22ª FESTA DELLA GENTE DI MARE – SABATO 18 LUGLIO 2015
VIBO VALENTIA MARINA - GIOIA TAURO - MESSINA
SOLENNE ANTEPRIMA DEL 150° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL CORPO
DELLE CAPITANERIE DI PORTO – 20 LUGLIO 1865
Sabato 18 luglio 2015 tra Calabria e Sicilia sono iniziate le cerimonie del 150° anniversario della fondazione del Corpo delle Capitanerie di Porto (1865-2015) con una giornata della 22ª Festa della Gente di Mare in onore di San Francesco di Paola, che ha intensamente coinvolto in Calabria le Capitanerie di Vibo Marina e Gioia Tauro, e in Sicilia la VI Squadriglia Guardia Costiera di Messina. Per celebrare in maniera solenne il predetto anniversario, la Capitaneria di Porto di Vibo Marina, nello spirito di fraterna collaborazione e di autorevole patrocinio da sempre accordato alla Festa della Gente di Mare, ha messo a disposizione un proprio natante, ossia la motovedetta CP 265 per effettuare una suggestiva traversata del tratto di mare da Gioia Tauro a Messina recando a bordo l’artistico emblema itinerante della Festa, raffigurante la sacra effigie di San Francesco di Paola, che doveva essere affidato dal Comandante di Gioia Tauro (che l’aveva custodito nell’anno 2014-15) al Capitano di Vascello Paolo ZUMBO, Comandante della VI Squadriglia Guardia Costiera per tenerlo nella base di Messina fino al luglio 2016.
La motovedetta CP 265 aveva per pilota l’esperto 1° Maresciallo Luogotenente Salvatore MONACO e contava su cinque membri d’equipaggio, che si sono prodigati a lenire i disagi che i viaggiatori avrebbero potuto soffrire a causa della torrida giornata estiva. Nell’elencare i loro nominativi ribadiamo il doveroso ringraziamento dei viaggiatori, anzitutto al Luogotenente S. Monaco, e quindi a Giuseppe LEO, ad Alberto SCALZO, a Damiano LIBRANDI, a Luca De LIO, a Diego CALICCHIO. A Vibo Marina sono saliti a bordo della motovedetta, insieme a Yuri KUKU, il valente artista ucraino creatore dell’emblema itinerante, tre gruppi di persone provenienti rispettivamente da Francavilla Angitola, da Catona (RC) e da Capistrano (VV). Di Francavilla erano presenti: il Comitato organizzatore della Festa con l’ing. Vincenzo DAVOLI, Gianfranco SCHIAVONE, Giuseppe PUNGITORE insieme alla moglie Concetta CILIBERTI; il consigliere comunale, avv. Giuseppe PIZZONIA; le sorelle Maria e Marta FIUMARA, con Natale GIAMPÀ; il gruppo francavillese ha portato la statua mobile di San Francesco issata sulla “Barchetta di Benincasa” donata nel 2007 dagli amici di Vietri sul Mare (SA). Da Catona di Reggio Calabria partecipavano tre giovani del gruppo G.S.F. guidati dal solerte P. Giovanni COZZOLINO, il Padre Minimo che è stato Assistente spirituale in tante edizioni della Festa della Gente di Mare; per la manifestazione di quest’anno P. Cozzolino ha recato la reliquia della “Trota Antonella” custodita nel convento dei Minimi a Paterno Calabro. Da Capistrano, Comune assai devoto al Taumaturgo tanto da avere la banda musicale intitolata a San Francesco di Paola, sono intervenuti il Sindaco dottor Roberto CAPUTO e la giovane figlia.
