Benvenuti nel sito di Giuseppe Pungitore, dell'ing. Vincenzo Davoli, di Mimmo Aracri ed Antonio Limardi, punto d'incontro dei navigatori cibernetici che vogliono conoscere la storia del nostro meraviglioso paese, ricco di cultura e di tradizioni: in un viaggio nel tempo nei ruderi medioevali. Nella costruzione del sito, gli elementi che ci hanno spinto sono state la passione per il nostro paese e la volontà di farlo conoscere anche a chi è lontano, ripercorrendo le sue antiche strade.

          

LA FAMIGLIA SOLARI DI FRANCAVILLA

di Vincenzo Ruperto

 

Verso l’inizio del 1600 furono i fratelli Giovan Battista e Giovan Francesco Solaro  ( da1750 Solari) i primi ad arrivare nel Regno di Napoli.  Iniziarono la loro attività assieme ai loro parenti Lavagna e Paravagna. Questi ultimi, nel 1636, avevano comprato da Giovanna Ruffo di Scilla, per la somma di 40.000 ducati, i feudi di Anoia e Maropati che detennero fino al 1806, prima col titolo nobiliare di Marchesi e in seguito con quello di Principi.

Attività imprenditoriale vasta quanto complessa quella dei Solaro: bancaria, commerciale, appalti e gestioni di funzioni dello Stato (esazioni  e imposizioni fiscali), principalmente arrendamento della seta per tutta la Calabria, del sale, della pece della Sila, del ferro di Bivongi ecc..

 I due fratelli in Calabria erano stati preceduti da altri Solaro originari di Asti e loro parenti.

 Nel ricco archivio degli eredi Solari di Monteleone e Francavilla, tra i tanti documenti originali vi sono due testimoniali, cioè atti notori, della seconda metà del 1600 di particolare importanza per la veridicità storica di questo illustre casato.

Nel primo testimoniale: frà Roberto Solaro ( di Govone), titolare della Commenda di Torino e di Castellazzo,  trovandosi a Messina dichiara dinanzi al notaio Giuseppe Di Lorenzo in data 15 agosto 1681:

- che i Solari residenti a Genova e nella Riviera di Levante erano gli stessi poi passati in Calabria con quattro esponenti e precisamente Giovan Battista maggiore, Giovan Francesco, Lorenzo e Giovan Battista minore;

- che gli stessi  e i loro discendenti erano stati costantemente trattati da parenti in quanto appartenenti al comune ceppo di Asti;

-  che queste notizie gli erano state riferite dal proprio zio paterno Priore  del baliagio di Santo Stefano.

 

Nel secondo testimoniale, avanti il notaio Giovan Battista Ambrosio  a Torino, il 7 aprile del 1682 Lodovico Solaro, marchese di Dogliani, cavaliere dell’Ordine dell’Annunziata, conte di Moretta etc., conferma quanto affermato da frà Roberto, precisando che i quattro Solaro venuti in Calabria avevano il titolo nobiliare di Conti e cita anche i nomi dei loro genitori.

 

Sempre nel citato archivio vi è un atto pubblico, datato Chiavari 4 agosto 1676, autenticato dalla curia arcivescovile di Genova in data 9 agosto 1676,  redatto dal notaio Andrea Rivarola, nel quale è riportata una ricerca fatta presso numerosi archivi notarili, a decorrere dal 1367, per ricostruire un’esatta genealogia della famiglia Solari. In quest’atto vi è allegata copia legale, fatta dal notaio Giovanni Senno  di Genova in data 14 dicembre 1645, del diploma di nobiltà imperiale dell’Imperatore Massimiliano d’Asburgo concesso ai Solari a Pisa in data 14 novembre 1496. Da questi e da altri documenti si ricava anche la parentela dei Solari di Monteleone e Francavilla con quelli di Reggio Calabria ( ramo estinto nel 1753).

