lido dello Stretto, ad ospitare, oltre che la gara, anche la cerimonia di premiazione. Le coppe sono andate a nove regatanti, cioè ai primi tre classificati delle classi Laser Standard, Laser Radial e Laser 4.7. Vincitori assoluti delle rispettive categorie Marco Marra (associazione velica “Pasquale Chilà), Giovanni Giordano (Circolo Velico Reggio) e Alberto Laganà (Circolo Nautico Reggio). Per gli altri gradini del podio, le coppe sono andate, a Domenico Tramontana, Giuseppe Pizzonia, Samuele Tarantino, Giuseppe Gentile, Piergiulio Tarantino e Bruno Valenti. Il Trofeo “Alfonso Ciprioti” riconoscimento cosiddetto ‘a formula challenger’ (cioè che viene rimessa in gioco di anno in anno), è stato consegnato, invece, al primo classificato della categoria Laser 4.7. Ad aggiudicarsi l’opera realizzata dall’artista Antonclaudio Pizzimenti, quindi, il velista Alberto Laganà. Durante la cerimonia, alla quale è intervenuto anche il consigliere provinciale Michele Marcianò, che, dopo aver ricordato la figura di Alfonso Ciprioti, ha sottolineato “l’impegno a favore dei giovani e della promozione sportiva portato avanti dall’Associazione Velica “Pasquale Chilà”, con spirito di sacrificio e determinazione”, hanno partecipato la famiglia Ciprioti, i soci fondatori del circolo, i giudici di gara, senza l’apporto dei quali non sarebbe stata possibile l’ottima riuscita della regata, e, naturalmente, il presidente Chilà.Quest’ultima ha voluto evidenziare “i progetti messi in campo sin dalla nascita del sodalizio ed ha ricordato la volontà di proseguire nel percorso intrapreso, al quale aveva contribuito anche l’ex assessore comunale e consigliere provinciale Alfonso Ciprioti, per la valorizzazione, attraverso lo sport, di uno dei tratti costieri più incantevoli della nostra provincia e di Reggio, il cui nome è rappresentato a livello nazionale da atleti dell’associazione che stanno gareggiando per titoli italiani. Già partito il Centro Estivo per i bambini, mentre per ciò che concerne gli aspetti sportivi il prossimo appuntamento sarà il memorial Pasquale Chilà, intitolato ad uno dei velisti reggini più conosciuti in ambito internazionale purtroppo prematuramente scomparso, che mira a superare il traguardo dello scorso anno quando in mare sono scese ben oltre 40 imbarcazioni”.
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Finale torneo tennis “ Città di Catona – Memorial Alfonso CIPRIOTI “
Si è conclusa la VI^ edizione del torneo di tennis “ Città di Catona – Memorial Alfonso Ciprioti “, intitolato all’ex consigliere comunale e provinciale prematuramente scomparso . “Deus ex machina “ della competizione sportiva , sin dal 2007, lo Sport Village Catona che ha interamente organizzato l’evento registrando la iscrizione di oltre 80 atleti . L’accogliente struttura a nord di Reggio , presieduta da Francesco Violante , è stata animata per oltre dieci giorni , da una serie di match che rientrano nella 4° categoria singolare maschile , richiamando , come accaduto nelle precedenti edizioni , numerosi appassionati di questa nobile disciplina sportiva, tennisti provenienti da diverse realtà della nostra Regione e della vicina Sicilia. Vincitore della competizione il reggino Massimo LAGANA’ del circolo tennis Polimeni che ha battuto in una accesa finale Sandro SCALESE del circolo tennis Gioia 1974. Massimo LAGANA’ succede cosi’ nell’albo d’oro della manifestazione ad Alessandro DATTILO vincitore della V^ edizione. Alla cerimonia della premiazione ( per la quale i trofei e le targhe sono state realizzate dall’artista Antonclaudio Pizzimenti di Catona ) , insieme alla famiglia Ciprioti, allo Staff organizzativo del torneo , al Presidente dello Sport Village Violante , al Giudice arbitro del memorial Marco Bonforte hanno preso parte anche l’assessore comunale all’ambiente, Tilde Minasi ed il consigliere comunale Beniamino Scarfone.
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dal 2 al 15 aprile 2012 presso lo " Sport Village di Catona " REGGIO CALABRIA si svolgerà IL 6^ TORNEO CITTA’ DI CATONA --TORNEO NAZIONALE DI 4^ CATEGORIA SINGOLARE MASCHILE-- In memoria di “Alfonso ciprioti “, COMPIANTO FRATELLO DEL NOSTRO CARISSIMO AMICO AMMIRAGLIO FRANCESCO CIPRIOTI.
