21ª
FESTA DELLA GENTE DI MARE IN ONORE DI SAN FRANCESCO DI PAOLA
(19-20/7/2014) VIBO MARINA – GIOIA TAURO – PIZZO – FRANCAVILLA
ANGITOLA
Sabato 19
luglio = Vibo Marina - Gioia Tauro
Nel primo pomeriggio
di sabato sono convenuti alla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia
Marina l’ing. Vincenzo DAVOLI, Pino PUNGITORE e Gianfranco
SCHIAVONE del comitato organizzatore della Festa, recanti la statua
portatile di San Francesco di Paola, montata sulla “Barchetta di
Benincasa” e la sacra reliquia “del Cappuccio” del Santo,
proveniente
dal convento dei Minimi di Paterno Calabro; si sono uniti a loro
l’assessore di Pizzo, Giacinto MAGLIA, l’artista ucraino Yuri KUKU
(anche quest’anno autore dei crest commemorativi della
manifestazione), gli amici di Vietri sul Mare(SA), Giuseppe
GALDOPORPORA e prof. Giampiero DELLA MONICA. Ad accoglierli
c’era l’Ufficiale Paolo MARZIO, Comandante della Capitaneria di
Porto. Il Comandante Marzio ha preso con sé l’Emblema itinerante
della Festa, custodito dal luglio 2013 nel suo ufficio di Capo della
Capitaneria di Porto, ed assieme alla delegazione suddetta, è salito
a bordo della motovedetta 289, di norma stanziata a Reggio
Calabria. Il comandante Antonio D’ARRIGO, capo equipaggio della
motovedetta, accogliendo con squisita gentilezza la delegazione, ha
curato l’imbarco della Statua e della Reliquia, collocandole a bordo
della motovedetta in posizione di sicurezza. Lungo la traversata
verso il porto di Gioia Tauro la motovedetta, salpata da Vibo
Marina, ha avuto per scorta d’onore due altri natanti, uno della
Guardia di Finanza e l’altro dei Carabinieri.
Sulla banchina
del molo di Gioia Tauro, a poca distanza dalle maestose gru che
sbarcano e trasbordano i container, erano convenute, a ricevere
degnamente la Statua e la Reliquia del Patrono della Gente di mare,
diverse autorità civili, marittime e religiose; insieme a loro,
molti umili e semplici devoti, donne e uomini; soprattutto
spiccavano, con la loro bandiera e le inconfondibili divise, tanti
ufficiali, sottufficiali e graduati, congedati della Marina Militare
o Guardia Costiera,
e
quindi iscritti all’A.N.M.I., tra cui abbiamo riconosciuto
l’Ammiraglio BELLANTONE, il catonese Ammir. Francesco CIPRIOTI, il
messinese-reggino Comand. Matteo DONATO ed il presidente del Gruppo
A.N.M.I. di Gioia Tauro, Giuseppe MAGAZZÙ, il quale si è tanto
impegnato e prodigato a ben organizzare la tappa a Gioia Tauro della
nostra 21ª Festa. Il corteo ha subito raggiunto la Capitaneria di
Porto, sede prescelta per la manifestazione. Qui Davide
BARBAGIOVANNI, “padrone di casa” in qualità di Comandante della
locale Capitaneria di Porto, ha rivolto ai presenti cordiali e
distinte parole di benvenuto. Quindi padre Giovanni COZZOLINO,
Rettore del Santuario di Catona e padre spirituale della Festa della
gente di mare, dopo aver sistemato accuratamente la Statua e la
sacra “Reliquia del Cappuccio” presso l’altare appositamente
allestito in una grande sala della Capitaneria, ha invitato V.
Davoli, presidente del comitato organizzatore, a spiegare le ragioni
della scelta di Gioia Tauro come sede della 1ª giornata della 21ª
edizione. Sottolineata la peculiarità della manifestazione, di
cambiare ogni anno il luogo dove svolgere la festa nella giornata di
sabato, consegnando nella sede e all’ente prescelti un simbolo
speciale, il Comandante P. Marzio della Capitaneria di Vibo Marina
ha “passato”, all’omologo Comandante Davide Barbagiovanni,
“l’Emblema itinerante”, pregevole bassorilievo realizzato dagli
artisti Antonio LA GAMBA e Yuri Kuku, destinato ad essere custodito
per un anno dalla Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, ente
prescelto dal comitato organizzatore. Dopodiché ha avuto inizio la
Santa Messa, concelebrata da p. Cozzolino e da Don Gildo ALBANESE,
Cappellano del porto di Gioia T. e della locale “Stella Maris”, e
pertanto particolarmente impegnato ad assistere materialmente e
spiritualmente i tanti marittimi che per lavoro passano e sostano
nel porto calabrese.