I Solari consolidarono le loro radici a Monteleone e Francavilla attraverso vari matrimoni contratti con famiglie altolocate e benestanti. Dal matrimonio di Giuseppe Capialbi con Anna Solaro nacquero Ettore (1659) che sposò Porzia Carnevale patrizia di Stilo e Vito (1690) che sposò Ippolita Sacco di Monteleone,  nonno del più illustre intellettuale dell’800 monteleonese conte Vito.

 

 

00000OOO00000

 

A Francavilla arrivarono nel primo decennio del 1700 con Domenico Solaro che sposò Teresa Cairo, ricca ereditiera che, oltre al suo patrimonio, possedeva molte proprietà ereditate dalla zia Anna Cairo che aveva sposato Ottavio Tranquillo dei baroni di Roccangitola.

Domenico e Teresa Cairo ebbero sei figli: Giovan Francesco ( fu parroco di Francavilla), Diego, Giuseppe, Michele ( sposò Nicoletta Mannacio senza figli), Leoluca ( in seguito trasferitosi a Monteleone, dove fu eletto sindaco dei nobili e fu uno dei promotori della famosa causa contro i Pignatelli), Geronima che finì in convento, e Anna che sposò Domenico Lombardi-Satriani, per la cui dote dovettero vendere alcuni fondi in territorio di Francavilla al loro cugino Giovan Francesco Solaro di Michele (questi in data 28 maggio 1733, con atto del notaio Teramo di  Monteleone, comprò dai suoi parenti ‘un tenimento di terre di 150 tomolate nomato il Mastrovecchio costituito da più membri’ come Petrara, Sibione, Timpanello, Pezzullo, Calcarella, Malfone, Lenza dell’Aia, Ovari e altri).

Giovan Francesco in seguito a quest’ acquisto si trasferì da Monteleone a Francavilla. Infatti, nel catasto onciario di Francavilla del 1743, si riscontra con l’omissione di Giovan:

 

Francesco Solaro di Michiele della città di Monteleone, abitante in questa Terra d’anni 42- Caterina De Siena moglie d’anni 30- Michiele figlio d’anni 6- Anna figlia d’anni 6- Vincenzo d’anni 1- Vittoria Valenti serva di Monterosso d’anni 40- Tiene un servo forestiero.

Abbita in casa d’affitto in luogo detto la Chiesa Madre del reverendo don Vincenzo, e del sig.r Gregorio Brizzi, paga annui ducati dieci e mezzo. Tiene un cavallo per uso proprio. Possiede un territorio in luogo detto lo Mastro Vecchio, e suoi membri, giusta li beni della Cappella della Concezione, la Parrochia della Rocca e la Ducal Corte. Pesi da dedursi: al Convento di Sant’Agostino per capitale di ducati 80 annui ducati sette e mezzo e sono oncie 23 e 10. Alla Mensa Vescovile di Nicotera censi perpetui sopra detto fondo annui carlini sette e sono oncie 2 e 10….

 

Sino al 1743  (Giovan) Francesco Solaro non possedeva casa propria.

 

 I due figli di Francesco e di Caterina De Siena, Michele (1736-1802) e Vincenzo(1742), sposarono le due sorelle Caterina e Rachele Perris (in certe scritture Perri), ereditiere che portarono considerevole dote, appartenenti a una delle famiglie francavillesi tra le più benestanti. Nel 1700 il torrente Fiumicello, da contrada Fontanella in giù, era denominato fiume Perri e Perrìcchio (toponimo ancora esistente) il piccolo affluente che proveniva dal Convento dei Riformati, in quanto entrambi scorrevano nei terreni di proprietà della famiglia Perri.

