PRIMA PAGINA.COM - notizie ANNO 2015
RITROVAMENTO SENSAZIONALE – SERGENTE VINCENZO FARINA
Giusto alla fine del 2015, centenario dell’entrata dell’Italia nella I guerra mondiale, ho trovato una fotografia del francavillese Vincenzo FARINA, ricordato dalla nostra comunità con l’epiteto di “SERGENTE FARINA”. Il ritrovamento della foto è assolutamente importante poiché di questo glorioso Caduto non si conservano né fotografie, né lettere, né cartoline, in quanto la sua famiglia, i FARINA antichi speziali e farmacisti di Francavilla, si è completamente estinta, e purtroppo finora non era stata ritrovata nessuna fotografia di Vincenzo, né in abito borghese né in divisa militare.
Con assoluta sicurezza la foto ritrae a mezzo busto proprio il Sergente Farina; sul retro compare due volte, scritto con due differenti calligrafie, in orizzontale e in verticale, il suo nominativo “Farina Vincenzo”. La foto ritrae un uomo dal torace possente, coperto dalla giacca militare, chiusa completamente fino al pomo d’Adamo. I gradi di Sergente sono apposti alle estremità delle due maniche, quindi all’altezza dei polsi. Il volto serio, ma sereno, di Vincenzo Farina è caratterizzato dai mustacchi, i classici baffi con le punte all’insù, dagli occhi penetranti, dalle sopracciglia e dalla capigliatura scure.
Nei prossimi giorni, e quindi nel 2016, ad un secolo dalla sua dolorosa morte in combattimento, 10 ottobre 1916, ricorderemo ulteriormente la figura del Sergente Caduto, parlando anche dei suoi antenati appartenenti al ramo dei Farina farmacisti.
VINCENZO DAVOLI
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SCAMBIO DI AUGURI NATALIZI PRESSO LA SEZIONE ANMI DI AMANTEA
Venerdì 18-12-2015 presso il ristorante “La Tonnara” di Pino Perri a Corica di Amantea, si è svolto un simpatico incontro per lo scambio di auguri per le imminenti feste di Natale 2015 e Capodanno 2016 tra i soci dell’ANMI – Sezione di Amantea e numerosi amici ed autorità, sollecitati ad intervenire rispondendo al gentile e caloroso invito del Cav. Giuseppe Cima, attivissimo Presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia che nella sezione di Amantea raggruppa centinaia di marinai in congedo, ora residenti in diversi Comuni della Calabria. Francesco Fortuna, segretario della Sezione, ha ricordato le manifestazioni più importanti organizzate dall’ANMI di Amantea, sottolineando in particolare il gemellaggio stipulato con il Comitato organizzatore della Festa della Gente di Mare di Francavilla Angitola il 16-10-2015, suggellato autorevolmente nella sede di Vibo Marina dal Comandante della locale Capitaneria di Porto, Antonio Lo Giudice. L’ing. Vincenzo Davoli, Presidente del suddetto Comitato, ha ringraziato il Cav. Cima per l’invito rivolto agli organizzatori francavillesi della Festa della Gente di Mare e gli ha donato, tramite la gentile signora Concetta Ciliberti Pungitore, una copia del volume illustrato pubblicato da Giuseppe Pungitore e da Vincenzo Davoli per i primi 10 anni di attività del sito www.francavillaangitola.com . Il Segretario Fortuna ha letto un affettuoso messaggio inviato dall’Ammiraglio Francesco Ciprioti di Catona (RC) impossibilitato a intervenire. Il Rev. Don Franco Cittadino, Cappellano e assistente della Croce Rossa dell’ANMI, ha simpaticamente ammonito tutti i presenti perché nel festeggiare il Natale non si dimentichi mai Colui di cui celebra la Natività, Gesù Cristo. Quindi ha preso la parola il Comm. Saverio Cerzosimo di Rossano, Grand’Ufficiale dell’Ordine militare e ospitaliero di Santa