un francavillese che si è fatto onore a roma
Roberto Attisani è nato a Francavilla Angitola l’ 8-6-1957. La sua famiglia abitava in via P.M.G. ACCETTA . Ancora ragazzino cominciò a fare il discepolo presso diversi artigiani francavillesi: da mastro Francesco Bartucca che era sarto, da mastro Enzo De Caria, falegname, e soprattutto dal famoso mastro Antonio Sisì, da cui apprese l’arte del calzolaio.
Roberto ancora giovanissimo, nel 1967-68 si trasferì a Roma insieme alle sorelle Saveria e Barbara. A Roma col tempo si è affermato come bravo calzolaio; il suo negozio attualmente ubicato in zona Talenti, Largo Sciascia, è frequentato non solo dalla gente del quartiere ma anche da persone (alcune delle quali molto conosciute in ambienti politici, religiosi, sportivi e dello spettacolo) provenienti da diverse zone della Capitale.
Nel 1979 Roberto si è sposato con Vittoria Farina , figlia di Eugenio il noto postino di Francavilla. Dal matrimonio sono nati tre figli, due maschi ed una femmina.
Nel maggio 1994 capitò un avvenimento che segnò profondamente l’esistenza di Roberto Attisani. Il nostro calzolaio, mentre percorreva con la sua moto una via di Roma venne investito rovinosamente da una autovettura. Roberto si salvò per miracolo dall’ incidente ma riportò gravi ferite in tutto il corpo e fratture degli arti. Sennonchè durante la sua convalescenza Roberto venne informato che la mamma Veronica Caruso a Francavilla era stata colpita da un ictus cerebrale. Rattristato per le drammatiche informazioni ricevute riguardo alla salute della povera mamma , Roberto rivolse a Padre Pio fervide preghiere per ottenere dal Signore, se non la guarigione quanto meno un sollievo delle sofferenze di mamma Veronica, e comunque impetrò da Padre Pio la grazia di poter riabbracciare sua mamma. Pur non essendo completamente guarito Roberto volle subito partire in macchina per Francavilla . Ma nelle sue condizioni guidare la macchina per un tragitto così lungo richiedeva uno sforzo enorme; stringendo i denti ed aiutato dal figlio ad ingranare i cambi di marcia il nostro riuscì ad arrivare fino a Castrovillari, dove stremato dalla fatica fu costretto a fermarsi. Là per fortuna gli venne incontro il cognato Salvatore Fusco, un medico attivo a Tuscania (VT) che però in quel periodo si trovava in Calabria. Il dottor Fusco accompagnò Roberto a Francavilla al capezzale della madre sofferente ; purtroppo dopo qualche giorno mamma Veronica cessò di vivere. Grazie alle cure del cognato medico e all’ assistenza affettuosa della moglie Vittoria, Roberto Attisani si ristabilì completamente e fece ritorno a Roma.
Nell’ estate 1994, appena gli fu possibile, Roberto volle recarsi a San Giovanni Rotondo per ringraziare Padre Pio , intercessore della sua guarigione. Visitando il convento dei Cappuccini Roberto scattò una fotografia nella cella del Santo. Ma con grande meraviglia, quando la foto venne sviluppata apparve l’immagine del volto di Padre Pio. Fu così che aumentò la devozione del nostro Roberto verso Padre Pio, la Vergine ed il Redentore.
A coronamento del suo apostolato Roberto Attisani , dopo aver seguito un corso specifico presso il Vicariato di Roma , è diventato Ministro straordinario per somministrare l’eucaristia, svolgendo la sua opera nell’ambito della parrocchia di San Gaudenzio a Tor Vergata, e impegnandosi personalmente a portare l’ eucaristia nelle case di tante persone anziane e sofferenti.
VINCENZO DAVOLI e GIUSEPPE PUNGITORE
NELLA FOTO SCATTATA DA ROBERTO ATTISANI SULL' ANTA DELL' ARMADIO NELLA CELLA DI PADRE PIO A SAN GIOVANNI ROTONDO
(A SINISTRA DELLA FOTO) APPARE MISTERIOSAMENTE L'IMMAGINE DEL SANTO E DI FRONTE L'IMMAGINE RIFLESSA DI ROBERTO.
NELLE DUE FOTO ROBERTO NEL SUO LABORATORI ARREDATO CON NUMEROSI OGGETTI ED IMMAGINI SACRE
I DUE ARTICOLI DI GIORNALI PUBBLICATI A ROMA CHE QUI DI SEGUITO RIPORTIAMO ILLUSTRANO BENE LA MERITORIA ATTIVITA’ SVOLTA DA ROBERTO SIA NEL SUO NEGOZIO SIA NELL’AMBITO PARROCCHIALE
Roberto il calzolaio
Un testimone della fede
tra suole e tacchi
Quando entri nella sua bottega diresti di trovarti in un oratorio: musica di sottofondo con canzoni mariane provenienti da Radio Maria. immagini della Madonna, di Gesù Misericordioso e di santi tappezzano le pareti e opuscoli sacri sono a disposizione di tutti.