 

Nello stesso anno 1743, sempre nel Catasto Onciario, si riscontra:

 

Don Giuseppe Solaro della città di Monteleone originario nativo, e dimorante in questa Terra, vive nobilmente, d’anni 26; - Donna Vittoria Canale moglie d’anni 21;- Don Michiele fratello d’anni 18; -Don Leoluca fratello d’anni 15; -Suora Geronima sorella bicoca d’anni 23;- Nicolò di Cairo zio materno d’anni 65;- Salvatore La Serra servo d’anni 17;- Caterina Lapiana serva d’anni 28. Con tutto che sia fuoco dipendente della Città di Monteleone , si fa fuoco acquisito in questa Terra, per avervi il fu suo padre casato a donna Teresa di Cairo unica erede della famiglia Cairo. Abbita in casa propria in luogo detto il Piano del Castello giusta li beni di Agostino Papaleo. Un cavallo per uso proprio. Tiene pecori e capre numero cento e diciassette, li tiene in affitto Giovanni Gimello….. Possiede un  territorio in luogo detto S. Basile di moggia cinque, la Cotura seù Don Ferrante di moggia diciotto, lo Trivìo di moggia cinque, lo Campo di moggia due, Falco di moggia otto, la Fontanella di moggia otto, un trappeto di oglio macinante,  una casa affittata al Reverendo don Gaetano Ferrari in luogo detto il Castello. Esigge da più particolari  di questa Terra censi perpetui, e Bullali per annui ducati dodici e grana quarantacinque.

 

 Dal matrimonio( 1776) di Michele e Caterina nacquero Giuseppe, Vincenzo, Francesco che sposerà la nobile monteleonese Diana Marzano e  Maria Antonia che sposerà Scipione Mannacio nel 1793. Giuseppe e Vincenzo saranno uccisi uccisi dai briganti.

Dal matrimonio di Vincenzo e Rachele nacquero due figlie: Marianna che sposerà il dott. Luigi Maria Carnevale ( sindaco di Francavilla 1815/16), appartenente a nobile casato oriundo della città di Stilo, e Maria Concetta che sposerà Giovan Lotario Sodero, sindaco di Francavilla, e la cui figlia Marianna sposerà il cugino Vincenzo Mannacio.

Michele Solari ricoprì diverse cariche pubbliche, fu sindaco di Francavilla nel 1763/64, 1766/67 e varie volte tra gli eletti, fu il promotore della rifondazione e del relativo riconoscimento reale della Congregazione del Rosario, ebbe importanti incarichi nell’accertamento dei beni appartenenti alla Cassa Sacra nei sette comuni del Dipartimento di Francavilla. Il suo nome ricorre spesso nelle fonti documentali della seconda metà del 1700.

 

Ritratto di Michele Solari-(1737-1802) Sindaco di Francavilla

 ( 0lio su tela- archivio F. Schiavello)

 

In merito  al matrimonio di Maria Antonia Solari e Scipione Mannacio c’è da precisare che, sempre nell’archivio degli eredi Solari, risulta che i capitoli matrimoniali furono redatti in data 24 Agosto 1790. In quella data il Mannacio aveva 19 anni e la Solari 9. Il matrimonio fu celebrato in facies ecclesiae il 12 novembre 1793, cioè al raggiungimento dei 12 anni della nubenda. La dote fu fissata in 2.500 ducati. Maria Antonia Solari morì il 15 dicembre 1820 e il marito il 3 Novembre 1840.

 

I Solari furono protagonisti della storia francavillese sino alla prima metà del 1900. L’altro ramo, cioè i successori di Domenico, per motivi professionali, verso la fine dell’800 operavano in varie città, pur mantenendo le consistenti proprietà agrarie e il loro palazzo  a Francavilla  in Piazza Castello-Piano Brossi, venduto agli inizi del 1900 alla famiglia Pallone. Di questa famiglia furono Pasquale, regio ingegnere,  Saverio, valente avvocato a Monteleone, e Giovan Battista,  professore di filosofia a Napoli.

