excursus su
francavilla angitola
Il sito: Posta sul versante tirrenico dell'istmo calabrese a 290 m.sul livello del mare Francavilla appare immersa tra il verde degli uliveti e della macchia mediterranea che incontaminata si estende per tutto il suo territorio.
I collegamenti: II paese e' inserito nel centro nevralgico della Calabria tirrenica a pochissimi chilometri Dallo svincolo autostradale dell'Angitola e a meno di mezzora d'auto sia dall'Aeroporto che dalla stazione FF.SS. di S. Eufemia
Il territorio: Francavilla confina con i comuni di Curinga, Filadelfia, Polia Monterosso, Maierato e Pizzo. Dalla contrada "Sordo"e' possibile ammirare il lago artificiale dell'Angitola e tutto il Golfo di S. Eufemia da Briatico a Capo Suvero.
La storia: Francavilla parimenti a molti altri centri della Calabria,sorse in età bizantina, quando le incursioni saracene imposero in tutta la regione, una diffusa urbanizzazione al suo interno.
Non mancano tuttavia la versioni apologetiche di quanti vogliono legare le sue origini a fantastiche città del passato quale Crissa, città che sarebbe stata fondata dai Focesi presso la foce dei fiume Angitola oppure A Turres la cui esistenza nel VI sec. d.C. (presso la contrada Trivio) e' attestata nell'Epistolario di San Gregorio Magno. Francavilla nacque con la caratteristica della Rocca o Castrum vale a dire come luogo fortificato da mura di cinta con torri e porte.
II suo nome compare in età normanna nella cartina geografica compilata dall'arabo EI Idrisi. Padre Giovanni Fiore da Cropaní attesta che essa nel 1270 era signoreggiata dalla famiglia Sangiorgio e successivamente da quella dei De Sus, ambedue filoangioine.
Dopo un periodo lacunoso,per la mancanza di fonti,nel 1457 la ritroviamo come ducato sotto i Sanseverino e legata al feudo di Mileto. Nel periodo aragonese Francavilla fu sottoposta"pertinentiis Rocche Nuchíforís"Dal 1488 al 1492 gli abitanti di Francavílla furono obbligati a prestare gratuitamente le loro braccia ed i propri animali da soma per la costruzione del castello di Pizzo. Nel 1505 alla famiglia defeudata dei Sanseverino subentrò quella dei Mendoza da SiIva.Pietro II d’Alcantara da Silva y Mendoza,duca dell'Infantado fu l'ultimo feudatario colpito dalla legge sull'eversione della feudalita' voluta da Giuseppe Bonaparte. Nel periodo napoleonico Francavilla subì diverse scorrerie da parte del brigante F. Moscato detto il"Bizzarro" ma sgravata dall'oppressione feudale conobbero un notevole sviluppo economico ed urbanistico.
Quando la dinastia borboníca si rimpossessò del regno anche a Francavilla si mossero le società segrete antigovernative. Recenti pubblicazioni hanno dimostrato il ruolo attivo che i Francavillesi ebbe sia nei moti calabresi del 1848 sfociati nella battaglia presso Curinga tra le truppe borboniche del gen.Nunziante e quelle rivoluzionarie del gen. F. Stocco, sia nel 1860 quando al passaggio di Garibaldi Diversi francavillesi si aggregarono al suo esercito. Nella storia del paese í terremoti sono stati gli elementi che hanno fortemente condizionato il suo sviluppo. Nell'età moderna i sismi del 1638 e quelli del 1659 Causarono vittime e danni ma furono le scosse del febbraio marzo 1783 che sconquassarono il paese. L'evento sismico del 1783 fu un momento difficile da superare per i Francavillesi .La lunga disputa sul luogo dove riedificare il paese oltre a bloccare lo sviluppo urbano presso la località Ziopà causò una ricostruzione caotica nell'antico sito. l'odierno quartiere "Pandina" è cosi chiamato per la caratteristica delle case che sembrano pendere. Dal XIX sec la nuova urbanizzazione ha spostato più a nord il baricentro del paese, il quale oggi e' in sostanza diviso in due zone quella storica (quartiere "Magliacane")con le sue tipiche viuzze che s'intrecciano tra loro assolutamente da visitare, e quella moderna fatta di vie ariose e ben squadrate.
Patrimonio architettonico:Francavilla e' stata in passato il paese dei tre conventi :domenicano, francescano e agostiniano. Quest’ultimo senza dubbio fu il più importante"per essersi affermato ben oltre i confini della Calabria come il primo della provincia come centro di studio e noviziato e residenza di padri per pietà e dottrina í più celebri". Il complesso fu edificato agli inizi del XVI sec e in virtù di donazioni e lasciti privati divenne uno dei più ricchi della nostra regione. Tra i suoi priori ci furono Matteo Mileto uomo "eruditissimus" come attesta il D'Amato e Agostino Accetta. In questo monastero,dotato di una ricca e rinomata biblioteca si formo ` nei primi anni del 700 padre Giulio Accetta divenuto a 40 anni professore di matematica alla Regia Università di Torino. All'interno del monastero oltre alla citata biblioteca si trovavano diverse tele attribuite al Romanelli ed una Madonna di marmo bianco scolpita dal messinese Mazzolo discepolo del Gagini, la statua si può oggi ammirare dentro la chiesa della Beata Vergine del Carmine a Filadelfia.
Il convento dei domenicani risaliva al 1545 mentre quello dei riformati al 1621. I tre conventi furono tutti gravemente danneggiati dal terremoto del 1783 e definitivamente soppressi nel periodo napoleonico, Confiscati essi furono venduti a privati cittadini tramite pubbliche aste.