Maria di Bethlehem e Guardia d’onore alle Reali Tombe del Pantheon di Roma. Compiaciuto per l’invito trasmessogli dal Cav. Cima, il Comm. Cerzosimo ha espresso il suo vivo desiderio di intrattenere nel prossimo futuro proficue relazioni con la Sez. ANMI di Amantea. All’ incontro per lo scambio di auguri erano presenti: il Maresciallo Capo Tommaso Cerza, Comandante la Stazione Carabinieri d’Amantea con due graduati; il Capo di I classe (CP) Vincenzo Cianci, comandante dell’Ufficio Guardia Costiera di Amantea; il Colonnello in quiescenza dei Bersaglieri Carmine Gallo, Presid. Provinciale di CS dell’Associazione Bersagl.; il dott. Giuseppe Frangipane, dietologo del Club della Salute e socio ANMI; i soci della Sezione ANMI: Oreste Sicoli di Amantea, Maresc. Francesco Fiorino Cupolillo di Paola; Luogoten. Rocco Ragadale di Amantea; Luogoten. Maurizio De Carlo di Amantea; Luoten. Carabin. Vincenzo Facchinieri di Amantea; Ugo Senatore di Martirano Lombardo / Nocera Marina; Pasquale Macchione di Nocera Terinese; Natale Vommaro di San Lucido; Arturo Guglielmi di San Lucido; Aldo Pulice di Amantea. Per il Comitato della Festa della gente di Mare in onore di San Francesco di Paola insieme all’ing. Vincenzo Davoli, a Giuseppe Pungitore e a Gianfranco Schiavone erano presenti la signora Concetta Ciliberti e Yuri Kuku; il suddetto artista ucraino ha presentato alcune sue opere artistiche molto significative (statuette in bronzo, effigi in resina dorato, crest) tutte dedicate a San Francesco di Paola, e molto apprezzate dai partecipanti. L’incontro si è chiuso con un ricco e gustoso buffet generosamente offerto ai presenti dal direttivo della Sezione ANMI, presieduto dal Cav. Giuseppe Cima.
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In processione per la Madonna dell'Immacolata
8 dicembre 2015
Sentita e partecipata la funzione celebrata dal parroco Don Giovanni Tozzo . E' seguita la processione per le vie del paese. La processione si è conclusa su sagrato di San Foca con il canto delle litanie accompagnato dalla banda musicale di Filadelfia.
MADONNA IMMACOLATA SI FESTEGGIA L' 8 DICEMBRE - La statua è del ‘700, di cartapesta, di buona fattura, di autore ignoto. Proviene dal Convento dei Padri Riformati, i quali avevano una particolare devozione all’Immacolata (nella Chiesa del Convento c’era un altare a Lei dedicato). E’ stata restaurata dall’Azione Cattolica nel 1988, essendo parroco don Pasquale Sergi. LEGGI TUTTO
Altare della Madonna dell'Immacolata Concezione
Nella chiesa di S. Foca questo altare è l'unico a rappresentare una continuità storica con l'antica chiesa distrutta dal terremoto del 1783. In quella sede tale cappella era sottoposta al giuspatronato della famiglia Ruffo. L'autore della statua è ignoto mentre è nota la sua provenienza dal locale convento dei padri Riformati di S. Francesco nella cui chiesa Le era stato eretto un altare. S. Mannacio ha scritto (ms. inedito) che il suo avo Pier Francesco Mannacio, regalò al convento dei francescani una statua di santa Maria Vergine madre di Dio che i frati collocarono nell'altare maggiore della loro chiesa. Non sappiamo se l'autore si riferisse all'Immacolata.
VISITA LA CHIESA
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Riceviamo e pubblichiamo
Roma, 10 novembre 2015
Carissimo Vincenzino Ruperto, ho quasi vergogna di scriverti con tanto ritardo che non è dipeso però da mia negligenza o scortesia nei tuoi riguardi, ma esclusivamente da un’ostinata e fastidiosa infiammazione alla gola................omissis......
