RELAZIONE DEL PARROCO DON GIOVANNI TOZZO AL VESCOVO DI MILETO – NICOTERA – TROPEA MONS. LUIGI RENZO PARROCCHIA DI SAN FOCA MARTIRE IN FRANCAVILLA ANGITOLA Ecc.nza Rev.ma E’ con animo grato al Signore ed il cuore pieno di gioia che salutiamo questa sua presenza in mezzo a noi. Una presenza straordinaria, come straordinario è l’evento della Santa Visita del nostro Pastore che oggi è significato e da noi accolto nella sua persona. Una presenza che è dono di Dio alla sua Chiesa che si incarna e si attualizza per noi, ora particolarmente, in questa comunità di Francavilla che vive dunque un tempo di grazia. E’ dal lontano 21 Gennaio 1973, ad opera del compianto Mons. Vincenzo de Chiara, che Francavilla non conosceva questo evento che allora si effettuava ogni cinque anni circa. Tanti sono i momenti in cui il Vescovo può essere presente nelle varie comunità, ma di particolare valore ed intenso significato è quello della Santa Visita, oltre che per il suo protrarsi, per il significato teologico. E’ il Signore stesso, vero Buon Pastore, che viene in mezzo al suo popolo, nella sacra persona del Vescovo, per confortare, incoraggiare, insegnare, ascoltare e consolare in quelle che sono le vicissitudini e le mille difficoltà in questo cammino verso il Regno di Dio. E’ la Chiesa che nella persona del Vescovo si fa carico e si prende pensiero dei problemi delle singole comunità e di ciascuno dei suoi figli. Ed oggi che il vivere quotidiano è divenuto per una infinità di motivi, di particolare incertezza e drammaticità, tanto che spesso siamo portati allo scoramento e alla sfiducia, all’abbandono e talvolta non si voglia alla disperazione, quanto lei farà e dirà in mezzo a noi avrà un valore ed una pregnanza tutta particolare. Grazie Eccellenza Rev.ma! Francavilla, conosciuta anche come… il “Paese del Drago”…, per via di una grotta che si trova all’ingresso del paese e che richiama la mente e la fantasia ai tanti racconti, saghe, leggende, miti ecc. che un tempo affollavano la mente dei ragazzi come anche degli adulti, quando nel mondo non vi era ancora la presenza un po’ invadente e rumorosa dei mass media…, si estende col suo territorio vasto e variegato, dalle dolci colline delle Serre Vibonesi fino al mare che si spalanca davanti al Golfo di Sant’Eufemia. Comprende circa duemila abitanti (riferiti al 2007) (ottocento famiglie circa) sparsi lungo questo grande territorio (da Francavilla ad Eccellente) e che si suddividono tra il centro abitato (circa seicento abitanti) e le miriadi di contrade (circa cinquantasei) che contano mille e duecento abitanti c.ca, arricchite dai tantissimi uliveti che impreziosiscono questo straordinario territorio. Inoltre i nostri emigrati nel nord Italia e all’estero, si contano a migliaia. E’ lo scotto che ancora la gente di questo nostro meraviglioso Sud deve pagare da tempi atavici, per un diritto al vivere quantomeno sereno e sicuro nella propria terra tuttora negato! Ma se il paese conta sulla carta duemila abitanti, nella realtà essi si riducono a molto meno, poiché le contrade si riversano su Filadelfia anche per i servizi religiosi. E’questo un fenomeno al quale nel tempo, non si è mai voluto o saputo porre rimedio. Ormai è norma che il parroco di Francavilla apprenda del decesso dei propri parrocchiani delle contrade, solo attraverso i manifesti funebri, poiché i parenti stessi avvertono direttamente una delle parrocchie di Filadelfia. Così continuando le cose, questa comunità risulterà sempre menomata e i registri come anche i transunti, non rispecchieranno mai la realtà che in conseguenza di ciò ne esce falsata. Lo strato sociale non risulta compatto ed omogeneo ma spesso appare frantumato da divisioni politiche e personalismi,eccesso di protagonismo e fazioni difficili da sanare anche a livello ecclesiale e religioso. Molto spesso si cammina a piccoli gruppi che difficilmente interagiscono, tirando ciascuno per proprio conto e cedendo alla tentazione di mettersi in mostra per mera vanagloria qualunque cosa si faccia. Certamente