Un anno insieme a noi
Un pomeriggio per festeggiare il primo compleanno di
Artigianfamiglia. L’associazione nata il 20 marzo del 2006 su impulso di
«giovani leve per tutelare gli antichi mestieri spesso dimenticati». Antichi
mestieri che invece potrebbero rappresentare un nuovo modello di sviluppo in
linea con le peculiarità del territorio. Artigianfamiglia, presieduta da
Carmensissi Melferà, è anche questo. Un’associazione vitale, forte e determinata
a tutelare gli artigiani dalle cui sapienti mani emergono preziosi lavori,
frutto di mestieri antichissimi, che richiedono genialità e creatività.
Capolavori. Oggetti
che parlano, a chi li osserva, il linguaggio dei secoli. In tanti non hanno
voluto mancare all’appuntamento. A portare i saluti gli assessori comunali di
Pizzo Francesco Feroleto De Maria e Raffaello Molè, l’assessore provinciale
Lidio Vallone, il preside del Magistrale Michele Piraino e il presidente di
Confartigianato, Francesco Antonio Liberto. Il loro saluto alla numerosa platea
degli insigni maestri artigiani giunti da ogni angolo della provincia perché,
domenica pomeriggio a Pizzo, si è celebrata la loro festa. Una ricorrenza
suggellata con un dono offerto alla struttura ospedaliera. Un laboratorio di
ceramica per i ragazzi diversamente abili. Laboratorio reso ancora più
accogliente dall’artista Angela Fruci e dai volontari Anna e Alfonso Salutato,
Mimmo Malferà, Domenico Riga e Antonino Cosentino. Il dono di Artigianfamiglia
alla città di Pizzo. Visibilmente commosso il responsabile del centro di
riabilitazione psichiatrica, Francesco La Torre, per questa collaborazione che,
oltre al laboratorio, ha consegnato il primo numero della rivista “Cuncti”. Un
bollettino di informazione sulle attività della struttura sanitaria. Una realtà
in continua crescita. La Torre si è voluto soffermare sui tanti progetti avviati
tra la struttura e Artigianfamiglia ed ha rimarcato la necessità di «una
collaborazione indispensabile per far crescere il territorio». Il dibattito,
moderato dal giornalista Salvatore Berlingieri, è proseguito con la relazione
dell’antropologo Achille Solano il quale ha intrattenuto i presenti con una
magistrale relazione sull’artigianato calabrese nei secoli. E’ toccato alla
presidente tracciare le conclusioni di un intenso pomeriggio di discussione.
Dopo il doveroso riconoscimento alla professionalità di due colonne portanti
dell’artigianato Vibonese, i maestri Antonio Varì di Soriano e Antonio Ventrice
di Vibo, Carmensissi Malferà ha ricordato le manifestazioni di carattere
sociale, culturale e musicale; ha quindi premiato il giornalista Franco Russo e
l’operatore cinematografico Giuseppe Imineo. Molto apprezzate le opere
artistiche di Newart Un ricco piano di iniziative accomunate dal desiderio di
tutelare e far riscoprire le radici storiche, perché non si può far finta di
non conoscere il nostro passato. La presidente ha sottolineato come «il Vibonese
riesce ad esprimere, in chiave moderna, la sua tipicità». La tipicità di un
territorio che non vuole guardare al mercato mondiale, per imitarlo, ma è
consapevole della presenza di un patrimonio artigianale così ricco. E’ la
consapevolezza di un’associazione che riscopre le proprie radici. E’ la
consapevolezza che il Vibonese anche nell’artigianato sa far parlare di se. In
positivo.
La conclusione della giornata è giunta con sulle note di Antonio Lauro eseguite dal maestro Edoardo Marchese e che hanno fatto da colonna sonora al cortometraggio del videomaker Lello Febbraro.
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