Nel tragitto da Vibo Marina a Gioia Tauro la CP 265 è stata accompagnata come scorta d’onore da un motoscafo della Guardia di Finanza. Dopo circa due ore di navigazione lungo la Costa degli Dei, ammirando i meravigliosi scorci panoramici di Tropea, Capo Vaticano e Nicotera, la motovedetta è giunta al porto di Gioia Tauro. Qui la comitiva dei devoti al Santo e l’equipaggio della motovedetta sono stati calorosamente accolti dal Commissario dell’Autorità portuale, Capitano di Fregata Davide BARBAGIOVANNI MINCIULLO, Comandante la locale Capitaneria di Porto. Dopodiché in un ampio salone, opportunamente rinfrescato dall’impianto d’aria condizionata, la comitiva ha brevemente sostato per una semplice, frugale colazione a sacco. Significativa la denominazione del confortevole salone: “20 Luglio 1865”, ossia la data di fondazione del Corpo delle Capitanerie di Porto. Quindi, unendosi alla comitiva proveniente da Vibo Marina, una scelta rappresentanza della Capitaneria di Gioia Tauro, recante l’emblema itinerante di San Francesco, è salita a bordo della motovedetta CP 265 per salpare alla volta di Messina. Il Comandante di Gioia Tauro, D. Barbagiovanni, era accompagnato dal S.T.V. Giancarlo CASTELLANA, Capo servizio a Gioia T., dal Maresciallo (NP) Giuseppe FIORENZA, Delemare di Palmi, dal Maresciallo II classe (NP) Vito MANCARI, nostro compaesano di Francavilla Angitola, e dall’attivo Giuseppe MAGAZZÙ, presidente la sezione di Gioia Tauro dell’Associazione Marinai A.N.M.I..
La motovedetta CP 265 è arrivata in perfetto orario a Messina nella base della VI Squadriglia ai piedi del plurisecolare forte San Salvatore. Sulla banchina portuale tra le bianche divise degli ufficiali e degli uomini della Guardia Costiera si distingueva la veste talare scura del Cappellano C. V. Don Andrea Di PAOLA, rettore della Cappella di Santa Barbara, e annoverato come Parroco, non già dell’Arcidiocesi di Messina, bensì dell’Ordinariato militare italiano, attualmente guidato dall’arcivescovo calabrese Mons. Santo MARCIANÒ. Gli ufficiali della VI Squadriglia, preceduti dal loro Com.te C.V. Paolo Zumbo, hanno accolto solennemente gli ospiti e le sacre icone da loro portate: emblema itinerante, reliquia della “Trota Antonella” e statua portatile di San Francesco. Il corteo ha fatto ingresso nell’ampio monumentale salone situato giusto al di sotto della famosa colonna della Madonna della Lettera, Patrona di Messina, che accoglie quanti arrivano dal continente in Sicilia con la benedizione mariana “Vos et ipsam civitatem benedicimus” che vuol dire “Benediciamo voi (che sbarcate) e la stessa città (di Messina)”. Dopo i rituali, ma calorosi saluti di benvenuto formulati dal Com.te P. Zumbo, l’ing. Davoli ha presentato l’emblema di San Francesco ed il suo autore, l’artista Yuri Kuku, ed ha brevemente ricordato le varie tappe dell’itinerario percorso di anno in anno dalla sacra artistica effigie: partendo da Nicotera (2008), sostando l’anno successivo a Tropea, nel 2010 a Filadelfia (VV) e nel 2011 a Catona/Reggio Calabria, nel 2012 a Pizzo, nel 2013 nella Capitaneria di Porto di Vibo Marina, nel 2014 nella Capitaneria di Gioia Tauro ed ora finalmente nel 2015 arrivando a Messina, giusto alla vigilia del fausto 150° anniversario di fondazione del Corpo nazionale delle Capitanerie di Porto (20-07-1865). Padre Giovanni Cozzolino ha sottolineato l’alto valore religioso, spirituale e civile della cerimonia di passaggio dell’emblema di S, Francesco, simbolo e segno anche della plurisecolare relazione fraterna sviluppata tra le due sponde dello Stretto e tra Calabria e Sicilia grazie alla comune profonda devozione al Taumaturgo di Paola. Quindi il Com.te Barbagiovanni, siciliano d’origine ed attualmente in servizio in Calabria si è compiaciuto di consegnare premurosamente il sacro emblema di San Francesco nelle mani del Com.te Paolo Zumbo, perché lo custodisca nei prossimi dodici mesi nella prestigiosa sede della VI Squadriglia Guardia Costiera. Il Cappellano Don Andrea Di Paola ha benedetto la sacra effigie itinerante, impegnandosi a darle una dignitosa collocazione nella Cappella di Santa Barbara, per consentire di poterla visitare, ammirare e renderle omaggio non solo agli uomini della Guardia Costiera, ma a tutti quelli che frequentano la base navale