Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

   

   riapertura chiesa del rosario  -  lettera aperta di don pasquale

 domenica 7 AGOSTO 2011 e’ stata riaperta  al culto, dopo  8 anni di chiusura  LA CHIESA  DELLA MADONNA DEL ROSARIO. la folla dei fedeli, composta di Francavillesi e villeggianti ha accompagnato pROCESSIONALMENTE la statua della madonna dalla chiesa di san foca  a quella del rosario in procinto  di essere riaperta.

l’ arciprete don pasquale sergi ha celebrato la messa solenne di riapertura. al termine della sacra funzione  don pasquale prima   ha voluto ringraziare  quanti si sono impegnati con offerte e  lavoro personale  al restauro e alla pulitura dell’antico edificio sacro,

quindi ha dato lettura di una lettera aperta, qui di seguito riportata integralmente .

 

Lettera aperta ai francavillesi

Vi comunico che presto avrete il nuovo parroco.

     L’anno scorso sono stato costretto dalle circostanze a prolungare la mia permanenza qui; di recente, ho chiesto ed ottenuto dal Vescovo “l’anno sabbatico”: un anno di riposo, senza impegni e responsabilità di Parrocchia.

Giustamente, Francavilla potrà avere un altro parroco, pieno di energie ed entusiasmo. Il mio servizio pastorale qui è stato continuo, lungo, talvolta difficile e sofferto, ma sempre e comunque voluto e pienamente vissuto.

Non vi nascondo che, da una parte, mi dispiace lasciarvi, anche se rimarrò sempre disponibile e pronto per chi avesse bisogno di me; siete stati la mia Famiglia acquisita, per gran parte della mia vita: insieme abbiamo condiviso gioie e dolori, trionfi e sconfitte; abbiamo seminato tanto e abbiamo raccolto ciò che abbiamo potuto.

Ricorderò sempre le Persone che mi hanno rispettato e voluto bene; quasi ogni giorno ricordo nelle mie preghiere i tanti Defunti che mi hanno trattato come persona cara di famiglia.

Eravamo tanti, e siamo rimasti pochi: diversi, tra i migliori, soprattutto giovani, da me particolarmente seguiti, hanno spiccato il volo verso altri lidi.

Le forze, le potenzialità, a Francavilla, si sono assottigliate, ma ciò non significa che tutto è perduto, che non si possa e non si debba guardare avanti fiduciosamente; anzi, forse si potrà fare di più e meglio!

Non vado a fare la cronistoria del nostro comune cammino: la conoscete già; seppure in sintesi l’ho già messa per iscritto e divulgata l’anno scorso, in questo stesso periodo.

- Sono venuto a Francavilla sano e giovane; me ne vado acciaccato e… di una certa età, anche se ancora il Signore si attende tanto da me (almeno lo spero!).

- Sono venuto povero, e me ne vado ancora più povero.

- Ho trovato tanta povertà: vi lascio tante comodità, frutto del mio trentennale lavoro.

- Ho trovato tre chiese, che non era appropriato definirle tali (come da documentazione fotografica); abbiamo tre Chiese degne di questo nome e finemente arredate.

- Ho trovato una casa diroccata, accanto alla chiesa di san Foca: l’ho resa abitabile.

- Ho trovato un ex asilo, letteralmente abbandonato da parecchi anni; lascio una casa parrocchiale con Ufficio e parecchie cose utili al parroco e alla parrocchia. Avrei voluto “lasciare” tutto, ma purtroppo non mi è possibile, in quanto l’appartamento dove andrò ad abitare non ha l’arredamento e il fitto mensile è piuttosto caro.

- Ho trovato un edificio quasi regalato al Comune per decenni; l’ho riottenuto con insistenze e… amichevoli minacce. E’ diventato sede ufficiale dell’Oratorio san Domenico Savio, “Casa della Comunità, fucina di lavoro, formazione, insegnamenti, sana ricreazione, gioiosi e ripetuti conviti…”.

Tutto questo Vi ho voluto comunicare, in un giorno per noi importante e solenne: finalmente, grazie alla Divina Provvidenza e ad alcuni di voi, che ringrazio di cuore, abbiamo potuto riaprire al Culto questa piccola ma centralissima e deliziosa Chiesa, intitolata dai nostri avi alla Madonna Santissima del Rosario.

