Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

 

UN LIBRO SUL NOSTRO DIALETTO “PARRATA FRANCAVIḌOTA” AGOSTO 2015

Bisogna riconoscere che talvolta un aforisma è talmente efficace che non bastano pagine e pagine di annotazioni per esprimere quello che lo stesso vuole significare. Di Francavilla Angitola si è sempre detto, nei paesi vicini, péri ca véni ‘i Francavilla! ‘sembra che viene (venga) da Francavilla!’ E questa espressione ricorrente aveva il significato recondito di paese del Bengodi, dove l’opulenza dei suoi concittadini superava di gran lunga le ristrettezze dei borghi limitrofi. Riferito a se stessi, in risposta a chi, incautamente, si apprestava a chiedere qualcosa, assumeva il significato di una garbata negazione: «cosa credi!... non sono mica di Francavilla!.., non dispongo affatto di quello che cerchi!». E pur vero che l’abbondanza dei beni materiali, in un’epoca in cui regnava la fame nera, è ricordata, nei proverbi calabresi con altre espressioni, ma sempre con indicazioni generiche che non lasciavano individuare il luogo.
 A Parghelia, Campo Calabro, Fiumara, San Roberto, si diceva: e cchi gghj’é?... ‘a vigna d”u ‘zziì Micu? ‘e che cos’è?... la vigna dello zio Domenico?’; come dire: questo è il luogo dove ognuno prende senza pagare?, in analogia con l’italiano: sei matto a chiedermi quella certa cosa!, stai scherzando! A Palmi: e chi ddiventéu, ‘a vigna d”u zzi’Pulu? ‘e cos’è diventata la vigna dello zio Paolo?’. A Règgio Calàbria: chissa é ‘aputia ‘i mustazzini!‘questo è il paese del bengodi!’ (letter.: questa è la bottega di baffone!).  E a Serra San Bruno si diceva: vinna di Francavida!, di cosa avuta gratis.
Péri ca véni i Francavilla ha avuto, dunque, metaforicamente, il significato di paese del benessere, dovuto al fatto d’essere un luogo franco (da cui l’etimo) — libero da vincoli di vassallaggio e con discreti privilegi fiscali — e questa indicazione costituiva, nel passato, una sorte di “biglietto da visita”, che segnalava, al forestiero, di trovarsi in un posto accogliente.   La ricerca delle origini del proprio paese o della propria città ha appassionato, da sempre, gli studiosi di storia locale e le loro indagini, talvolta di buona fattura, altre volte in mano ad avventurieri senza scrupoli   o affabulatori che non hanno dimestichezza con la ricerca scientifica, sono   spesso stati utilizzati, con competenza, da chi, per mestiere, s’occupa  della “grande” storia! E non si può fare a meno, ricordando le origini  di Francavilla, che le indicazioni fornite dagli storici del passato, espresse  sicuramente in buona fede, non forniscono esaustive e convincenti argomentazioni. Così comincia il libro  del Prof. Michele De Luca sulla“PARRATA FRANCAVIḌOTA”,
presentato, La sera del 6 agosto 2015, in Piazza Solari, è stato come da impegno assunto il 27 febbraio, allorquando si era svolto un convegno specifico sull’argomento nella Sala Consiliare comunale. Alla manifestazione di presentazione, patrocinata dal Comune di Francavilla Angitola,  hanno partecipato: il Dr. Gilberto Floriani, Direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese ,  quale coordinatore ; la Prof.ssa Francesca Viscone, scrittrice, critica letteraria e giornalista, quale relatrice; la Dott.  Nella Morano, Presidente Fondazione Liotti, nella veste di co-relatrice; il Sindaco del paese, avv. Antonella Bartucca, nel ruolo di “ padrone di casa”.
 Al breve saluto del Sindaco, nel quale ha espresso il vivo compiacimento per avere il Paese un libro sul proprio dialetto e l’impegno di far dono dello stesso a tutti gli scolari e studenti delle scuole, è seguita una sintetica introduzione del promotore della serata Amerigo Fiumara, che ha ringraziato ancora una volta il Prof. De Luca per l’affettuoso impegno dimostrato nei confronti dei francavillesi.
Le relazioni delle Prof.sse  F.  Viscone e N. Morano, diversamente argomentate , hanno destato l’interesse del pubblico presente, come pure le precisazioni ulteriori che ha voluto fornire l’Autore del volume, per dare un maggiore significato alla manifestazione stessa.
Registriamo l’unico ma apprezzato intervento del Dr. Romeo Aracri, citato nel libro per un suo appropriato articolo di giornale a proposito della cementificazione della grotta del Drago.
Il Dr. Floriani, ha condotto, da competente e colto quale egli è, i lavori in maniera impeccabile ed in chiusura ha invitato tutti i presenti in piazza ad un rinfresco, nella Sala del Consiglio Comunale .

