Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

  

INTERVENTO   DELL’ ING.  DAVOLI 

 

Non ripeterò le espressioni  di saluto alle autorità  ed ai cittadini qui presenti, poichè  l’hanno  già fatto il Sindaco di Francavilla Prof. Anello  e quanti  mi hanno  preceduto.

Voglio  invece dire due parole sul come si è giunti a realizzare questo evento di  intitolare  a San Francesco di Paola il viadotto ferroviario sull’ Angitola . La prima idea di questa intitolazione venne in mente, nella stazione di Paola , il 4 Maggio del 2005  , all’ amico Gianfranco  Schiavone , da sempre  appassionato organizzatore e promotore  della Festa  della Gente di Mare,  in onore di San Francesco   che si svolge a metà luglio in contrada Olivara ed a Pizzo. L’ idea venne subito condivisa  con grande  entusiasmo da me e dall’ amico  Pino Pungitore , che poi si è tanto impegnato  a divulgare questa iniziativa tramite Internet , intessendo  proficui  contatti con i Padri Minimi, in particolare con P. Ivano  da Sambiase, e preparando  suggestive  iconografie  di San Francesco nelle varie  tappe che si sono affrontate prima di giungere all’odierno  significativo traguardo. Io personalmente mi sono impegnato a corredare la  richiesta  di intitolare il Viadotto al Santo  Taumaturgo con argomentazioni attinte dalla storia e dal vasto  patrimonio della tradizionale  devozione tributata  a S. Francesco di Paola dalle genti meridionali in genere ed in particolare , per la presente occasione, dai Ferrovieri (siano essi attivi sui treni e sui traghetti , nelle stazioni  o negli uffici ).

 Inconsciamente ho attinto ai racconti   che fecero a me , ancora bambino tre bravi  capistazione , rappresentanti   le tre antiche province calabresi  : Catanzaro ,Cosenza ,Reggio Calabria . Il primo   fu mio  padre, Antonio  Davoli , capostazione principale superiore   di S.Eufemia Lamezia.  negli anni  “50 ;  era devotissimo  a San Francesco , anche perchè  era nato a Sambiase , sede  di un importante convento   dei Minimi;  fu lui il primo a raccontarmi  del miracoloso attraversamento dello stretto di Messina e poi della speciale devozione al Santo dei ferrovieri  Calabresi e Siciliani nonchè  della  tradizione  di intitolare a San Francesco una nave  della flotta  dei traghetti  ferroviari in servizio nello Stretto . Mio padre inoltre che  aveva assistito impotente a diversi sanguinosi incidenti  ferroviari  verificatisi  sul binario  unico  della vecchia  linea Battipaglia –Reggio  Calabria , insieme ad altri suoi colleghi , per migliorare la sicurezza  dei viaggi  , a lungo sollecitò , dalla base dei ferrovieri , sia l’istallazione  dell’ allora moderno sistema elettromeccanico  di segnalamento  detto “blocco automatico “, sia la realizzazione del doppio binario e della nuova direttissima  via  Mileto  che tra l’altro comportò la costruzione  di questo viadotto.

Il  secondo  ferroviere  che ora  ricordo rappresenta non solo la provincia  di Cosenza  ma la  città stessa del Santo ; Giuseppe Meo era capostazione superiore di Paola;  fu lui che per primo  mi accompagnò al Santuario  e poi,  indicandomi le navi militari e le barche  di fronte al litorale , mi parlò degli  onori  che tributavano  al Santo la Marina militare, i pescatori e tutta la gente del mare.

Il terzo ferroviere fu il  capostazione superiore  di Reggio Calabria  centrale, Orazio Benedetto, che mi mostrò  l’ affetto a S. Francesco  dei Ferrovieri  dello Stretto  accompagnandomi  sui traghetti da Reggio Marittima  a Messina  e da qui  a Villa S. Giovanni . Di fronte a questo imponente viadotto  voglio ricordare   anche la figura dell’ Onorevole  Salvatore Foderaro , che in qualità  di Sottosegretario  ai trasporti  tanto si adoperò  perchè   venisse realizzata  la nuova linea  ferroviaria a doppio binario , via Mileto , e quindi  questo viadotto .

Sulla  base di questi ricordi  e testimonianze ho perciò  redatto la richiesta  di intitolazione  del Viadotto  a S. Francesco e l’ho sottoposta  all’attenzione  del Vice  Sindaco   di Francavilla Angitola ; Antonio Aracri   non soltanto l’ ha  condivisa , ma si è prodigato perchè  l’ iter della pratica  fosse agevole e rapido, contattando ed incontrando  funzionari del Ministero delle Infrastrutture e dell’ ex-compartimento  ferroviario  di Reggio Calabria, tecnici e legali, tra cui  l’ avv.  Antonella Versace.  Cosi la richiesta  è stata  favorevolmente accolta e di ciò  siamo  particolarmente  grati a tutto il mondo delle ferrovie, a partire dall’ Ing.  Francesco Teofilo.  Noi promotori  dell’iniziativa , siamo orgogliosi  che i festeggiamenti  indetti per ieri 15  e per oggi   16 luglio  2006  siano la prima grande manifestazione  del V Centenario  della Morte  di San Francesco  che si svolge  subito dopo  la solenne apertura  tenutasi a Paola  il 2 luglio  scorso . Prima  di concludere  questo mio intervento  voglio  ricordare  che nel  corso  della  costruzione  di questa infrastruttura ci furono  incidenti di lavoro  con qualche morto  e diversi  infortunati . A  loro vada il nostro  pensiero  commosso  e perciò  invochiamo sui  caduti , sugli infortunati  e sulle loro famiglie  la paterna  protezione di San Francesco .

Un grazie speciale  all’ Arciprete Don Pasquale Sergi   che  giustamente ha voluto infondere  un taglio  più religioso  e spirituale  ai festeggiamenti; grazie all’ intera famiglia   dei Minimi  ed in particolare  all’uscente  Correttore  Generale  P. Fiorini  Morosini   e al subentrante, appena eletto , Correttore   Generale  Padre  Marinelli , cui  vanno i nostri  più fervidi auguri ; grazie all’ Amministrazione Provinciale  di Vibo Valentia  e alla Guardia Costiera –Capitaneria di Porto che tanto hanno  contribuito  al successo  della manifestazione ,

Termino  con un auspicio  forse  un po’  azzardato e temerario ;  se  mai in futuro,  qualora la situazione  economica  dell’ Italia  lo consentisse, si dovesse davvero costruire il ponte  sullo Stretto  di Messina, questo ponte,  a mio modesto parere,  dovrebbe  essere intitolato  a San Francesco  di Paola,  simbolo di unione e di intesa  tra Calabria  e Sicilia,  tra umili  e potenti , tra giovani ed anziani,  tra umani ed animali , tra creato e  Creatore ,

 

    16 LUGLIO 2006

VINCENZO DAVOLI

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