UN LIBRO SUL NOSTRO DIALETTO “PARRATA FRANCAVIḌOTA” AGOSTO 2015
Bisogna riconoscere che talvolta un aforisma è talmente efficace che non bastano pagine e pagine di annotazioni per esprimere quello che lo stesso vuole significare. Di Francavilla Angitola si è sempre detto, nei paesi vicini, péri ca véni ‘i Francavilla! ‘sembra che viene (venga) da Francavilla!’ E questa espressione ricorrente aveva il significato recondito di paese del Bengodi, dove l’opulenza dei suoi concittadini superava di gran lunga le ristrettezze dei borghi limitrofi. Riferito a se stessi, in risposta a chi, incautamente, si apprestava a chiedere qualcosa, assumeva il significato di una garbata negazione: «cosa credi!... non sono mica di Francavilla!.., non dispongo affatto di quello che cerchi!». E pur vero che l’abbondanza dei beni materiali, in un’epoca in cui regnava la fame nera, è ricordata, nei proverbi calabresi con altre espressioni, ma sempre con indicazioni generiche che non lasciavano individuare il luogo.
A Parghelia, Campo Calabro, Fiumara, San Roberto, si diceva: e cchi gghj’é?... ‘a vigna d”u ‘zziì Micu? ‘e che cos’è?... la vigna dello zio Domenico?’; come dire: questo è il luogo dove ognuno prende senza pagare?, in analogia con l’italiano: sei matto a chiedermi quella certa cosa!, stai scherzando! A Palmi: e chi ddiventéu, ‘a vigna d”u zzi’Pulu? ‘e cos’è diventata la vigna dello zio Paolo?’. A Règgio Calàbria: chissa é ‘aputia ‘i mustazzini!‘questo è il paese del bengodi!’ (letter.: questa è la bottega di baffone!). E a Serra San Bruno si diceva: vinna di Francavida!, di cosa avuta gratis.
Péri ca véni ‘i Francavilla ha avuto, dunque, metaforicamente, il significato di paese del benessere, dovuto al fatto d’essere un luogo franco (da cui l’etimo) — libero da vincoli di vassallaggio e con discreti privilegi fiscali — e questa indicazione costituiva, nel passato, una sorte di “biglietto da visita”, che segnalava, al forestiero, di trovarsi in un posto accogliente. La ricerca delle origini del proprio paese o della propria città ha appassionato, da sempre, gli studiosi di storia locale e le loro indagini, talvolta di buona fattura, altre volte in mano ad avventurieri senza scrupoli o affabulatori che non hanno dimestichezza con la ricerca scientifica, sono spesso stati utilizzati, con competenza, da chi, per mestiere, s’occupa della “grande” storia! E non si può fare a meno, ricordando le origini di Francavilla, che le indicazioni fornite dagli storici del passato, espresse sicuramente in buona fede, non forniscono esaustive e convincenti argomentazioni. Così comincia il libro del Prof. Michele De Luca sulla“PARRATA FRANCAVIḌOTA”,
presentato, La sera del 6 agosto 2015, in Piazza Solari, è stato come da impegno assunto il 27 febbraio, allorquando si era svolto un convegno specifico sull’argomento nella Sala Consiliare comunale. Alla manifestazione di presentazione, patrocinata dal Comune di Francavilla Angitola, hanno partecipato: il Dr. Gilberto Floriani, Direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese , quale coordinatore ; la Prof.ssa Francesca Viscone, scrittrice, critica letteraria e giornalista, quale relatrice; la Dott. Nella Morano, Presidente Fondazione Liotti, nella veste di co-relatrice; il Sindaco del paese, avv. Antonella Bartucca, nel ruolo di “ padrone di casa”.
Al breve saluto del Sindaco, nel quale ha espresso il vivo compiacimento per avere il Paese un libro sul proprio dialetto e l’impegno di far dono dello stesso a tutti gli scolari e studenti delle scuole, è seguita una sintetica introduzione del promotore della serata Amerigo Fiumara, che ha ringraziato ancora una volta il Prof. De Luca per l’affettuoso impegno dimostrato nei confronti dei francavillesi.
Le relazioni delle Prof.sse F. Viscone e N. Morano, diversamente argomentate , hanno destato l’interesse del pubblico presente, come pure le precisazioni ulteriori che ha voluto fornire l’Autore del volume, per dare un maggiore significato alla manifestazione stessa.
Registriamo l’unico ma apprezzato intervento del Dr. Romeo Aracri, citato nel libro per un suo appropriato articolo di giornale a proposito della cementificazione della grotta del Drago.
Il Dr. Floriani, ha condotto, da competente e colto quale egli è, i lavori in maniera impeccabile ed in chiusura ha invitato tutti i presenti in piazza ad un rinfresco, nella Sala del Consiglio Comunale .


