Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

           

4 aprile 1464: San Francesco di Paola

attraversa miracolosamente lo stretto di Messina!!!!

 una breve anteprima del mio prossimo libro….!

di P. Giovanni Cozzolino, O. M.

   San Francesco di Paola e il miracolo dello stretto di Messina: storia o leggenda?
Che strano, il miracolo più bello dal punto di vista evangelico, che ha ispirato artisti di ogni genere, come poeti, pittori e musicisti, ottenuto dal Signore da San Francesco di Paola nell’attraversare lo Stretto di Messina camminando, con il suo mantello, sulle onde mare è avvolto da un mistero storico, che cercheremo di comprendere meglio con questo nostro studio.
Dimostreremo, con il presente studio, “contro quanti vogliono mettere in discussione il prodigio, spiegandolo con strani riferimenti mitologici, che hanno come fondamento solo la loro prolifera fantasia, fondata e formata sui preconcetti razionalistici che il sovrannaturale non esiste” (1), che, invece, lo strepitoso prodigio è un fatto storico realmente accaduto, come possiamo già affermare, facendo una lettura attenta e critica delle Fonti Minime Primarie e delle Fonti Civili Originali.
Certo, scrivere sulle Origini di San Francesco di Paola e sulla Famiglia Minima da lui fondata è davvero faticoso, per cui affronteremo il presente lavoro da storico “puro”, tenendo fermi alcuni punti certi della storiografia Minima.

Itinerario del primo viaggio che San Francesco di Paola percorre nell’andare nel 1464 in Sicilia partendo da Paterno Calabro
Il nostro Santo parte da Paterno, nel manoscritto della Città di Milazzo, ecco la fonte civile del miracolo dello Stretto, che coincide, poi, con quelle Minime che testimoniano il prodigio, è scritto “come il santo promise” e ribadiamo “a commun consolazione” dei Milazzesi e, quindi, il prima possibile nello stesso anno, e non rimandando a chissà quale tempo, proprio lui che è il santo della carità, della tenerezza e della consolazione.
Dal Processo Calabro sappiamo che il 1 aprile si trova ad Arena, per cui riteniamo che verso la fine di marzo del 1464, Francesco, assieme al milazzese fra Francesco Maiorano, partono da Paterno.
C’è da dire che questo primo viaggio in Sicilia il nostro Santo lo compie veramente come eremita viandante, assieme al suo compagno, affidandosi a Dio, da povero eremita, con l’amore alla sua grotta per riposarsi, e con il suo bastone, perché, pur avendo 48 anni, sappiamo dalla Vita dell’Anonimo (41), che mentre costruiva il convento di Paola, si era rotto il femore.
Nel viaggio che compie, abbiamo la presenza di grotte ad Altilia, ad Arena, a Soreto, a Vazzani e il suo passaggio è attestato a Francavilla Angitola, via di passaggio obbligatoria e qui il nostro Santo vi passa sia nel 1464, poi da Tropea, ospitato nella casa del parroco, sale a Jonadi (Proc. Calabro tt. 9 e 22), ecco le Fonti Minime che attestano il prodigio, Galatro, Plaesano, “ove il 1 aprile raggiunsero il passo di Borrello, 1′ odierna Laureana di Borrello, sulla riva del fiume Metrano. La sua presenza in questa zona è attestata dalla deposizione al Processo Calabro del ventiduesimo teste, tale Bernardino de loco Lovanaro” del territorio di Arena, che ricorda l’incontro sul passo del Borrello, tra Francesco e una comitiva di nove viandanti di Arena direti ‘ad planam Terra novae’ Terranova Sappominulio, presso Palmi. Da Borrello raggiunse Palmi e via via a Catona, il punto d’imbarco più vicino a Messina e il più comodo per il traghetto.
Il 4 aprile arriva a Catona e compie il passaggio miracoloso dello Stretto di Messina, perché, dagli scrittori siciliani, sappiamo che era presso una abitazione dei Raffa, a Gesso e il 4 aprile 1464 raggiunse Milazzo), questa località coincide con quella del manoscritto della Città di Milazzo che afferma “il Casale del Gesso” e “il 4 aprile 1464 raggiunse Milazzo”.
San Francesco di Paola rimane per alcuni mesi a Milazzo, portando quella consolazione che gli era stata richiesta, diventando “predica salutare” del Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo, e ottenendo per intercessione prodigi a salvezza soprattutto degli ammalati e degli ultimi, diffondendo l’amore alla vita (già appena mette piede sul suolo siciliano fa ritornare in vita un impiccato!).
Dalla Lettera autentica a Simone d’Alimena del 7 dicembre 1464, veniamo a sapere che è già ritornato a Paterno Calabro (49), per cui ritorna in Sicilia ritorna dopo il 10 settembre 1481 e, ottenuto il benestare del neo Arcivescovo di Messina mons. Pietro De Luna apre l’eremo nei pressi dell’ oratorio S. Biagio, cedutogli dalle autorità cittadine e inzia a costruire il convento, che quando anni dopo verrà ultimato sarà dedicato a Gesù e Maria, il 17 gennaio 1482.

 

Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com