E' questo l'ambiente in cui lavora Roberto Attisani a Largo Sciascia (Monte Sacro Alto). di professione calzolaio.
Tra le altre immagini appese mi ha incuriosito una foto della cella di Padre Pio; Roberto mi ha spiegato che l’ha scattata quando si è recato in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo per ringraziare San Pio per aver ottenuto la grazia della sparizione di forti dolori retaggio di un incidente di moto: dopo aver sviluppato la foto si è accorto che in essa era comparso il profilo scuro del Santo sullo sfondo bianco della porta della sua cella.
Ho osservato inizialmente un po’ scettica pensando fosse un'ombra che solo con la fantasia poteva apparire il profilo del santo, ma ho dovuto ricredermi: quell’ immagine è ben nitida! Roberto parla volentieri della sua vita, di quando, proveniente dalla Calabria. ha cominciato a lavorare a 15, anni, delle difficoltà di portare avanti la famiglia con tre figli, del suo impegno in parrocchia ( è ministro straordinario dell'eucaristia) ma anche del suo amore per il sano divertimento, frequenta infatti con la moglie un gruppo di ballo.
Racconta di aver fatto un percorso di crescita nella fede come quando, in occasione del Giubileo del 2000, rinunciando alla vacanza estiva nella sua Calabria, ha con generosità ospitato nella sua casa dei ragazzi venuti in pellegrinaggio accompagnandoli anche in giro per Roma; in quella occasione è stato liberato in modo definitivo da un fastidioso problema di salute che lo affliggeva : il Signore non si è lasciato vincere in generosità.
I racconti fluiscono dalle sue labbra improntati ad una grande umiltà (dice sempre che è tutto dono di Dio) e ad una fiducia totale nella Provvidenza.
Riconosce che senza la preghiera non potrebbe far niente e per questo tutte le sere, chiusa la bottega, si reca nel santuario del Divino Amore, dove è esposto il Santissimo Sacramento, e lì rimane per alcune ore in adorazione del Signore.
Ci confida che anche per i suoi tre figli chiede a Dio di poter trasmettere la fede anzichè i beni materiali.
Da cristiano convinto ha trasformato il suo luogo di lavoro in uno di apostolato; sarebbe contento di lui San Ecrivà de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei, che ai suoi figli spirituali raccomandava sempre di santificare il lavoro, di santificarsi nel lavoro e di santificare gli altri per mezzo del lavoro.
Così fa il nostro calzolaio che, mentre ripara le scarpe, trasmette alle persone che avvicina consigli, incoraggiamenti e certezze di vita eterna.
Spesso rammenta alla gente che una domenica senza eucaristia è come una domenica senza sole, triste e fredda.
Si potrebbe dire che Roberto aggiusta scarpe alle persone per aiutarle a camminare verso Dio.
Giuliana Agostini
IL CALZOLAIO E LA MADONNA
A largo Sciascia nel quartiere Talènti, sì trova nascosto tra i palazzi un piccolo calzolaio che si distingue da tutti gli altri. Appesi sulle vetrine si trovano comunicati di Radio Maria e un cartello: "In questo negozio potrete trovare i messaggi della Madonna di Medjugorie": All'interno sulle pareti decine di immagini della Vergine, di Padre Pio, del Redentore sono situate tra grandi foto di paesaggi idilliaci. Un piccolo apparecchio sintonizzato sulle frequenze di Radio Maria trasmette incessantemente preghiere e lodi al Signore. Proprietario del negozio è il signor Roberto Attisani, che lavora qui dal `96 pur mandando avanti l'attività da molti anni. Padre di famiglia, tre figli disoccupati, non si lamenta per il lavoro che non c'è o per la crisi, ma anzi ringrazia per quello che riesce a portare a casa la sera.
Recentemente Roberto Attisani ha anche trovato la forza di far stampare più di diecimila volantini in cui ha riportato una frase: "Forza e coraggio chi ha fede in Dio non deve aver paura", aggiungendo anche forti sconti per tutti, che sono stati molto apprezzati in un momento difficile come questo. Anche se Roberto ci tiene a sottolineare che più di tutto sono state gradite le parole di conforto, quelle parole che lui non ha mai risparmiato a tutti gli abitanti e commercianti del quartiere, che per qualsiasi problema entrano nel suo negozio chiedendo un po' di coraggio. "Un uomo senza fede è come un cane randagio, solo Dio ci dice dove andare, ci dà una meta, e ci rende felici. Io sono felice di poter dare qualche buon consiglio. La tristezza viene da Satana, perciò nelle tempeste bisogna essere tutti uniti." La fede messa al primo posto quindi, nella modesta vita di questo calzolaio di origini calabresi, e soprattutto la voglia di esporsi, di mandare un messaggio forte di cristianità, ma anche di normalità. "Non mi vergogno di quello che sono, faccio una vita normale e divertente. Io il sabato sera vado a ballare con mia moglie sa?" Difficile non invidiarlo. (b. d'a.)