REVISIONE DI VITA
PER UN BILANCIO PERSONALE E COMUNITARIO
Di don Pasquale Sergi
Sabato 28 agosto 2010 , nella chiesa Madre, il Parroco Don Pasquale Sergi, ha illustrato l’opuscoletto scritto in previsione del termine del suo mandato ministeriale a Francavilla. Alla fine è stata distribuita la copia del “Memoriale” e una scultura con riproduzione di San Foca e della chiesa omonima . Erano presenti Il Sindaco Carmelo Nobile, il vice Sindaco Antonella Bartucca, l’assessore Francesco Pungitore e moltissimi fedeli.
A CONCLUSIONE DEL MIO MANDATO
A FRANCAVILLA
Don Pasquale Sergi
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Premessa
Giovanni, in carcere, mandò a dire al Maestro: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro”? E Gesù: ciò che io dico (la mia parola) e ciò che io faccio (le mie opere) sono la risposta.
Purtroppo, io non posso dire che, grazie a me, “I ciechi ricuperano la vista”; “Gli storpi camminano”, ecc.
Pur tuttavia, a conclusione di questo mio lungo mandato a Francavilla, è doveroso riportare alla mente parte del mio operato, i “successi” e gli insuccessi, ciò che, grazie alla Comunità, ho potuto realizzare o no.
Nella seconda conclusione del suo vangelo, Giovanni dice: “Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere”. E faceva riferimento soltanto ai tre anni di vita di Gesù. Noi richiamiamo alla mente, sebbene molto sinteticamente, un arco di vita molto più ampio, e relativo non solo al sottoscritto ma all’intera Comunità.
Essendo avvenimenti realmente accaduti, e, nonostante i sentimenti vorrebbero “camuffarli”, dimenticandone addirittura qualcuno, i fatti debbono essere riportati per quelli che sono e sono stati.
Scrivo, non per ostentazione personale, ma per dovere di cronaca: i soliti “diabolici criticoni”, che hanno fermato il progresso sociale e spirituale di Francavilla, sarebbero capaci di dire, parlando di me: “Non ha fatto niente”! Ma, quanto qui riportato, è storia documentata, oltre che vissuta.
Parte 1^
Situazione di partenza.
“Ha palazzi a Pizzo”, sin dall’inizio si è detto! Però, nessuno mai ha potuto documentare la veridicità delle loro malsane calunnie. Altri hanno costruito case e palazzi a Pizzo e a Francavilla! persino l’ultimo arrivato!
Quando sono venuto qui, la popolazione, come dall’anagrafe, comprendeva più di tremila persone (quasi 3.500, si diceva); non sapevo ancora che tanti francavillesi si sarebbero spostati verso le contrade e che molti di questi provenissero da Filadelfia, sentendosi per giunta “profondamente filadelfiesi”.
Erano pochissime le case nelle campagne! Le strade ancora non esistevano. Vi era solo qualche sentiero!
Oggi, dagli ultimi dati del Comune, il centro è formato da appena 825 individui (molti dei quali anziani). Le numerose contrade, sparse lungo tutto il territorio, comprendono ben 1.230 unità, per un totale di 2.055 abitanti (di certo, più di mille abitanti in meno).
Il 27 ottobre 1989, già preoccupato di questo e di quanto sarebbe potuto accadere nel tempo, ho scritto al Vescovo, al Sindaco e alla Comunità tutta: “Da lunga data è dilagante un altro ben grave, anche se non del tutto palese, problema: il confluire inesorabilmente dalle nostre campagne e, talvolta, dal centro, verso la limitrofa Filadelfia”. Come riportato nella nostra Rivista bimestrale “L’Oratorio”, al n° 4, a conclusione, aggiungevo: “Una possibile soluzione, per arginare questa “dilagante ondata” verso Filadelfia e dintorni, e creare i presupposti (in proiezione dell’imminente domani) perché si possa “valorizzare” il proprio ambiente, potrebbe essere la seguente: Dare la possibilità ai giovani ed ai ragazzi, che abitano nelle contrade, di frequentare Francavilla-Centro, attraverso la Scuola parrocchiale della Fede. Come? Garantendo loro un servizio di trasporto! Se il Comune potesse garantire tale servizio, la parrocchia, poco alla volta, metodicamente ed efficacemente, potrebbe creare una nuova mentalità nei giovani, potrebbe educarli a saper apprezzare il proprio ambiente, a saper valorizzare tutto ciò che di bello e di buono il paese offre, e, quindi “creare i presupposti, perchè, per Francavilla, esista un domani migliore”! E’ pura utopia? Sogno? Potrebbe darsi! Ma, saremmo folli ed irresponsabili se non tentassimo tutte le strade per “salvare” Francavilla.
Io credo che l’obiettivo principale di noi “responsabili” della Comunità, in questo momento storico, in questo contesto sociale, che si è venuto a creare, sia proprio questo: “SALVAGUARDARE L’IDENTITA’ DEL FRANCAVILLESE”. Per alcuni anni, nei primi tempi, aiutato da Dino Fiumara, abbiamo fatto catechismo al Molino, in C/da Sordo e in C/da Olivara, ma ciò non era per nulla sufficiente, non comprendeva tutte le contrade.
Se si fosse data importanza al mio espresso e documentato timore, Francavilla, oggi, sarebbe cresciuta, anche perché, il passaggio dalla Scuola della Fede all’Oratorio, sarebbe stato consequenziale, piuttosto semplice. E, invece, spietatamente, con grande mio rammarico, i Battesimi diminuivano, così pure le prime Comunioni, le Cresime, i Matrimoni, e persino i funerali. E quindi, litigi con don Primerano, litigi con i Vescovi, litigi con il clero zonale, senza riuscire a risolvere niente. Io remavo verso Nord, ed altri verso Sud. Vedi l’allontanamento di diverse Famiglie, dal Centro a contrada Olivara. A questo, si è aggiunto il diminuire della popolazione, i trasferimenti in cerca di lavoro, le poche natalità, il mancato coraggio a investire danaro, a creare Cooperative, come avremmo fatto noi, se avessimo potuto portare avanti il Progetto dell’Associazione di Volontariato.
Quando sono arrivato a Francavilla, c’erano nella Scuola Media ben 9 classi, tutte abbastanza numerose, e così pure nella scuola Materna e nella Scuola Elementare. Basti dire che, agli inizi, ogni anno c’erano, in media, 20 Battesimi e 20 Prime Comunioni. Quanto erano belli quegli anni, allorquando, nel mese mariano, erano proprio i ragazzi del catechismo ad animare la Liturgia! Ora, valli a trovare i ragazzi disposti a venire per il mese mariano! Sono diventati rari, e tutti presi da molteplici attività. In quel tempo non c’era nemmeno la mentalità di stare seduti al bar a bighellonare, e di trascorrere parte della notte, quasi tutta la notte, fuori di casa. Ora, sono veramente pochi i ragazzi; la gioventù è quasi del tutto scomparsa; solo i funerali aumentano, inesorabilmente. I giovani, e quasi sempre i migliori, sono costretti, per studio o lavoro, a lasciare questo paese, che giorno per giorno diventa sempre più simile ad un Far West, specie in determinate ore della giornata. Quindi, per un Parroco, c’è solo delusione, profonda tristezza e il buio davanti a sé. Specie, per un parroco, come me, abituato a lavorare sempre, particolarmente con la gioventù e attraverso la gioventù.
Ultimamente, mi sono chiesto: a che serve, avere messo a disposizione dei giovani, di tutto e di più, ma soltanto pochissime persone su cui contare e niente gioventù?
Ecco, la situazione di partenza; ecco la triste realtà attuale. Nei primi tempi, più volte ho fatto le mie vacanze estive (per es. all’Isola d’Elba) insieme ad alcuni nostri ragazzi (naturalmente senza che spendessero neppure una lira per tutto il periodo). Compravo persino alcuni libri ai chierichetti che finivano la terza Media! A mare, a turno, portavo ragazzi e ragazze con me, anche perché, in quel tempo, le macchine a Francavilla, erano piuttosto rare! Talvolta ci facevamo accompagnare da una o più Catechiste. Ciò avveniva soprattutto, allorquando, a Colamaio, facevamo il ritiro spirituale, in vista della Prima Comunione e della Cresima. Da più di quindici anni, nemmeno a mare vado più!
Diversi ragazzi trascorrevano più tempo con me, che nelle rispettive case. Quante feste trascorse assieme! (18° di compleanno, onomastici, etc).
Tra le usanze che ho trovato.
Si celebrava ancora negli Altari laterali; Esposizione del Santissimo Sacramento durante la santa Messa; Benedizione eucaristica dopo la santa Messa; Durante la Processione di San Foca, ogni metro ci si doveva fermare, perché vi era un offerente che voleva che si “scendesse” il Santo, per baciarlo; talvolta, l’offerente, mentre appendeva allo “stendardo” la sua offerta, si faceva fotografare; per far contento qualcuno, ci si fermava e si cantava il Responsorio a San Foca; l’itinerario delle processioni comprendeva anche stradine secondarie; Uso improprio del Baldacchino: lo si usava non solo per la processione del Santissimo, ma anche per le statue; si leggeva il vangelo a chi pensava di essere stato “adocchiato” o “invasato”, senza pensare minimamente alla confessione e alla Comunione; anche durante la santa Messa esequiale si “usciva” per la questua.
Casa parrocchiale
E’ nel mese di marzo 1979 che ho incominciato a vivere a Francavilla. La mia abitazione: all’origine, asilo parrocchiale e casa delle suore agostiniane. Era chiusa dal 1976, anno in cui le religiose si sono viste costrette a lasciare Francavilla. La casa era priva del necessario per vivere dignitosamente. In pratica, non ho trovato quasi niente. All’atto della riapertura, ho preferito definirla, anche per iscritto sulla porta d’ingresso: “Casa parrocchiale”, anziché Casa canonica, come da tradizione, per indicare già il mio programma di vita a Francavilla: “creare un ambiente familiare, una vera e propria officina di lavoro, perché tutti si sentissero ugualmente protagonisti e corresponsabili”.
