2011 : un ANNO DI TRANSIZIONE
Tempo fa i solerti webisti Pino Pungitore e Vincenzo Davoli come in preda a furore mistico-culturale mi avevano manifestato l’intenzione di dare vita ad un nuovo format cartaceo, una sorta di materializzazione del loro seguitissimo sito. Esso avrebbe ospitato articoli, notizie, commenti e propositi di chi avesse voluto accarezzare la loro idea, il progetto s’ispirava, con una punta d’invidia, all’iniziativa di paesi viciniori come Monterosso e a S.Nicola, luoghi dove da anni si stampano utili e fortunatissime riviste locali. Il loro proposito doveva rappresentare a Francavilla oltre un segnale di vivacità, un vagito di speranza e di riscossa per tante menti “addormentate”, non a caso la sua prima uscita era stata programmata per il Natale appena trascorso. Mi venne chiesta la collaborazione, ma al mio assenso verbale non corrispose poi un impegno concreto e così l’iniziativa s’impantanò. Noi “cronisti per caso” sporadicamente ci cimentiamo a raccontare quello che il quotidiano ci offre, lo facciamo senza pretese lontani da ribalte e vetrine, spinti solo dalla passione e dall’amore che nutriamo per questo ambiente, il venir meno di questi due presupposti spegne la fiamma al nostro spirito creativo, che non è stimolato neppure dai commenti positivi che ogni tanto ci vengono tributati nel sito. Per questo motivo disattesi quel mio promesso coinvolgimento, ma il tradimento mi pesava, e ancor di più mi gravava la responsabilità di aver taciuto su alcuni eventi dell’anno passato meritevoli di essere segnalati, un grave peccato di omissione il mio. Si trattava di episodi incolpevolmente sfuggiti ai due amici del web, ma come è noto ognuno di noi attribuisce importanza agli eventi solo dopo averli pesati su un’intima e relativa bilancia, dove i pesi sono i nostri sentimenti e il nostro animo. In seguito accogliendo finalmente l’insistente invito dell’amico Pino Pungitore di rivivere in modo retrospettivo gli ultimi mesi del 2011 onde cogliere e divulgare nel sito le notizie più salienti, mi resi conto che mi si offriva un’occasione per riparare alla mia mancanza.
I momenti che costellano la storia di un piccolo paese possono essere lieti o dolorosi, i primi si vivono con una gioia fugace i secondi in quanto amari lasciano una traccia più duratura . Il mio primo e più tenero pensiero è rivolto alla scomparsa di Carmelina Ciliberti coniuge di Mimmo Furlano. Se n’è andata in silenzio sopportando pazientemente il dolore della sua malattia. Chi si separa da noi cosi, dopo un lungo calvario è una donna speciale e Carmelina era donna e madre esemplare. La dignità di queste figure anonime e schive si erge sulla frivolezza di chi cerca il rumore e l’attenzione. Il ricordo di queste donne che pur soffrendo trovano sempre un sorriso rimane indelebile nei cuori e nelle menti di chi le ha conosciute. Un altro pensiero speciale va tributato alla memoria di mastro Genio Giancotti anche lui venuto a mancare sul finire del 2011. Ultimo “personaggio” tipico di un tempo ormai andato che ha segnato gran parte del secolo scorso. I suoi atteggiamenti, la sua mimica, i suoi racconti ed i suoi motti arguti lo rendevano personaggio straordinariamente unico. Il suo mestiere era quello di addomesticare il ferro, e chi di noi adulti non ricorda il suono del suo martello battere sull’incudine? Noi piccole pesti lo disturbavamo nella sua forgia per chiedergli una punta per la nostra pirri. La sua sagoma incuteva timore apparendoci come Vulcano il dio greco del fuoco e come lui egli giocava con le braci ardenti plasmando a suo piacimento l’informe e fumante metallo. Come dimenticare poi Orlando Servello il primo elettricista del Comune? Sempre impeccabile con la sua divisa dove la pinza e il cercafase facevano capolino dal taschino della giacca. Eugenio e Orlando che personaggi! Chi li sostituirà? A novembre dell’anno passato ricorreva pure il 40° anno della morte del paracadutista Antonio Fiumara. La ricorrenza è colpevolmente sfuggita a tutti anche a me che cerco di registrare la nostra storia in modo annalistico. Di quel giovane, ricordo ancora il volto fresco e il suo sorriso, con la memoria rivivo ancora le immagini crudeli della sua tragedia. Quell’aereo mastodontico inghiottito dal mare chissà per quale fato. Mare ingordo e terribile che geloso voleva tenere per se i corpi di quelle 52 giovani vite spezzate nel fiore degli anni. Tutto il paese attonito ogni sera seguiva i notiziari in attesa di una voce che riaccendesse la speranza , a noi ragazzi fu chiesta una preghiera ma ci furono le lacrime di tutta Francavilla per quella giovane vita, mi piace credere che fu per questo che commosso il Buon Dio volle comandare al mare di placarsi e restituire ai suoi il corpo del proprio caro.
Chiudo qui le tristi vicende per passare a note più liete ed apro questo capitolo con la celebrazione delle maestre della locale Scuola dell’infanzia Rita,Angela,Anna e Pina. Spesso dimenticate esse sono le formiche del nostro tempo pazienti, instancabili , premurose e meticolose. Lavorano in piena visibilità ma nessuno se ne accorge, la loro opera ci sembra dovuta, scontata, ma la loro premura, il loro impegno e l’amore per i nostri piccoli non hanno prezzo. Altra nota positiva nel paese è stata l’apertura dell’esercizio commerciale di Innocenzo Lazzaro. La pizza non ha certo bisogno delle mie parole per essere celebrata ma l’aspetto più meraviglioso di questo evento è stata la rinascita del vecchio corso Mannacio un tempo via di mestieri e di commerci. Ci sarebbe poi da riflettere su come questo locale sia divenuto centro di aggregazione e di ritrovo per giovanissimi francavillesi. Se a queste iniziative private fossero affiancate efficaci politiche sociali il nostro paese potrebbe tornare a nuova vita. Non possiamo tacere poi, la formazione del coro parrocchiale che da varie domeniche accompagna le funzioni religiose. “Chi canta prega due volte” diceva S.Agostino e le giovani coriste francavillesi, delle quali va ammirata la dedizione, si perfezionano domenica dopo domenica . Mi sia permesso alla fine di queste brevi “note” esprimere una lapidaria divagazione di natura politica considerato che si sta avvicinando un’importante scadenza elettorale. Cari amici webisti ricordo ancora la vostra viva preoccupazione quando nel disegnare il vostro nascituro giornalino avevate messo un veto alla trattazione di argomenti politici che avrebbero potuto condizionare la futura competizione. Non condivisi quella decisione, ma oggi ossequioso al vostro desiderio vorrei solamente invitare dalle vostre pagine chiunque sarà ad amministrare a ripristinare quell’attitudine all’ascolto che rende la politica più vicina alla gente e ai problemi reali. Bisogna annullare le distanze tra il palazzo e la gente e lavorare su pochissimi ma efficaci punti programmatici che abbiano come scopo finale il miglioramento della vivibilità a Francavilla. Serve trasferire maggiore interesse dalle “coreografie” alle esigenze dirette delle persone; è inderogabile un’intensificazione dell’impegno politico sul sociale, talora bisogna considerare gli attori più importanti della scenografia.
Con l’augurio che il nuovo anno possa esaudire le aspettative di chi ci legge nel mondo invio a tutti i visitatori un cordiale augurio di un buon anno Lorenzo Malta
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