Il PSIUP: la costituzione e la parabola di un partito (1964-1972) CONVEGNO A BOLOGNA 10 ottobre 2014 Al convegno ha partecipato il Sindaco di Francavilla Avv. Antonella Bartucca, insieme ad un folto gruppo di francavillesi, guidati dall’ ing. Amerigo Fiumara , di cui pubblichiamo integralmente l’intervento IL FENOMENO P.S.I.U.P. A FRANCAVILLA ANGITOLA- BOLOGNA 10/10/2014 I compagni Andalò, Bigalli e Nerozzi, perfetti organizzatori di questo bello evento celebrativo, mi hanno offerto il privilegio di testimoniare, da militante psiuppino prima e per aver raccontato poi, sull’esperienza del PSIUP nel mio paese: Francavilla Angitola, posto al centro della Calabria, che allora contava 3700 ab., ora ridotti alla metà. Abbiamo avuto lo stesso pensiero, senza conoscerci ed a 1000 km di distanza; su mia iniziativa, infatti, il 5 Agosto scorso, alla presenza di un famoso antropologo, il Prof. Luigi Lombardi Satriani, già senatore per l’Ulivo col I° governo Prodi, in una serata amarcord, patrocinata dal Comune, di cui è presente il Sindaco Avv. Antonella Bartucca, a Francavilla si è celebrato il 50° del PSIUP , a riconoscimento del grande ruolo che quel partito ha avuto nella crescita sociale, culturale e politica del Paese. Lombardi Satriani ha chiuso i lavori affermando: “una Comunità che non ha memoria del proprio passato non ha futuro”. Già nel 2010, appena in pensione, pensavo a questo evento e l’anno scorso ho pubblicato il racconto: IL PSIUP – Francavilla prima e dopo (’50-79), di cui avete ricevuto copia. La copertina è la mia prima tessera, omaggio a Dorino Russo che l’ha firmata. Avevo già organizzato nel 2011 un convegno a Vibo, per i 90 anni del PCI, sul movimento socialista-comunista in Calabria, a cui hanno partecipato una novantina di compagni della provincia , trascinati dalla relazione accorata del compagno Peppino Lavorato, già Sindaco di Rosarno e Parlamentare comunista. Il libro non è in commercio; un militante, per come lo intendo io, paga sempre in prima persona; l’ho prodotto per farne omaggio a compaesani e compagni. Racconta di fatti accaduti in paese nel trentennio dalla mia nascita a quando sono andato via. Nel 1964 il PSIUP: un sisma che scuote gran parte della popolazione. Un Prof. di lettere, Dorino Russo, di cui vi porto il saluto, che l’anno prima con mio padre aveva fondato la sezione del PSI, in disaccordo col centrosinistra, aderisce al PSIUP ed appena aperta la Sezione, di circa 25 mq, una marea umana, dai bambini di 11 anni agli ultra settantenni, comincia a frequentare quel luogo, senza la necessità di aderire al partito, e lo fa dalle 8 del mattino alle 2 di notte; una vera rivoluzione poiché alle sezioni di DC, PCI, PSI, MSI, si poteva accedere solo se iscritti. La notevole affluenza non coglie impreparato il Segretario Russo, che ne interpreta le attese dei compaesani con diverse iniziative: bigliardino, TV, registratore, squadra di calcio, ed altro. Il PSIUP diviene così l’unico contenitore di spazi di libertà aperto a tutti, cosa mai esistita in un paese diviso in due rioni, uno abitato da braccianti, operai ed artigiani e l’altro da professionisti e piccoli imprenditori; anche i due bar erano frequentati separatamente dai diversi ceti sociali. Il PSIUP si trasforma in un centro di incontro: sociale, culturale, politico, sportivo, ove per la prima volta vengono demolite le barriere sociali e dove si costruisce una coscienza civica solidale e si acquisisce una formazione politica che consente a ben 3 generazioni contemporaneamente di esercitarla in assoluta libertà. Cambiano i comportamenti: “ci vediamo al PSIUP”, “che c’è stasera al PSIUP”. Ma in quella sezione si faceva soprattutto politica militante con le tante riunioni alla presenza di dirigenti provinciali del Partito, si diffondeva Mondo Nuovo e si sostenevano le lotte dei lavoratori: degli operai edili che realizzavano l’autostrada, il doppio binario ed il lago Angitola, alle dipendenze di grandi imprese del nord,in occasione di alcuni licenziamenti poi rientrati, e dei braccianti agricoli contro i proprietari terrieri; in paese non v’è mai stata alcuna forma di caporalato. Inoltre il PSIUP, in assoluto silenzio, ha pagato il biglietto del treno a qualche emigrante francavillese che non aveva le possibilità e che si era rivolto al partito. Il PSIUP, superando i confini meramente partitici e politici, ha formato, temprato, stimolato ed esaltato mezzo paese, tante erano le persone che lo frequentavano; nessuno ebbe mai a dire alcunché se non in bene. Anche oggi il mio racconto ha suscitato un benevolo sentimento in chi ha