Festa di San Foca 5 marzo 2009
Nella giornata del 5 marzo, Francavilla Angitola celebra il suo patrono con fervore sempre più crescente. la Messa delle 10,30 è stata concelebrata dai Sacerdoti, il Parroco arciprete Don Pasquale Sergi, l’arciprete Don Vincenzo Fiumara, Parroco in Castellabate (SA).
Nel corso della Messa solenne Don P. Sergi ha rivolto gli auguri non solo a chi porta il nome Foca, ma a tutti i membri della comunità francavillese sui quali ha invocato la protezione del loro Patrono.
Nel corso dell’offertorio sono stati benedetti i tradizionali taralli di San Foca, dolci a forma di serpe, il Sindaco, a nome di tutta la cittadinanza, presenta una fornitura di cera liquida, che simboleggia l'impegno di Francavilla a seguire le orme del suo patrono,
Conclusa la celebrazione della messa , per le strade del paese si è svolta la processione del Santo , accompagnata dal vice Parroco Padre Tarcisio Rondinelli ,dell’arciprete Don Vincenzo Fiumara , dalla folla dei fedeli e dalla banda musicale di Filadelfia .
Alla fine, sul sagrato della chiesa di San Foca si è intonata la tradizionale litania; la celebrazione si è conclusa con il bacio della Reliquia.
OMELIA DI DON PASQUALE SERGI 5 MARZO 2009
Saluto tutti i presenti e in particolare le autorità civili che rappresentano Francavilla.
"Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese”. Guidati da queste parole del Vangelo di Luca celebriamo la festa del nostro Patrono San Foca.
Sono molti gli spunti di riflessione su cui possiamo soffermarci, a partire da queste parole del Signore.
Siate pronti è un appello che riguarda tutti noi, comunità ecclesiale e comunità civile.
11 Signore, non ci invita ad essere pronti per un evento religioso o mondano occasionale, per un viaggio o per una qualsiasi impresa umana, ma per l'incontro con Lui, principio e fine di ogni cosa, Parola di verità e cibo che ci nutre per la vita eterna.
Siamo quindi chiamati in primo luogo, sull'esempio di S. Foca, a farci accoglienti e ospitali verso il Signore Gesù e verso il prossimo.
Noi, oggi veneriamo San Foca, il santo patrono di Francavilla. Anzitutto chiediamoci: chi è il santo patrono?E' un nostro amico fidato, che vive nella luce e nella gioia del Regno di Dio; s'interessa di noi, delle nostre speranze, dei nostri problemi, e intercede a nostro favore presso quel Dio, che è bontà assoluta, misericordia, Padre. E' il tredunion tra il passato e il presente, gli avi e i posteri, ciò che è stato e noi. E continuerà ad esserlo: tra noi e il futuro. Francavilla lo venera sin dal secolo XII, e continuerà a farlo per sempre.
Noi lo festeggiamo per tradizione. Dire tradizione vuol dire qualcosa che conta, quindi qualcosa di importante. Un popolo è un popolo anche per la fedeltà alle sue tradizioni; quando non è fedele ad esse diventa un insieme di persone slegate.
11 sentimento comune verso le proprie radici, verso la propria storia, fa di una comunità umana un soggetto preciso, con una sua particolare fisionomia.
Le tradizioni sono importanti per un popolo, ma esse vanno capite nella loro natura profonda.
Se non si capiscono diventano semplici costumi esteriori, più o meno folkloristici.
Non basta però rispettare la tradizione, bisogna farla propria.
San Foca, se è stato scelto come Patrono dai nostri Padri, deve essere accettato da ciascuno di noi con consapevolezza e amore, imitandolo soprattutto nella fede, nella speranza e nella carità, le tre virtù teologali che l'hanno contraddistinto. Francavilla, come un pò tutto il mondo, è da tempo investita da una mentalità soggettivista e individualista.
La città moderna ha difficoltà a coordinare la cura della libertà e dei desideri individuali col bene comune, condiviso.
Ma la città, soprattutto i paesini, esistono per essere luogo di sicurezza e di vita, luogo del sostegno reciproco; è quindi necessario che tutti noi ci impegniamo ad imitare San Foca, che si fece ortolano per sfamare i pellegrini, per vivere la solidarietà e la carità.
Noi avvertiamo un malessere: per colpa di pochi, ci sentiamo estranei gli uni gli altri, se non "contro" gli altri.
Nostro Signore ci considera fratelli, siamo la sua famiglia e quindi anche se "tanti", dobbiamo sentirci ed essere l'un solo corpo".
Ciascuno deve essere, per la sua parte, membro vivo del corpo.
Noi, cristiani e devoti a San Foca, siamo chiamati ad essere un popolo che afferma i valori della persona nella solidarietà sociale. Un paese, specie se piccolo, è fatto di volti, di storie che si intrecciano, di gioie e di sofferenze condivise. Ma se è distratto, se non si accorge di chi vive male, se ostenta il volto soddisfatto dello star bene,se è luogo dove domina il soggettivismo egoista, l'indifferenza, se provoca sofferenze di qualsiasi tipo, se uccide con la lingua biforcuta, se tutto questo accade, la città o paese che sia, tradisce il suo compito. La solidarietà, l'amore verso il prossimo, dice la "solidità" di una città o paese, ne è elemento costitutivo. Purtroppo, in un ambiente piccolo quale è diventato il nostro (basti dire che, da quando sono qui, siamo diminuiti di un migliaio di persone), bastano poche, pochissime persone a far perdere la serenità e la gioia di vivere, nonché quella sana e costruttiva emulazione.
Ogni famiglia, ogni persona ha il diritto di vivere in un contesto di sicurezza, non di precarietà, di gioia, non di diffidenza. Impegnarsi, per dare a tutti, specie agli ultimi, una vita dignitosa e serena, non è un gesto di generosità opzionale, ma un dovere. Permangono in tanti, anche se non molti, resistenze legate a pregiudizi e atteggiamenti di diffidenza, che, proprio guardando alla figura e al carisma di San Foca, sono incompatibili con la vocazione di Francavilla all'ospitalità. 11 Signore Gesù, per intercessione di San Foca, ci aiuti a fare di Francavilla il paese della solidarietà e della concordia. Amen.
11 Sindaco, a nome di tutta la cittadinanza, presenta una fornitura di cera liquida, che simboleggia l'impegno di Francavilla a seguire le orme del suo patrono.
11 Signore ve ne renda merito!
Francavilla, 5 marzo 2009 Don Pasquale Sorgi
album foto
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