c’è molto da lavorare per crescere e maturare insieme per imparare a riconoscere e ad apprezzare il positivo che c’è nell’altro e non solo a fissarsi sul negativo vero o presunto. Occorre abbandonare quell’atavica e insanabile tendenza al pettegolezzo gratuito e fazioso, alla critica distruttiva e implacabile che crea divisione e malcontento, insicurezza e ripiegamento in se stessi. La popolazione ancora abile è dedita prettamente all’agricoltura (vigneti uliveti e ortaggi) e anche coloro che hanno un lavoro impiegatizio non disdegnano dedicare il tempo libero a questa attività che rende possibile ed assicura una certa autonomia alla famiglia. I nostri giovani anche se frequentano le scuole superiori o l’università, sono afflitti dalla piaga della disoccupazione per cui, terminati gli studi si spostano verso il nord in cerca di primo impiego, sempre se sono più fortunati. Francavilla soffre di una carenza strutturale, non avendo che un solo negozio di generi alimentari, due tabaccherie e tre bar dislocati lungo il paese, un negozio di fiori, un bazar, una piccola ferramenta, la farmacia e un piccolo consorzio agricolo. Insiste sul territorio, forse la realtà più viva e produttiva, una ditta che opera nel campo del ferro battuto ed occupa circa venti persone, insieme a qualche minuscola officina meccanica ed una marmeria. Questa è tutta la ricchezza di Francavilla! Mancano centri di aggregazione sociale (pur annoverando di recente quattro associazioni culturali) e restando come unico riferimento l’Oratorio parrocchiale che ospita anche attività di ballo essendo l’unica struttura in grado di ospitare tali cose, ma sempre a discrezione della parrocchia. Abbiamo il progetto di sistemare nel tempo e finanze permettendo, lo spazio retrostante l’Oratorio, oggi ridotto a prato, per costruire un campetto polivalente per attività di calcetto e di palla a volo, per la qual cosa occorrono circa quindicimila euro. Le origini di Francavilla risalgono al periodo bizantino, ma fu durante il periodo normanno che venne fortificata secondo i canoni usuali a quel tempo, per proteggere le città dalle scorrerie dei saraceni. Ha conosciuto un periodo di grande fervore religioso, testimoniato dai tanti insediamenti monastici succedutisi nel tempo. La chiesa di San Foca con pianta a croce latina e tre navate, può essere considerata l’istituzione religiosa più antica e di cui si ha menzione in un atto del 1310 (Registro delle Decime). Distrutta dal terremoto del 1783 fu ricostruita tra il 1794 e il 1806 sui ruderi dell’antico castello su progetto di Ermenegildo Sintes allievo del Vanvitelli, e delle cinque torri di cui era dotato resta oggi l’ultima, adibita a campanile. Tra il XVI e XVII secolo furono fondate altre quattro chiese delle quali non resta traccia se non nella toponomastica cittadina. Esse erano la chiesa di San Giovanni Battista, quella di San Nicola di Bari, di santa Sofia e di Santa Maria degli Angeli, demolita nel 1968. Alla stessa epoca risale la chiesa di Santa Maria delle Grazie a navata unica che venne elevata a parrocchia nel 1763. Come accennato vi erano tre conventi: quello dei padri agostiniani (Santa Maria della Croce 1502), quello dei padri domenicani (Santa Maria dell’Annunziata 1545, il cui lato sud è costituito dall’odierna casa parrocchiale che fa tutt’uno con la chiesa del SS. Rosario anche questa ad unica navata, ed il lato nord costituito dal Palazzo Mannacio). Oggi i due corpi, un tempo unico, sono divisi dalla strada. A questi si aggiunse quello di San Francesco dei Padri Riformati (o Minimi) del 1621 che si ammira ancora oggi nella sua quasi integrità. Questi tre insediamenti religiosi furono aboliti nel 1809 ad opera dei Francesi. Le Parrocchie: sono in numero di due, quella di San Foca Martire la principale e quella di Maria SS. delle Grazie. Come abbiamo detto si presentano alquanto estese e frammentarie contando 56 contrade. Le messe che vi si celebrano sono in numero di due nei giorni feriali: alle ore otto alla chiesa del S. Rosario