Benedizione delle Palme 13 aprile 2014 -
I fedeli,
recanti palme, rami di ulivo e di alloro, si sono radunati
davanti la chiesa del Rosario in Piazza Solari. Qui il Parroco don
Giovanni Tozzo ha rievocato l’entrata festosa di Gesù a Gerusalemme
ed ha benedetto le palme e i rami portati dai fedeli. Quindi il
corteo si è mosso verso la chiesa di San Foca. Sul sagrato
della
chiesa si è ripetuto il tradizionale rito di apertura del portone .
La parte più commovente della Messa è stata, come ogni anno, il
racconto evangelico della Passione di Cristo , recitato a più voci.
E’ seguita l’omelia del parroco. La settimana santa comincia
con la festa delle palme. Come mai Gesù, di solito cosi restìo nel
dichiararsi Messia, adesso lo fa apertamente? Non sa che così
facendo provocherà il suo arresto e la sua morte? L'entrata
gloriosa a Gerusalemme ci dimostra che Gesù non subisce la sua
Passione, ma la vive da protagonista. Perciò bisogna fare festa,
perché l'entrata di Gesù in Gerusalemme, seduto da Re pacifico su
un'asina, è il segno chiaro che egli è disposto a farci da Re e
Signore. Un Re umile, che non sfrutta, ma serve la nostra vita, a
costo di rimetterci. Un Re autentico non si arricchisce; caso
mai mette ciò che ha a disposizione dei poveri! Gesù vuole fare
festa perché è contento di stare in mezzo al suo popolo. Egli è
venuto per servirlo, e questa
settimana
è Santa proprio perché è quella in cui manifesterà la sua volontà di
venire incontro all'uomo totale; non solo all'uomo che lo cerca e lo
prega, ma soprattutto all'uomo che lo rifiuta e lo uccide. Per tutto
questo, dovremmo essere capaci di dire: voglio fare festa anch'io,
perché un Re così non c'era mai stato; un re che si abbassa al mio
livello, pronto persino a servirmi, non voglio proprio
lasciarmelo sfuggire. E' un giorno grande per Lui, ma anche per
me,perché, gioioso, mi viene incontro. Stiamo attenti a non
vanificare la croce di Gesù, facendo i piagnoni e dicendo: "Quanto
sono cattivi quelli che ti hanno crocifisso, povero Gesù ". Gesù non
è affatto un povero e non va compianto; sono io povero e da
compiangere se non riesco a vedere il valore di questa morte per me
e per l'umanità. Com'è possibile che Dio ci ha dato nel perdono,
nella salvezza un così grande dono, e tanti ancora neppure se ne
sono accorti





|