vissuto quella esperienza di vita ed anche la “curiosità” di quanti non erano ancora nati. L’ultimo Segretario, Michelino Condello, ha scritto: “ la sezione è stata una vera scuola di partito per i giovani”; il compagno di sempre, Franco Bonelli, ha definito il PSIUP di Francavilla “una vera poesia”. Il PSIUP traccia così un confine tra il prima ed il dopo, per le tante iniziative che ne seguirono; col PSIUP si rafforza il senso di una Comunità di per se già forte. Subito dopo, nel ’73, fondammo con altri due compagni il Centro Giovanile Popolare che, sulla scia del partito ormai dissolto, contribuì a dare ai quei giovani che lo frequentarono, l’opportunità di tramutare in “valore” ciò che prima appariva un peso : l’origine da civiltà contadina. Tra noi è presente un grande sarto internazionale che in quel Centro si formò uomo: Aldo Bonelli. Nel ’74 i giovani del Centro organizzarono la prima festa popolare, dopo una attenta ricerca, con canti, proverbi e filastrocche, mai più ripetuta. La nostra Comunità ha sempre cercato la libertà, economica e politica; questa è la chiave di lettura del mio racconto, che troverete in questa II edizione celebrativa del 50° del PSIUP. Nel dopoguerra il PSIUP ha dato il maggior contribuito in tal senso, ovvero ha liberato politicamente un Paese. Le Comunità sono la base di una società civile e vanno ricomposte attraverso un collante che oggi può essere la cultura e l’arte, per cui noi ci siamo inventata, a 50 anni dal PSIUP e 40 dalla festa popolare, la I manifestazione artistica del talento francavillese. Dopo la serata amarcord del 5 agosto, giorno 8 si è trasformato in una grande ribalta di artisti compaesani giunti da ogni parte d’Italia e del mondo, alcuni non tornavano da anni. La Comunità si è cementata nuovamente dimostrando di non essere circoscritta dentro i confini territoriali; peraltro noi comunisti siamo cosmopoliti per assunto. Dalla comunità, quindi, alla coscienza civica, alla libertà politica, alla militanza. I tre militanti Andalò, Bigalli e Nerozzi ci hanno fatto ritrovare, ma non deve finire qui, questa deve essere una ripartenza, perché ci accomuna un sincero sentimento fondato sui valori di libertà, uguaglianza e tolleranza, fatto non solo di ricordi ma anche di costante impegno militante. Noi qua siamo una comunità di compagni e NON in estinzione.E allora il PSIUP! Un semplice grafico campanulare di Gauss o anche una METEORA che ha sfiorato e scosso il panorama politico del tempo che fu? Un partito provvisorio? Come dal bel libro di Agosti , che ho ricevuto in dono da un grande compagno, Gino Ruperto, autore della relazione introduttiva alla serata amarcord, o anche un PARTITO NECESSARIO, allora come lo sarebbe oggi? Aggiungo più che necessario oggi che non esiste più senso di partito. L’attesa di un popolo schiacciato ed appiattito è sciogliersi dall’ibernazione e svegliarsi dal letargo, quindi, dalla piccola Francavilla alla grande Bologna, possiamo affermare: il PSIUP non c’è più? VIVA il PSIUP!
Comitato promotore di iniziative per il 50° della nascita del PSIUP Con il patrocinio del Comune di Bologna
Il PSIUP: la costituzione e la parabola di un partito (1964-1972) Venerdì 10 ottobre 2014 Sala convegni del Centro italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale Via Mentana 2, Bologna
Ore 9,30 Presiede Learco Andalò Saluti istituzionali Aldo Agosti, Relazione introduttiva Tito Menzani, Il PSIUP e le culture economiche dell’Italia degli anni Sessanta Testimonianza di Roberto Speciale Tommaso Nencioni, La sinistra del PSI tra autonomia operaia e autonomia socialista Testimonianza di Andrea Margheri Anna Celadin, «Mondo Nuovo» e l’origine del PSIUP
Ore 13,00 pausa
Ore 14,30 Presiede Paolo Nerozzi Marica Tolomelli, “Nuova Sinistra” e PSIUP. Considerazioni su legami e affinità non solo teoriche Testimonianza di Giuseppe Pupillo Fabrizio Loreto, L’operaismo sindacale della sinistra socialista Testimonianza di Amerigo Fiumara
Presiede Davide Bigalli Mirco Carrattieri, Una Rosa tra i Rossi. Il PSIUP a Reggio Emilia Testimonianza di Fausto Bertinotti Giancarlo Monina, Le carte del PSIUP: un patrimonio dell’Italia repubblicana
In collaborazione con: Fondazione Gramsci Emilia-Romagna - Centro italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale
Hanno aderito: Fondazione Pietro Nenni - Fondazione Lelio e Lisli Basso - Fondazione Istituto Gramsci – Clionet
Il comitato promotore è costituito da: Learco Andalò, Davide Bigalli, Paolo Nerozzi
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Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com