 

Tra il 1806 e 1807 i Solari furono funestati da un orrendo episodio criminale consumato nei confronti dei familiari presenti nel loro palazzo, situato in piazza dell’Annunziata e che detennero sino alla prima metà del 1900 ( ora proprietà Fiumara- Mancari- Condello). Si salvò soltanto Francesco, figlio minorenne di Michele, perché si trovava a Monteleone per motivi di studio e la madre Caterina Perris che si sarebbe nascosta in un rifugio ricavato nella grotta sottostante l’abitazione. Una banda di briganti, tra i quali qualche francavillese, in  un’incursione notturna avrebbe catturato tutti i membri della famiglia ( i due fratelli e i servienti). Dopo aver appiccato il fuoco alle suppellettili, si sarebbe allontanata dal paese nascondendosi  nei boschi delle montagne di Polia, dove, nonostante fosse stato corrisposto quanto richiesto per il riscatto,  i suoi componenti avrebbero ucciso i due fratelli. Nell’archivio dei Solari esistono le lettere  con le quali i briganti specificavano le loro richieste per il riscatto ed esiste la documentazione attestante che il governo murattiano, tramite il Colletta, indennizzò la loro famiglia ‘ per danni  subiti dal brigantaggio’ e ciò conferma che il fattaccio si verificò veramente..I briganti sarebbero stati catturati da una pattuglia di gendarmi francesi ed impiccati nella Piazza dell’Annunziata alla presenza di donna Caterina Perris, madre degli uccisi,, del fratello Francesco e di altri parenti.

 

Francesco Solari, scampato all’eccidio, era nato nel 1790 e nel 1820 sposò Diana Marzano nata nel 1797 da Fabrizio e Prudenzia Marzano, appartenente a uno dei più illustri casati di Monteleone. Da questo matrimonio nacquero  Michele, sindaco e segretario comunale di Francavilla, e Fabrizio, Comandante delle Guardie Nazionali.

Francesco fu sindaco di Francavilla (1834/39).

 

 

 

 


 

 

 

 

 

Francesco Solari scampato all’eccidio

Sindaco di Francavilla

( olio su tela-propr. Ferruccio Schiavello).

 

 

 

 N.D. Diana Marzano moglie di Francesco Solari

 (olio su tela- propr. F. Schiavello)

 

Fabrizio Solari, nonostante le sue relazioni amorose e qualche figlio naturale, non volle contrarre matrimonio. Fu un uomo dotato di intelligenza e coraggio, stimato e temuto in tutto il circondario. La sua carriera di Comandante delle Guardie Nazionali fu costellata da vari episodi criminosi che seppe affrontare da par suo. Visse in casa del fratello e si prese cura dell’educazione dei nipoti.

 

 

Fabrizio Solari in divisa di Capitano delle Guardie Nazionali

( foto da archivio F. Schiavello)

 

                                                        Raffaella Caivani  moglie di Michele  Solari

( foto da archivio F. Schiavello)

 

 

                                                          Maddalena  Solari  moglie  di M. Bonelli

( foto da archivio F. Schiavello)

 

Michele contrasse matrimonio con  Raffaella Caivani, nobildonna di Nicotera. Da questo matrimonio nacquero:

-Francesco, Commissario di Pubblica Sicurezza che aveva sposato Maria Adilardi di Tropea morta in giovane età. Non ebbe figli. Non volle risposarsi e pensionato statale si ritirò a Francavilla nella casa dei suoi avi, dove morì.

- Diana, sposò Antonio Del Vecchio di Nicotera;

- Annunziata sposò il Cav. Uff.Vincenzo. Schiavello di Soriano, con prole;

- Maddalena sposò Michele Bonelli proprietario di un’importante tipografia a Monteleone; vivono gli eredi.

- Vincenzo, sposò donna Maddalena Massara-Suriani di Monteleone, di famiglia altolocata e benestante.

Michele Solari, fu sindaco di Francavilla (1856/59) e per molti anni segretario comunale, fu un protagonista della vita pubblica francavillese. Non trascurò l’educazione dei figli e si prodigò a tutelare il patrimonio di famiglia esistente a Francavilla, a Nicotera e a Monteleone.

 

 

 

Michele Solari seduto con il figlio Francesco a destra

e l’ing. Pasquale Solari a  sinistra.