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"A
PARRATA FRANCAVIḌOTA"
Grande e
qualificata partecipazione di pubblico ha avuto la manifestazione
‘a parrata francaviḍota
svoltasi venerdì 27 febbraio a partire dalle ore 17,30 nel salone
del Consiglio Comunale di Francavilla. L’ing. Amerigo FIUMARA,
ideatore e promotore dell’incontro, ne ha coordinato i
lavori,
in sostituzione del dottor Gilberto Floriani che non ha potuto
parteciparvi per motivi di salute. La manifestazione è iniziata con
l’esecuzione corale dell’Inno di Francavilla. Quindi il Sindaco,
avv. Antonella Bartucca, ha porto ai convenuti i saluti
dell’Amministrazione e della popolazione francavillese. Clou della
manifestazione è stata la relazione “Il dialetto di Francavilla
Angitola e del suo circondario” svolta dal prof. Michele De Luca,
scrittore, saggista e ricercatore. Il relatore ha articolato il suo
intervento in tre parti: - generalità sui vari dialetti calabresi; -
caratteristiche peculiari del dialetto francavillese; -comparazione
di differenti versioni dell’Orazione a San Foca intonata a
Francavilla e in altri paesi della Calabria Media. Nell’intervallo,
tra la prima e seconda parte della relazione del prof. De Luca, il
gruppo folkloristico TARANTAVILLA ha intonato alcuni brani della
tradizionale Strina di Capodanno; mentre nel secondo intervallo ha
cantato diverse strofe della ‘Raziuni di San Foca,
ovviamente nell’antica versione francavillese. Il foltissimo
pubblico presente ha seguito la magistrale relazione del prof. De
Luca con attenzione, interesse e viva curiosità, spesso meravigliata
e stupefatta della ricchezza e varietà di suoni della parrata
francavillese.
Ha
poi preso la parola Roberto Laruffa, editore reggino e grande amico
personale di Michele De Luca, che proprio in questi giorni di
febbraio ha stampato l’ultimo libro del professore, intitolato
CU’ CUNTA MENTI ‘A JUNTA! -Lessico ed espressioni
idiomatiche dei dialetti calabri del Vibonese con annotazioni
storiche e demologiche. A tale proposito ricordiamo che entro
l’estate saranno pubblicati, un altro libro del prof. Michele De
Luca, appositamente dedicato al dialetto francavillese, nonché un
cospicuo Dizionario di vocaboli francavillesi, accuratamente
compilato dal Geom. Ruggero Limardi e dai suoi familiari. Una parte
notevole di questo Dizionario è reperibile nel nostro sito
www.francavillaangitola.com
sotto il titolo “VOCABOLI FRANCAVILLESI”.
Infine l’ing.
Amerigo Fiumara ha invitato l’arch. Francesco Bartone a concludere
i lavori della manifestazione, nel suo triplice ruolo di:
-architetto promotore del Museo dei Marmi insediato nel complesso
monumentale di San Domenico a Soriano Calabro: -direttore della
Biblioteca calabrese, che nei suoi archivi di Soriano custodisce
decine di migliaia di preziosi libri dedicati alla Calabria; -primo
cittadino, ovvero Sindaco, della suddetta antica ed attivissima
città di Soriano Calabro. Concluse le relazioni ufficiali
preannunciate nel programma, c’è stato l’intervento del Preside
prof. Lorenzo Meligrana, che ha ribadito un argomento caro ad
alcuni lucidi pensatori come don Lorenzo Milani, e cioè che di
solito chi si esprime in dialetto è discriminato socialmente e
culturalmente rispetto a quelli che parlano in italiano. Per
superare tali discriminazioni
e per valorizzare il patrimonio linguistico tramandato dagli avi.
Meligrana lancia la proposta di inserire lo studio del dialetto tra
le materie fondamentali d’insegnamento.
L’ingegnere
Davoli, attenendosi al tema della manifestazione, ha molto
apprezzato che nel titolo ci fosse il vocabolo “parrata” anziché
“dialetto” e che per rappresentare il suono tipico francavillese,
corrispondente a “ll” dell’italiano, fosse stato usato il simbolo “Ḍ”,
d’altronde già adottato da un glottologo insigne come Gerhard Rohlfs;
ha poi ricordato al prof. De Luca una certa propensione dei
francavillesi ad usare la “metatesi” in molti vocaboli, come ad
esempio: triciuolu, anziché citruolu, triciatella al
posto di citratella, Triciaru anziché Citraru, straporto
anziché trasporto.
L’intera
manifestazione è stata trasmessa in diretta streaming da
FRANCAVILLATV sul sito
www.francavillaangitola.com;
di Giuseppe Pungitore dove sarà possibile vedere le repliche.
Tra le molte persone presenti alla manifestazione: Don Giovanni
Tozzo, Parroco di Francavilla, la dott.ssa Maria Loscrì, presidente
del club vibonese dell’UNESCO; il dott. Mario Roperto scrittore,
poeta; il Geom. Bruno Ceravolo, il prof. Franco Gallo in
rappresentanza del Forum delle Associazioni vibonesi. Umberto
Zaffina, cultore di tradizioni popolari, da Sambiase /Lamezia Terme;
Pietro Scordamaglia, fotografo amatoriale di Parghelia , il Prof.
Caparra di Parghelia, il preside Domenico D’Agostino, il
giornalista Franco Vallone. Da Filadelfia i fratelli Rondinelli,
l’ ingegnere e il geologo; i fratelli Runca, il Geologo Pino e
Gabriele funzionario scolastico u.s.p.; gli Assessori di
Francavilla, Angelo Curcio, Giovanni Serratore e geom. Domenico
Anello. Hanno aderito all’iniziativa: il sito
www.francavillaangitola.com,
la Fondazione Culturale “Le Torri”, l’Associazione Onlus Phocas, gli
Istituti Scolastici Comprensivi di Filadelfia e dintorni, i siti
www.francavillaangitola.eu, www.calabriaorizzonti.com,
www.comunesentire.it, e l’Associazione Gente di Mare.





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