celebrata da Padre Tarcisio Rondinelli (O.F.M. Custodi di Terra Santa) nativo di Francavilla e la sera alle diciassette circa nel periodo invernale, celebrata dal parroco nella parrocchiale. Durante la settimana poi, il mercoledì ed il sabato, viene celebrata alle ore otto la santa messa alla chiesa delle Grazie i cui fedeli sono ormai ridotti ad una diecina . La domenica e i festivi vengono celebrate due messe: una alle otto alla chiesa del Rosario da padre Tarcisio Rondinelli e alle ore undici dal parroco nella chiesa di San Foca. Solitamente la liturgia viene animata dal coro parrocchiale composto da giovani e ragazzi ma anche da qualche mamma. Il santo Patrono è San Foca Martire, un santo la cui vita ci commuove e ci sprona alla fedeltà ad oltranza a Cristo Gesù e a praticare come il Vangelo ci insegna, l’ospitalità e il soccorso anche dei nemici, le due cose pongono in essere la sostanza e la sintesi della vita cristiana. La vita religiosa come viene vissuta sul territorio è incentrata sulla predicazione della Parola di Dio, l’evangelizzazione e la partecipazione frequente anche se non sempre costante ai sacramenti, segni della salvezza come Gesù ci ha lasciato in eredità, vero tesoro e ricchezza della Chiesa. Dobbiamo sicuramente ricuperare una maggiore attenzione e frequentazione al sacramento della Riconciliazione, vera radice per una autentica conversione. Il cuore pulsante delle celebrazioni resta ovviamente il periodo della Santa Pasqua con i suoi riti (Triduo Pasquale), le sue devozioni quaresimali (Via Crucis settimanale e quella ultima per le vie del paese), i riti del Venerdì Santo con la processione del Cristo Morto prima e la predica di Passione poi la sera molto attesa; a’ Cumprunta, mattina di Pasqua prima della santa messa delle ore undici, anche questa molto partecipata ed attesa anche se con qualche forma esteriore di troppo. Non si notano fenomeni che possano turbare lo spirito religioso autentico. Abbiamo poi le tre feste che si celebrano con processione: San Foca Martire festa patronale, la seconda domenica di Agosto con forte partecipazione da parte degli emigranti; Maria SS. delle Grazie la terza domenica di settembre, l’Immacolata Concezione l’otto di dicembre. Vi è poi la festa solo religiosa della Madonna del S. Rosario di Pompei il sette di ottobre, preparata con un novenario di predicazione. Durante la novena di San Foca ci sono giornate a tema dedicate agli emigranti, alla benedizione dei bambini e all’Unzione comunitaria degli infermi. La processione per eccellenza resta – naturalmente - quella del SS. Corpo e Sangue di Cristo fatta con particolare solennità e devozione, preparando per le strade punti di preghiera e di benedizione con almeno quattro altarini da parte delle famiglie dei vari rioni. Si fa regolarmente il mese di maggio, dedicato alla Madonna. Sicuramente le feste popolari richiedono ancora una certa purificazione, optando per una fede più pura ed essenziale. Certamente bisogna vigilare costantemente perché non abbiano a prendere piede certe cose anche se spesso si dice…: ”ma si è sempre fatto così…”! Non sempre in passato si è fatto bene e secondo lo spirito più genuinamente evangelico, al quale sempre e continuamente dobbiamo guardare ed ispirarci. E’uso precedere la celebrazione della santa messa con la recita del santo rosario, talvolta con la recita dei vespri. Spesso specialmente in occasione di novene si fa l’adorazione e l’esposizione eucaristica con la recita del vespro e le Sante Quarantore. La frequenza alle messe domenicali si aggira intorno al 20% ma influisce il divario tra il centro e le contrade come già sottolineato. Arriviamo infine alle feste calde e cariche di tenera familiarità del santo Natale, anche queste vissute con devozione e raccoglimento preparate con il cammino dell’Avvento e la S. Novena, impegnandosi anche nella realizzazione in parrocchia del santo Presepe per il quale persone capaci e piene di estro e bravura prestano la loro opera. Attualmente abbiamo, oltre a Padre Tarcisio