Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

Festa  di San Foca  5 marzo 2009

Nella  giornata  del 5  marzo,  Francavilla Angitola   celebra  il  suo  patrono  con fervore  sempre  più  crescente.  la  Messa   delle 10,30  è stata concelebrata  dai Sacerdoti,  il Parroco  arciprete  Don Pasquale  Sergi,  l’arciprete  Don Vincenzo Fiumara,  Parroco in Castellabate  (SA).

Nel  corso  della  Messa  solenne  Don  P. Sergi  ha rivolto  gli auguri  non  solo  a chi  porta il nome  Foca,  ma a tutti i membri  della  comunità  francavillese  sui quali  ha invocato la protezione  del  loro  Patrono.

Nel  corso dell’offertorio sono stati  benedetti  i tradizionali  taralli di San  Foca,  dolci a forma  di serpe, il  Sindaco, a nome di tutta la cittadinanza, presenta una fornitura di cera liquida, che simboleggia l'impegno di Francavilla a seguire le orme del suo patrono,  

Conclusa  la celebrazione della  messa ,  per le strade  del paese  si  è svolta  la processione  del Santo ,  accompagnata  dal  vice Parroco Padre Tarcisio Rondinelli ,dell’arciprete  Don Vincenzo Fiumara , dalla  folla dei  fedeli  e dalla  banda  musicale  di  Filadelfia .

Alla fine, sul  sagrato della  chiesa  di  San Foca  si è  intonata  la tradizionale  litania;  la  celebrazione  si è  conclusa  con il  bacio  della  Reliquia.

 

OMELIA  DI DON PASQUALE SERGI  5 MARZO 2009

 

Saluto tutti i presenti e in par­ticolare le autorità civili che rappresentano Francavilla.

"Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne  accese”. Guidati da queste parole del Vangelo di Luca celebriamo la festa del nostro Patrono San Foca.

Sono molti gli spunti di rifles­sione su cui possiamo soffer­marci, a partire da queste pa­role del Signore.

Siate pronti è un appello che riguarda tutti noi, comunità ecclesiale e comunità civile.

11 Signore, non ci invita ad es­sere pronti per un evento reli­gioso o mondano occasionale, per un viaggio o per una qual­siasi impresa umana, ma per l'incontro con Lui, principio e fine di ogni cosa, Parola di verità e cibo che ci nutre per la vita eterna.

Siamo quindi chiamati in primo luogo, sull'esempio di S. Foca, a farci accoglienti e ospitali verso il Signore Gesù e verso il prossimo.

Noi, oggi veneriamo San Foca, il santo patrono di Francavilla. Anzitutto chiediamoci: chi è il santo patrono?E' un nostro amico fidato, che vive nella luce e nella gioia del Regno di Dio; s'interessa di noi, delle nostre speranze, dei nostri problemi, e intercede a nostro favore presso quel Dio, che è bontà assoluta, misericordia, Padre. E' il tredunion tra il passato e il presente, gli avi e i posteri, ciò che è stato e noi. E continuerà ad esserlo: tra noi e il futuro. Francavilla lo venera sin dal secolo XII, e continuerà a farlo per sempre.

Noi lo festeggiamo per tradi­zione. Dire tradizione vuol dire qualcosa che conta, quindi qualcosa di importante. Un popolo è un popolo anche per la fedeltà alle sue tradizio­ni; quando non è fedele ad es­se diventa un insieme di per­sone slegate.

11 sentimento comune verso le proprie radici, verso la propria storia, fa di una comunità u­mana un soggetto preciso, con una sua particolare fisio­nomia.

Le tradizioni sono importanti per un popolo, ma esse vanno capite nella lo­ro natura profonda.

Se non si capiscono diventano semplici costumi esteriori, più o meno folkloristici.

Non basta però rispettare la tradizione, bisogna farla propria.

San Foca, se è stato scelto come Patrono dai nostri Padri, deve essere accettato da cia­scuno di noi con consapevo­lezza e amore, imitandolo soprattutto nella fede, nella speranza e nella ca­rità, le tre virtù teologali che l'hanno contraddistinto. Francavilla, come un pò tutto il mondo, è da tempo investita da una mentalità soggettivista e individualista.

La città moderna ha difficoltà a coordinare la cura della li­bertà e dei desideri individuali col bene comune, condiviso.

Ma la città, soprattutto i pae­sini, esistono per essere luogo di sicurezza e di vita, luogo del sostegno reciproco; è quindi necessario che tutti noi ci impegniamo ad imitare San Foca, che si fece ortolano per sfamare i pellegrini, per vi­vere la solidarietà e la carità.

Noi avvertiamo un malessere: per colpa di pochi, ci sentiamo estranei gli uni gli altri, se non "contro" gli altri.

Nostro Signore ci considera fratelli, siamo la sua famiglia e quindi anche se "tanti", dobbiamo sentirci ed essere l'un solo corpo".

Ciascuno deve essere, per la sua parte, membro vivo del corpo.

Noi, cristiani e devoti a San Foca, siamo chiamati ad esse­re un popolo che afferma i va­lori della persona nella solida­rietà sociale.   Un paese, specie se piccolo, è fatto di volti, di storie che si intrecciano, di gioie e di sofferenze condivise. Ma se è distratto, se non si accorge di chi vive male, se ostenta il volto soddi­sfatto dello star bene,se è luogo dove domina il sog­gettivismo egoista, l'indifferenza, se provoca sofferenze di qual­siasi tipo, se uccide con la lin­gua biforcuta, se tutto questo accade, la città o paese che sia, tradisce il suo compito. La solidarietà, l'amore verso il prossimo, dice la "solidità" di una città o paese, ne è elemento costitutivo.  Purtroppo, in un ambiente piccolo quale è diventato il nostro (basti dire che, da quando sono qui, sia­mo diminuiti di un migliaio di persone), bastano poche, pochissime persone a far per­dere la serenità e la gioia di vi­vere, nonché quella sana e co­struttiva emulazione.                                                                     

  Ogni famiglia, ogni persona ha il diritto di vi­vere in un contesto di sicurez­za, non di precarietà, di gioia, non di diffidenza. Impegnarsi, per dare a tutti, specie agli ultimi, una vita dignitosa e serena, non è un gesto di generosità opzionale, ma un dovere. Permangono in tanti, anche se non molti, resistenze legate a pregiudizi e atteggiamenti di diffidenza, che, proprio guardando alla fi­gura e al carisma di San Foca, sono incompatibili con la vo­cazione di Francavilla all'ospi­talità. 11 Signore Gesù, per intercessione di San Foca, ci aiuti a fare di Francavilla il paese della solidarietà e della concordia. Amen.

11 Sindaco, a nome di tutta la cittadinanza, presenta una fornitura di cera liquida, che simboleggia l'impegno di Francavilla a seguire le orme del suo patrono.

11 Signore ve ne renda merito!

 

Francavilla, 5 marzo 2009                                                                            Don Pasquale Sorgi

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Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com

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