Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

 

 LAMPU MU LI STOCCA”

La Fondazione Culturale “Le Torri”, Via Le Grazie 55 ,Francavilla Angitola, continuando la ricerca di personaggi francavillesi del passato , riporta qui di seguito e pubblica sulla VOCE FRANCAVILLESE una filastrocca dal titolo “ LAMPU MU LI STOCCA”di Fruci Giovanni Foca(1).
La filastrocca è stata composta durante il periodo di guerra, quando c’era disoccupazione e fame, un pane si divide in tanti e a volte la porzione deve durare più di un giorno.

LAMPU MU LI STOCCA
Nu jiornu mia mugghiera
Si parta e vajia a finocchia,
e nènta si cociru
o lampu mu li stocca.

Li muoli mi stacìa sdogandu
E non potìa cchiù masticando.

Mà ,mi facia fami.

Tutti li matini
Cu cientu grammi e pana,
jia mu mi lu mangiu
e mi catta de li mani,
arriedi e mia nc’era nu cana,
si lu magiau tuttu lu pana.

Mà, mi facia fami.

Li visceri l’avimu nigri
Mangiando iervi, finocchia e pracavidhi.

Traduzione: Un giorno mia moglie/s’incammina e va a trovare finocchio/ in nessun modo si cuociono/ o lampo mu li stocca(imprecazione). Mi stavano rompendo i molari/ e non riuscivo più a masticare./Madre sento fame/Tutte le mattine cento grammi di pane/lo stavo mangiando mi è caduto dalle mani/dietro di me c’era un cane/lo ha mangiato tutto il pane./Madre mi fa fame./I visceri l’abbiamo neri/ mangiando erbe e finocchio.

Considerazioni: l’autore della filastrocca ha saputo descrivere così bene la realtà del tempo da farci rivivere quelle tristi situazioni familiari del dopoguerra. Le condizioni di vita durante il periodo di guerra variavano molto da famiglia a famiglia. Nella campagna la vita dei contadini e dei braccianti era dura. Le famiglie che vivevano in campagna potevano contare solo sui prodotti della terra. A mezzogiorno si mangiava solo pane e verdura. Vivevano in monolocali, talvolta in pessimo stato e accanto alle stalle del loro bestiame. Non c’era né acqua potabile né corrente elettrica. Per illuminare le case si usavano, infatti, delle lampade a petrolio, ad olio, o, ad acetilene. Si usavano anche le candele.

1)Fruci Giovanni Foca è una figura molto eclettica della seconda metà del novecento, svolgeva la professione di calzolaio, si dilettava a riparare orologi, a fare il mugnaio, a suonare vari strumenti musicali( il clarinetto, la chitarra, il mandolino, la fisarmonica ecc.)nella banda musicale di Francavilla e Filadelfia suonava il trombone, nella fotografia di gruppo della banda è il quarto in alto a sinistra. A Natale per le strade, con la fisarmonica, suonava la novena e il figlio Giuseppe lo accompagnava con l’azzarino(triangolo). Componeva filastrocche; insieme con altri amici: Caruso Vincenzo suonatore di clarinetto, Sorrenti Francesco strimpellatore di chitarra battente, si esibiva durante le tavolate nuziali con canti d’amore e allegre tarantelle.
“Affacciati alla finestra o bella mia”…..era il canto d’amore indirizzato di sera o di notte alla fidanzata come espressione di omaggio dal pretendente, accompagnato dalla bend di FRUCI. .
Il figlio Giuseppe dice: “ ai suoi tempi era veramente un artista” .

Nato a Francavilla Angitola il 22/06/ 1907 è morto il 10/11/ 1968 a Nicastro. Sposato con Prestigiacomo Carmela ebbe come figli:
1. Fruci Maria Caterina -2) Fruci Santa- 3)Fruci Foca- 4) Fruci Giuseppe-5) Fruci Francescoantonio.

Il Presidente della Fondazione Culturale “ Le Torri”
Michele Condello D.S.G.A. in pensione

Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com