Al
termine della sacra funzione c’è stato uno scambio di cortesie: ai
Comandanti delle due Capitanerie è stato donato un crest
commemorativo della 21ª edizione della Festa; il Com.te
Barbagiovanni ha ricambiato donando all’ideatore della Festa,
Gianfranco Schiavone, il crest della Capitaneria di Porto di Gioia
Tauro, istituzione prestigiosa e ormai ben nota in tutto il mondo,
dopo il trasbordo di armi chimiche siriane portato a termine in
sicurezza proprio nelle acque del porto calabrese di Gioia.
Dopodiché brevemente hanno preso la parola: - l’Assessore Giacinto
Maglia, in rappresentanza di Pizzo, uno dei due Comuni dove è nata
la Festa della Gente di mare; - il dott. Saverio Emilio BUDA,
attualmente vice Commissario
prefettizio
al Comune di Gioia Tauro, ed assai compiaciuto di partecipare alla
cerimonia, essendo da sempre devoto a San Francesco, in quanto
originario di Catona, il paese marino da cui ebbe inizio il
prodigioso attraversamento dello Stretto. Proprio quell’evento
miracoloso (di cui a Messina, il 6 luglio scorso è stato
solennemente commemorato il 550°anniversario, 1464-2014) è
l’argomento dell’ultimo libro scritto da padre Giovanni
Cozzolino, da pochi giorni pubblicato dalla “editoriale progetto
2000” con il titolo di
“San Francesco di Paola e il miracolo del passaggio dello Stretto di
Messina”. Il cosentino dottor Demetrio GUZZARDI, editore
del libro, l’ha presentato con parole chiare, concise, ma molto
efficaci. È quindi intervenuto il dottor Giovanni BIANCO, che si è
soffermato, brillantemente ed acutamente, sia sul libro sia su
alcuni temi di scottante attualità toccati da padre Cozzolino nella
sua omelia. Tutta la predetta manifestazione in Gioia Tauro è stata
filmata dal web TV Broadcaster calabro-canadese Joseph Caristena
di Rizziconi (RC) per l’Exeform Web Channel.
Accompagnando la
motovedetta 289 nell’uscire dal porto di Gioia per rientrare a Vibo
Marina, un natante della locale Guardia Costiera ha lanciato nelle
acque antistanti il suddetto porto una corona d’alloro appositamente
recata da Francavilla Angitola per rendere omaggio ai Caduti del
mare.








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Domenica 20
luglio = Pizzo – Olivara di Francavilla Angitola
La manifestazione è
ripresa a Pizzo nel pomeriggio di domenica, partendo dal Santuario
di San Francesco di Paola.
A
Pizzo i veri protagonisti della Festa sono stati una decina di
migranti africani di colore, cristiani e musulmani, originari della
Nigeria e del Mali. Scampati ad uno dei tanti naufragi nelle acque
del Mediterraneo, questi giovani africani attualmente sono ospiti
nel campo per profughi migranti allestito a Pizzo dalla locale
Protezione Civile, diretta dal valente Franco DI LEO, attivo
sostenitore della Festa della Gente di mare. Prescindendo dal credo
religioso, questi migranti hanno voluto ringraziare Colui che noi
cattolici invochiamo come “Patrono della Gente di mare”.
Pertanto,
dopo la benedizione impartita nel Santuario da padre Gaetano
NICOLACI alla statua portatile e alla Reliquia del Cappuccio, i
migranti africani le hanno caricate sull’automezzo che doveva
trasportarle alla Marina di Pizzo. Da qui le hanno collocate a
bordo di un barcone da pesca per la traversata dal molo Pizzapundi
al lido Colamaio 2. Durante la traversata il convoglio di barche,
motoscafi, gommoni e altri natanti, ha reso omaggio sia al giovane
subacqueo Giorgio Stingi, perito in queste acque, sia a tutti i
Caduti del mare, lanciando una corona d’alloro.
Allo sbarco sulla
spiaggia del lido Colamaio 2, nuovamente i migranti africani hanno
trasportato la Statua del Santo dalla spiaggia, affollata di
bagnanti festosi, al piazzale dello stabilimento balneare.