( foto archivio F. Schiavello)

 

 

N.D. Annunziata Solari moglie del Cav.Uff.

Vincenzo Schiavello 

(foto archivio F.Schiavello)

                                                                                               

   

 

 

 

N.D. Maddalena Massara Suriani moglie

del Cav. Vincenzo Solari

(foto arch.F.Schiavello)

 

 

 

Cav. Vincenzo Solari

 (Foto archivio F. Schiavello)

 

 

 

 

Dal Cav. Vincenzo Solari e da donna Maddalena Massara-Suriani nacquero:

-  Michele,  Giuseppina,  Raffaella, Mario, Francesco e Bianca.

Il Cav. Vincenzo Solari volle seguire la carriera paterna. Fu prima vice Segretario e poi Segretario del Comune per quasi mezzo secolo. Fu un padre affettuoso e uomo forte nell’affrontare la perdita prematura, nel volgere di due anni, dei suoi giovanissimi figli Michele e Mario. Il primo morto in Africa e il secondo in un incidente di caccia mentre era in compagnia dell’avv. G.Battista Petrocca. La morte di Mario fu straziante, colpito in parti vitali del corpo, morì dopo parecchi giorni di agonia. Grande fu il dolore dei familiari e degli amici, ma più grande quello dei genitori. La madre, donna Maddalena, non volle togliersi mai il lutto. Il padre racchiuse il suo dolore nell’intimo del suo cuore e  reagì da par suo: la vita continuava e vi erano ancora gli altri figli  cui pensare.

Mario Solari (28.08.1907+10.09.1925)

(foto arch. F. Schiavello)

 

 

   

Sottotenente d’aviazione Michele Solari

(Foto archivio F.Schiavello)

Il giovane Michele, studente in ingegneria, preso dalla passione per gli aerei si arruolò nella Reale Aeronautica raggiungendo il grado di Sottotenente. Fu mandato in Africa dove trovò orrenda morte precipitando con il suo aereo. Gli fu concessa la medaglia di bronzo  al valore militare con annesso soprassoldo di lire cento annui con la seguente motivazione:

 

‘ALLA MEMORIA DEL SOTTOTENENTE REALE AERONAUTICA SOLARI MICHELE  DA FRANCAVILLA ANGITOLA

- Entusiasta ed ardito osservatore dall’aeroplano eseguiva con rara perizia e scrupolosità voli di bombardamento su zone inesplorate e ribelli, solo preoccupato alla gloria e della grandezza della Patria. Esempio fulgido di indomita abnegazione; al ritorno da una ricognizione fotografica, tra le fiamme dell’apparecchio, che si abbatteva al suolo, trovò morte gloriosa. Tripoli gennaio-maggio 1924’.

Roma addì 25 Luglio 1925  F.to Il Ministro della Guerra B. Mussolini.

 

 

Medaglia di bronzo al valor militare rilasciata

 a Michele Solari( archivio F. Schiavello)

 

Grande fu il dolore dei familiari e commossa la partecipazione del popolo francavillese. La civica amministrazione  intitolò al suo nome l’antica Piazza dell’Annunziata.

Dopo poco tempo la famiglia fu funestata dalla morte di Mario, come sopra accennato. Il Cav. Vincenzo non dimenticò il figlio primogenito e cercò di arrivare in quei luoghi d’Africa dove giacevano le sue spoglie. Partecipò alla Seconda Fiera Campionaria di Tripoli del 1928, esponendo prodotti agricoli e artigianali, sopratutto francavillesi, ottenendo il Diploma di Medaglia d’Oro.

 

 

Diploma di medaglia d’oro rilasciato al Cav. Vincenzo Solari per prodotti agricoli

e artigianali esposti alla Fiera Campionaria di Tripoli

(archivio- F. Schiavello)

 

 

 

 

N.D. Raffaella Solari

 (Archivio F. Schiavello)

 

Raffaella sposò il professore in lettere Michele Inzillo,  poi divenuto preside del liceo classico a Vibo Valentia e in seguito a Napoli.