di Messina e si riconoscono membri della variegata famiglia della “Gente di Mare”, prescindendo dal Corpo, dall’Arma, dall’Ente, dall’Associazione di appartenenza. Carmen Marcianò, presidente del Gruppo Consulta giovanile minima di Catona, ha recitato una preghiera impetrando l’aiuto celeste, e in particolare quello del Patrono San Francesco di Paola, in favore di tutta la gente di mare. I due sacerdoti hanno poi benedetto una corona d’alloro da lanciare nelle acque antistanti la base navale di Messina in onore dei Caduti del mare. Ha concluso Gianfranco Schiavone che, con voce vibrante, ha pronunciato le commoventi parole della Preghiera del Marinaio. Terminata la parte ufficiale, il Comando della VI Squadriglia ha offerto un simpatico, informale rinfresco, inframmezzato da amabili conversazioni con Ufficiali e vari collaboratori che il Com.te Zumbo si premurava di presentare agli ospiti venuti da Vibo Marina e da Gioia Tauro; ricordiamo in particolare i nomi del Comandante in 2ª della VI Squadriglia, Capitano di Fregata Giovanni SCIMONE; e i due alti ufficiali della Capitaneria di Porto di Messina, Giuseppe ANDRONACO e Giuseppe SARCHESE. Ci scusiamo per eventuali omissioni o per errori nei gradi o nei nominativi.
Dopo i calorosi saluti di commiato la comitiva è risalita a bordo della motovedetta per rientrare alle basi di partenza. Distaccatisi dalla banchina è stata lanciata nelle acque della rada di Messina una corona d’alloro in onore di tutti i Caduti del mare. Quindi la motovedetta ha ripreso la rotta verso la Calabria; nello scalo di Gioia Tauro sono scesi il Com.te Barbagiovanni, con i suoi collaboratori, e G. Magazzù, presidente della locale sezione A.N.M.I., tutti visibilmente lieti e soddisfatti di aver partecipato alla bella, solenne cerimonia. La giornata si è felicemente conclusa alle ore 20,10 con lo sbarco della comitiva nel porto di Vibo Marina. Tutte le fasi della magnifica manifestazione sono state registrate da Giuseppe Pungitore; dopo il necessario montaggio delle varie riprese, il film dell’intera giornata lietamente trascorsa insieme alla Guardia Costiera sulle onde del Basso Tirreno, a Vibo Marina, a Gioia Tauro e soprattutto a Messina, verrà diffuso da FRANCAVILLA TV, la televisione del sito www.francavillaangitola.com.
Vincenzo Davoli
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Il comitato organizzatore della Festa della Gente di Mare in onore di San Francesco di Paola, nelle persone del presidente ing. Vincenzo Davoli, di Gianfranco Schiavone e di Giuseppe Pungitore, giustamente orgogliosi di intrattenere da oltre venti anni ottimi rapporti di proficua, amichevole collaborazione con la Guardia Costiera, partendo dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto, passando per la VI Squadriglia, per arrivare alle Capitanerie territoriali, agli Uffici e alle Delegazioni locali, in occasione della fausta ricorrenza del 150° anniversario (20 luglio 1865/2015) della fondazione del Corpo nazionale delle Capitanerie di Porto, rivolge le sue cordiali espressioni di auguri e saluti all’intera Guardia Costiera italiana. In maniera speciale ringrazia e saluta, ma senza ripetere il lungo elenco dei loro pregiati nominativi, tutti gli Ufficiali, sottufficiali e graduati intervenuti in vario modo alla memorabile giornata del 18 luglio 2015, sopra ricordata. Una giornata che richiama alla memoria un secolo e mezzo dedicato alla difesa del mare e al soccorso di quanti, navigandolo, si trovano in pericolo. Una storia lunga 150 anni: una ricchezza di esperienze, di fatti compiuti e di risultati. Un sincero apprezzamento, quindi, a tutto il personale delle Capitanerie di Porto che quotidianamente offrono le loro professionalità, il loro sacrificio e la loro competenza al servizio del Paese. Oltre 11 mila uomini e donne delle Capitanerie – Guardia Costiera che senza sosta, con coraggio e passione ed a rischio della loro vita, si adoperano per la salvaguardia delle comunità marittime e per la salvezza dei numerosi disperati migranti. Ora in occasione di tal felice anniversario ci è gradito ricordare, ringraziare e salutare alcuni esponenti della grande famiglia della Guardia Costiera, che abbiamo avuto il piacere di contattare, conoscere ed apprezzare nelle 22 edizioni della Festa.