Scrivevo nel 1° numero del Bollettino parrocchiale (1980): “Scopo precipuo del Bollettino è quello di informare, creare comunione, provocare alla partecipazione corresponsabile, dare voce a tutti, far prendere coscienza dell’Amore che dà la Vita vera, essere di stimolo a maggiori e migliori impegni nel mondo della Fede”.
Annoto qui di seguito, alcuni lavori, eseguiti nel corso degli anni:
- 1988: Il salone dell’Oratorio viene messo a nuovo (impianto elettrico incluso e nuova pavimentazione).
- 1989: Nel piano superiore vengono installate tre nuove finestre.
- 1990: Ennesima bitumazione sulla terrazza.
- 1991: Nuovo impianto elettrico nella casa parrocchiale.
- 1992: Nella casa parrocchiale: Bagno completamente nuovo (il vecchio era piuttosto fatiscente); rivestimento in perline di tre stanze (al posto della vecchia e traballante faesite, da cui si infiltravano polvere e vento (la faesite del salone, un giorno, è crollata quasi completamente); lavandino ed armadi nuovi nella sacrestia del Rosario.
- 1993: Bagno per l’Oratorio, compresa la vetrata per l’indipendenza dalla casa parrocchiale; acquisto nuovo frigorifero.
- 1994: Scaldino, lavello, scolapiatti e mobiletto in cucina.
- Anni 2000: Per intervento della Provincia di Vibo, prima, vengono completamente restaurate due stanze (sacrestia del Rosario e stanza attigua), e in seguito, viene installata una grande tettoia, per coprire interamente il terrazzo, impedendo che, sotto, continuasse a piovermi addosso.
Parte 2^
Presentazione alla comunità - Prime impressioni.
Riporto qui alcune pagine di quanto scritto nel giornale murale (Diario della Parrocchia), esposto, sin dall’inizio, nella casa parrocchiale e correlato da documentazioni fotografiche: “L’otto dicembre 1978 sono stato presentato alla Comunità di Francavilla Angitola dal Vescovo Mons. Vincenzo De Chiara. La chiesa matrice, in quell’occasione, era piena, e, all’invito del vescovo, i fedeli hanno applaudito al nuovo parroco. Nonostante la chiesa fosse gremita, soltanto poche persone si sono accostate all’Altare per ricevere l’Eucaristia. Avevo attribuito questo, al fatto che mancava il parroco (don Vincenzo Condello, qualche anno prima, durante una riunione nella chiesa di san Giorgio, a Pizzo, mi aveva invitato a dargli una mano nella sua Parrocchia). Anche in seguito, per un lungo periodo, scarse sono state le Confessioni e le Comunioni, persino nella festività del santo Patrono e a Natale. A Pasqua, fra l’altro per la presenza di un padre predicatore, mi aspettavo che molti si sarebbero confessati e comunicati; invece, è stata una grossa delusione, perché soltanto pochissimi si sono accostati ai Sacramenti.
Tutto ciò, era in netto contrasto con le mie prime impressioni e le varie promesse d’impegno e di collaborazione, avute da ogni dove!
Avendo citato poco prima il reverendo parroco don Vincenzo, riporto qui una frase molto significativa, con la quale, agli inizi, suo fratello don Luigino, mi descriveva Francavilla: “Su maligni, fazi, tradituri”! Trovativi 50 perzuni; sinnò siti sulu e passati tanti guai”.
Parte 3^
Il mio programma
Si è detto: E’ sempre chiuso là, tra quelle quattro mura!
Ma quante ore, giornate, mesi ed anni, ho trascorso a lavorare insieme a tante persone, specie giovani ed anziani!
Si pregava, si discuteva, si progettava, si scriveva, si stampava, e perché no? Ci si divertiva anche, e si creavano tutti i presupposti per far divertire gli altri, tutti gli altri. Eccetto, naturalmente, coloro che si sono sistematicamente rifiutati di accettare le nostre iniziative, proprio perché “nostre”. Alcuni dicevano: è per colpa dell’orario che non frequento! Si sposta l’orario, specie per l’Adorazione Eucaristica: si fa dopo cena, ma! E’ per colpa del giorno! Non si fa più di giovedì, ma il venerdì, tutti i venerdì, per non sbagliare. E niente! La Messa, la mattina non basta? Se ne aggiunge un’altra, di sera! E le cose non cambiano. Quanto è difficile accontentare le persone, specie “certe persone”!
E allora, chi era che “era chiuso tra quelle quattro mura”: io, che organizzavo, aprendomi alla Comunità, o certe persone che non venivano mai? Che si rifiutavano, per partito preso? Che si limitavano a distruggere quanto si voleva costruire? E poi, al di là del fattore caratteriale, delle abitudini acquisite durante gli anni di studio e di formazione (anch’io sono un uomo, non un angelo!), mi è parso più giusto e doveroso essere sempre a disposizione della gente, come pure puntuale nelle celebrazioni e negli appuntamenti.
Appena entrati nella casa parrocchiale, da parecchi anni, appesa al muro, si nota una scritta, una massima: “Non sprecare la tua vita”. Nel 1° numero del giornalino “I ragazzi dell’Oratorio”, stampato il 19 giugno 1994, nell’articolo “Problematica giovanile”, scrivevo, in calce alla pagina: “La vita è bella, se la si sa vivere! Pertanto, Non sprechiamo la nostra vita!”.
“Pace e Bene”, è sempre stato il mio saluto. “Ora et labora”, è stata la Regola di San Benedetto.
Questo, in brevi linee, il mio programma! Metodicamente, ho sempre dato maggiori attenzioni ai giovani, per arrivare. attraverso di loro, alle famiglie e agli anziani.
Lavoro difficile ma costante
Da oltre quindici anni, ho rinunciato persino alle legittime vacanze, pur di stare a completa disposizione della Comunità, di chi avesse bisogno di me.
Persino ora, con la presenza del vice parroco, mi sono assentato solo 2 volte, rispettivamente per tre giorni: una volta per celebrare, a Roma, il matrimonio di mia sorella Dolores, e l’altra, per presiedere l’ennesimo pellegrinaggio da Padre Pio, il santo particolarmente amato da tutti noi.
Col tempo, mi sono accorto che, a Francavilla, c’era molta ignoranza religiosa e che, la maggior parte dei giovani che frequentavano la Chiesa, lo facevano esclusivamente per “incontrarsi e chiacchierare”. Tempi “diversi”! Ora si possono incontrare di giorno e di notte, sempre ed ovunque. Non si ha più tempo e voglia di Dio. Sono veramente rari i giovani che, abitualmente, dicono sì a Dio, anche perché molti genitori non hanno mai voluto accettare il fatto di dover essere i primi catechisti dei loro figli e i primi testimoni della Fede. E che dire, poi, delle confessioni e delle Comunioni? Pensavo che, con la presenza del vice parroco, le cose sarebbero cambiate, naturalmente in meglio. Sono cambiate sì, ma… senza esprimere giudizi e attribuire colpe, semplicemente in peggio!
Parecchi giovani ed alcuni adulti (siamo agli inizi!) frequentavano la sala parrocchiale da me aperta e fornita di tutto il necessario (anzi, di più) per giocare e vedere i film, ma lo scopo che mi ero prefisso, “responsabilizzarli e portarli in Chiesa”, sembrava irraggiungibile. I giovani, specialmente i ragazzi, non erano abituati a stare insieme, a rispettarsi e a rispettare ciò che avevo messo a loro disposizione. Negli anni ’80, ho scritto sul muro della Sala Riunioni, dove, tra l’altro, proiettavo i film, questa frase: “Meglio pochi e animati di buona volontà, che una truppa, che a nient’altro pensa, che a distruggere se stessi e gli altri”. In questi due ultimi anni (2009-2010), “corsi e ricorsi della storia”, ho dovuto prendere la triste decisione di chiudere l’Oratorio, “la mia Creatura” – fondato a Francavilla nel novembre ’89 - a causa di un gruppo di giovanissimi “troppo discoli” e all’interno e per le strade del paese, come provato e comprovato, a voce e per iscritto.
Il sacerdote: aspettative dei fedeli.
Torniamo ai primissimi anni 80, come risulta ancora dal giornale murale: “In questo periodo, mio malgrado, ho avuto la netta sensazione che i fedeli si aspettassero nel Sacerdote un “Deus ex machina”, che risolvesse tutti i loro problemi, un “Babbo Natale” che distribuisse doni, che restaurasse le Chiese, che desse dei posti di lavoro, che passeggiasse sempre per le strade (forse, per scoprire i suoi punti deboli e poter fare di lui una marionetta! Infatti, tante persone, nei primi tempi, avrebbero desiderato portarmi ad agire secondo i loro “consigli”). Ho avuto carattere, sono stato caparbio e, imperterrito, sono riuscito ad andare avanti, a guidare una Comunità così difficile, fino al presente. Forse, senza alcuna falsa modestia, nessun altro collega avrebbe sopportato tanto, sarebbe rimasto tanto! Proprio nel primissimo periodo, “ottobre ’79”, durante il quale, grosso modo, la popolazione mi osannava, è stato stampato un giornalino, in cui mi si criticava e molto ingiustamente. Si ha avuto da ridire, persino, che avevo preferito “quelli” di Pizzo (la mia famiglia ed alcuni amici) ad assistere allo spettacolo musicale dalla loggia della casa parrocchiale, in occasione della festa di san Foca”! Sempre nei primissimi anni: Ero in vacanza, e una telefonata anonima ha informato i miei genitori che, “se mi fossi permesso di ritornare a Francavilla, sarebbero stati guai seri”.
Parte 4^
Come si presentavano le Chiese.