Numerose erano in passato le chiese e le cappelle disseminate nel vasto territorio francavillese. La chiesa di San Foca M., la più antica era l'unica a trovarsi dentro le mura del paese e precisamente sull'area dell'attuale piazza Marconi al suo interno esisteva una tavola raffigurante il santo e datata 1118. Abbattuta dalle scosse del 1783 fu riedificata sulla struttura del Castello del Duca dell'Infantado su progetto dell'architetto Ermenegildo Sintes allievo del Vanvitelli.
Il suo interno è in stile barocco con contaminazioni neoclassiche sicché si possono ammirare pregiati lavori in stucco decorazioni putti angeli ed i quattro evangelisti con i loro simboli.
Fuori dalle mura in contrada calvario bizantino si possono ancora vedere le vestigia della chiesa di San Pietro apostolo la quale nel 1530 fu sottoposta alla basilica lateranense. A poca distanza da questa sorge la chiesa della Madonna delle Grazie al cui interno si può ammirare l'omonima statua lignea opera dell'artista serrese Vincenzo Scrivo vissuto nel XVIII sec. Le sue linee armoniose e plastiche danno al legno un senso di Leggerezza, la statua e' senza dubbio una tra le più belle madonne lignee della regione da vedere.
La terza chiesa & quella della Madonna del rosario nella centralíssima piazza Solari.
Nel cuore del paese all'interno dell'ex convento dei domenicani e successivamente palazzo Mannacìo e' ospitato il museo dei l'emigrazione. La realizzazione di un qualsiasi museo in Calabria non e' stata mai impresa facile ,quello dell'emigrazione a Francavilla e' nato dalla sensibilità dell'amministrazione comunale presieduta dal sindaco Giuseppe Anello. Gli oggetti esposti provenienti in massima parte da donazioni assumono oggi un significato culturale storico affettivo che va al di la della loro semplice apparenza. Anche una valigia disarcionata e vecchia può rappresentare il dolore di chi ha lasciato per sempre la propria terra o
La gelosa compagna di viaggio,custode dei ricordi della patria lontana. Nell'ampia sala del museo,lasciata nel suo antico aspetto si può rivivere un fenomeno sociale che oggi può sembrare lontano,ma non lo e', e si può capire il dramma dello sradicamento della dissoluzione della famiglia patriarcale ed anche la ricerca di una vita ed un destino migliore in luoghi sconosciuti .
Il visitatore non può poi esimersi dal visitare la Francavilla vecchia con il suo Calvario bizantino ed i ruderi delle case, alcune gentilizie risparmiate dal tempo e dai disastri.
Francavilla meta di antichi visitatori: Tra gli"annotatori"che visitarono Francavilla lodandone la bontà dei suoi prodotti agricoli, l'amenità del sito,la salubrità dell'aria e la purezza delle sue acque citiamo l'Alberti,il Fiore,il Barrio,il Marafioti, il Martire, il Giustinianí. Francavilla e' pure menzionata nelle opere degli stranieri Auguste De Rivarol, François Lenormant e N. Desvernois.
Prodotti agricoli: Già nel 1816 L. Giustiniani scriveva nel suo Dizionario dei luoghi del regno di Napoli Che i francavillesi vendevano altrove le loro sovrabbondanti derrate. Il territorio francavillese per la sua posizione e' assai ubertoso e si presta alla coltivazione di svariate qualità di prodotti. In un passato non molto remoto abbondante era la produzione di uva "zibibbo" il cui vino era ricercatissimo nella provincia. Anche l'olio e' di ottima qualità
Artigianato: Fino agli anni 70 l'artigianato a francavilla era vivo nelle sue diverse espressioni: lavorazione del ferro, produzione di cesti, sedie,di lenzuola di lino con ricami,abiti scarpe etc. Agli inizi del XX sec rimaneva qualche commercio legato alla coltura del baco da seta, assai fiorente nei secoli precedenti. La gran parte del prodotto era venduto ai mercanti siciliani solo una piccola parte era lavorata in loco con grandi telai.
Gli anni del boom economico l'emigrazione,e la produzione industriale hanno determinato nei piccoli paesi La fine delle arti.
Fiere mercati, feste religiose e civili: due erano passato le fiere più importanti in paese,una invernale a dicembre, giorno di santa Lucia ( questa fiera e' andata perduta) l'altra in estate il venerdì che precede la festa di san Foca, quest'ultima manifestazione un tempo una delle più importanti della zona oggi si e' impoverita. Ultimamente si sta consolidando ed ingrandendo il mercatino del sabato mattina dietro piazza Solari in esso sono reperibili alimentari, abbigliamento vario, utensili e merci varie.
La festa del santo patrono che si tiene la seconda domenica d'agosto tradizionalmente e' quella più importante ed antica al programma religioso si affianca quello civile che comprende l'esibizione canora di cantanti affermati ed uno spettacolo pirotecnico che chiude la festa.
La festa della Madonna delle Grazie che si tiene la terza domenica di settembre prevede anche un programma religioso affiancato da uno civile.
Durante il periodo della settimana santa sono da assistere le numerose manifestazioni religiose con la Il chiamata"della Madonna Addolorata la sera del venerdì e la "cumprunta" mattina di domenica. Manifestazioni civili :da qualche anno e' stato avviato con successo l'agosto francavillese patrocinato dall'amministrazione comunale,esso prevede esibizioni di vario genere sportive, canore culturali ed inoltre sagre sempre apprezzate da emigranti ed ospiti.
Lorenzo Malta
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Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com