Avevo voglia e fretta di scriverti per ringraziarti anzitutto della tua bella lettera e dei preziosi e graditi allegati. Ritorno, sollecitato in un certo senso da te, sulla questione ‘Mannacio’, per dirti che le tue considerazioni sul caso mi hanno indotto a riflettere in modo più approfondito e sereno sul termine ‘vendicativo’da me riferito, nel contesto di quella lunga e noiosa ‘relazione’ da me letta la sera del 5 agosto dell’anno scorso nella piazza, un po’ ‘deserta’ del paese, al Sindaco Scipione per alcuni suoi comportamenti che, come tu mi hai fatto giustamente rilevare, non erano in verità censurabili sul piano strettamente amministrativo e che io ho invece male interpretato e trasferito sul piano politico. Devo ammettere pertanto che l’uso di quella parola (mi) appare esagerato, se non del tutto improprio. Ho deciso di conseguenza di riprendere l’argomento con Franco scrivendogli una lettera, a breve, per precisare meglio il mio giudizio sul padre del quale riconosco la sua serietà e correttezza sia come uomo sia come Amministratore.
Desidero fugare da parte mia ogni dubbio che può aver generato in Franco e Piero sull’onestà e bontà di loro padre con cui io ho sempre intrattenuto ottimi rapporti di amicizia e di reciproco rispetto e non soltanto con lui ma con tutta la famiglia Mannacio. Scipione, bisogna ammetterlo, aveva, però un carattere forte e in alcune occasioni è parso poco flessibile, alcuni elementi e atteggiamenti del suo agire politico si prestavano a volte a interpretazioni non perfettamente corrispondenti alla sua natura e al suo animo sostanzialmente buono.
Dopo la parentesi sulla mia influenza e sulla presunta ‘vendetta’ del Sindaco Scipione, ti anticipo ora, riservandomi di riprendere più ampiamente in seguito il discorso, le mie impressioni sulla tua composizione poetica in dialetto francavillese e desidero esprimerti al riguardo il mio vivo apprezzamento per la bellezza dell’opera e in particolare per la scelta del titolo che risulta molto suggestivo e indicativo…del contenuto della tua lunga ‘Cantata’.
Non entro però nei dettagli tecnici del tuo lavoro giovanile perchè non ho la preparazione e la cultura specifica dell’amico Barbina per intrattenermi, come ha fatto lui, sulle varie forme ed espressioni poetiche e sulla differenza fra rima baciata o alternata. So che Totò ti ha scritto una lunga lettera piena di lodi nei tuoi riguardi, della quale mi ha accennato per telefono, ed io concordo pienamente con il suo giudizio sulle qualità e su i tuoi vasti interessi culturali.
Mi pare di averti detto anch’io in varie occasioni che sono un tuo convinto estimatore e ammiratore della tua ‘bella testa’ e mi rammarico un po’, in cuor mio, che tu, per tante ragioni e circostanze che non è il caso di riassumere e che spesso ci vengono imposte dalla vita, indipendentemente quindi dalla nostra realtà, non abbia conseguito, come meritavi, esiti più soddisfacenti e più gratificanti.
…………omissis….
Ti accludo due ritagli di giornali che ne sono certo ti farà piacere leggere. Ho parlato a lungo per telefono con la moglie di Armando Mannacio chiedendole qualche fotografia del marito e spiegando il motivo della richiesta e appena la riceverò sarà mia cura spedirtela.
Ti ringrazio inoltre di avermi inviato il c.d. di Rosario De Caria che hai saputo egregiamente ricostruire da un vecchio e grande disco di vinile e per avermi dato la possibilità di riascoltare il suo flauto che suonava magnificamente.