Il nostro ricordo va per primo all’Ammiraglio Raimondo POLLASTRINI, già Comandante generale, prematuramente salpato verso l’orizzonte celeste. Quindi rivolgiamo i nostri auguri agli Alti Ufficiali: Ammiraglio Felicio ANGRISANO, attuale Comandante generale del Corpo delle Capitanerie; Ammiraglio in pensione Fedele NITRELLA; all’amico carissimo Commendatore Ammiraglio Francesco CIPRIOTI di Catona; ai vari Ufficiali che si sono susseguiti al Comando della Capitaneria di Porto di Vibo Marina: l’indimenticabile Domenico NAPOLI, Luigi PICCIOLI, Paolo MARZIO, nonché quello in carica dal settembre 2014, Antonio LO GIUDICE. Al Capitano di Fregata Salvatore SCIMONE, comandante la nave pattugliatore CP 920 “Luigi Dattilo”, sempre impegnata nel soccorrere nel Mar Mediterraneo i barconi sovraccarichi di profughi e migranti. Al Luogotenente Matteo DONATO di Messina/Reggio Calabria. Prescindendo infine dal grado ora posseduto e dalla loro sede di servizio estendiamo i saluti e gli auguri a vari Comandanti: Felice TEDONE; Massimo TOMEI; Sergio MINGRONE; Salvatore SCALZO e gentile consorte, anch’ella arruolata nella Guardia Costiera; Antonello RAGADALE; Vincenzo PAVONE; Domenico MALERBA; Giuseppe COLLOCA; Fausto De CARIA; Francesco CARETTO.
luglio 2015
ing. Vincenzo Davoli – Giuseppe Pungitore – Gianfranco Schiavone
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CRONACA DI DOMENICA 19 LUGLIO 2015
22ª FESTA DELLA GENTE DI MARE - PIZZO – FRANCAVILLA ANGITOLA
Nel pomeriggio di domenica 19 luglio 2015, secondo una tradizione ormai consolidata, la Festa della Gente di Mare è ripartita dalla Parrocchia di San Rocco a Pizzo, retta dai Padri Minimi dell’annesso convento e Santuario di San Francesco di Paola.
Quest’anno gli autentici protagonisti della Festa sono stati i giovani del Gruppo San Francesco di Catona, guidati da P. Giovanni COZZOLINO, accompagnato da Don Alfonso LONGOBARDI , giovane Padre Minimo della Campania.
Dal Santuario napitino la statua portatile di San Francesco, issata sulla “Barchetta di Benincasa”, e la reliquia della “Trota Antonella”, proveniente dal convento di Paterno Calabro, sono state portate su un furgone dell’Arcipesca FISA/Protezione Civile fino alla Marina di Pizzo. Qui dal molo Pizzapundi sono state imbarcate insieme a diversi pellegrini su barconi e natanti di pescatori e marittimi. Prima lungo il corso cittadino di Pizzo e poi durante la pittoresca traversata dalla Marina fino al lido Colamaio 2, la processione religiosa è stata piacevolmente animata dai giovani di Catona, i quali, con il loro vivo fervore ed incontenibile entusiasmo, hanno accompagnato la statua e la reliquia con preghiere e invocazioni gioiose, e cantando inni in onore del Santo Patrono sella Gente di Mare. I bagnanti, assiepati lungo le varie spiagge del litorale pizzitano, hanno molto applaudito il passaggio dei barconi, gommoni e motoscafi che procedevano in festoso corteo dietro al Santo Patrono della Gente di Mare. Reso omaggio prima al giovane subacqueo Giorgio Stingi, perito in questo tratto marino, e poi a tutti i Caduti del mare, onorati col lancio in acqua di una corona d’alloro, il corteo è sbarcato a Colamaio 2, accolto dagli applausi dei bagnanti. Durante la sosta davanti alla edicola di San Francesco posta all’ingresso del lido, alcune signore hanno recitato la Coroncina della Divina Misericordia, pratica devozionale diffusa da Santa Faustina, suora polacca.