Questo
anno, per la prima volta, è intervenuta la Banda musicale di
Capistrano, che con i suoi suoni armoniosi e melodiosi ha reso onore
a Colui a cui propriamente è intitolata, ossia “Banda musicale San Francesco di
Paola”. Tra le autorità accorse al lido Colamaio 2 si
notavano il Sindaco di Capistrano, dott. Roberto CAPUTO, e il Capo
della Guardia Costiera di Pizzo, Comandante Francesco CARETTO. Dopo
una preghiera di benedizione impartita da p. Cozzolino, la carovana
si è trasferita ad Olivara, la contrada sotto il grande viadotto
intitolato a San Francesco di Paola, dove la Festa della Gente di
mare è nata 20 anni or sono. Alla cerimonia conclusiva di contrada
Olivara sono intervenuti l’avv. Antonella BARTUCCA, Sindaco di
Francavilla Angitola, il dott. Roberto Caputo, Sindaco di Capistrano;
il Capitano di vascello Paolo ZUMBO, Capo della VI Squadriglia della
Guardia Costiera di Messina, il Com. Paolo Marzio della Capit. Porto
di Vibo Marina, il Maresc. Fausto DE CARIA, Com.te Guardia Costiera
di Amantea, i Maresc. Francesco Caretto e Domenico MALERBA, già
Com.te a Pizzo, l’Ammir. Franco Ciprioti da Catona, il Com.te Matteo
Donato da Reggio Calabria, l’amabile Dott. Francesco LA TORRE con la
corale della “Voce del Silenzio” di Pizzo, il dott. Giovanni
Bianco, Console lametino del Touring Club, Franco Di Leo, Presidente
della Protezione Civile, Franco MESIANO, Priore della Confraternita
di Filadelfia, nonché i due ospiti venuti da Vietri sul Mare,
Giuseppe Galdoporpora e prof. Giampiero Della Monica.
Come
da programma la Santa Messa, celebrata sul palco appositamente
allestito all’Olivara, è stata officiata da p. Giovanni Cozzolino,
congiuntamente al Parroco di San Foca in Francavilla Angitola, Rev.
Don Giovanni TOZZO. La sacra funzione è stata allietata dai canti e
dalla musica della corale “La voce del silenzio” , che,
oltre i classici inni religiosi, ha pure intonato commoventi e
melodiosi canti in vernacolo napitino. Conclusa la Santa Messa, il
prof. Della Monica ha dato lettura del messaggio augurale inviato al
comitato organizzatore da Don Pietro Cioffi, Parroco di Benincasa di
Vietri sul Mare. Quindi il dott. Giovanni Bianco, designato a
presiedere l’ormai tradizionale cerimonia di consegna di targhe e
crest commemorativi, ha esordito invitando quanti partecipavano alla
manifestazione, non a caso denominata “Festa della Gente di Mare”,
ad unirsi nel lanciare un appello vibrante e veemente all’India per
la definitiva liberazione di due italiani uomini “di mare”, ossia
degli sfortunati marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.

Il riconoscimento
principale, ovvero il premio “Charitas paterna”, targa cesellata
dalle mani del famoso Maestro orafo crotonese Michele Affidato, è
stato consegnato al Capit. vascello Paolo Zumbo, in qualità di
Comandante in Capo della VI Squadriglia della Guardia Costiera di
stanza a Messina, nel cui ambito opera la nave ammiraglia intitolata
al Com.te Luigi Dattilo, nativo di Castellammare di Stabia e poi
cittadino di Pizzo, che 100 anni or sono fu decorato con Medaglia
d’Argento al Valor di marina, per aver soccorso e portato a
salvamento i marinai di un veliero colpito da micidiale tempesta
nelle acque circostanti l’isola di Lampedusa.
La serata in contrada Olivara è finita in bellezza grazie al
bellissimo spettacolo offerto dal gruppo folklorico
“I Strinari cu ‘a viertula”.
Dopo aver esordito nello scorso periodo natalizio, portando
nelle rughe e case di Francavilla canti di Natale e strina
di Capodanno, il gruppo è via via cresciuto, sia nel numero di
componenti sia nella varietà del repertorio. E così la sera di
domenica 20 luglio ha esordito “fuori paese”, partecipando per la
prima volta alla “Festa della Gente di Mare”. I cantanti sono tutte
donne; in ordine d’età si sale dalla piccola Francesca per finire
a…..chi non è corretto nominare, quanto meno per cavalleria; l’altra
sera tutte indossavano bei costumi di pacchiana, cuciti e
confezionati da sarte diverse, sotto l’esperta regia di Teresa
Pizzonia. Ma nel gruppo non mancano uomini: Pino Pungitore ne è il
presidente ed organizzatore, Foca Fiumara è l’animatore musicale,
compositore, paroliere, suonatore e cantante; Sergio e Vincenzo Tino
sono valenti strumentisti e collaboratori. Tutte le coriste
meriterebbero di essere citate, ma la lista è lunga. Mi soffermo
soltanto sulle esibizioni più applaudite: quella della piccola
Francesca, che si è presentata sul palcoscenico con la sicurezza di
un’artista espertissima, quando invece è una bimba che ancora non sa
leggere né scrivere. Molto apprezzate le performance di Foca Fiumara
da solista; tutto il gruppo è stato assai applaudito nel cantare e
ballare il brano “Facimu rota”, presentato in versione moderna,
accattivante e assai coinvolgente, come se fosse la traduzione in
dialetto calabrese della frase molto in voga ai giorni nostri:
“Facciamo rete”. Complimenti ed auguri vivissimi agli “Strinari
cu ‘a viertula ”.
VINCENZO DAVOLI e
giuseppe pungitore








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