 

 

N. D. Solari Maria Giuseppina

( foto archivio F. Schiavello)

 

 

Maria Giuseppina sposò il cugino avvocato Giuseppe Schiavello di Soriano, con prole.

 

 

Solari Francesco

 (Foto Archivio F. Schiavello)

 

Francesco visse la sua primissima giovinezza  a Francavilla, divenuto funzionario della Sopraintendenza ai beni culturali si trasferì a Pisa dove sposò la prof. Rosa Prima. Morì nel 1992. Senza figli.

 

 

N.D. Solari Bianca

 (foto archivio F. Schiavello)

 

 

Bianca sposò il colonnello Nicola Lojudice di Sorianello. vivono gli eredi

 

 

 

Francavilla Angitola – Parte del Palazzo Solari, ora sede del Comune

 

Dopo il terremoto del 1905  i Solari ebbero seriamente danneggiata la loro secolare dimora e fecero edificare un nuovo palazzo oggi sede comunale e della famiglia De Rocco Ulisse.

 

 

 

Ricordo personale del Cav. Solari

 

Il Cav. Vincenzo Solari aveva il suo studio nei locali dove oggi è ubicato l’ufficio delle Poste. Al posto dell’attuale porta vi era una finestra con una persiana di legno. Era il suo luogo preferito, tutto in ordine dagli scaffali con i libri alla vecchia scrivania con i tiretti pieni delle sue preziose carte che gli ravvivano tanti ricordi. Ogni tanto si alzava e si portava nell’androne del palazzo. Stava solennemente ritto con la sua barba ben curata e lo sguardo scrutatore. A chi lo salutava rispondeva con un leggerissimo cenno della testa. Mai sorridente, sempre pensieroso e taciturno.

Qualche volta andavo a giocare in fondo all’androne con il mio caro compagno di scuola Totò Ciancio, nipote di Anna Cunis cresciuta come componente della famiglia Solari. Più di una volta andavamo a giocare anche nel giardino dove vi era un antico oleificio, ora sala del consiglio comunale, e delle piante di agrumi e fichi. Il cavaliere non ci ha mai sgridato. Ci guardava per qualche istante e poi si allontanava silenzioso. Noi ragazzi ci recavamo a chiedere ad Anna quei saporiti frutti esotici che, a Francavilla, si coltivavano solo nei fondi dei Solari ( Petrara-Citrara), li chiamavamo ‘nièspula giapponèsi’, non conoscevamo il termine esatto in italiano: erano i feijoia. Anna ci pregava di non disturbare il cavaliere perché intento a leggere o a riposare. Non si vedeva mai andare in chiesa o partecipare alle feste religiose. Don Clemente Condello, qualche anno dopo la sua morte, raccontava che il Cavaliere, assieme a lui, negli anni venti aveva votato per Enrico Molè e anche dopo la guerra. Ricordava che, nelle elezioni per la Costituente, don Enrico, prima di tenere il comizio dal balcone del municipio, si recò a salutarlo abbracciandolo come un vecchio amico, perché ‘forse erano massoni’.

Quel ieratico uomo, discendente da antica e nobile famiglia ligure-piemontese, non si vantò mai delle sue nobili origini. Si considerò sempre come un appartenente alla comunità francavillese da valutare in base al suo operato e non ai suoi natali.

 

Con la morte dei figli il casato dei Solari di Francavilla  nel cognome non esiste più. Il nipote Ferruccio Schiavello figlio dell’avv. Giuseppe e di donna Maria Giuseppina conserva gelosamente l’archivio di famiglia ed è molto legato a Francavilla, si sente un suo figlio di adozione. Un ringraziamento per aver fornito tutto il materiale per il presente articolo.

 

Ferruccio Schiavello ripreso in una recente manifestazione sindacale

                            

Per maggiori informazioni scrivere a: phocas@francavillaangitola.com