Vittorio Torchia
Nacque a Francavilla il 26 gennaio 1917 da Foca "uomo progressista" (impiantò a Francavilla nel 1914 il primo mulino meccanico e nel 1922 una tessitrice meccanica) e da Maria Serrao. Ancora ragazzo fu inviato dai genitori a Vibo Valentia per completare gli studi medi. Durante il fascismo fu arruolato e destinato alla campagna sul fronte greco-albanese.Tornato in patria si laureò in lettere. Iniziò ad insegnare a Reggio e successivamente a Roma e a Messina. Non convinto del metodo e dei programmi della scuola pubblica ne concepì una sua mirante a curare nei giovani la formazione morale e civile oltre quella culturale. Perciò a Taormina aprì e diresse "con passione ed energia" dal 1950 al 1966 l'Istituto scolastico parificato "Luigi Pirandello". Suoi modelli culturali e pedagogici furono il De Sanctis, il Carducci e Luigi Russo. La sua attività letteraria ebbe inizio nel 1940 e l'anno dopo uscì la raccolta di liriche "Sunt lacrimae rerum". Dopo un lungo periodo di silenzio furono pubblicate: "Non hanno più suono le parole" 1972 liriche; "Curva minore", 1977. (Poesia elegante in cui non mancano i richiami al suo paese natio). "Sdraiati ci rivuole il Talagone lungo il suo margine fresco"; "Ecco salire i contadini di Pendino a gruppo"; "Taccuino balcanico", 1977; "Il paese del Drago", prima parte 1981. Nel sottotitolo dell'opera si legge: "Motivi paesani, sociali e biografici in un libro che ricorda ed evoca aspetti della vita di un paese del Sud. Tipi, figure e situazioni in un'epoca detta sorpassata dal consumismo degradante. Una lettura asciutta che riporta alle origini alla terra e alla dolce infanzia; "Curva minore 2", 1982-liriche (contiene la "Casa di Teresa"e "A Cecco" tenero componimento dedicato al suo amico d'infanzia C. Simonetti). "Il paese del Drago 2" -1986, racconta i soliti temi cari all'autore sociali paesaggistici e autobiografici.
"Ripigliamoci il tempo", 1986 liriche. Vittorio Torchia è morto il 14 gennaio 1991. In vita non rimase insensibile a problematiche sociali, politiche ed ambientali. Nel 1948 aderì al movimento federalista europeo di Altiero Spinelli e collaborò al periodico "Italia europea ". A Taormina, dove si stabilì, indirizzò il suo impegno politico e civile alla salvaguardia del territorio e dei beni culturali del paesaggio. Nel campo culturale collaborò a diverse riviste nazionali e regionali come "Calabria letteraria" del prof. E. Frangella. Nel 1982 è stato finalista al premio Gela. Nel 1985 gli é stato assegnato il premio alla cultura del Consiglio dei Ministri. Vittorio Torchia si può considerare un romantico, un moderno Virgilio che ha cantato il lavoro, i campi e gli uomini della sua Francavilla. I numerosi "bozzetti" francavillesi immortalati dalla sua penna suscitano ancora nel sensibile lettore emozioni e nostalgie.
LORENZO MALTA - “HISTORIAE FRAGMENTA”- VINCENZO URSINI EDITORE - 2001
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