Chiesa Matrice: nel tetto della sacrestia erano ben visibili: travi nere e polverose; lampadina da 15w; illuminazione totale: scarsissima (nella fase iniziale ho provveduto personalmente ad aggiungere dei neon); Energia elettrica - Potenza impegnata: 0,5 kw (ora è 17 a San Foca e 6 nelle altre, nella Casa parrocchiale e all’Oratorio); Zona battesimale: quasi un ripostiglio; Banchi: sporchi e bicolori, alcuni allo stato grezzo, perché delle semplici panche, peraltro senza spalliere; Altare: la predella era troppo piccola e scomoda; Croci e candelabri: piuttosto sporchi; Sgabelli per i chierichetti: scomodi ed al centro del presbiterio; Campane: una non funzionava perché rotta; Confessionale: antiestetico e antifunzionale (si trovava sotto il pergamo, tra i banchi, violando la privacy); impianto microfonico: faceva pietà; Tetto: quanta carta da parato, umida e penzolone (cfr. documentazione fotografica); Finestre: malridotte, si infiltrava acqua e polvere; Registri vari: erano custoditi in un armadio umido e tarlato, nel dietro altare (uno l’ho trovato quasi del tutto distrutto). Sono stato accusato, anche con fogli divulgati, di averlo venduto insieme a due altri mobili, scomodi e da cui facilmente s’infiltrava polvere; comodi, forse, per una vecchia casa, ma non per la Casa di Dio. Presepe: da anni non si faceva, perché mancavano i pastori.
Chiesa delle Grazie: E’ stata restaurata per ben due volte (cfr. documentazione fotografica, esposta nella Casa parrocchiale): era la più malandata ed era piuttosto difficile definirla “Chiesa”.Tutto ciò che c’è, è nuovo o restaurato (anche grazie alla Generosità di molteplici Benefattori).
Chiesa del Rosario: Tutto ciò che c’è, è nuovo o restaurato (anche grazie alla Generosità di molteplici Benefattori).
Parte 5^
Restauri di rilievo eseguiti a San Foca.
- Copertura: 1° lotto, nel 1983, con il contributo della Regione; 2° lotto, nel 1989, con il contributo della Provincia.
- Prima elettrificazione delle campane, nel 1988; seconda elettrificazione computerizzata delle campane, nel 2010.
-Rifusione di una campana rotta (1985).
-Luglio 1985: Stampa dei libretti di San Foca, scritti dai giovani Foca Accetta e Franco Torchia, e diffusi grazie alla Pro Culto.
-Agosto 1987: Prima riproduzione di San Foca, in gesso e a colori, dopo le meravigliose immagini grandi e piccole, realizzate dalla Pro Culto.
-1988: grazie all’offerta di una fedele è stato acquistato il moderno confessionale.
Tutto ciò che c’è nella Chiesa è nuovo o restaurato, grazie alla collaborazione di molte persone che hanno aderito alla mia proposta “Cento persone per cento milioni! Ancora una volta, ringrazio tutti, e particolarmente Rosaria Scardamaglia che, pur vivendo in estrema povertà, ha versato anche lei un milione.
Dal cielo, certamente, nella sua semplicità e bontà d’animo, starà pregando per noi, insieme a suo fratello Vincenzo.
Restauri di rilievo nella chiesa delle Grazie
Crocifisso, esposto sulla pila dell’acqua santa; Corona della Madonna; Corona di Gesù Bambino; un Ostensorio; 2 Calici; 2 Pissidi; Prime immaginette a colori (Settembre 1989). Nel 2009, il parroco ha provveduto a fare installare, di tasca sua, un efficace sistema di asciugatura delle pareti.
Restauri di rilievo, al Rosario.
-1980: Viene restaurata la statua della Madonna; in seguito le verrà offerto un nuovo prezioso vestito e un nuovo mantello, dalle sorelle Attisani, suora (madre generale) compresa.
-17 febbraio 1985: Riapertura al culto della chiesa, completamente restaurata, per opera della Provincia; restauro di San Francesco di Paola e delle due statue raffiguranti le tre Virtù teologali, una volta accantonate come cose inutili, ora un tutt’uno con l’altare fisso.
Vengono eliminati: 1- la balaustra ed il cancelletto centrale che aveva molto visivamente deturpato il pavimento nella zona “Presbiterio”, tra l’altro restringendolo; 2- il minuscolo tavolo adibito ad Altare; 3- il malandato pergamo (il legname verrà utilizzato come sfondo del tavolo che sostiene la Madonna delle Grazie, allorquando viene esposta) con relativa scala (il tutto, rimpiccioliva la chiesa). In seguito a questi lavori: critiche su critiche. Io pensavo alla Liturgia e alla funzionalità, altri all’arte che non c’era.
-20 aprile 1988: a coronamento del restauro della Chiesa, la porta in bronzo “della Fede, del Lavoro e della Speranza, dello scultore Giuseppe Farina, offertaci dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, viene incastonata come pietra preziosa nella facciata della chiesa che domina Piazza Solari.
-Anni ’90: viene collocata sul tetto della Chiesa del Rosario una sacra statua, riproducente la Madonna che abbraccia e benedice tutta Francavilla. In quel tempo, regalo di p. Tarcisio che si trovava in Terra santa.
-26 febbraio 2003: Chiusura al culto della Chiesa del Rosario, usata come chiesa parrocchiale per tutto il lungo periodo in cui San Foca è rimasta chiusa:
In seguito all’evidente pericolo di cedimento da parte del sottotetto della chiesa, si procede allo studio della situazione, onde ricorrere ai ripari.
Il sindaco del momento, Anello, fa pubblicare su “il Quotidiano”, del 3 febbraio 2003: chiusura della chiesa: Solo allarmismi, da parte del parroco!
E intanto la chiesa, vera perla di Francavilla, nonostante i contatti politici e diocesani, è ancora chiusa, in attesa di restauro.
Sacre Statue restaurate.
(Anche grazie alla Generosità di molteplici Benefattori) Immacolata Concezione; Cristo risorto; Madonna delle Grazie (2 volte); Madonna del Rosario; Madonna addolorata; San Foca; Santa Lucia; Santa Teresa d’Avila; Cuore di Gesù (2 statue, una a S. Foca e l’altra alle Grazie); Santa Maria Goretti (una volta si trovava nella Chiesa Matrice); San Giovanni; San Giuseppe, Bambinello di Sant’Antonio.
Sacre Statue nuove.
(grazie alla Generosità di una Benefattrice): Cuore di Gesù; Cristo deposto; San Domenico Savio, presso il nuovo e omonimo Oratorio parrocchiale (statua regalata dal parroco).
Tele restaurate.
Quella di S. Foca, in alto al soffitto; quella del Cuore di Gesù, in alto sulla Madonna Immacolata; quella del Purgatorio, tutte nella Chiesa Matrice.
Via Crucis.
15 artistici e preziosi pannelli in altorilievo. L’opera è stata realizzata nel ’99 dagli scultori Pinto e Zappino, grazie alla generosa offerta di una anonima Benefattrice.
Metalli restaurati in ottone e argento.
Grazie alla Generosità di molteplici Benefattori: Tabernacolo di San Foca; Espositore grande per le Quaranta Ore; candelieri di varie dimensioni; Supporti a muro per lampade del Santissimo; Ostensorio.
Antico e prezioso Ostensorio.
L’ostensorio, in argento, è stato restaurato, grazie al dott. Giuseppe Pallone, dall’orafa Tina Soriano; la stessa orafa ha restaurato anche due antiche e preziose Pissidi in argento.
Calice d’oro.
I vari ex voto (della Madonna e dei santi) sono stati fusi insieme, dandoci un prezioso Calice completamente in oro e pietre preziose. L'orafa Tina Soriano, di Vibo Valentia, è l’esecutrice materiale di questa ricca e splendida opera, realizzata nel marzo 2002.
Parte 6^
Casa di proprietà della Parrocchia
ed adiacente alla Chiesa di san Foca.
Era una catapecchia diroccata, non abitata da parecchi anni. Nel 1986 è stata resa abitabile, perché potesse vivervi la signora Maria De Chiara ved. Limardi, sacrestana facente funzione. La signora ha contribuito al restauro con la somma di quattro milioni di lire, 4.500.00 li ha versati l’Arc. Don Pasquale Sergi, di tasca propria, e 1.500.00 la cassa parrocchiale. Quindi, complessivamente, il restauro di detta casa è venuto a costare diecimilioni di lire. Al momento, la casa è ancora in possesso gratuito della signora, in attesa che venga restituita alla Parrocchia. Per ulteriori approfondimenti, cfr. verbali del Consiglio Pastorale.
Parte 7^
Fondazioni
Azione Cattolica: Ho pensato di formarla, perché inesistente a Francavilla da almeno un decennio. Si erano iscritte ben 180 persone tra ragazzi, giovani ed adulti.
Le votazioni, per formare il consiglio di Azione Cattolica, sono state delle vere e proprie elezioni politiche.
Complessivamente, tra le votazioni, lo spoglio delle schede e la Riunione del Consiglio, ci sono volute ben dieci ore per eleggere il Presidente e per distribuire le varie cariche di responsabilità ai vari membri del Consiglio. Addirittura sono stato accusato di aver falsato le votazioni e, quindi, ricorsi su ricorsi (al Consiglio parrocchiale e al Consiglio diocesano). Sono dovuti venire a Francavilla il Presidente diocesano di Azione Cattolica, in quel tempo il prof. Tonino Piperno, e l’assistente diocesano di A.C., in quel tempo don Domenico Monteleone, per cercare di “calmare le acque”. Il motivo principale, se non unico, di tante discordie, consisteva nel fatto che diverse persone non avrebbero voluto come Presidente dell’A.C. Bernardo Fiumara, al quale io, già prima delle elezioni, avevo dato la mia fiducia, perché avevo visto in lui una persona potenzialmente capace di dirigere l’A.C. ed un valido collaboratore in Parrocchia.
Associazione “Pro culto san Foca Martire”: Avendo preso a cuore il restauro delle Chiese, per troppo tempo letteralmente “abbandonate” dalla Comunità, ho convocato diverse persone che ritenevo fossero degne di rappresentare la stessa, e nel contempo serie, capaci e desiderose anch’esse di realizzare quell’immane compito che mi ero prefisso. Dopo diverse riunioni, abbiamo deciso di costituirci legalmente come Associazione “Pro culto san Foca Martire”, e ciò avvenne il 28/04/1980.