Dopo la benedizione impartita da P. Cozzolino la comitiva si è trasferita in contrada Olivara di Francavilla Angitola, dove la Festa ha avuto origine. Sul palco ivi installato la Santa Messa è stata concelebrata dai Minimi, P. Cozzolino e P. Longobardi, e accompagnata dai melodiosi canti dei coristi della “Voce del Silenzio” di Pizzo, qui convenuti sotto la guida del dottor Francesco La TORRE, medico direttore del reparto di riabilitazione psichiatrica. Al termine della funzione P. Longobardi ha espresso il suo pieno apprezzamento per aver riscontrato, durante la sua breve permanenza a Pizzo e Francavilla, nella gente calabrese con cui è stato in contatto, una profonda e sincera devozione verso San Francesco di Paola, Patrono della Gente di Mare e della Calabria. L’ing. Vincenzo DAVOLI ha ringraziato Padre Longobardi, le Autorità presenti e in particolare l’Ammiraglio Ciprioti, intervenuto alla cerimonia malgrado gravi difficoltà di deambulazione; quindi ha dato lettura del messaggio inviato dall’arcivescovo di Amalfi, Mons. Orazio SORICELLI, tramite gli amici di Vietri sul Mare, Don Pietro CIOFFI e Giuseppe GALDOPORPORA, nonché del comunicato stampa diffuso da TEMPOSTRETTO, quotidiano online di Messina. Si è quindi proceduto alla consegna di targhe ricordo ed è stato vivamente ringraziato Franco Di LEO, presidente della Protezione Civile provinciale di Vibo Valentia, da molti anni generoso, attivo e concreto sostenitore della Festa soprattutto per quel che concerne i fondamentali aspetti tecnici, organizzativi e operativi.
Il premio “Charitas Paterna”, targa in bassorilievo d’argento realizzata interamente a mano dall’insigne Maestro orafo crotonese Michele AFFIDATO, per il 2015 è stato attribuito allo Ammiraglio Felicio ANGRISANO, Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.
Poiché l’Ammir. Angrisano non poteva intervenire di persona, essendo impegnato l’indomani 20-7-2015 a celebrare a Roma il 150° anno di fondazione del suddetto Corpo, la targa è stata affidata al Vicecomandante della Capitaneria di Vibo Val. Marina, Fabio SERAFINO perché la facesse pervenire all’Ammir. Angrisano. Ci sono stati quindi brevi interventi di saluto del Sindaco di Francavilla Ang., avv. Antonella BARTUCCA, e del Sindaco di Monterosso Calabro, Antonio LAMPASI, che ha voluto scendere all’Olivara, sebbene a Monterosso si svolgesse contemporaneamente la processione della Madonna del Carmine, per non mancare alla cerimonia in memoria di vittime innocenti per incidenti stradali, tra cui EUGENIO FARINA, di cui il neo-Sindaco monterossino era molto amico.
La 22ª Festa della Gente di Mare si è quindi conclusa facendo memoria delle innocenti vittime di incidenti stradali ed in particolare del giovane Eugenio Farina. È giusto ricordare che la magnifica stele raffigurante il Taumaturgo Paolano, collocata da vari anni su un pilone del viadotto ferroviario, che scavalca contrada Olivara ed intitolato a San Francesco di Paola, è stata creata e generosamente donata ai devoti, che qui si ritrovano ogni anno alla 3ª domenica di luglio per celebrare la Festa della Gente di Mare, dal Maestro GIUSEPPE FARINA, inconsolabile genitore del giovane Eugenio. A ricordo del loro figliolo tragicamente scomparso l’11-12-2005, i genitori ANNA e Giuseppe Farina hanno consegnato alle autorità, agli amici e ai fedeli, presenti all’Olivara, un volumetto che raccoglie poesie, pensieri, lettere, fotografie e disegni dedicati al giovane Eugenio da amici e conoscenti di molte parti d’Italia.
In modo commovente e suggestivo sono stati accesi vari lumini e librati verso il firmamento semibuio, come per raffigurare le anime innocenti delle povere vittime di incidenti stradali nell’atto di staccarsi da terra e di volare per unire le loro fiammelle alle luci del cielo stellato.
Vincenzo Davoli e Giuseppe pungitore
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