CALOROSA L’ACCOGLIENZA DEI FEDE
SICILIANI ALL’ARRIVODELLA STATUA DEL SANTO E DELLA MADONNA PELLEGRINA
Grande festa per SAN FRANCESCO
300 PELLEGRINI DURANTE LA TRAVERSATA DELLO STRETTO
19 LUGLIO 2008
Grande partecipazione alla traversata dello Stretto alla volta di Milazzo organizzata dal Comitato “Festa della Gente di Mare del Sud”, presieduto dall'ing. Vincenzo Davoli ed entusiasticamente animato da Gianfranco Schiavone e da Giuseppe Pungitore. P. Giovanni Cozzolino insieme ai giovani della Consulta G. di P. G.M. da Cosenza ha portato la Reliquia del Cappuccio di San Francesco. In tanti ad accompagnare la reliquia e le statue di San Francesco di Paola e della Madonna Pellegrina. La motonave Magic Panarea era gremita di pellegrini devoti al Santo ed ha registrato il pienone. Autorità civili e militari insieme per solennizzare un momento di forte emozione. Erano presenti : Domenico Napoli, Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Marina; Domenico Malerba Comandante della Locamare di Pizzo; il Sindaco di Francavilla Angitola , Dott. Carmelo Nobile e l’Ass. Francesco Pungitore ; l’ Ass. di Pizzo, Carmelo Vallone. Ha dato lustro ed onore alla traversata il Dott. Emilio Verrengia , Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Catanzaro, presente ufficialmente con il Gonfalone della sua Provincia. In rappresentanza della Comunita montana “Alto Mesima”il Presidente Geom. Stefano Santaguida; il presidente della Pro loco di Nicotera, Avv. Giovanni Bianco, Domenico Muzzì della Protezione Civile, Presenti inoltre anche le varie associazioni di volontariato, anzitutto quella del Sacro Cuore di Gesù di Gerocarne , presieduta da Don Pietro Cutuli, che ha reso possibile la partecipazione al pellegrinaggio marino di una ventina di persone diversamente abili , amorevolmente accompagnate da assistenti volontari; i giovani dell’ Arcipesca FISA – Comitato di Protezione civile Prov. Vibo Valentia.
Per espresso desiderio di Natuzza Evolo il Parroco di Paravati Don Pasquale Barone ha portato la statua della Madonna Pellegrina del Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, che con il titolo di Stella del Mare ha accompagnato il Patrono San Francesco di Paola. Lungo il tragitto via mare i partecipanti hanno intonato inni di lode al Santo e alla Madonna.
Don Pasquale Barone nel portare il messaggio di saluto di Natuzza ha sottolineato i profondi legami tra il Taumaturgo Paolano e la veggente di Paravati che spesso ripete : “San Francesco era un grande devoto della Madonna; San Francesco è amico mio. Io sono un verme di terra, un "minimo” come San Francesco”.. Un cammino spirituale ispirato da un comune denominatore: la fede. Un evento che ha fatto incontrare due realtà ed ha consentito loro di elevarsi insieme nella solennizzazione del Santo che accomuna 1a regione calabra con la sicula.
Sbarcati al porto di Milazzo, la Madonna, San Francesco e i pellegrini sono stati calorosamente accolti dai Milazzesi e dalle tre istituzioni ufficialmente presenti : l’ Amministrazione Comunale ( con il Sindaco Dott. Lorenzo Italiano e il Vice sindaco Dott. Francesco Cusumano), la Capitaneria di Porto locale ( con il Capitano di Fregata Massimo Tomei e il Comandante Scalzo), l’ Associazione “Stella Maris” , il cui presidente Giuseppe Doddo si è particolarmente prodigato nell’ organizzare l’accoglienza , la processione e la visita a Milazzo . Nei luminosi locali della Stazione Marittima di recente inaugurata c’è stato uno scambio di crest tra le autorità presenti.