Cosa ha fatto tale Associazione: - ha contribuito al restauro del 1° lotto relativo alla copertura, nella Chiesa di San Foca; - ha sovvenzionato la pubblicazione del libro “San Foca Martire Patrono di Francavilla Angitola”, scritto dai giovani Foca Accetta e Franco Torchia; - ha acquistato il palco per le festività; ha sovvenzionato l’acquisto delle nuove sacre immagini a colori del nostro santo Patrono, ed io personalmente ho fatto riprodurre in gesso la di lui sacra effigie (nel 1980, grazie alla bravura artigianale del compianto mastro Domenico Fiumara, abbiamo avuto alcuni stampini, in gesso, riproducenti san Foca); ha organizzato, insieme al parroco, la Solenne Settimana Liturgica, dal 26 febbraio al 5 marzo 1985, con la presenza di alcuni sacerdoti e laici, provenienti da Alessandria.
Associazione di Volontariato “San Domenico Savio”, per anziani e disadattati: visita settimanale agli anziani, specie se soli, con servizi vari, quali la pulizia personale e della casa; più volte li abbiamo resi protagonisti, ideando spettacoli in loro onore, facendoli lavorare all’uncinetto o altro, e organizzando mostre dei loro manufatti; abbiamo organizzato delle festicciole apposta per loro; addirittura una festa da ballo! Gli anziani cantavano, giocavano, proponevano, e soprattutto ci volevano un mondo di bene. Eppure, nonostante tutto questo, e il progetto di aprire una Casa Famiglia, c’era qualcuno che criticava l’operato dell’Associazione (noi non avevamo pacchi da distribuire o sovvenzioni statali; Due soli aiuti, abbiamo avuto; uno, in danaro, per “La tre Giorni”, da parte dell’Amministrazione Francesco Condello, e l’altro, una fornitura di scarpe, grazie ad una Ditta di Alessandria, su interessamento di padre Ottavio Sicilia). La Tre Giorni ha riscosso un grande successo; le scarpe sono state rapidamente distribuite. Però, purtroppo, si diceva che i giovani si prendevano cura degli anziani a scopo di lucro, addirittura, perché ci aspettavamo l’eredità da parte di qualche anziano… Fatto sta, che venute a mancare le persone trainanti (avevano il sacrosanto diritto di farsi una vita!), anche questa nobile fondazione è venuta meno.
Oratorio “San Domenico Savio”: è stato fondato nel 1988. (”L’Oratorio, come la Chiesa, è e vuole essere una Famiglia, laddove c’è amore reciproco e quindi sostegno e collaborazione. Le finalità sono sintetizzate sulla tessera di appartenenza: Sii uomo, sii cristiano, sempre e dovunque – dagli scritti del Parroco). L’Oratorio, in Francavilla, è stato “la forza trainante” della Comunità, con le sue molteplici attività.
Parte 8^
Iniziative di rilievo dell’Oratorio
Gruppo folk; Complesso musicale ad opera dei ragazzi; Minifestival di canti mariani; Tornei di calcio; Scuola di musica per imparare a suonare la chitarra e l’armonium; Scuola di alfabetizzazione per anziani analfabeti; Scuola di decoupage, con relative mostre; Mostre fotografiche; Mostre di manufatti ed artigianato, ad opera di alcuni anziani; Mostra di antichi utensili, quale un telaio per la tessitura; Mostra della Storia iconografica di San Foca.
Visione di partite di calcio, di film e filmati di pellegrinaggi e gite; Amministrazione solenne e comunitaria dell’olio santo agli anziani e ammalati abituali; Gite e pellegrinaggi per le famiglie; Gita gratuita a Serra San Bruno, per i ragazzi della Scuola della Fede; Pubblica Sfilata con proclamazione della miss e del mister; Pranzi e cene al ristorante e in pizzeria; Pranzi e cene magnificamente preparati e serviti dai Responsabili (i Volontari della Carità) all’interno e nel cortile dell’Oratorio; Tombolate per tutti, con premi messi a disposizione dal parroco e dalla catechista Sonia Vazzano; Coro: un magnifico gruppo (in un momento in cui, come tante altre cose, nella vicina Filadelfia non esisteva).
Con sacrifici e soprattutto con tanto amore, nonostante le critiche dei soliti paesani, ci hanno allietati per più di 15 anni, guidati dall’organista Sonia.
E ancora: Conferenze, tra cui quella organizzata insieme all’Amministrazione Provinciale di Vibo; Sfilate di Carnevale, con bambini e adulti; Sfilata con Babbo Natale, con regali agli anziani e ai bambini. Mai, a Francavilla, si era vista una persona vestita da Babbo Natale. Grande è stata la commozione. “Ci Proviamo?”, Gioco a squadre, con abilità multiple, avente come protagonisti ragazzi, giovani ed adulti!
Il Parroco regala all’Oratorio (dopo aver rinnovato l’edificio e fatto cementificare parte del cortile) quanto esiste nelle varie stanze: una videoteca, una biblioteca, due televisori, videogiochi, un computer, due ping pong, una carambola, due calciobalilla, innumerevoli giochi di società, attrezzi ginnici, palestra, e poi, all’esterno: un campetto di calcio, un campetto per la palla a volo e per la palla a canestro, e un campetto di bocce. Alcuni volontari hanno collaborato, regalandoci sedie ed altro. Dopo scuola ad alcuni ragazzi (da parte di Lorenzo Malta); Rivista e giornalino “L’Oratorio”; Volantinaggio continuo, casa per casa (programma pasquale ed altro); Riunioni mensili per i genitori; Lezioni integrative di catechismo al Molino, al Sordo, in C/da Olivara; Assemblee parrocchiali (l’ultima è stata fatta il 29 settembre 2997); Feste delle Mamme; Feste dei nonni; Feste degli anziani…
Grazie al parroco, tanti ragazzi, giovani e non solo si avvicinano alla stupenda arte della recitazione. Grandi successi hanno riscosso, presentando, non solo nel teatrino parrocchiale, ma in pubblica piazza delle vere e proprie Commedie teatrali, i seguenti brillanti (sotto tutti i punti di vista) attori: Giuseppe Mancari, Antonio Galati, Letizia Simonetti, Federica Serrao, Palma Torchia, Maria Fiumara, Simone Anello, Antonio Limardi, Claudia Bartucca.
Parte 9^
Raccolta carta e indumenti
Il tutto si sarebbe dovuto utilizzare in caso di necessità e di richiesta da parte di poveri. Un giorno, aiutato dall’amico Rocco Sardanelli a prelevare con la mia macchina i sacchi che la gente lasciava vicino la loro casa, dal bar (nella parte alta del paese) si sente la seguente voce: “U pisciare du Pizzu!”.
Invece di lodarmi per il servizio che stavo rendendo con grande umiltà, mi si insultava in tal modo. Eravamo quasi agli inizi del mio ministero a Francavilla!
Parte 10^
Nuovi acquisti
Amplificazione nuova in tutte e tre le chiese; amplificazione, per il teatro, nell’Oratorio; amplificazione per le processioni (il parroco ha speso di tasca sua ben quattro milioni). Arredamento nuovo per tutte e tre le chiese, per la casa parrocchiale, per l’Oratorio vecchio ed infine per l’Oratorio nuovo. Tutto ciò che esiste nella Casa parrocchiale e nell’Oratorio, prima non esisteva.
Parte 11^
Antesignani e primi in diversi settori
Anche se è giusto e doveroso imitare chi è migliore di noi, in quanto ad organizzazione, Francavilla, non è stata “seconda” a nessuno, grazie al saper fare e alla caparbietà del parroco, nonchè alla necessaria collaborazione che ha quasi sempre trovato. Ciò nonostante, è da sottolineare, da sempre, l’insufficiente partecipazione a livello diocesano.
- Tra i primi, in diocesi, ad abolire: “l’incanto” delle sacre statue e lo “stendardo” dove si appendeva il danaro, durante le Processioni.
- Tra i primi ad avere una vera e propria Scuola della Fede, con tanti catechisti (non solo per i ragazzi ma anche per i giovani e gli adulti) e forniti di proiettori vari, audiovisivi, film super 8, film in videocassette e in CD, diversi servizi in diapositive, libri da formare una vera e propria biblioteca. Nemmeno il Centro Diocesi era fornito di quanto Francavilla aveva ed ha.
- Tra i primi ad avere il Consiglio pastorale e il Consiglio economico. Tra i primi, forse gli unici, ad avere invitato i rappresentanti dei vari Consigli del circondario, per confrontarci e crescere insieme.
- Tra i primi ad avere avuto un magnifico Coro: ha fatto servizio per più di 15 anni, ed è stato, più volte, richiesto da altre parrocchie.
- Tra i primi ad avere l’Oratorio parrocchiale. Forse i primi a livello di organizzazione. Di certo, nessun’altro Oratorio ha tanti strumenti, tante comodità quanto il nostro.
- Tra i primi ad avere organizzato Pellegrinaggi per il centro e per le contrade: pellegrinaggi mariani e di san Foca, con la celebrazione eucaristica.
- Tra i primi ad aver celebrato la santa Messa in casa di anziani e ammalati.
- Tra i migliori ad avere sempre data tanta importanza alla Liturgia e alla predicazione.
- Tra i primi parroci (dovremmo essere due o tre) ad avere affidato le chiavi delle vostre libere offerte al Consiglio pastorale ed economico.
E tutto questo, nonostante mai ci sia stata una sola iniziativa “completamente condivisa da tutti”. Sempre a remare “contro corrente!”. Addirittura, nemmeno la famosa “Settimana Liturgica” di cui sopra, e che ha richiamato una fiumana di gente, è stata bene accetta da tutti. Ci sono sempre stati numerosi “Bastian contrario”.
Catechesi
La catechesi è stata intesa non come semplice preparazione ai sacramenti, ma più ampiamente come aiuto a crescere nella fede, in vista di una formazione cristiana integrale e permanente. Pertanto è stata rivolta a tutti: ragazzi, giovani, adulti, anziani.