Rondinelli, altri due sacerdoti nativi di Francavilla ma che operano fuori: don Fiumara e don Trimini. Inoltre abbiamo quattro suore anch’esse operanti fuori diocesi: sr. Melania Attisani, sr. Tecla Buffone e sr. Teresa Lazzaro e sr. Costa. Ma la gente ricorda ancora con viva memoria i parroci francavillesi don Vincenzo Condello e don Giuseppe Caria. I percorsi formativi, in particolare quelli per l’Iniziazione Cristiana, sono ordinari e finalizzati alla ricezione dei sacramenti. La catechesi è indirizzata ai più piccoli come ai più grandi e segue i testi della CEI integrati da vari sussidi LDC e Paoline a seconda delle tematiche. Il parroco è presente alle catechesi alternandosi nelle varie classi e curando personalmente quella degli adulti. Spesso si ha difficoltà a formare le classi, a causa soprattutto del travaso in altre parrocchie di cui abbiamo parlato. Stiamo tentando l’esperienza del Cammino Neocatecumenale anche se siamo ancora alle prime fasi, dopo aver fatto una missione cittadina in piazza, animata appunto dai catechisti del Cammino Neocatecumenale ed accolta con entusiasmo. Attualmente stiamo ospitando le catechesi per la seconda volta. Il desiderio è comunque quello di passare da una pastorale di “mantenimento” ad una pastorale di tipo missionario che rappresenta una delle sfide di questo nostro tempo e con cui dobbiamo misurarci. Da quest’anno ci impegneremo a seguire, nei limiti della disponibilità di tempo e di persone, i “cammini catecumenali” proposti e sperimentati dalla Diocesi. Comunque gli adulti per l’anno sociale trascorso, hanno ricevuto settimanalmente una catechesi ordinaria sulla falsariga della Lettera Pastorale sulla fede. Sul territorio di Francavilla purtroppo abbiamo la presenza dei Testimoni di Geova, che tengono le loro assemblee nella grande Sala del Regno in contrada Cedonio ed anche se sul nostro territorio gli adepti sono alcune decine, la popolazione riceve regolarmente le loro visite e propagande quanto mai fuorvianti, con la consegna gratuita delle loro riviste. Tutto questo con grave pericolo soprattutto per i più piccoli. Riteniamo pertanto non solo necessari ma addirittura essenziali i cammini catecumenali da intraprendersi in parrocchia come già stiamo facendo. In quanto ai giovani non abbiamo trascurato anche per loro una catechesi appropriata alternandoci con attività ricreative e momenti di fraternità. La partecipazione non è stata corale ma si spera e ci si impegnerà ad incrementarla ulteriormente essendo i giovani, una parte meravigliosa della Chiesa, vera speranza per il futuro perchè ci offrono energie fresche per la crescita nella fede e nella conoscenza del Vangelo. Da quest’anno troveremo modo di creare momenti di aggregazione tra le coppie, creando gruppi e cammini adatti alla famiglia in particolare. Ammalati e anziani impossibilitati, vengono visitati puntualmente dal parroco in occasione dei primi venerdi del mese, anche nelle contrade e anche se questa azione si protrae per almeno tre giorni con grossi sacrifici, ma il bene che si dà e che si riceve ricompensa di gran lunga ogni sforzo. Ciò che conta è che Gesù arrivi a tutti e dovunque. Non abbiamo ancora costituito i Consigli Pastorale ed Economico, per i quali abbiamo ancora del tempo ma possiamo già contare su di un gruppo di persone anche se ancora non pienamente “ufficializzato”che collaborano con il parroco. In particolare da quest’anno si è tornati al Comitato Parrocchiale per la Festa di San Foca (l’unica con manifestazioni esterne) dopo qualche tempo che era stata organizzata da un comitato spontaneo approvato dal parroco. Grazie Eccellenza per la vostra paterna presenza in questi giorni. A voi e alle vostre preghiere affidiamo le nostre speranze, i nostri sacrifici ed il nostro impegno, certi che il Signore attraverso di voi vorrà benignamente ascoltarci per mezzo della vostra preghiera e rendere fecondo il nostro apostolato, consapevoli che senza di lui “ci affaticheremmo invano…”!
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