DUE LIBRI DI BRUNO RONDINELLI DA
FILADELFIA
Negli stessi giorni della
seconda metà di febbraio che hanno visto in tutta l’Italia
l’affermazione sulla scena politica di una figura come Beppe Grillo,
così differente dai classici esponenti dei partiti tradizionali, un
altro personaggio, assai “irregolare
e
singolare” rispetto al mondo degli scrittori, ci ha consegnato copia
di due suoi libriccini, uno intitolato “Un parlare euforico” e
l’altro “U Pizzu..Una manciata di parole al varo j gargi”.
L’autore è Bruno di Rondinelli, originario di Filadelfia, contadino
in Calabria, poi lavoratore emigrato in Svizzera; ma comunque
conosciuto anche a Francavilla Angitola, Polia, Pizzo per il suo
pallino di mettere per iscritto su fogli, su fascicoli o libretti,
quanto gli passa per la testa: battute scherzose, racconti
umoristici o sarcastici, quadri di vita paesana (contadini,
artigiani, pescatori), versi poetici, riflessioni sulla vita
quotidiana o sui fenomeni naturali (specialmente terremoti ed
eruzioni vulcaniche), senza disdegnare peraltro di esporre alcune
sue personali opinioni scientifiche. Rondinelli nei suoi scritti
utilizza un linguaggio tutto personale, un miscuglio di italiano e
di vernacolo (molto ricco ed interessante è il suo repertorio di
vocaboli dialettali) che però se n’infischia di rispettare regole di
grammatica e di sintassi. A questo modo di scrivere libero, diretto
e naturale, Rondinelli unisce il vezzo di storpiare volutamente i
nomi di tanti personaggi, famosi e non, sui quali indirizza le
frecce della sua polemica. In verità è assai difficile decifrare e
comprendere completamente quanto Rondinelli riversa nei suoi
scritti. Pertanto volentieri riportiamo il giudizio sulla sua opera
“Un parlare euforico”, espresso dal noto scrittore e poeta
filadelfiese Francesco Sisca: “ ….Bruno Rondinelli….
mette in luce situazioni reali con un linguaggio paesano e con
immagini di grande significato di vita naturale. Si può dire che è
un’opera, da cui affiora la sua squisita semplicità e il suo
talento artistico.”
Vincenzo
Davoli

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