Omelia “Corpus Domini” 2006
Marco ci ricorda le parole di Gesù:
“Questo è il mio corpo... questo è il mio sangue”, ossia: "questo pane e questo vino sono io stesso". Gesù è presente
realmente nel pane e nei vino. Egli ci ama a tal
punto da inventare
l'impossibile. pur di starci realmente accanto. Ed è una grazia incredibile. Non è scontato, infatti,
che tra noi siamo realmente presenti gli
uni accanto agli altri.
Ci troviamo vicini gli uni agli altri, ma tanto spesso
siamo distanti chilometri; camminiamo gomito a gomito in queste stesse strade,
ma siamo lontani anni luce gli uni dagli
altri.
La gente spesso è sola, drammaticamente sola. Sono
soli gli adolescenti, i giovani, gli anziani, gli uomini e le donne, anche
dentro casa, a scuola, ai lavoro.
Gesù non si rassegna a stare solo, separato da
noi, e inventa l'Eucaristia: é presente realmente tra noi, con la sua
carne e il suo sangue. Ma non gli basta la vicinanza.
Ci sta vicino come un corpo "spezzato" e come
sangue "versato".
Gesù spezza la sua vita e versa il suo sangue per
renderci felici. Egli sa parlare si cuori tristi e soli, sa accompagnare i
passi nel difficile cammino della vita, sa commuoversi sulle folle di questo mondo abbandonate al
loro destino, sa prendersi cura di noi, sa consolare
e confortare, sa farsi carico delle speranze e delle angosce dei poveri.
Noi oggi siamo venuti qui per diventare tutti
più simili a Gesù, per essere noi il "Corpus Domini “ per
avere il suo cuore, per camminare come faceva lui, aiutando tutti e particolarmente
i poveri, i soli, i malati.
Gesù è venuto per salvare tutti gli uomini e
tutte le donne, per liberare tutte le persone e tutti i popoli dalla
schiavitù della solitudine, dell'ingiustizia, della violenza, della
guerra.
Gesù è venuta per riempire dentro
l'uomo, ciascun uomo, ciascuna donna.
Quante volte invece noi, pur venendo in Chiesa, pur
onorando l'Eucaristia, non ci lasciamo trasformare da essa, non lasciamo che faccia crescere
in noi l'amore del Cristo.
Oggi siamo chiamati a fare della nostra mente una patena,
del nostro cuore un calice che accolgono il corpo e il sangue di Cristo
perché ci trasformino in lui.
Gesù oggi ci ripete: "Chi mangia la mia carne
e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò l'ultimo
giorno".
Chi partecipa alla messa ha la vita eterna, ossia non
muore più.
Certo, dobbiamo stare attenti a ricevere il corpo e il
sangue del Signore con gioia,con disponibilità, e soprattutto con umiltà.
Quando veniamo a Messa, dobbiamo lasciarci toccare il
cuore, dobbiamo lasciarci commuovere dall'amore del Signore, che ci dice:
"Chi mangia di me, vivrà per me".
Chi fa la comunione vive per Gesù e per gli altri.
La processione del Corpus Domini, che faremo questa
sera, deve aiutarci a cambiare il
nostro cuore, ad avere cioè gli stessi sentimenti di Gesù.
Cammineremo per le strade di Francavilla assieme a Gesù: con i suoi pensieri, i suoi sentimenti, la sua compassione.
E Gesù benedirà noi e questo nostro
amato paese.
Don Pasquale Sergi
In occasione del “Corpus Domini” del 18/06/2006