Ho proposto una catechesi generale, con l’ausilio di numerosi filmati che hanno messo in evidenza determinati insegnamenti e valori, e hanno fanno conoscere diversi Santi o persone vissute in concetto di santità; questo, per dare informazioni, per trasmettere modelli di vita e per inculcare una certa spiritualità. Ho proposto anche una catechesi specifica ed approfondita: vedi lo studio dei singoli Sacramenti, lo studio della Bibbia...
Siamo stati tra i primi nella Diocesi ad avere tutti gli strumenti necessari per una buona catechesi: televisore a schermo grande, proiettore di diapositive, proiettore super 8, un’ottima videoteca, molteplici servizi di diapositive…
A più riprese ho stimolato la Comunità a partecipare alla Catechesi. Più persone sono state invitate a svolgere la delicatissima ed importantissima missione di Catechista.
Liturgia
Altro aspetto, cui abbiamo dato particolare importanza è la Liturgia, intesa come autentico incontro con Dio e tra fratelli e non un rito freddo e pesante. Fintantochè è stato possibile, durante gli accompagnamenti funebri alcuni chierichetti cantavano i Salmi.
Ora non è più possibile, soprattutto perché i ragazzi sono quasi sempre impegnati con la scuola o in altre attività.
Lungo il corso degli anni abbiamo creato degli intensi momenti spirituali: vedi la ”Peregrinatio Mariae” nelle famiglie, la “Peregrinatio di San Foca” nelle contrade, il mese consacrato al Sacro Cuore vissuto e in Chiesa e in alcuni rioni del paese; la celebrazione della Santa Messa in alcune contrade, l’adorazione Eucaristica settimanale, la Comunione settimanale agli anziani impossibilitati a venire in Chiesa. Questo, per moltissimi anni, fino alla venuta di p. Tarcisio.
Diversi sono stati i Pellegrinaggi organizzati, come momenti di aggregazione e di crescita individuale e comunitaria, spirituale e sociale.
Per una migliore partecipazione alle Processioni e per il Coro, e di tasca mia (come al solito), a suo tempo ho acquistato l’amplificazione portatile.
Per una attiva partecipazione ho stampato vari libretti: per il canto (anche in occasione di pellegrinaggi e gite), per l’Adorazione Eucaristica, per le varie Novene; ho persino scritto qualche preghiera, per aiutare di più; la Via Crucis che coinvolge tutti; Santa Messa celebrata in casa di alcuni anziani, impossibilitati da anni a frequentare la Chiesa; Benedizione Eucaristica in casa di alcuni anziani, durante la Processione del Corpus Domini, come segno di solidarietà da parte di tutta la Comunità. Mese mariano nelle case, nei rioni e nelle contrade; Pellegrinaggio con san Foca nelle contrade (la prima volta che abbiamo sistemata la sacra effigie di san Foca su un automezzo, un “devoto” anziano, contrariato, ma a debita distanza, mi lanciò uno sputo).
6 dicembre 1989 – Ordinazione sacerdotale di don Vincenzo Fiumara (un nuovo sacerdote di Francavilla, dopo ben 51 anni di vuoto).
Parte 12^
La festa di San Foca: il problema dei problemi!
L’unica cosa veramente desiderata, pretesa da tutti, residenti e non, cristiani e non, contribuenti economicamente e non, era, e forse lo è: la festa di san Foca, ad agosto! In tale occasione c’è sempre stata una grande confusione, dovuta al fatto che gli emigrati, una grossa fetta della popolazione, rientrando nel paese d’origine, ha sempre preteso di “vedere tutto come prima”, indipendentemente dalle nuove tradizioni, innovazioni, regole. E in più: una volta, tutte queste persone avevano la stessa cultura paesana, quindi, rientrando a Francavilla, hanno portato la cultura delle rispettive città italiane ed estere dove abitano. Assurdo! Puntualmente, ogni anno, si è verificata la ben nota “Babilonia” biblica.
Doverosamente, vi riporto qui copia, frammenti, di un prezioso volantino (scritto a macchina, perché ancora non avevamo nemmeno l’idea dei computer. Il foglio è datato 13 luglio 1988 ed è firmato, oltre che dal parroco, dal segretario facente funzione “Carchedi Sabina” (l’attuale barista, coniugata Polito): “Ogni anno, puntualmente, in questo periodo, alcuni hanno il potere di creare scompiglio nella Comunità, forse perché è loro desiderio “cercare” di distruggere quanto con sacrificio si costruisce durante un anno intero. Così come l’anno scorso (1987), nonostante l’impegno dell’Arciprete ad organizzare un Comitato serio e capace per preparare in modo degno la festività del santo Patrono, in giro circolano voci che offuscano la verità. Onde evitare per l’evvenire, il ripetersi di questa incresciosa situazione in una Comunità di Fede in cammino, l’Arciprete ha convocato il Consiglio Pastorale, anche per informarlo di quanto segue: “Finalmente, dopo un mese di trattative, ero riuscito a formare il Comitato per la festa di San Foca. Ad onor del vero, mai come quest’anno, avevo trovato tanta disponibilità. Si era in procinto di programmare, e nel modo migliore, ma le “solite voci” hanno prevalso. Le persone che avrebbero dovuto organizzare l’imminente festività, si sono perse di coraggio, al sentire che “parecchi non avrebbero contribuito”, che “non si sarebbero dovute elettrificare le campane della Chiesa”, etc. (l’estate precedente – appena 6 anni dalla mia venuta a Francavilla - la sera della festa era venuta a mancare l’energia elettrica, e così lo spettacolo musicale non c’è stato; in seguito siamo riusciti ad essere rimborsati dall’Enel, e così ci è rimasta una certa somma, con la quale abbiamo pensato di elettrificare le campane). Quindi, a malincuore, i membri del Comitato si sono ritirati. Vistomi alle strette, mi sono dato da fare, essendo ormai imminente la festa. Ho pregato l’assessore provinciale prof. Curcio, perché mi organizzasse lui le serate. Molto gentilmente, l’Assessore mi aveva offerto una Tre giorni: una rappresentazione teatrale, una buona banda pugliese ed un’orchestra con Otello Prefazio. Non so come, ma in giro si è saputo di questa iniziativa e non è stata accettata con piacere, anzi… Che fare?
Convocare il Consiglio Parrocchiale”! Questo, dopo un’attenta analisi, è convenuto alla determinazione di rifiutare perentoriamente e per sempre la prerogativa di organizzare la festività civile in onore di San Foca. Pertanto, rilascia l’incombenza e la responsabilità ai volontari che, nella cittadina, ci dovessero essere. Il Comitato festa, che eventualmente dovesse formarsi, tenga presente che dovrà limitare il suo campo d’azione unicamente ai festeggiamenti civili. Pertanto, per tutto ciò che è relativo alla Processione in onore del santo, sarà il Consiglio Pastorale ed il Consiglio economico a provvedere”. E’ documento scritto e firmato, quindi è storia: Corsi e ricorsi storici francavillesi! Di recente, pochissimi anni or sono, essendo già segretaria Saveria De Caria, il Consiglio aveva deciso, e la Comunità è stata informata, di non organizzare più festività civili, in virtù delle enormi difficoltà. Tutto questo, sempre a causa di dicerie, pretese, etc.
Parte 13^
Opere realizzate in collaborazione con il Comune.
- Maleodorante vespasiano a ridosso della Chiesa di San Foca: dopo diverse segnalazioni, da parte mia, negli anni ’80 il Comune provvede alla rimozione dello stesso.
- Prima richiesta dell’ex Scuola Media, al Comune (15/01/1985). Motivazione: avrei voluto riportare a Francavilla un gruppo di Suore ben preparate, perché si dedicassero particolarmente a svolgere apostolato nelle contrade.
- Seconda richiesta dell’ex Scuola Media, al Comune (21/12/1985). Motivazione: creare in Francavilla una casa famiglia per gli anziani, sempre più numerosi. Con la fondazione dell’Associazione di Volontariato, abbiamo presentato il richiesto progetto alla Regione.
- Cabina telefonica, quasi attaccata alla Chiesa del Rosario: Nell’aprile 1990, dopo diverse segnalazioni, il Comune provvede alla rimozione della stessa.
- Anni 90’: grazie all’Amministrazione comunale, gli antichi registri parrocchiali vengono restaurati, dando così la possibilità agli studiosi di consultarli.
- Nuovo Oratorio San Domenico Savio: L’edificio dell’attuale Oratorio ci è stato restituito dal Comune essendo sindaco Giuseppe Anello, dopo le tante lotte del parroco con i vari sindaci. All’origine, l’edificio sarebbe dovuto essere Asilo parrocchiale, ma prima che i lavori finissero, non so come, l’arc. Don Vincenzo Condello, ha affidato gratuitamente i locali al Comune, che li ha usati per tanti anni come Scuola Media. Le varie Amministrazioni comunali si rifiutavano di restituire i locali alla parrocchia. Il parroco aveva proposto al sindaco Francesco Condello, di felice memoria, di completare i lavori appena iniziati per un asilo comunale, ed avere così finalmente una Scuola Media. Passarono ancora alcuni anni, e poi, finalmente la parrocchia ha potuto riavere i locali, anche se logori dal tempo. Comunque, tutto l’incartamento relativo con il Comune, è depositato nell’archivio parrocchiale.
- Restauro Chiesa Matrice: anche in questo, le Amministrazioni comunali, presiedute dai sindaci Francesco Condello e Giuseppe Anello sono state protagoniste. Il Signore dia loro quanto meritano.
- Inaugurazione solenne della statua in bronzo, raffigurante San Pio da Pietrelcina (9 maggio 1999). La statua ci è stata regalata dalla signora Muzzì Maria Rosa, mentre per il piazzale, ha provveduto il Comune.
- 8 Agosto 2002: Dopo anni di attesa, di preparativi, di lavori, finalmente la riapertura al culto della chiesa Madre. Mai, si era vista tanta gente, a Francavilla!
- In questi ultimi anni (con l’Amministrazione dott. Nobile Carmelo): Accoglienza ed ospitalità degli “Scaut” del circondario, nel nostro Oratorio (per due volte e per due giorni consecutivi).