La mia parola, per quanto carica di convinzione e di sentimenti, è ben povera cosa dinnanzi a ciò che questa sera Nostro Signore dice ad alcuni di voi. Egli si congratula con chi, con maestria, celerità e amore ha eseguito i necessari lavori; si congratula con chi, con abnegazione, dedicando parecchio del suo tempo, ha provveduto alla pulizia della Chiesa, della biancheria, delle suppellettili; si congratula infine con chi ha contribuito economicamente alla realizzazione di quest’opera che durerà nel tempo.

Alla Madonna affido tutti Voi e me stesso. Affido anche il Vescovo, perché, illuminato da Dio, sappia scegliere il parroco giusto per voi.

La nostra Mamma celeste ha a cuore tutti i suoi figli, anche quelli che hanno smarrito la retta via, purchè, ad un certo punto della loro vita, dichiarino il loro amore al Figlio suo e fratello nostro, Gesù Cristo.

Dio onnipotente vi benedica, vi elargisca grazia su grazia, realizzi tutti i vostri desideri, e soprattutto vi dia tanta buona salute e la gioia del cuore.

Francavilla, 07 agosto 2011                                                                         Affettuosamente

Don Pasquale Sergi

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RIFLESSIONI DI  LORENZO MALTA IN OCCASIONE

DELLA RIAPERTURA AL CULTO  DELLA CHIESA DEL ROSARIO

Riapre al culto la chiesa di Maria regina del SS. Rosario


   
Sulla riapertura della chiesa della Madonna del SS. Rosario potevamo scrivere un sordo comunicato, o la solita cronaca che ripercorreva le sue vicissitudini storiche, ma queste notizie non trovano più l’interesse dei lettori che oggi vivono la fede in un modo distaccato quasi superficiale. Quanta è lontana la mia generazione che ricorda ancora quei cori quasi urlati nel mese mariano o quel profumo di rose che usciva fuori dalla chiesa oggi riaperta, quanta nostalgia per quel dolce olezzo che si spandeva per tutta piazza Solari. Momenti questi rimasti impressi nella memoria di noi persone ingenue che vivevamo la vita in tutta semplicità . Oggi le folle non si vedono più nelle nostre chiese e piange il cuore vedersi in pochi e potersi contare a messa la domenica e nelle ricorrenze maggiori, segnale questo che urla il declino del nostro paese. E’ un tempo impietoso quello che stiamo vivendo, la sua ferocia si è accanita contro i paesetti, una nuova massiccia emigrazione ha distratto la locale forza lavoro con gli universitari, i nostri valenti giovani, che non tornano più in una realtà incapace di realizzare le loro aspettative. Ogni paese della Calabria oggi soffre lo spopolamento ma sorprendentemente la vita di chi rimane si uniforma al comportamento collettivo quello divulgato da certa propaganda ( TV e stampa per intenderci). L’illusione dell’autosufficienza, l’allontanamento da Dio visto ormai come un Optional ha cambiato anche il nostro stile di vita . La fede, unico aspetto della nostra esistenza che andava vissuto senza compromessi, è stata sottoposta a strappi e deroghe ed in questa visione di onnipotenza ci autoassolviamo dalle nostre responsabilità. Non era così un tempo quando le chiese nel loro silenzio udivano le preghiere e le richieste delle donne e degli uomini pii, i loro pianti, le loro raccomandazioni, i loro voti. Oggi l’opulenza si è interposta tra noi e Dio, ci si fida ciecamente del progresso e si vive senza regole, dominati dalle passioni e dai rancori. Ed in questo contesto ha il sopravvento la polemica, la critica gratuita su tutto e tutti ed un piccolo mondo come il nostro è lacerato ed inibito nella crescita culturale, politica e sociale. Non troviamo l’armonia, la pacifica convivenza neppure davanti al simulacro della Madre di Dio, usciamo dalle chiese (me compreso) convinti della nostra purezza . Oggi dopo dieci anni finalmente riapre la casa dei Rosarianti e il merito va tutto al parroco don Pasquale Sergi solo lui, che non è francavillese, ha sentito quel lungo e rimbombante silenzio; egli gli ha dato voce e si è prodigato con i suoi mezzi per la riapertura. Ora Maria con il suo nuovo abito regale ed il suo manto di stelle è tornata nella sua dimora, dove La pregarono le nostre madri ed i nostri padri. Sapremo rivolgerci a Lei con un cuore rinnovato e sincero?

Francavilla 07/08/2011                                                                                                     LORENZO  MALTA

 

 

 

 

Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com