Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

 

550° ANNIVERSARIO DEL PRODIGIOSO ATTRAVERSAMENTO

DELLO STRETTO DI MESSINA (1464-2014)

   Domenica 6 luglio si sono concluse le celebrazioni commemorative del 550° anniversario del prodigioso attraversamento dello Stretto compiuto da San Francesco di Paola, in un giorno che un’antica tradizione individua nel 4 aprile 1464. Le manifestazioni, iniziate a Catona, sulla sponda calabrese dello Stretto, da dove il Santo “salpò”, si sono festosamente concluse a Messina. Nel primo pomeriggio di domenica la grande statua del Santo, custodita nel Santuario di Catona, è stata imbarcata su di un barcone da pesca. Quindi il corteo di barche ed altri natanti, spiritualmente guidato da p. Giovanni COZZOLINO OM e scortato da uomini e mezzi della Guardia Costiera, si è diretto verso il porto di Villa San Giovanni per unirsi alla nave traghetto Archimede, messa a disposizione dalla Soc. di navigazione ‘Caronte’. Grazie all’opportunità offerta dalla Soc.’Caronte’ molti calabresi, provenienti da diversi luoghi della regione, prima hanno assistito, stando a bordo del traghetto, alla suggestiva rievocazione del prodigioso evento sulle acque dello Stretto, poi, una volta sbarcati a terra, hanno partecipato alle festose cerimonie religiose celebrate a Messina. Per prima è salita a bordo dell’Archimede la piccola statua del Santo (della Guardia Costiera di Pizzo) montata sulla  “Barchetta di Benincasa” , così chiamata perché venne donata dalla Confraternita di Benincasa, frazione di Vietri sul Mare (Salerno). La suddetta statua è stata portata a Villa S.G. e Messina da una delegazione di Francavilla Angitola/Pizzo, a cui s’è unito il dott. Giovanni BIANCO di Nicotera/Lamezia Terme. A bordo dell’Archimede si notavano in particolare: un folto gruppo di Paolani, venuti con lo stendardo del Terzo Ordine; altri della provincia di Cosenza e di Casabona (KR); Ufficiali, sottufficiali e graduati della Guardia Costiera e della Marina Militare, guidati dal catonese Ammiraglio Francesco CIPRIOTI, insieme a tanti devoti reggini di paesi e città dello Stretto;  G. NIRTA, Priore di Pizzo, insieme a Don Giuseppe GAGLIANO, siciliano di nascita e calabrese per attività pastorale, in quanto Parroco di Triparni (VV).

   Arrivati al molo messinese della ‘Caronte’, i fedeli calabresi, sbarcati dall’Archimede, subito si sono spostati sull’adiacente spiaggia per accogliere, fraternamente uniti a migliaia di siciliani, San Francesco proveniente da Catona. L’accoglienza al “Patrono Principale in perpetuo della Regione Sicilia” (tale fu proclamato da Papa Clemente XII il 15 luglio 1739) è stata ineffabilmente affettuosa, commovente e festosa. È curioso rilevare che la proclamazione a Patrono della Sicilia è avvenuta 275 anni dopo il prodigioso passaggio dello Stretto (1464-1739); quindi, dopo altri 275 anni (1739-2014) quest’estate si è commemorato solennemente l’arrivo del Taumaturgo a Messina. 

   Fortunato MARINO, Priore e Governatore della confraternita messinese intitolata al Santo di Paola, a nome della città dello Stretto e della Sicilia, ha rivolto alle migliaia di fedeli astanti sulla spiaggia e sul lungomare un affettuoso e vibrante discorso di calorosa accoglienza. Dando lettura di uno speciale messaggio inviato da Mons. SORICELLI, arcivescovo di Amalfi, il Priore ha elogiato  i devoti a San Francesco di fuori Sicilia, sia quelli presenti di persona (i calabresi), sia quelli di Campania, fisicamente lontani, ma vicini spiritualmente. Poi ha preso la parola Antonino SAMIANI, Comandante della Capitaneria di Porto di Messina, esaltando San Francesco di Paola come celeste Patrono della Gente di Mare. Quindi si è avviata la processione lungo le strade della V Circoscrizione “Antonello da Messina” dove  c’è la Parrocchia Santa Maria dell’Arco, presso il punto in cui San Francesco approdò. Al gruppo di Francavilla Angitola è stato concesso l’onore di avere il primo posto del lungo corteo; il corteo si apriva con la statuina del Santo sulla “Barchetta di Benincasa” e si chiudeva con la grande statua proveniente da Catona. Spiccavano nella processione gli stendardi e le uniformi di gala indossate da uomini e donne, fedeli e terziari, di Confraternite e T.O.M. (Terzo Ordine Minimo) provenienti da tutta la Sicilia: San Giuseppe Jato, Castellana Sicula, Trapani, Valguarnera Caropepe, Palermo, Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Messina; insieme a loro, gli stendardi e i terziari calabresi di Catona, Casabona e Paola.

   Era presente alla processione e alla Messa solenne il  Sindaco di Messina, Renato ACCORINTI; Vincenzo DAVOLI, Gianfranco  SCHIAVONE e il dott. G. Bianco  l’hanno salutato e ossequiato non solo  come primo cittadino messinese, ma anche come degno e autorevole rappresentante della speciale amicizia che da secoli intercorre tra calabresi e siciliani, per di più esaltata dalla circostanza che   il Sindaco Accorinti vanta chiare origini calabresi, essendo il suo nonno paterno nativo di Tropea.

   Considerata la speciale devozione dei Messinesi al Santo di Paola, e prevedendosi una grande affluenza di Siciliani e Calabresi, la Santa Messa non è stata celebrata  all’interno della chiesa di Santa Maria dell’Arco, bensì all’aperto nell’ampia piazza Castronovo. La manifestazione religiosa è stata accuratamente predisposta dai rettori della Parrocchia, Mons. Letterio GULLETTA e Padre Gaetano CLEMENTE.     Sul palco allestito in piazza Castronovo la solenne Messa cantata è stata officiata dall’arcivescovo Metropolita di Messina – Lipari – Santa Lucia del Mela, Mons. Calogero LA PIANA, accompagnato da diversi sacerdoti, tra cui p. Giovanni Cozzolino, ora attivo a Catona e Delegato generale della Consulta di Pastorale Giovanile Minima.

   Conclusa la sacra funzione, i pellegrini venuti dalla Calabria, con le due statue di San Francesco  (la grande custodita a Catona, la piccola nella Guardia Costiera di Pizzo), si sono imbarcati sulla nave Archimede per tornare a Villa S. Giovanni e poi rientrare ciascuno alla propria sede.

                                                                                   Vincenzo  Davoli

                                                          

Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com