Omelia
Per descrivere la missione degli apostoli. Marco usa le medesime parole con cui ha descritto la missione di Gesù: predicavano la conversione, guarivano i malati e scacciavano i demoni. Gli ordini che Gesù dà ai suoi inviati riguardano, anzitutto, la povertà e la rinuncia. Senza alcun aiuto umano, i discepoli hanno come appoggio solo la fede in colui che li manda.
Queste parole condannano il trionfalismo e la ricchezza e impongono la povertà e la discrezione.
L'apostolo non deve usare i mezzi del mondo (denaro, potere e forza) per conquistare l'adesione dei suoi ascoltatori.
Il vero apostolo non compra nessuno e non si lascia comprare da nessuno,anche se, forse, sarà venduto a poco prezzo come il suo Maestro.
La povertà è una condizione indispensabile per la missione. Questa povertà è fede, libertà e leggerezza. Un discepolo appesantito dai bagagli diventa sedentario, conservatore, incapace di cogliere la novità di Dio, abilissimo nel trovare mille ragioni di comodo. La povertà è fede concreta di chi non confida in se stesso e nei propri mezzi,ma nell'assistenza e nella provvidenza di chi l'ha mandato.
Tutto questo, san Francesco da Paola, che oggi, noi comunità di Francavilla e di Pizzo festeggiamo, l'ha ben compreso, vissuto e fatto vivere dall'Ordine dei Minimi, da lui voluto e fondato.
Più che ciò che dobbiamo dire, Gesù c'insegna ciò che dobbiamo essere. Ciò che siamo grida più forte di ciò che diciamo.
Finché non siamo poveri, ogni cosa che diamo o che diciamo non è dono, ma solo eser cizio di potere sugli altri. Povertà, piccolezza e impotenza sono i mezzi che Dio sceglie per vincere: " Dio ha scelto cíò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti”.
Questa lezione l’ aveva imparata bene l'apostolo Pietro, quando compì il primo miracolo. Egli disse allo storpio:"Non possiedo né oro né argento, ma quello che ho te lo dò:
nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammína". Gesù invia i suoi in povertà, come il Padre aveva mandato lui in povertà.
San Francesco, seguendo il suo esempio, invia i suoi confratelli, che definisce “minimi” a predicare ed agire in povertà. Le sue Virtù predilette: Preghiera, Umiltà, Ubbidienza, Penítenza, Castítà Carità. Che coincidenza, oggi, parlare di San Francesco, commentando le parole che Gesù ha raccomandato ai suoi discepoli, immediatamente prima di inviarli in missione. Gesù parla anche della possibilità che i discepoli non siano accolti e ascoltati.
E' una sofferenza che il discepolo deve affrontare, senza perdersi d'animo. A lui è stato affidato un compito, non garantito il successo.
Per concludere: il privilegio di avere oggi con noi e per noi una reliquia di san Francesco ci riempie il cuore di grande gioia e di profonda emozione. e nel contempo ci è di stimolo, per meglio vivere gli insegnamenti del Cristo.
Siamo orgogliosi di avere un così grande santo, calabrese come noi. La sua semplicità, la sua umiltà, la sua carità l'hanno fatto diventare un "grande".
OFFERTA DEL VELIERO
Come ben sapete, ha ora inizio l'Offertorio. Ebbene, non c'è momento migliore di questo,perché il nostro amico e parrocchiano Vincenzo Pallaria,faccia dono al Convento di San Francesco, della vicina Pizzo, di un magnifico veliero. Lo ha fatto a mano: con grande abilità, somma pazienza e tanto amore.
Lo ha fatto, pezzo per pezzo, per offrirlo a San Francesco di Paola, santo verso cui Vincenzo e consorte nutrono una particolare devozione. A San Francesco è stata rifiutata una barca, perché attraversasse lo stretto di Messina, Vincenzo offrirà il suo veliero che, senza alcun'ombra di dubbio possiamo intitolare: "Veliero San Francesco". Ora, prima di offrirlo al rappresentante della Parrocchia dei Minimi, delegato dal suo parroco, Vincenzo, volentieri, ci dirà due parole.
A nome di tutta la Comunità parrocchiale, ringrazio dal più profondo del cuore, tutti coloro che ci hanno dato l'opportunità di avere oggi tra noi una "presenza del
tutto particolare" di San Francesco di Paola, diventato santo del mondo, per il suo amore a Dio e al prossimo. Mi congratulo con le Amministrazioni comunali di Francavilla e di Pizzo, con l'Amministrazione provinciale di Vibo, Gianfranco Schiavone, solerte organizzatore, i nostri amici del sito francavillese e quanti altri si sono prodigati, perché i festeggiamenti in onore di San Francesco, si svolgessero nel modo migliore possibile, e quest'anno, com'è giusto, anche in Parrocchia. Ad maiora
IL PARROCO
Francavllla, 16-07-06 DON PASQUALE SERGI