- Stuccatura e lucidatura del pavimento di San Foca (anche se “nuovo”, aveva dei problemi che, nel tempo, stavano diventando sempre più gravi).
- Luglio 2010: Pulizia grondaie, sul tetto della Matrice; Pulizia campanile nella “Chiesa del Rosario” e installazione rete metallica, attorno allo stesso, per arginare i danni causati dai colombi.
Parte 14
OPERE INCOMPIUTE
1 - Organo positivo del 1700, semidistrutto (come documentato dal servizio fotografico e videocassetta, custoditi in archivio) e impiantato sulla cantoria della chiesa matrice: in previsione del restauro della chiesa, abbiamo provveduto allo smontaggio – conservativo. Costo: duemilioni trecentoottantamilalire. Previsione di restauro: oltre venticinque milioni. Ottenuta l’autorizzazione a procedere, da parte della Soprintendenza alle Belle Arti di Cosenza, in seguito, per la realizzazione dell’opera, si fa richiesta all’Ufficio diocesano e al vescovo Mons. Cortese. Nessuna risposta.
2 - Appliques, sotto i Quadri della Via Crucis: sono “pro forma”, perché i responsabili tecnici del restauro della chiesa ritenevano che la devozione della Via Crucis fosse ormai obsoleta, e quindi hanno fatto togliere l’impianto elettrico esistente.
3 – Altoparlanti, posti rispettivamente sui due appliques, nel Presbiterio. L’impianto è stato fatto materialmente da me (come all’origine quello d’illuminazione), in attesa di tempi migliori (per non deturpare i muri). Anche per questo, come per altre cose, i responsabili del restauro non avevano pensato che “chi parla ha bisogno di ascoltarsi, per offrire un buon servizio”.
4 - Copertura della loggia, attigua alla sacrestia di San Foca: sarebbe stata utile per la salvaguardia della stessa chiesa, impedendone l’accesso ai volatili. Chi avrebbe potuto/dovuto autorizzarci si è dimostrato contrario.
5 - Essendo sindaco il compianto Francesco Condello, abbiamo fatto un sondaggio nel sotterraneo della chiesa matrice, per verificarne la consistenza e la struttura, ed eventualmente creare un museo storico-artistico. I soliti maligni: “don Pasquale vuole farsi i garage”. Si mura il tutto e si attendono tempi migliori.
6 – Pur avendo più volte provveduto alla manutenzione della casa parrocchiale, in questi ultimi anni la stessa necessitava di ritocchi e di una nuova pitturazione, ma ho sempre dovuto dare la precedenza alle Chiese e all’Oratorio, trascurando me stesso. Particolare attenzione bisognerebbe dare all’abbaino, sulla terrazza, lato campane.
7 – Essendo chiuso da 2 anni, il nuovo Oratorio ha preso troppa umidità in due stanze. In più: di recente “qualcuno” s’è divertito ad imbrattare i muri esterni, dopo aver scavalcato il cancello o muro di cinta. Gentilmente e gratuitamente, le scritte sono state coperte dal giovane Giulio Niesi.
Parte 15^
IN CONCLUSIONE
Ho fatto tutto ciò che mi è stato possibile, tutto ciò che mi è stato concesso di fare, coinvolgendo le persone in tutti i modi. Quante migliaia di fogli ho scritto, per: parlarvi, scuotervi, incoraggiarvi, invitarvi al protagonismo responsabile!
Più si lavorava, però, maggiori erano le critiche! Ringraziavi il tale politico, la tale Amministrazione? I loro rivali, subito, criticavano il parroco. Non li ringraziavi? “Non può vedere nessuno”! Eri amico di Tizio? “Fa preferenze!”. Non c’erano collaboratori? “E’ solo”! Avevo dei Collaboratori (e ne ho spesso avuti, validi ed affettuosi)? Come la zizzania, spuntavano subito fuori: gelosia, invidia, diffamazioni, calunnie…Qualsiasi cosa si facesse, c’era sempre qualcosa da ridire. Mai, una sola iniziativa, sebbene in sé e per sé lodevole, qui è stata accolta collegialmente, all’unanimità! E, al momento, non è che le cose siano poi tanto cambiate! Certo, ho avuto anche delle magnifiche esperienze, a Francavilla! Ci sono state (e ce ne sono ancora) persone che mi hanno accolto veramente come uno di famiglia.
Quanta Solidarietà ho ricevuto nel corso dei tempi! Quanto Affetto mi è stato dimostrato l’hanno scorso, allorquando mi è stata incendiata la macchina! Ho visto molte persone con le lacrime agli occhi! Anche ora, sto avendo tanti, molti apprezzamenti, e la gente mi dice, con un nodo alla gola: “Mi dispiace che ve ne andiate. Ormai, facevate parte di noi”. Lo so, c’è un bel gruppo che, alla notizia che sto per lasciare Francavilla, ha esultato, tanti sono in festa! So pure che, il diavolo è felice, ogni qual volta riesce a portare qualcuno “tra le sue braccia”.
Cristo, il più odiato e il più amato della storia.
Mi sento orgoglioso di essergli stato simile, a Francavilla, pur con tutto il rispetto, e con le debite distanze.
Rimpiango quei magnifici, idilliaci momenti…
Non ci sono più, ma ci sono stati, e di questo senza dubbio possiamo vantarci, e ringraziare la Divina Provvidenza. Personalmente, ho conosciuto, per esperienza, solo le Comunità parrocchiali di Pizzo.
La maggior parte delle grandi cose realizzate qui, Pizzo, e, a quanto ci risulta, tante e tante altre Comunità, nemmeno se le sono sognate. Non è vana gloria, presunzione o altro! Si dimostri il contrario. Ho dato spazio a tutti. Ho voluto bene a tutti. Talvolta, per applicare la massima evangelica, non solo ho perdonato, ma riaccolto! E sono stato criticato, condannato! Personalmente, dinnanzi a tali e simili fatti, io stesso, francavillese per volontà di Dio e mia scelta, ne resto male, mi vergogno e soffro. Al contrario, chi, i misfatti li ha provocati, si sente giusto e puro; ne gode! Lo dico “da padre francavillese”: qui, sono sovrabbondanti “l’invidia, la gelosia, l’ipocrisia, il desiderio di potere, la pretesa di essere superiori, la diffamazione, la sete di vendetta”... Quante persone, sebbene ne abbiano avute molteplici possibilità, con i confessori straordinari, non si sono mai confessate e comunicate! Ma sono state “spesso” tra i primi a criticare, a pretendere! Trenta e più anni di responsabilità, di conoscenze, non sono poca cosa! Ne ho sentite dire di cose, e ne potrei dire! Qui, come altrove, le Verità, tante volte si nascondono, e le bugie, come il pettegolezzo, invece, si spargono come cenere al vento. Quanto dolore! Eppure, mi è doveroso aggiungere: a Francavilla, ho vissuto anche dei momenti meravigliosi. Spesso ci siamo trovati 100, 150 persone (anziani e giovani) a cenare assieme, nella gioia e nella condivisione. Ogni volta, prima di nutrire il corpo, abbiamo nutrito l’anima, con la preghiera, e per concludere, abbiamo sempre nutrito lo spirito e la mente con canti e scenette. Tra le tante, molte persone che mi hanno voluto un sacco di Bene, e me ne vogliono, ne cito due, perché ora al cospetto di Dio: Teresa Attisani, ved. Servelli, è stata forse la più premurosa, la più affettuosa. Si pensi che un giorno ebbe a dirmi addirittura: «Io darei la vita per voi, per la vostra salute!». Per tanto tempo, tornando il pomeriggio da Pizzo, la vedevo sempre ferma, quasi in attesa, nel vicolo vicino al tabacchino. Mai e poi mai avrei potuto immaginare il perché: l'atteso ero proprio io! Sì, perchè un giorno mi ha confidato: «Se prima non vi vedo tornare, non mi sento tranquilla, e allora preferisco aspettarvi». Sono rimasto senza parole, con un nodo in gola per la commozione. Mi ha trattato come un figlio! Questo suo atteggiamento e quello simile di tanti altri, grazie a Dio, mi ha in parte ripagato del male che certi, molti individui, nella loro perfidia e vigliaccheria, mi hanno provocato (chiamate di ambulanze, lettere e dispetti anonimi, denunce e firme al vescovo e al vicario generale, raccolta di firme, calunnie), fino all’infarto nel lontano 1986 (appena 7 anni dopo la mia venuta qui; prima non ero mai stato in ospedale, avendo una salute di ferro).
Un’altra bravata, l’ultima in ordine temporale, essendosi concretizzata nel 2009: Qualcuno, attribuendomi un’ennesima cattiveria, si è appropriato della mia firma (avendola fatta fotocopiare). Una persona intelligente sa “che ci sono mille modi per scoprire l’autenticità di una firma, e poi, è impossibile che una persona faccia due firme esattamente identiche.
Una sola lettera a favore, nel corso dei tempi! L’ha scritta al Vescovo, “sua sponte” e nella duplice veste di francavillese e Dirigente scolastico, il prof. Giuseppe Condello, che, ancora una volta ringrazio.
Avevo incominciato a fare un elenco speciale, “privilegiato”, di tutte quelle persone che, in un modo o in un altro, si sono veramente distinte per spiritualità, impegno, abnegazione, oblatività… ma mi sono dovuto arrendere, perché avrei dovuto continuare a scrivere, non per settimane, ma per mesi. Quanti anziani, sapendo che sarei andato a trovarli, mi preparavano “qualcosa”, segno della loro stima e del loro affetto! Un solo nome, tra tutti, voglio qui menzionare: Santa Pungitore. “Donna Santa”, veniva chiamata; sempre presente in Chiesa. Emblematico il suo nome: era già di per sé un programma di vita! Era claudicante, aveva difficoltà a camminare, e a memoria d'uomo lo era sempre stata, e invece no!