A1 Convento, l’ unico in Sicilia ad essere stato costruito direttamente da San Francesco, e gremito dalla folla di fedeli, si è celebrata una messa solenne. Il connubio spirituale con le autorità militari e, nello specifico, con le Capitanerie di Porto, rispettivamente guidate da Domenico Napoli e Massimo Tomei, ha dato luogo ad uno straordinario pellegrinaggio ed il Santuario ne è stato testimone eloquente. La solenne celebrazione eucaristica è stata officiata dal P. Minimo Francesco Carmelita, rettore del Santuario di Milazzo, coadiuvato da tutti i sacerdoti presenti. Nella sua omelia P. Giovanni Cozzolino ha detto tra l’altro: “Il grande Santo, figlio della terra Calabra , è l'orgoglio ed il vanto della sua gente e la vostra presenza lo dimostra. Noi lo abbiamo portato ed esaltato come Patrono della gente di mare; la vostra città nutre una grande devozione al Santo il cui miracoloso passaggio con il suo mantello è noto in ogni luogo”. A sua volta il Sindaco di Milazzo Lorenzo Italiano accennando alla costruzione del ponte dello stretto di Messina, ha esaltato San Francesco, che ne “è stato il .primo architetto poichè già aveva creato il primo ponte virtuale che collega la Sicilia alla Calabria. Oggi - ha proseguito il primo cittadino siciliano - abbiamo accolto i nostri amici calabresi e si sono creati i presupposti per il ponte; ponte già esistente per noi poichè c'è già un filo ideale che ci unisce». La festa della gente di mare, iniziata 15 anni fa, per volontà di Gianfranco Schiavone, nelle ultime edizioni si è indirizzata anche alle persone diversamente abili (in particolare i disabili dell'Associazione Sacro Cuore di Gesù di Dasà e Gerocarne; e Daniele Fruci di Contrada Olivara); che pur soffrendo hanno voluto essere presenti alla traversata , sobbarcandosi una grande fatica. Alla fine della Messa l’ amico Vincenzo Panarello di Francavilla ha donato ai Padri Minimi di Milazzo un bellissimo modello di veliero da lui realizzato appositamente. Infine il Vice sindaco Dott. Cusumano , sull’onda dell’ entusiasmo, ha palesato un suo sogno per l’ anno venturo, “ vedere una flotta di navi cariche di pellegrini per accompagnare ancora una volta il Santo”.
Nella tarda serata di sabato, rientrati da Milazzo , la Madonna Pellegrina, la statua e la reliquia di San Francesco, portate da P. Giovanni Cozzolino insieme ai giovani della Consulta, scortate dalla Polizia Provinciale e dalla Guardia Costiera di Pizzo con il Comandante Domenico Malerba, sono state accolte in un’ atmosfera carica di emozione dai fedeli di Francavilla riuniti in Piazza Solari, quindi portate in processione , guidata dal Parroco Don Pasquale Sergi sino alla chiesa di San Foca Martire , a cui hanno preso parte il Sindaco Dott. Carmelo Nobile e l’Amministrazione Comunale.
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MESSA SOLENNE A FRANCAVILLA –
PROCESSIONE A MARE DALLA MARINA DI PIZZO A COLAMAIO 2
20 LUGLIO 2008
Le manifestazioni sono riprese domenica mattina a Francavilla Angitola, presso la chiesa di S. Foca Martire, alle ore 11, con la Messa solenne, officiata dall'Arciprete Don Pasquale Sergi, affiancato e da P. Giovanni Cozzolino, che ha tenuto l'omelia. Erano presenti il Capitano di Fregata (CP) Domenico Napoli, comandante di Vibo Marina, il il 1° Maresciallo NP Domenico Malerba, Capo della Guardia Costiera di Pizzo; per il Comune di Francavilla, il Sindaco dott. Carmelo Nobile, il Vice sindaco Antonella Bartucca e l’ Ass. Francesco Pungitore. Era presente anche il presidente della Pro loco di Nicotera, Avv. Giovanni Bianco. La funzione in chiesa si è conclusa con il bacio della reliquia.