La sua esecuzione di tante melodie italiane mi tiene spesso compagnia in macchina e mi crea un forte emozione mista a nostalgia dei tempi andati. Io e i miei fratelli eravamo amici carissimi di Rosario e di Peppino ed è rimasto molto forte in me il rammarico di non averli più potuti rivedere dopo la loro partenza da Francavilla. Indimenticabile rimarrà in me e credo anche i tutti quelli che erano presenti sul ‘Piano di Brossi’ una sera di settembre di oltre cinquant’anni or sono, in occasione della festa della Madonna delle Grazie (l’unica celebrazione alquanto solenne dedicata alla Santa) l’esecuzione da parte di Rosario di un pezzo forte del suo ampio repertorio che era ‘il Pastore Svizzero’, molto applaudito. Quella sera Rosario si è esibito con il complesso bandistico, se non ricordo male, dal maestro Rosi, su un palco appositamente allestito, un po’ in fretta. Tuo zio Micuccio Barbina aveva preparato per l’occasione due ‘pozzi’ di gelati totalmente esauriti. Che dirti poi del video girato da Ciccio Michienzi lungo il viale del Drago a metà degli anni cinquanta?. Anche in questo caso le persone che sono riuscito a riconoscere e il ricordo dei pioppi sotto i cui rami e le cui foglie abbiamo trascorso forse i migliori anni della nostra giovinezza mi ha commosso quasi fino alle lacrime. A Ciccio Michienzi mi sentivo legato per vicinanza di età, ci dividono soltanto due anni, e di casa e di lui e delle molte cose che ci accumunavano mi resta oggi, dopo circa sessant’anni di reciproco silenzio, una sua recente lettera nella quale mi esprime quasi il suo pentimento e rammarico di aver lasciato l’Italia.
La storia di Francavilla, come del resto di tanti altri piccoli e medi paesi della Calabria, è piena di separazioni, di distacchi e di addii. Il fenomeno dell’emigrazione, come tu sai, ha creato quasi un deserto in molte parti d’Italia dove rapporti familiari, affetti e amicizie consolidate nel tempo s sono interrotti e dispersi e non si sono mai più ricomposti. Potrei continuare all’infinito, caro Vincenzino, e rievocare tantissimi episodi e ricordi come quelli che conservo sempre vivi in me del mio affettuoso rapporto con la tua famiglia d’origine e in particolare con Zio Mico che io ho sempre considerato come un fratello maggiore.
…….omissis
Concludo dicendoti che a causa di questa letterona mi fa un po’ male la mano per una persistente artrosi al pollice destro che non m’impedisce di scrivere direttamente senza ricorrere ai mezzi meccanici che non mi sono familiari. . Saluti molti e molto cordiali e auguri di ogni bene per tutti i tuoi: Moglie, figlie e nipoti.
Un forte abbraccio –Gino Ruperto
Gino, sei sempre stato signorile nei comportamenti e rispettoso verso tutte le persone, in primo luogo verso i tuoi compaesani. Ho voluto pubblicare la tua lettera, a tua insaputa, non per le lodi immeritate che ha voluto elargire nei miei confronti, quanto per dimostrare il tuo amore per Francavilla e il sincero tuo rammarico di riconoscere l’ingenuo errore di usare qualche aggettivo non felice nei confronti di persone che non sono più tra noi suscitando, purtroppo, il risentimento dei vivi. Le tue lettere, come la tua relazione dell’agosto dell’anno passato, sono documenti veramente ‘storici’ per la comunità francavillese che ha, specialmente oggi, bisogno di vive intelligenze come la tua per ricordare i tempi passati con i suoi luoghi e le sue persone. Credo che i fratelli Mannacio, Franco e Piero, non avranno alcuna voglia di 'continuare a nutrire’, come tu dici, risentimento verso di te.