info e iscrizioni: 0965301369 www.sportvillagecatona.com
Nuovo appuntamento con il torneo di tennis Città di Catona “Memorial Alfonso Ciprioti”. Giunta alla sesta edizione, la competizione sportiva sarà, come da tradizione, ospitata dallo Sport Village Catona, dal 2 al 15 aprile 2012 . La struttura a nord di Reggio, presieduta da Francesco Violante, quindi si animerà per dieci giorni con una serie di match, che s’inquadrano nella 4° categoria, capaci di richiamare molti appassionati di una delle discipline sportive più antiche e nobili. |
2° meeting religioso estivo San Francesco da Paola – 50° Anniversario della proclamazione di San Francesco di Paola come Patrono Principale della Calabria Il 27 marzo del 1943 il Sommo Pontefice PIO XII ha proclamato San Francesco da Paola celeste PATRONO di tutti i MARITTIMI d’Italia; il 2 giugno del 1962 il Sommo Pontefice GIOVANNI XXIII ha proclamato San Francesco da Paola PATRONO principale della CALABRIA. Nel 2012 ricorrerà, pertanto, il 50° anniversario della proclamazione di San Francesco di Paola come Patrono Principale della Calabria. In vista della programmazione di eventuali festeggiamenti per tale importante evento, sarebbe gradita l’inclusione, nel potenziale calendario che verrà allestito, di un’iniziativa da realizzare a CATONA di Reggio Calabria, dove il Santo, come è ben noto, ha compiuto uno dei suoi più grandi miracoli, cioè la traversata dello Stretto di Messina sul mantello partendo proprio dalla spiaggia di questa frazione di Reggio. Sempre a Catona, in memoria dell’eccezionale evento, insiste una statua realizzata nel lontano 1720 da tal fratel Griso: l’opera, ancora integra, era ubicata inizialmente sulla spiaggia del rione, ma, successivamente, per vari motivi fu spostata all’interno di un agrumeto di non facile accesso per i fedeli e turisti. A tal proposito, così da lasciare un segno tangibile in occasione del significativo anniversario, sarebbe auspicabile che tutti gli Enti interessati, esaminassero la possibilità di trasferire la statua in un altro sito (da individuare sempre nelle vicinanze della spiaggia di Catona) che risulti idoneo al culto ed alla conservazione dell’antica ed importante testimonianza del miracolo La comunità religiosa di Catona, devota al grande Santo, in collaborazione con altre associazioni che si occupano di promuovere la figura e l’insegnamento di San Francesco in Italia e all’Estero nel corrente anno 2011 ha organizzato diverse manifestazioni che hanno riscosso il plauso dei fedeli e della popolazione ed attirato l’attenzione dei media. Nel quartiere a nord di Reggio, infatti, è stato presentato, il 26 marzo 2011, per la prima volta a Reggio Calabria, il film “Vienna da Fuscaldo: la madre di San Francesco di Paola”, con la partecipazione del regista e di alcuni attori del cast. Il 17 giugno 2011 si è svolto un convegno su “ Il Soprannaturale Nell’Uomo” al quale sono intervenuti illustri relatori calabresi. Il 13 agosto 2011, sul Lungomare di Catona, si è tenuto il “1° MEETING RELIGIOSO ESTIVO”. Durante la cerimonia è stata consegnata alla Società “Caronte&Tourist S.p.a.” una targa bronzea raffigurante il Santo che attraversa lo stretto con la scritta CATONA da collocare sulla nave VESTFOLD in ricordo del Traumaturgo in quanto PATRONO DELLA GENTE DI MARE ITALIANA. Nell’estate del 2012 è previsto il “2^ meeting religioso estivo”, sempre sul lungomare di Catona, con la consegna della targa bronzea ad una grande Società di Navigazione Italiana o in alternativa alla Marina Militare Italiana o alla Guardia Costiera sempre da collocare a bordo di una nave. Sarebbe perciò auspicabile che nel mese di giugno o luglio del prossimo 2012, nella programmazione dei festeggiamenti, fosse incluso il periplo della costa calabrese da parte di una motovedetta di Altura della Guardia Costiera con a bordo una reliquia del Santo partendo da CORIGLIANO fino a CETRARO toccando le seguenti località:CROTONE –REGGIO CALABRIA – VIBO VALENTIA . Durante la navigazione di trasferimento da un porto all’altro l’unità potrebbe effettuare delle soste limitate nel tempo presso i porti di ROCCELLA JONICA – BAGNARA –GIOIA TAURO – TROPEA. Inoltre sarebbe opportuno, durante la sosta di un giorno nei luoghi ove il grande Santo ha lasciato un segno tangibile del Suo prodigioso passaggio, organizzare con le locali Autorità manifestazioni a carattere culturale e religioso . Per la riuscita di tale progetto dovrebbero essere presi contatti con il Provinciale dei Minimi di Paola , il Comando Generale delle Capitanerie di Porto Roma, la Direzione Marittima della Calabria con sede a Reggio Calabria – e con altri Enti o Associazioni che operano sul Mare (ad esempio Associazione Nazionale Marinai d’Italia – Lega Navale – Federazione Italiana Vela – etc). Certi che quanto rappresentato formerà oggetto di attenta valutazione, ulteriori chiarimenti sulle iniziative potranno essere richiesti allo scrivente padre Casimiro MAIO (telefono 328/ 4691423) oppure all’Ammiraglio Francesco Ciprioti (Cell 339-7425606). In attesa di Vs notizie si inviano distinti saluti
Padre Casimiro MAIO Responsabile Santuario di Catona
In allegato: Foto della Targa di bronzo da collocare a bordo delle navi
Foto della Statua realizzata sulla spiaggia di Catona nel 1720
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SABATO 17 Dicembre Lamezia Terme – Caltagirone Partenza Ore 05:30 Ritrovo dei partecipanti in Piazza della Repubblica e partenza in pullman GT. Partenza Ore 06:00 - Bivio Angitola · Arrivo previsto a Caltagirone per pranzo. · Pranzo in ristorante “La Piazzetta” nel centro storico della città di Caltagirone, alle spalle del Mausoleo di Don Luigi Sturzo. · Nel pomeriggio degustazione del tipico dolce calatino “a Cudduredda” e dimostrazioni culturali della lavorazione della ceramica. · Visita guidata della città: Chiesa del SS. Salvatore (una delle pochissime chiese a pianta centrale e ospitante la bellissima Madonna di Monserrato), Scalinata S. Maria del Monte ( percorso fatto di 142 gradini dedicati alla patrona Maria di Conadomini), Chiesa dell’Immacolata, Ponte S. Francesco d’Assisi · Mostra e spettacolo dei Pupi siciliani · In serata rientro in Hotel “Pomara”. · Cena pernottamento.