Alle ore 16, a Pizzo, nella chiesa di S. Rocco e S. Francesco di Paola, alla presenza del Parroco, il Padre Minimo Domenico Crupi, diversi fedeli napitini insieme all'ass. Vallone, delegato per l'occasione dal Sindaco di Pizzo Fernando Nicotra , e alcuni membri dell'Associazione Marinai d'Italia del Centro italiano Protezione Civile Arcipesca-Fisa di Vibo Valentia , qui convenuti con la loro bandiera, guidati dal presidente Franco Di Leo, hanno reso omaggio alle statue di S. Francesco e della Madonna Pellegrina di Paravati. Il festoso corteo motorizzato è quindi sceso alla Marina di Pizzo, dove le due statue e le reliquie sono salite, secondo l'ormai consolidata tradizione, a bordo di barconi della ditta Procopio. Si è poi avviata la pittoresca processione a mare con decine di barche a motore, gommoni, motoscafi, nonché la motovedetta d'altura 289 della Guardia Costiera, che facevano scorta d'onore. La processione si è prima diretta verso sud per un saluto all'Ufficio Locale della Guardia Costiera di Pizzo, poi ha fatto rotta in direzione nord verso il lido Colamaio 2. Una gran moltitudine di gente, insieme alla banda musicale Diapason di Filadelfia, ha affollato la spiaggia del lido Pescespada a Colamaio 2, per accogliere S. Francesco, la Madonna Pellegrina e le reliquie trasportate nella processione sul mare. Dopo il lancio di una corona d'alloro, Gianfranco Schiavone ha declamato la "Preghiera del Marinaio", ricordando che il 27 maggio 1943 il Pontefice Pio XII proclamò S. Francesco di Paola "Patrono della Gente di mare".
La Festa della Gente di mare si è conclusa nel lido Colamaio 2 con la benedizione impartita da P. Cozzolino. Il Sindaco di Francavilla e il Comitato organizzatore hanno consegnato dei crest alle persone che più si sono impegnate nella realizzazione della festa.
Sicuramente 1'evento ha ottenuto una risposta positiva, segno evidente che la sinergia delle forze che hanno patrocinato lo stesso ha ottenuto benefici effetti. L'intuizione felice del momento unitario è dovuta a1 comandante Napoli che ha svolto una funzione di collante, sempre coadiuvato dal Comandante Malerba nel varare queste iniziative. Giustamente soddisfatti i Comandanti Napoli e Malerba, la cui presenza ha dato all'evento un’ impronta speciale.
Si ringraziano gli Enti e le Associazioni che con il loro patrocinio hanno reso possibile l’ effettuazione della festa : la Provincia di Vibo Valentia, la Capitaneria di Porto di Vibo Marina, la Consulta Generale di Pastorale Giovanile Minima, i Comuni di Francavilla Angitola, di Pizzo, di Nicotera, le città di Milazzo e di Fuscaldo, la Parrocchia di San Foca Martire di Francavilla Angitola, , la Comunità montana, "Alto Mesima", l'Associazione Stella Maris di Milazzo, le Pro loco di Nicotera e di Pizzo, il Centro italiano Protezione Civile Arcipesca-Fisa di Vibo Valentia..
Vincenzo Davoli e Pino Pungitore
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Processioni nto mari
Oh Madonnuzza mia quantu si bella supra sta barca chi cavarca 1 'unda davanti san Pranciscu
anzem' a ttia di grandi marinaru t'apri a via.
La genti chi si trova nta la spiaggia saza all 'impedi e fuji versu u mari pemmu si gusta stu grandi passaggiu chi tu volisti cu stu gemellaggiu.
Io sugnu nta na barca arredu a vui e non vi perdu mancu pe n 'istanti lu san Pranciscu pari ca si prejia e voli pemmu joca ammucciatejia.
Avanti sindi fuji e a ttia ti dassa arredu di li varchi, ma cu mmia, ma poi non sacciu comu
pari n 'incantu tu ricumpari e si dinovu accantu.
Tu San Pranciscu non li scordari mai ca si l'amicu di mamma Natuzza e cu stu gemellagiu
ija assai spera ca mu portamu avanti sti cenaculi ì preghiera.
Mamma Natuzza é ormai malata e stanca e suffri ancora pe stu mundu nfami adduvi c'è guerra
pe sordi e pe poteri e tutti ndi scordammu di preghieri.