Vi racconto un episodio che è stato rivelato solo a me, nemmeno i suoi genitori lo hanno saputo. Aveva appena 15 anni, e in quel lontano giorno, era giovedì santo, in uno dei suoi momenti di maggiore fervore, si rivolse al suo caro Gesù, dicendogli: Signore, domani ricorrerà l'anniversario della tua morte, tu hai tanto sofferto per noi, io vorrei partecipare alla tua sofferenza per la salvezza dell'umanità.
Ti prego, fa' che domani, venerdì santo, io abbia un forte dolore al ginocchio. E così è stato. Santa soffre e nel contempo è felice, perché il Signore l'ha esaudita. Lo ringrazia come può, dal più profondo del cuore. Passa il venerdì santo e anche la Pasqua, ma il dolore, sempre più acuto, continua, e così sarà per tutta la vita. Aveva chiesto di soffrire per un giorno, ed ha continuato a soffrire per sempre. La giovane Santa ha continuato a ringraziare il Signore, consacrandogli la sua verginità. Ha preferito appartenere solo a Lui, e così, nel suo cuore, ha sposato Gesù, come e più di una suora.
Parte 16^
Tra i più preziosi Collaboratori
Piserà Gianfranco; Condello Gianfranco; Sardanelli Rocco; Fiumara Dino; Catanzaro Antonio; Bova Franca; Torchia Vincenzo; Servello Domenico; De Sibio Saverio; Fiumara Ettore; Bartucca Claudia (catechista); Bartucca Emanuele (per un certo periodo “responsabile del Coro”); Curcio Vincenzo (assessore provinciale: durante il suo incarico viene restaurata la chiesa del rosario, impreziosendola, poi, con la borta in bronzo); Fiumara Franca; De Caria Maria, ved. Limardi; Aracri Alida; Pizzonia Teresa; Simonetti Caterina; Niesi Teresa; Servello Emilia (catechista); Caruso Maria Vera (catechista per tanti anni, cofondatrice del Volontariato e dell’Oratorio); Viscone Vincenzo (vice presidente del Volontariato); Condello Caterina (membro del Volontariato); Carchedi Maria Grazia (catechista, membro del Volontariato e direttrice dell’Oratorio); De Caria Fausto (membro del Volontariato - soprattutto grazie al suo impegno (e a quello dell’assessore Francesco Pungitore) ci è stato restituito l’edificio, ora adibito ad Oratorio, loro che nell’Oratorio si sono cresciuti); Caruso Anna (membro del Volontariato); Malta Lorenzo (membro del Volontariato, insegnante nel dopo scuola, valido collaboratore nella Rassegna bimestrale l’Oratorio); Torchia Lidia (catechista e membro del Volontariato); Attisani Maria Teresa (catechista); Lorè Carmela (membro del Volontariato); Talora Maria Teresa (membro del Volontariato); Anello Caterina (membro del Volontariato); Attisani Giuseppe; Palaia Anna Maria; Ciliberti Santina; Ciliberti Maria; Parisi Carmela; Carchedi Sabina; Carchedi Vincenzo; Pallone Foca; Curcio Antonio; Attisani Teresa senior (per tanti anni sacrista facente funzione, nella Chiesa del Rosario); Attisani Teresa (catechista); Vazzano Sonia (catechista, organista, responsabile del Coro, animatrice dell’Oratorio, collaboratrice nella Rassegna bimestrale l’Oratorio); Serrao Giusy; Simonetti Letizia (catechista); Federica Serrao (catechista); Palma Torchia (catechista); Fiorito Amelia (catechista), Caruso Maria Concetta (catechista), Carchedi Nicoletta (catechista), Carchedi Daniela (catechista), Fiumara Maria (catechista), Carchedi Irene (catechista), Torchia Palma (catechista), Torchia Vittoria; Fruci Anna (catechista); Bazar Barbara (organizzazione pellegrinaggi; diffusione statuette di san Foca); De Caria Ida (catechista); Febbraro Rosa (animatrice dell’Oratorio); Bonelli Anna (animatrice dell’Oratorio); Serraino Ornella (animatrice dell’Oratorio); Limardi Ornella (animatrice dell’Oratorio); Galati Antonio (animatore dell’Oratorio); Mancari Giuseppe (animatore dell’Oratorio); Simonetti Letizia (catechista); Limardi Antonio; Anello Simone; Fiumara Fulvia (insegnante di decoupage, animatrice dell’Oratorio); Bartucca Antonella (animatrice dell’Oratorio); Attisani Fortunato (animatore dell’Oratorio); Carchedi Domenico (valido membro del Consiglio, da sempre impegnato in più fronti); Furlano Domenico; La Polla Vincenzo; Crivillaro Rosario; Pallone Giuseppe; Pungitore Antonio; Serrao Maurizio; Isolabella Franco; Serratore Giuseppe; Tino Fabio; De Caria Saveria (segretaria del C.P.P. per tanti anni: meglio di un vice parroco ufficiale); Pirri Angela (segretaria del Consiglio economico, impegnata in parrocchia più di una Suora consacrata – lodevole in tutto); Preziuso Carmela (con le sue molteplici competenze ha svolto un eccellente servizio nell’Oratorio e nella Parrocchia, sempre disponibile con gioia e abnegazione); Pallaria Vincenzo (sacrista volontario, vero cristiano dalla Messa quotidiana, particolarmente devoto a san Pio da Pietrelcina e a san Francesco di Paola – forse da loro più volte miracolato); e infine, ma non per importanza, i fondatori del sito di Francavilla, con cui il sottoscritto ha collaborato, facendo conoscere ovunque la sua Comunità: Pungitore Pino e Davoli Vincenzo. Sono tutti degni di lode e di riconoscenza, anche se alcuni hanno collaborato solo “di passaggio” e altri si sono scoraggiati, dovendo sopportare i soliti “subdoli criticoni” che per lo più agivano dietro le quinte. Molti di questi, hanno collaborato con me per diversi, molti anni, e condiviso non solo momenti di gioia e di trionfo, ma soprattutto le tante ore, giornate e mesi di angoscia e lacrime. Sì, lacrime! Perché tante sono state le difficoltà. Di alcune collaboratrici, cosa non si è detto! E quanti soldi avrebbero guadagnato! Perché, sempre “secondo i soliti saccenti, moralisti, censori”, etc. venivano stipendiate! Con quali soldi, poi, visto che non bastavano neppure per pagare l’energia elettrica! Non li ringrazierò mai abbastanza, tutti quei Collaboratori con la C maiuscola, Collaboratori “Veri e Fedeli”! Sempre ho pregato per loro, e continuerò a farlo per sempre (il”sempre” cristiano). Mi dispiace soltanto che, di tanto in tanto, alcuni, specie donne, bisticciavano tra loro, e chi ci andava di mezzo?
Come non citare qui, anche quelle meravigliose Famiglie (una in particolare, che, come le altre, preferisce stare nell’anonimato), e quelle singole persone, veramente tante, che mi hanno accolto come “uno di loro, uno di “Famiglia”, per l’appunto! Persone che ti guardano “con gli occhi limpidi”, che ti augurano ogni Bene, che dimostrano in tutto “i loro meravigliosi sentimenti”!
Tutte queste persone, vive e defunte, sono state la mia vera Famiglia, in Francavilla, la mia “forza” ad andare avanti, nonostante le difficoltà di vario tipo. Quante volte, ho invitato i miei più vicini Collaboratori a “darmi del tu”, perché li consideravo amici e fratelli, ma quella strana mentalità, ancora oggi così dura a morire!
Un ringraziamento del tutto particolare va a quelle persone, “quasi sacerdoti come me”, dalla messa e comunione quotidiana. Se non fosse stato per loro (più volte l’ho detto nel corso degli anni!), le chiese, a Francavilla, si sarebbero potute anche chiudere. Sono stati loro a portare avanti la Fede, a custodire e diffondere le Tradizioni.
Due soli nomi, del passato, qui cito: Furlano Vittoria, a “rimita” (rappresenta la prima ora; è lei che mi ha dato la Novena dell’Immacolata, che mi ha insegnato a intonarla…); Galati Foca (nonostante fosse anziano, più volte mi ha servito la Messa).
Bisogna essere grati alle seguenti persone del presente: Niesi Teresa; Ielapi Maria; Bilotta Anna; Fiumara Dino; Attisani Concetta; Pallaria Vincenzo; Attisani Teresa; Pirri Angela; Talora Maria; Ciliberti Maria Agnese; Ventrice Domenica; Dastoli Caterina; Carchedi Antonio; Condello Maddalena; De Rocco Maria; Pizzonia Teresa; De Caria Gioconda; Talora Nina. A queste persone, come qualcuno diceva di me (nel passato) bisognerebbe fare una statua. Sono loro l’esempio, il faro luminoso.
31 anni di ministero sacerdotale, vissuti soprattutto assieme a persone come queste; poche persone! Perché “poche” sono state, data una media di 20 persone per ciclo vitale. Tra queste persone, dalla Messa quotidiana, mi piace citare Nina Talora, l’unica giovane, una trent’enne che si è cresciuta tra le file dell’Oratorio, a diretto contatto col sottoscritto. Lodevole il suo comportamento, importante la sua collaborazione. Eppure, uno dei soliti “criticoni” che tanto malessere ha provocato nel corso degli anni, ebbe la sfrontatezza di dirle (provocandole enorme dolore e parlando di me): “Ti sfrutta! E dire che, sempre, l’ho trattata come una Figlia, come lei stessa può testimoniare!
Una cosa simile mi viene in mente: una brava ragazza (anche lei è stata attiva in parrocchia!), quando frequentava la Scuola Elementare, ebbe a dirmi: “Tizio (un altro bel “ceffo”!) afferma che non è vero che voi ci volete bene, e che ci tenete sul serio alla nostra educazione e formazione. Dice che, tutto ciò che fate, lo fate per voi stesso”, per farvi vedere.