DOMENICA 18 Dicembre Caltagirone – Lamezia Terme · Prima colazione in Hotel · Incontro con la guida e visita ai Presepi: “Caltagirone Presepe” (il presepe vive tra le vie del centro storico), Presepe dei Cappuccini (realizzato dal m. Michele Perniciario), Presepe omaggio a Walt Disney. · Passeggiata per le vie del centro storico: Corte Capitaniale (edificio rinascimentale del 1600), Tondo Vecchio (tipico teatrino in pietra arenaria), Statua di Gualtiero ( principale esponente dei Vespri Siciliani), Duomo S. Giuliano, Galleria S. Sturzo, Carcere Borbonico, ecc… · Rientro in Hotel per pranzo. · Nel pomeriggio partenza per il rientro in sede. · Arrivo in serata a Lamezia Terme. COSTO DEL VIAGGIO € 150.00 Di cui: · € 100.00 alla prenotazione; · € 50.00 saldo entro 05 Dicembre 2011. La Quota Comprende: · Viaggio in pullman Gran Turismo, · Sistemazione in Hotel 3 stelle - camere doppie e/o triple con servizi privati, · Trattamento pensione completa, · Bevande ai pasti inclusi (acqua minerale e vino), · Guida turistica a Caltagirone, · Ingresso e visita guidata dei principali presepi, · Assicurazione medico bagaglio. La Quota Non Comprende: · Extra di carattere personale, · Quanto non espressamente indicato sotto la voce “La Quota Comprende”. |
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La Russia guarda con interesse al mercato immobiliare della Costa degli Dei Briatico si affaccia con successo al mercato immobiliare russo e la Russia è visibilmente e concretamente interessata al nostro territorio. La Progetto casa immobiliare con sede a Briatico è, da anni, leader nella promozione e commercializzazione immobiliare della Calabria all'estero. In questi giorni ha ufficialmente partecipato alla 25° edizione del Demexpo di Mosca che si è tenuto dal 6 al 9 ottobre. Demexpo è il più grande ed importante salone immobiliare internazionale al quale hanno partecipato oltre duecento aziende immobiliari. L'esposizione di Mosca, patrocinata dallo stesso governo russo e dalle principali associazioni di categoria, è diventata oramai il punto di riferimento del settore in Europa. La manifestazione ha rappresentato un'importante vetrina per il comparto italiano del cosiddetto Real Estate, l'Italia risulta, infatti, essere una tra le prime mete scelte dai russi per i loro investimenti in Europa. Il manager della Progetto Casa Immobiliare di Briatico, rientrato dalla capitale russa, ha spiegato gli obiettivi del viaggio, “esaltare e far conoscere al meglio l'immagine dell'intera Calabria, con particolare riferimento alla provincia di Vibo Valentia e alla Costa degli dei, presentando non solo le migliori opportunità immobiliari presenti sul territorio con depliant illustrativi tradotti in russo, ma soprattutto far conoscere le bellezze della nostra regione con il cuore e cercare di descrivere i veri colori della Calabria, la sua cultura, le tradizioni, la storia e l'arte ma anche la gastronomia e tutti gli altri aspetti antropologici identificativi e culturali”. Lo stesso Antonino Staropoli ha poi illustrato i quattro giorni in terra di Russia, “quattro giornate intense dove abbiamo accolto, presso lo stand, tantissimi clienti interessati a progetti sulla Costa degli dei, un importante contatto diretto che ha portato a numerosi appuntamenti finalizzati a creare rapporti di collaborazione, relazioni internazionali, scambi di contatto e dopo la partecipazione alla fiera specialistica dell'International Property Show di San Pietroburgo, lo scorso anno, questa di Mosca è un'esperienza interessante che proseguirà sicuramente nei prossimi anni”. Foto : Antonio Staropoli a Mosca 20 OTTOBRE 2011 Franco Vallone |
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Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com