Oh San Pranciscu e Madonnuzza bella guardatindilla sta santa viventi chi suffri tantu pe lì nostri peccati mamma Natuzza Santa i Paravati.
DI TONINO BARTUCCA
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Interessante dibattito sull'arrivo del tauMATURGO NELLA CITTADINA TIRRENICA
Una festa per il maRE E LA GENTE
La ricorrenza coincisa con l'arrivo delle RELIQUIE DI SAN FRANCESCO
18 LUGLIO 2008
NICOTERA - Tra forti emozioni e commozione generale, si è svolta alla presenza di autorità civili, militari e religiose la "Festa della gente del mare del sud" che è coincisa con l'arrivo in città delle Sacre reliquie di San Francesco di Paola. La manifestazione promossa ed organizzata brillantemente dalla Pro loco cittadina, guidata dall'infaticabile Giovanni Bianco, ha registrato la sinergia di molte forze tra cui spicca l'amministrazione comunale ed in particolare l'assessore alla cultura Maria Teresa Mercuri, la Concattedrale e la Chiesa di San Francesco. Le Reliquie del taumaturgo paolano sono state accolte a Largo Duomo dal vescovo Mons.Luigi Renzo, dal parroco della città Don Francesco Vardè, dal rettore della chiesa di San Francesco Don Sisto De Leo, dalle autorità civili ma soprattutto da tanta gente. D'altronde già in passato in occasione dei festeggiamenti per il cinquecentesimo anniversario della morte del Glorioso Patriarca San Francesco di Paola, avevamo più volte sottolineato come la devozione dei nicoteresi verso questo Santo, fosse d'antica data. Secondo una mai sopita tradizione pare che il Santo fosse stato in Città e che in quell'occasione avesse scelto il luogo per la costruzione di un convento per il suo nascente Ordine. Non si hanno, in merito, dati storici certi e precisi per testimoniare la veridicità del fatto, ma non si hanno neppure elementi validi per negarlo.
La sua venuta a Nicotera, è inquadrata al tempo del suo passaggio per la Sicilia, nel contesto dell'ubicazione della Città che la rendeva molto vicina all'isola. E su questi aspetti, nonché sul valore del Santo paolano, gli illustri relatori si sono soffermati nel corso di un convegno svoltosi, presso lo spiazzo antistante il convento francescano, dove la reliquia è stata portata in processione dopo la celebrazione dei solenni vespri . Il convegno ha registrato gli interventi del Sindaco Salvatore Reggio; del rettore della chiesa di San Francesco Don Sisto DeLeo; del comandante della capitaneria di Porto Domenico Napoli; dell'assessore Comunale Maria Teresa Mercuri, del presidente del Comitato Festa della gente di Mare, Vincenzo Davoli; del direttore dell' ufficio tecnico diocesano Natale Pagano; del delegato del Cgpgm, Padre Giovanni Cozzolino; della segretaria generale del Cgpgm, Concetta Cerra, del giornalista Antonio Ricottili e dei vescovo Mons. Luigi Renzo.