Ai tanti immemori della ‘storia politica’ di Francavilla nel dopoguerra che producono scritti riguardanti amministratori come Scipione Mannacio (anche Francesco Condello e altri) voglio dire soltanto poche parole: siate consapevoli e coscienti che molte volte si riportano luoghi comuni che nascondano la realtà dei fatti e delle persone. La storia politica, non soltanto quella basata sulle elezioni amministrative e consequenziali attriti personali, ha inizio a partire dall’acclusa delibera, la cui copia fu redatta dal compianto Rag. Foca Pallone soltanto per me (ancora pur se morto lo ringrazio di cuore per la stima che ha avuto verso di me e da me sempre sinceramente ricambiata). Sono frottole di luoghi comuni che Scipione Mannacio e i rappresentanti democristiani (d’accordo anche il sottoscritto e altri della maggioranza), non abbiano cercato di rappacificare la vita politica del paese, vi sono stati incontri e anche intese, da persone ben individuate sempre osteggiate per atavici rancori che iniettavano soltanto veleno nel corpo vivo di una comunità sofferente. Nella delibera che pubblicherò chi leggerà dovrà capire l’’alto livello politico’ degli attori e dietro ogni singola posizione il recondito rammarico di una presa d’atto di un fallito tentativo di accordo che, se realizzato, doveva portare un clima sereno nella popolazione e il sorgere di veri partiti politici. Sono cosciente che parecchi non accetteranno mai di pigliare atto della realtà, perché i luoghi comuni a Francavilla sono stati, lo sono oggi, non so domani, duri a morire e veri signori della ‘fabula storica’ raccontata. Per ora pubblico la lettera di revoca fatta al vicesindaco (il sottoscritto che aveva concordato), perchè al suo posto doveva essere eletto, secondo l’accordo, una stimabile personalità democristiana. L’accordo prevedeva un’amministrazione unitaria sino alla scadenza del mandato per poi presentarsi alle elezioni amministrative ognuno con propria lista possibilmente politica (Ciccio Condello d’accordo, prof. Facciolo d’accordo, PCI e Antonio Fiumara informato, perché assente per motivo di lavoro, ma d’accordo….non dico altro.)
Vincenzo Ruperto
Lettera di revoca vicesindaco (concordata) e poi revocata
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IV NOVEMBRE - COMMEMORAZIONE DEI CADUTI IN GUERRA
FESTA DELL’UNITÀ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE
Francavilla Angitola (4-11-2015)
Un tempo il IV Novembre era la giornata dedicata alla commemorazione dei Caduti in guerra, da celebrare giustamente in quella data, a ricordo della vittoria italiana nella Prima guerra mondiale (4-11-1918). Col passar del tempo è cresciuta d’importanza, diventando anche Festa dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Ma non essendo più festa civile, non sempre si celebra in data 4 novembre, e spesso è stata spostata al sabato o alla domenica immediatamente successivi. Quest’anno però a Francavilla Angitola giustamente è stata celebrata mercoledì IV Novembre. Essendo giorno feriale, alle cerimonie hanno potuto partecipare gli scolari della Scuola Primaria (molti dei quali accompagnati dalle loro madri) e gli studenti della Media Inferiore, guidati dai rispettivi docenti. La manifestazione ha avuto inizio alle 10,30 nella chiesa parrocchiale di San Foca martire con la Santa Messa in onore di tutti i militari francavillesi Caduti, officiata dal Parroco, don Giovanni Tozzo. Nella chiesa matrice sono convenuti il Sindaco, avv. Antonella Bartucca, i membri della Giunta, il consigliere comun. Avv. Giuseppe Pizzonia, le scolaresche con i docenti, diversi cittadini francavillesi; in prima fila si notavano come ospiti d’onore due graduati dell’Arma dei Carabinieri, il Maresciallo capo Sergio Noviello e il Carabiniere scelto Mario Ginese.
Conclusa la sacra funzione, il corteo, accompagnato dalle musiche suonate dal Gruppo bandistico del Maestro Salvatore Varano di Borgia, ha percorso via Roma, piazza Solari, corso Mannacio, per raggiungere il Monumento ai Caduti in piazza Santa Maria degli Angeli. Ai piedi del Monumento i Vigili Urbani hanno deposto la tradizionale corona d’alloro, ed il Parroco ha benedetto corona e Monumento. Il Sindaco, avv. A. Bartucca, reso omaggio ai Caduti, ha pronunciato il discorso rituale, soffermandosi a commemorare il centenario dell’entrata dell’Italia nella I guerra mondiale (24 maggio 1915) sottolineando soprattutto, vista la presenza alla cerimonia di due valorosi militi della Benemerita, l’impegno profuso e il sacrificio offerto dai Carabinieri per tutta la Grande Guerra.