 

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Francavilla Angitola e la sua " PARRATA   FRANCAVIḌOTA"

FEBBRAIO 2015

Davvero una serata speciale quella che si è tenuta a Francavilla Angitola in nome della sua antica "Parrata", tanto pubblico attento accorso per seguire una vera e propria lectio magistralis del professore Michele De Luca, glottologo ed esperto dei tanti dialetti calabresi. Nella Sala consiliare di Piazza Solari gente di tutte le età incollata alle sedie, tutti intenti a seguire il valore delle parole recuperate da De Luca, per i cittadini di Francavilla Angitola un vero e proprio riappropriarsi del proprio bagaglio identitario, tanta la memoria recuperata, tantissimi i termini analizzati, i modi di dire, gli usi e costumi, le etimologie, le parole ritrovate. Presenti all'importante evento, organizzato dall'Amministrazione comunale di Francavilla Angitola, l'editore Roberto Laruffa, presente in sala anche con un fornito stand librario sulle tematiche calabresi, il direttore deIl’Istituto Biblioteca Calabrese e Sindaco di Soriano, Francesco Bartone. Dopo i saluti del sindaco di Francavilla Angitola, Antonella Bartucca, l'introduzione dei lavori tenuta dal promotore dell'iniziativa, Amerigo Fiumara. Il tema affrontato " 'A Parrata Fracavidota - Il Dialetto di Francavilla Angìtola e del suo Circondario". All’iniziativa hanno aderito: www.francavillaangitola.com, la Fondazione Culturale “Le Torri”, l'Associazione Onlus Phocas, l'Istituto Scolastico Comprensivo, www.francavillaangitola.eu, www.calabriaorizzonti.com, www.comunesentire.it   e l'associazione "Gente di Mare". Il glottologo Michele De Luca è nato a Roma, sua madre era romana, suo padre calabrese di Parghelia. Il professore per oltre trent’anni ha insegnato l'italiano in Toscana e nel Lazio ma è con l’inizio del nuovo millennio che esplode prorompente, in lui, l’interesse per lo studio della cultura popolare e dei dialetti calabri. De Luca lo fa con passione, competenza, con un approccio di studio inedito e con periodiche incursioni sul campo; pubblica, nel giro di pochi anni, tanti articoli e brevi saggi, e qualche libro. Tra questi citiamo: “Giovan Battista Marzano interprete solitario del lessico calabrese”, in: Dizionario etimologico del dialetto calabrese, Sala Bolognese, Arnaldo Forni editore, 2006; Nomi dialettali e nomignoli dei comuni della Calabria e dei Calabresi, Catanzaro, Carello editore, 2007; Breve storia dei dizionari calabresi dal presunto Massara a Rohlfs, Roma, Immagini del Presente, 2009; La potenza evocativa del dialetto nelle opere di Ciccio De Rose: “Asulìa tu ca mi s’i frati” e “Ditti e mali ditti”, Roma, System Graphic, 2011; “Il saggio di vocabolario calabrese (1850) di Francesco Cherubini”, Roma, System Graphic, 2011. Storia insolita del “primo” vocabolario calabrese (2011), Il dialetto “arcaico” di Cetraro (2012). E i saggi introduttivi alle ristampe anastatiche del Dizionario etimologico del dialetto calabrese di Giovan Battista Marzano (2006) e del Saggio d’un vocabolario calabro-italiano ad uso delle scuole di Lorenzo Galasso (2013), La caffettiera napoletana nella tradizione folkloristica calabrese (2013), “Arrestámu ‘a cipúja”, Storia sociale della cipolla rossa di Parghelìa (2014), Il Bergamotto (2014), Da anni è impegnato alla realizzazione di un Dizionario comparato dei dialetti e delle tradizioni della Calabria. Quando tutte le migliaia di pagine del dizionario usciranno in libreria, i dialetti calabresi avranno pochi segreti e nulla da nascondere. La serata di Francavilla Angitola, andata in diretta video streaming, è stata interamente videoripresa da Giuseppe Pungitore per una produzione multimediale su dvd utile per le scuole del comprensorio. A conclusione dei lavori, dopo gli interessanti interventi di Lorenzo Meligrana e di Vincenzo Davoli, lo stesso Michele De Luca ha annunciato che, a breve, verrà pubblicato un volume specifico sul dialetto di Francavilla Angitola.

Franco Vallone  FEBBRAIO 2015

Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com