Omelia dell' arciprete Don Pasquale Sergi
Oggi, per noi, Comunità parrocchiale di Francavilla, è festa del Santo Patrono; per la chiesa universale, di cui ci onoriamo di far parte, è tempo di quaresima: tempo di purificazione e conversione, tempo di santità e di grazia, tempo di fede autentica e di carità operosa. "Convertitevi e credete al Vangelo” , ci dice Gesù.
E’ talmente grande l’amore di Dio, che c’invita a rinnovare continuamente la nostra vita,
i nostri pensierì, le nostre azioni, per farli diventare atti d'amore a Dio e al prossimo
Convertirsi è impegnarsi, con la forza di Dio, a lasciare il male e a vivere nel bene:
in famiglia, nella società, nel lavoro, nel tempo libero, nell'aiuto al prossimo.
Tutto questo, il nostro Santo Patrono l'ha ben capito e vissuto:
- ha lasciato le armi, per diventare uomo di pace; - ha usato i suoi beni,
per aiutare il prossimo, - ha caricato le batterie del suo mondo interiore con la preghiera, la meditazione,
la penitenza. La Chiesa ce lo propone come modello da imitare.
San Foca, uomo buono e giusto, umile e semplice, generoso e caritatevole,
era soprattutto un innamorato di Gesù Cristo.
San Foca non è stato “ cristiano a parole", ma con i fatti: ha portato Cristo in sé e attorno a sé. Ha preferito spargere il suo sangue, morire, anziché tradire, rinnegare Cristo, così come, purtroppo, fanno tanti cosiddetti cristiani.
E' importante, che si prenda coscienza della precarietà e della provvisorietà della nostra vita...
E' importante riflettere, pregare, usare al meglio i talenti che Dio ci ha dato.
Foca, il nostro grande campione della Fede, ha portato in alto il vessillo dell'Amore,
e il suo esempio si espande sempre di più, oggi come ieri: in Antiochia, a Francavilla,
ed ovunque. Lui ha saputo coniugare benissimo la fede con la carità.
E' stato uomo di preghiera. Pregava per il bene della sua anima, per il bene di tutti, anche di quelli che non conosceva, e li sfamava, così come si sfama un figlio ed un fratello.
San Foca ha rinunciato a tutto per essere completamente del Signore.
A1 primo posto, nella sua vita, non c'è stato il tale affetto, bisogno, desiderio... ma Dio!
La preghiera e la meditazione lo hanno sostenuto giorno per giorno, e così, nel momento dell'estrema difficoltà,
nel momento cruciale della prova, ha saputo essere tenace, coerente, figlio di Dio fino in fondo.
Ringraziamo questo fulgido esempio, imitandolo.
ALBUM FOTO DI GIUSEPPE PUNGITORE
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|