E ancora: Caio, che in quel periodo era tra le file dell’Amministrazione comunale, diceva: “Gli toglieremo persino i bigliardini!”. E, poco più in là, in ordine temporale, il Comune ha aperto un locale, sotto la falsa linea dell’Oratorio, fornendo i giovani di televisore, giochi vari, eccetera. In breve, però, si sono accorti che non bastava “copiare don Pasquale”, fornire i giovani di questo e quello, lasciandoli però “troppo liberi”. Tante cose scomparivano, altre erano distrutte, e poi si diceva “che facessero questo e quello”. Bastava guardare il manto erboso circostante! In breve: l’idea è fallita! L’Oratorio, sebbene con una certa alternanza, alti e bassi, è andato avanti per quasi 30 anni, e questo perché, alla base, c’era tanto amore, abnegazione, disponibilità, presenza e stimoli quotidiani da parte del parroco e dei suoi necessari e validissimi Collaboratori, giovani ed adulti, particolarmente “Mamme”.
Noi tutti siamo solo di passaggio nella storia.
Questi fatti sono la storia di un popolo, Francavilla,
chiamata a fare, ancora e per sempre,
Storia, una Storia Sempre Migliore!
Voglio concludere questo mio scritto, riportando, per intero: prima, il Discorso che ho fatto in occasione della Benedizione e inaugurazione del Calice d’oro (3 marzo 2002); poi, quella che, nel tempo, è diventata la “preghiera della Comunità alla Madonna” (quella del Venerdì Santo).
Parte 17^
In questo Calice vedo innumerevoli volti, di oggi e di ieri, alcuni conosciuti e viventi, altri senza volto e senza nome, ma ugualmente importanti: per Dio, per tutti noi. In questo Calice vedo tanto sangue, non il Sangue di Cristo, che quanto prima conterrà, ma il sangue di tanti nostri fratelli in Cristo. Vedo dolore, privazioni, e vedo soprattutto fede ed amore, tanto Amore!
Questo Calice rappresenta un'arco di tempo, storia vissuta, progetti, desideri, aspirazioni, necessità varie. Qualcuno, delle innumerevoli persone che, con grande, immensa fiducia, si sono rivolte al Signore direttamente o attraverso la Madonna ed i Santi, avrà ricevuto una grazia, una guarigione del corpo; qualche altro avrà ricevuto un beneficio interiore, la conversione di un congiunto, o avrà visto schiarirsi l'orizzonte dinnanzi a sè e quindi affrontare la vita con più serenità e maggiori energie...
Di certo, il Signore non sarà stato cieco e sordo, ma, a modo suo, e nei tempi da lui stabiliti, è intervenuto: consolando, rafforzando, sanando.
Questo Calice è il frutto di tanti ex voto: chi si è privato di un oggetto, chi di un altro; chi ha compiuto la sua offerta per grazia ricevuta, chi per una grazia da ricevere. Diverse le persone, diversi i tempi, diversi i modi, ma unica l'intenzione, lo scopo, il sentimento. La fede e l'amore sono l'elemento unificante.
Vedo in questo Calice una Comunità bisognosa di Dio, una Comunità fiduciosa in Dio, una Comunità pronta anche al sacrificio, alle rinunce.
Vedo in questo Calice un immenso Cuore formato da tanti, innumerevoli cuori che, cementati assieme a quello di Cristo, si offrono all'Eterno Padre.
Gli ex voto, fusi, hanno formato sì un solo Calice, d'oro massiccio, artistico e prezioso, ma anche un solo Grande Cuore palpitante, un cuore aperto a tutti, un cuore sensibile, generoso, oblativo.
Sia di buon auspicio, perchè questa Comunità, la nostra, sia sempre più unita: nelle intenzioni, nei sentimenti, nei progetti, e soprattutto nel concreto di ogni giorno, e a comune beneficio.
Grazie a tutti coloro che, in un modo o nell'altro, hanno contribuito alla messa in opera di questa pregevole opera; grazie a Pino Pallone, prestigioso medico in avanzamento di carriera, e a Dino Fiumara, per i contatti avuti con i Fedeli e con l'orafa Tina Soriano, esecutrice materiale di questa ricca e splendida opera. Grazie anche a lei: per il suo impegno e per la sua competenza.
I nostri preziosi erano tanti "piccoli" oggetti d'oro, ora abbiamo un solo oggetto prezioso, questo Calice.
Ma non è l'unico! Abbiamo uno splendido, antico ed artistico organo a canne, da restaurare. Spero, con l'aiuto di Dio, e la generosità di tanti, di riuscire a centrare quanto prima anche quest'obiettivo.
Per concludere, ringraziamo e lodiamo il Signore, sempre e comunque degno di fiducia e di adorazione.
Francavilla Angitola, 03/03/02 Don Pasquale Sergi
PREGHIERA COMUNE ALL’ADDOLORATA
(recitata il venerdì santo)
Qualche anno prima, o Maria, tra le tue braccia riposava un bimbo:
il suo sguardo sorrideva al tuo, il suo cuore gli batteva forte in petto, il suo volto era caldo contro il tuo. Oggi, il suo sguardo si è spento, il suo cuore ha cessato di battere, il suo corpo è freddo!
L'Eterno Padre ti ha chiesto il sacrificio più grande: non di offrire la tua vita, ma di dargli il figlio della tua carne, della tua anima.
E non è con amore esitante, rassegnato, che presenti al Padre colui che tieni nelle mani. Una gioia misteriosa sorge dal più profondo del tuo dolore, quella di cui aveva parlato Gesù: «C'è più gioia nel dare che nel ricevere!».
Noi ti chiediamo, o Madre amata, di pregare per quelli tra noi che hanno perso una persona cara, per quelli che soffrono nella carne e nello spirito; ti preghiamo, Madre Santissima, per tutti i disoccupati della nostra comunità, per chi non ha ideali, per chi è demotivato e scoraggiato, per chi vive come se Dio non esistesse, per chi va alla ricerca del piacere e della gioia là dove c'è soltanto dissipazione, vuoto e aridità.
Ti supplichiamo, Madre, di confortare tutti coloro che a causa della guerra sono rimasti privi dell'affetto dei loro cari e senza una casa.
A noi insegna a fare, dei doni del Signore, un'offerta all'Eterno Padre. E che, nell'ultima nostra ora, siano le tue mani benedette che ci presentano al Padre! Benedici le Famiglie di tutto il mondo, e particolarmente le nostre, fà che, alla luce degli insegnamenti della Chiesa, scoprano il ruolo che le contraddistingue.
Fà che capiscano di essere non oggetto ma soggetto di santificazione e protagonisti nella Chiesa.
Fà che scoprano il ministero loro affidato, diventando testimoni di Cristo, secondo il carisma ricevuto nel Battesimo, confermato nella Cresima e specificato come mandato nel Matrimonio.
Aiuta tutti noi ad impegnarci, avendo come obiettivo l’essere e non l'avere, contribuendo generosamente al bene di tutti.
Aiutaci a vivere responsabilmente come cristiani nel confronto con la Parola di Dio e il Magistero. Aiutaci a ricercare la santità di vita nell'accoglienza concreta dei doni di Dio.
Nelle tue mani, o Maria, affido me, la Comunità di Francavilla e particolarmente i presenti e tutti gli ammalati ed anziani che avrebbero desiderato essere qui tra noi e che, per le loro precarie condizioni di salute, non sono potuti venire.
Aiutaci, o Maria Santissima, a crescere nella fede, nella speranza e nella carità. Aiutaci a saper mettere da parte l'orgoglio e tutto ciò che ci divide; aiutaci a costruire un futuro migliore per la comunità in cui viviamo. E perdonaci: perdona le mancanze di generosità, il nostro egoismo, la nostra dissipazione, la nostra poca fede.
Benedici le Catechiste, gli animatori dell’Oratorio e soprattutto i membri del Consiglio Pastorale che, con amore e abnegazione, offrono il loro tempo e le loro energie per il bene della Comunità.
Aiuta i giovani ed i ragazzi dell'Oratorio a saper apprezzare i valori dello spirito, a sentirsi corresponsabili nell’ambiente in cui vivono,
a costruire un avvenire migliore, partendo dal loro presente.
Fà che capiscano che, tutto ciò che ci hai dato e siamo, è per migliorare il mondo attorno a noi e non per impoverirlo, intristirlo e peggiorarlo.
Questo, il mio memoriale per Voi, che benedico con tutto il Cuore.
Dio vi benedica!
… A questo punto, ci saremmo dovuti salutare, senonchè si è presentato un imprevisto senza soluzione, almeno per il momento.
Ultimamente, sono andato a Mileto, per definire il tutto e ricevere la chiave della casa, dove sarei andato ad abitare, casa posta sopra le chiese dove avrei svolto il mio ministero, quella del Purgatorio e quella delle Grazie, a Pizzo.
Il vescovo, mi ha detto che, per un precedente impegno scritto del suo predecessore, l’appartamento è attualmente abitato da un frate minimo. Conclusione:
ho dedicato tutta l’estate a preparare documenti, pacchi, eccetera, ma… Quando e se il vescovo mi affiderà la casa, se ne parlerà.
Si vede che la Divina Provvidenza mi vuole ancora a Francavilla!
Continuerò a lavorare per voi e mi auguro: con voi!
Ecco, perché, ho definito l’incontro in atto, “Revisione di Vita”. Questa, presuppone un tempo vissuto e un tempo da vivere. Pertanto, il nostro intento personale e comunitario: l’analisi del passato, come scuola di vita, per un futuro migliore, insieme.
Il rinfresco, cui fra poco parteciperemo, sia di buon auspicio, per una vita migliore e piena di molteplici soddisfazioni. Il Signore, cementi la nostra amicizia ed il nostro affetto.
Certamente, anch’io avrò commesso errori, che, proprio perché commessi da me, parroco, hanno assunto una valenza più grande e più grave, ma mai, credetemi, l’ho fatto con deliberato consenso.
Grazie, per la vostra presenza, grazie per il vostro affetto. Ora, vi prego, accettate, come segno della mia stima e del mio affetto, l’opuscolo di cui ho parlato e la scultura di San Foca, a cui, per l’ennesima volta, vi affido. Appena pronti, potremo andare all’Oratorio, ma non senza ringraziare le persone che hanno preparato il tutto, il Consiglio Pastorale.
Francavilla, 28 agosto 2010
Il vostro don Pasquale