INTERVENTO DELL’ ING. DAVOLI
Non ripeterò le espressioni di saluto alle autorità ed ai cittadini qui presenti, poichè l’hanno già fatto il Sindaco di Francavilla Prof. Anello e quanti mi hanno preceduto.
Voglio invece dire due parole sul come si è giunti a realizzare questo evento di intitolare a San Francesco di Paola il viadotto ferroviario sull’ Angitola . La prima idea di questa intitolazione venne in mente, nella stazione di Paola , il 4 Maggio del 2005 , all’ amico Gianfranco Schiavone , da sempre appassionato organizzatore e promotore della Festa della Gente di Mare, in onore di San Francesco che si svolge a metà luglio in contrada Olivara ed a Pizzo. L’ idea venne subito condivisa con grande entusiasmo da me e dall’ amico Pino Pungitore , che poi si è tanto impegnato a divulgare questa iniziativa tramite Internet , intessendo proficui contatti con i Padri Minimi, in particolare con P. Ivano da Sambiase, e preparando suggestive iconografie di San Francesco nelle varie tappe che si sono affrontate prima di giungere all’odierno significativo traguardo. Io personalmente mi sono impegnato a corredare la richiesta di intitolare il Viadotto al Santo Taumaturgo con argomentazioni attinte dalla storia e dal vasto patrimonio della tradizionale devozione tributata a S. Francesco di Paola dalle genti meridionali in genere ed in particolare , per la presente occasione, dai Ferrovieri (siano essi attivi sui treni e sui traghetti , nelle stazioni o negli uffici ).
Inconsciamente ho attinto ai racconti che fecero a me , ancora bambino tre bravi capistazione , rappresentanti le tre antiche province calabresi : Catanzaro ,Cosenza ,Reggio Calabria . Il primo fu mio padre, Antonio Davoli , capostazione principale superiore di S.Eufemia Lamezia. negli anni “50 ; era devotissimo a San Francesco , anche perchè era nato a Sambiase , sede di un importante convento dei Minimi; fu lui il primo a raccontarmi del miracoloso attraversamento dello stretto di Messina e poi della speciale devozione al Santo dei ferrovieri Calabresi e Siciliani nonchè della tradizione di intitolare a San Francesco una nave della flotta dei traghetti ferroviari in servizio nello Stretto . Mio padre inoltre che aveva assistito impotente a diversi sanguinosi incidenti ferroviari verificatisi sul binario unico della vecchia linea Battipaglia –Reggio Calabria , insieme ad altri suoi colleghi , per migliorare la sicurezza dei viaggi , a lungo sollecitò , dalla base dei ferrovieri , sia l’istallazione dell’ allora moderno sistema elettromeccanico di segnalamento detto “blocco automatico “, sia la realizzazione del doppio binario e della nuova direttissima via Mileto che tra l’altro comportò la costruzione di questo viadotto.
Il secondo ferroviere che ora ricordo rappresenta non solo la provincia di Cosenza ma la città stessa del Santo ; Giuseppe Meo era capostazione superiore di Paola; fu lui che per primo mi accompagnò al Santuario e poi, indicandomi le navi militari e le barche di fronte al litorale , mi parlò degli onori che tributavano al Santo la Marina militare, i pescatori e tutta la gente del mare.
Il terzo ferroviere fu il capostazione superiore di Reggio Calabria centrale, Orazio Benedetto, che mi mostrò l’ affetto a S. Francesco dei Ferrovieri dello Stretto accompagnandomi sui traghetti da Reggio Marittima a Messina e da qui a Villa S. Giovanni . Di fronte a questo imponente viadotto voglio ricordare anche la figura dell’ Onorevole Salvatore Foderaro , che in qualità di Sottosegretario ai trasporti tanto si adoperò perchè venisse realizzata la nuova linea ferroviaria a doppio binario , via Mileto , e quindi questo viadotto .
Sulla base di questi ricordi e testimonianze ho perciò redatto la richiesta di intitolazione del Viadotto a S. Francesco e l’ho sottoposta all’attenzione del Vice Sindaco di Francavilla Angitola ; Antonio Aracri non soltanto l’ ha condivisa , ma si è prodigato perchè l’ iter della pratica fosse agevole e rapido, contattando ed incontrando funzionari del Ministero delle Infrastrutture e dell’ ex-compartimento ferroviario di Reggio Calabria, tecnici e legali, tra cui l’ avv. Antonella Versace. Cosi la richiesta è stata favorevolmente accolta e di ciò siamo particolarmente grati a tutto il mondo delle ferrovie, a partire dall’ Ing. Francesco Teofilo. Noi promotori dell’iniziativa , siamo orgogliosi che i festeggiamenti indetti per ieri 15 e per oggi 16 luglio 2006 siano la prima grande manifestazione del V Centenario della Morte di San Francesco che si svolge subito dopo la solenne apertura tenutasi a Paola il 2 luglio scorso . Prima di concludere questo mio intervento voglio ricordare che nel corso della costruzione di questa infrastruttura ci furono incidenti di lavoro con qualche morto e diversi infortunati . A loro vada il nostro pensiero commosso e perciò invochiamo sui caduti , sugli infortunati e sulle loro famiglie la paterna protezione di San Francesco .
Un grazie speciale all’ Arciprete Don Pasquale Sergi che giustamente ha voluto infondere un taglio più religioso e spirituale ai festeggiamenti; grazie all’ intera famiglia dei Minimi ed in particolare all’uscente Correttore Generale P. Fiorini Morosini e al subentrante, appena eletto , Correttore Generale Padre Marinelli , cui vanno i nostri più fervidi auguri ; grazie all’ Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia e alla Guardia Costiera –Capitaneria di Porto che tanto hanno contribuito al successo della manifestazione ,
Termino con un auspicio forse un po’ azzardato e temerario ; se mai in futuro, qualora la situazione economica dell’ Italia lo consentisse, si dovesse davvero costruire il ponte sullo Stretto di Messina, questo ponte, a mio modesto parere, dovrebbe essere intitolato a San Francesco di Paola, simbolo di unione e di intesa tra Calabria e Sicilia, tra umili e potenti , tra giovani ed anziani, tra umani ed animali , tra creato e Creatore ,
16 LUGLIO 2006
VINCENZO DAVOLI