RUBRICA “CITARE PER RICORDARE……E VIVERE….”
“FATE FRUTTI DEGNI DI PENITENZA” LA PENITENZA è stata la virtù
guida e illuminante nel cammino carismatico di SAN FRANCESCO DI PAOLA. No solo il Santo Paolano è
chiamato ,e detto il “Santo della Carità” o il “Santo dei miracoli”, ma anche il
“Santo della Penitenza”. Dalla vita leggiamo “….a quanti
vestivano il suo saio(cioè entravano a far parte della sua famiglia religiosa) ,
diede una regola e un modo di vivere in povertà, castità,e obbedienza,
osservando per tutto il tempo della loro vita un regime quaresimale…” Lui il
santo…”digiunava ogni giorno e mangiava verso il tramonto, molto poco, tanta per
sostenersi, non beveva mai vino. Camminava a piedi nudi e dormiva molto poco per
attendere all’orazione. Il suo letto era una ruvida tavola di legno alquanto
inclinata. Non mangiava pesce e prendeva molto tardi soltanto un po’ di minestra
di legumi…Durante la Quaresima, nelle vigilie e durante l’Avvento, in gran parte
osservava il digiuno a pane e acqua.” “L’Ordine dei Minimi attua
nell’umiltà e nella PENITENZA il suo fine generale, che è il conseguimento della
carità perfetta, in una vita nascosta con CRISTO in DIO.” Ciò è quanto si legge
dalle Costituzione dell’Ordine dei Minimi. Ed ancora La famiglia
Minima..”si propone di dare particolare e quotidiana testimonianza della
penitenza evangelica con la vita quaresimale quale totale conversione a DIO ,
intima partecipazione all’espiazione di CRISTO e richiamo ai valori evangelici,
dal distacco del mondo, del primato dello Spirito sulla materia e dell’urgenza
della penitenza che comporta la pratica della carità, l’amore alla preghiera
, l’ascesi fisica.” CHE STRAORDINARIO TESORO
POSSIEDE L’ORDINE DEI MINIMI CON QUESTO DONO DELLO SPIRITO SANTO CHE E’ IL
CARISMA DATO A SAN FRANCESCO E DA QUESTI TRASMESSO ALLA FAMIGLIA MINIMA. La PENITENZA deve sfociare
nella carità …”Si risponda alle necessità della Chiesa e dell’Ordine, di opere e
persone bisognose…quale segno di condivisione e di PENITENZA, frutto di
sacrificio e di privazione”(C.O.M.) La PENITENZA deve essere unita
alla Preghiera….è vantaggioso il digiuno unito alla preghiera….nei giorni di
digiuno…s’impegnino(i religiosi e monache e terziari), nella preghiera
personale….cosi pure in esercizi di umiltà e di carità. LA PENITENZA che si traduce
nella vita quaresimale…favorisce la compunzione del cuore e l’ascesi della
rinuncia liberatrice. MEDITIAMO CARISSIMI LA GRANDE
RESPONSABILITA’ CHE I MINIMI ,TUTTI RELIGIOSI MONACHE TERZIARI ,ABBIAMO NEL
PORTARE AVANTI, VIVENDOLO, IL CARISMA CHE IL “SANTO DELLA PENITENZA” HA DONATO
ALLA SUA TRIPLICE FAMIGLIA RELIGIOSA. Un Carisma vive nel tempo e
nella storia , nella misura in cui i figli spirituali del fondatore,lo vivono
concretamente nella quotidianità della vita. “VI ACCOMPAGNI SEMPRE LA GRAZIA
DI GESU’ CRISTO BENEDETTO CHE E’ IL PIU’ GRANDE E’ IL PIU’ PREZIOSO DI TUTTI I
DONI”(SAN FRASNCESCO DI PAOLA) HASTA LA PROXIMA