Per i relatori parlare di San Francesco, è come discutere su una persona cara, tuttora vivente, cui si rivolge nei momenti buoni e cattivi della vita , soprattutto per la gente di mare su cui regna la sua ala protettrice. Gigante della Santità, nonchè uomo che ha squarciato le tenebre, dotato di grandi capacità di ascolto, di dialogo e di mediazione, così è stato dipinto dai relatori. Per il sindaco Reggio il santo paolano rappresenta un esempio di santità verso cui tutti i giovani dovrebbero tendere le proprie aspirazioni, alla ricerca dei veri valori e non dei falsi miti su cui si regge l'odierna società del benessere. L'orizzonte della relazione si allarga col ricostruire la cronistoria legata allo sviluppo del francescanismo della città ed in particolare la storia della chiesa di San Francesco di Paola. Il direttore dell'ufficio tecnico diocesano Pagano. afferma che in tutti i secoli è un fiorire ininterrotto di attività e un susseguirsi continuo di personalità anche perché, nel periodo normanno, la città diviene sede estiva della corte comitale normanna e di quell'angioina al tempo della guerra del Vespro. Qui, quindi, il cattolicesimo vi gioca sempre un ruolo determinante tanto che il monachesimo vi attecchisce in epoca remotissima. II francescanesimo vi arriva fin dal 1308 col compito, conferito da papa Clemente V, di latinizzare la contea, allora di rito greco. Ma qual è l'origine di questo culto ? Come questo diviene pietà popolare? Quando il francescanesimo dei Minimi sì divulgò e prese il sopravvento in questa Città? Sono questi gli interrogativi ai quali i relatori ed in particolare il direttore dell'ufficio tecnico diocesano Pagano hanno cercato di dare una spiegazione alla luce e nel contesto della numerosa documentazione manoscritta esistente nell'Archivio Storico Vescovile. Non si sa con documentazione certa quando i Padri Minimi pervennero a Nicotera anche perchè l’archivio dell’ antico convento subì varie peripezie , con spoliazione e dispersione del prezioso materiale manoscritto e bibliografico. Per Pagano la costruzione del convento, alla luce dei documenti degli storici locali, inizia nel 1593. Secondo Padre Cozzolino la presunta data dell'arrivo dei Padri Minimi a Nicotera è il 1601 mentre altra data storicamente certa è quella del 1480 quando il Santo attraversò lo Stretto presumibilmente per sfuggire alle insistenze del re di Francia.
Nel Sinodo diocesano del 7 ottobre 1687 Mons. Francesco Aricò colpito da questa genuina, popolare fede, vi istituisce la festa di San Francesco di Paola.
È nel XVIII secolo che il convento nicoterese ascende a grande considerazione e splendore da parte dell'Ordine, tanto da divenire sede, e centro di educandato e di noviziato. L'importanza raggiunta dal convento nicoterese nel vasto comprensorio e nella stessa Città, impone all'Ordine dei Minimi, l'invio di elementi validi e qualificati, la cui sapienza, dottrina e santità di vita valicano gli angusti confini della Città e fanno di questo convento un centro di cultura e di interesse spirituale di grande prestigio. Il terremoto del 1783 arreca danni di una certa entità all’ intero complesso monastico. I frati si trasferiscono in una grande e comoda baracca appositamente costruita, a due piani, e li rimangono ad abitare fino a1 1809, anno della soppressione del monastero stesso. I locali, abbandonati all'incuria degli uomini e agli agenti atmosferici, vanno sempre più rovinando e diventano, in breve tempo, cave per l'estrazione delle pietre per la costruzione di nuove case. Pagano afferma inoltre che il culto e la devozione verso il Santo Paolano però non scemano. La chiesa ripristinata diviene cimitero cittadino fino a quando sul finire del XIX secolo un benemerito cittadino nicoterese, Francesco Scardamaglia, ottiene dal vescovo Mons. Gallucci, l'incarico di passare alla ricostruzione della chiesa ormai cadente.
Ed il convento rinasce come per incanto e nel 1950 vi ospita i Padri Cappuccini; grazie all'opera attiva e fattiva di un umile frate di questua, il convento viene ancora ingrandito, Oggi a Nicotera i Padri Minimi non ci sono più; anche i Padri Cappuccini, giuridicamente, hanno abbandonato questo convento, il culto e la devozione verso S. Francesco, però, mantengono inalterati il loro fascino ed interesse tanto da giustificare l'attenzione e la devozione della comunità fortemente attenta ai lavori di restauro della chiesa francescana.
Di altro taglio prospettico l'intervento di Mons. Renzo che ha auspicato una riscoperta della figura del Santo che vada al di là dell'aspetto miracolistico o quello prettamente legato alla penitenza o alle reliquie. Una riscoperta del profondo messaggio d'amore ma anche e soprattutto del suo messaggio sociale lo ha spinto sempre dalla parte dei più deboli e bisognosi. Un uomo di pace,lo ha definito il vescovo Renzo che non si è fatto nemmeno piegare dalle continue insistenze dei re di Francia. Qualità e doti umane che unitamente alla sua particolare attenzione verso la Gente di Mare hanno spinto Papa Pio XII a nominarlo Patrono della Gente di Mare
IL QUOTIDIANO” Domenica 20 luglio 2008 di ANNA MARIA TEDESCO