Pubblichiamo volentieri le riflessioni scritte dalla dott.ssa Sonia Vazzano
subito dopo aver visitato la mostra fotografica ed il Museo:
“l'identità dei ricordi” La Francavilla degli occhi e quella del cuore
Esistono ricordi "comunitari": quelli che condividi con altre persone che, come te, reputano importante preservarne la memoria; quelli che ricostruisci insieme una sera d'estate, quando sembra non ci sia più nulla ad unirvi quotidianamente, ma in realtà così tanto da non riuscire a tenere tutto ben a mente.
E poi esistono ricordi "personali": quelli che riescono a costruire un'identità e a farne l'immagine più chiara di un'esistenza, che ogni uomo può decidere se donare agli altri o conservare solo per sé.
Ma i veri ricordi sono quelli che riescono a farsi "comunitari", rimanendo pur sempre "personali". Sono quelli che raccontano di un sé che vale solo in rapporto al mondo in cui si trova a vivere e a dirsi. Ecco perché la mostra "La Francavilla dei ricordi", inaugurata il 4 agosto scorso a Francavilla Angitola nei locali dell'antico Palazzo Mannacio, merita qualche riga particolare.
Anche tra le pagine "estive" di un quotidiano, in cui non c'è posto solamente per il resoconto di feste, spettacoli e manifestazioni "sotto le stelle", ma anche di notizie, custodi di una riflessione viva che durante le vacanze non dovrebbe mancare.
Curata da Giuseppe Pungitore, che non è di certo un fotografo alle prime armi (basta scorrere le pagine del sito www.francavillaangitola.com per accorgersene), la mostra riesce, attraverso pochi scatti, a regalare all'osservatore, sia esso originario di questi territori oppure no, tutto un mondo. Lo sforzo di Pungitore è quello di mostrare un volto di Francavilla che, nonostante le rughe, riesca a dire sempre di più e sempre meglio di una bellezza che non tramonta con gli anni, facendosi al contrario più consapevole e coraggiosa. Perché fatta di sentimenti e di emozioni che rimangono per sempre e per i quali il coraggio non manca mai. E non è un caso che Francavilla inauguri questa mostra in corrispondenza dei festeggiamenti in onore del suo patrono San Foca Martire, che riesce ancora oggi ad attirare numerosi fedeli che in questi luoghi accorrono da ogni parte della Calabria.
In queste fotografie San Foca è il protagonista indiscusso. I vari festeggiamenti in suo onore, che si riconoscono negli scatti di Pungitore, sono gli stessi di un paese intero, rappresentato nella figura di questo santo agricoltore, che mise a disposizione la sua casa per chi arrivava da lontano. Così come la gente di Calabria da sempre è abituata a fare.
Commoventi gli scatti che ricordano momenti di vita di un tempo, mestieri ormai andati perduti, scorci di paesaggi che non saranno mai più gli stessi immortalati da Pungitore.
Eppure nonostante le persone da lui fissate nella pellicola in gran parte non ci sono più, o sono cambiate con gli anni, i giovani riescono comunque a comprenderne il senso racchiuso nella particolare scelta degli angoli di luce, nei colori che restituiscono vita ad un tempo per molti versi ormai trascorso.
Ma riuscire a trattenere il tempo è un impegno che anche l'Amministrazione Comunale di Francavilla ha fatto proprio, inaugurando, in contemporanea alla mostra di Pungitore, il Museo dell'Identità, reso possibile soprattutto grazie agli sforzi del vice sindaco, assessore alla Cultura, Antonella Bartucca, che si è avvalsa nell'allestimento della collaborazione scientifica dello studioso Foca Accetta e di quella di don Pasquale Sergi, parroco del paese da oltre trent'anni, che generosamente ha donato al museo vari oggetti religiosi che fanno parte della storia della comunità parrocchiale di Francavilla. Su tutti spicca una "pisside da viatico" del 1598, in rame e argento, nella quale probabilmente fu celebrata la prima eucaristia a Francavilla.
Questo il segno più grande di ciò che significa comunità. E l'auspicio è che possa, a partire da questa scelta identitaria di ricordi, davvero un impegno concreto a far sì che questi piccoli centri della Calabria, spesso "muti" durante il periodo invernale, rivivano di continuo e non solo nel periodo estivo.
Le foto di Pungitore e il progetto reso concreto di un Museo dell'identità a Francavilla, che accoglie peraltro al suo interno una biblioteca che sarà aperta al pubblico a partire dal prossimo settembre, rappresentano la prova del fatto che un passato, recuperato come percorso di conoscenza, vale come la testimonianza quotidiana di un io responsabile nel raccontare a se stesso e al mondo il proprio senso di vita, che è frutto sempre di una storia "personale" e "comunitaria" al tempo stesso.
Francavilla Angitola 9 agosto 2010 SONIA VAZZANO
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