Seguendo una prassi ormai consolidata, il Vigile Vincenzo Torchia ha fatto l’appello dei Caduti francavillesi in tutte le guerre del Novecento; ad ogni nome Maurizio Serrao, che reggeva il gonfalone comunale, rispondeva “Presente”. Per celebrare solennemente il IV Novembre anche come “Festa delle Forze Armate” il Sindaco di Francavilla Angitola ha consegnato due targhe di encomio ai suddetti membri dell’Arma dei Carabinieri, protagonisti di un coraggioso intervento nel tratto autostradale, ricadente nel territorio di Francavilla. Il pubblico presente ha applaudito calorosamente i valorosi Carabinieri per il loro coraggio e senso del dovere. Riproduciamo la deliberazione della Giunta Comunale n. 44 del 30/07/2015 che conferisce ai Militi un solenne encomio.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE
PREMESSO
-che in data 22/11/2012 lungo l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, tra le uscite di Lamezia Terme e Pizzo Calabro nel tratto ricadente nel territorio di questo Comune, si verificava un episodio di altissimo pericolo per la pubblica incolumità, e grazie al pronto intervento del personale dell’Arma dei Carabinieri venivano evitate conseguenze nefaste per gli automobilisti in transito;
- che in particolare una autovettura aveva imboccato contro mano il tratto autostradale, procurando lo sbandamento degli altri veicoli.
-Che il Maresciallo Capo Sergio NOVIELLO e il Carabiniere Scelto Mario GINESE, in servizio presso lo Squadrone Eliportato “Cacciatori di Calabria” con sede a Vibo Valentia, non esitavano a porsi all’inseguimento, riuscendo al termine di pericolose manovre, a mettere in sicurezza l’autovettura che procedeva contromano, evitando così gravi conseguenze per la pubblica incolumità degli automobilisti in transito;
CONSIDERATO che questa Amministrazione ritiene che nell’episodio sopra descritto, avvenuto nel territorio comunale, il Maresciallo Capo Sergio NOVIELLO e il Carabiniere Scelto Mario GINESE, abbiano dato una grande prova di coraggio e senso del dovere che onora l’Arma dei Carabinieri;
RITENUTO, per tali motivi, di conferire ai militari sopradetti un formale riconoscimento come segno di gratitudine per la proficua attività espletata.
Tanto considerato e visto All’unanimità
DELIBERA
1) di conferire un solenne encomio al Maresciallo Capo Sergio NOVIELLO e al CarabiniereScelto Mario GINESE, in servizio presso lo Squadrone Eliportato “Cacciatori di Calabria” con sede a Vibo Valentia, per il pronto intervento del 22/11/2012. descritto in premessa, grazie al quale hanno evitato gravi conseguenze alla pubblica incolumità degli automobilisti in transito nella autostrada A3 Salerno- Reggio Calabria tra le uscite di Lamezia Terme e Pizzo Calabro nel tratto ricadente nel territorio di questo Comune.
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FELICE MUSCAGLIONE “EROI 1915-1918”
Ieri, pomeriggio del IV Novembre 2015, nel Convitto “Gaetano Filangieri” di Vibo Valentia, nella giornata che per antica tradizione è dedicata a commemorare i Caduti in guerra, è stata ricordata, a pochi mesi dalla prematura scomparsa, la figura di Felice Muscaglione, sia come autore di due pregevoli volumi “EROI 1915-1918” dedicati rispettivamente ai Caduti di Monteleone e a quelli degli altri Comuni dell’attuale provincia di Vibo Valentia, sia come fondatore e direttore della rivista mensile “IL MONTELEONE”. Ha introdotto i lavori la prof.ssa Maria Liguori Baratteri, presidente del comitato vibonese della società Dante Alighieri. Ha espresso i suoi saluti il dott. Elio Costa, sindaco della Citta', che alla fine del convegno ha dichiarato che la Villa comunale di Vibo Valentia verrà intitolata all’eroico Capitano Nazzareno Cremona, immortalato addirittura dal grande poeta Giuseppe Ungaretti. Il prof. Alberto Capria, rettore del convitto, ha rivolto parole di benvenuto al folto pubblico presente. Hanno svolto le loro relazioni: il preside Giacinto Namia, il prof. Mario Saccà e il preside Lorenzo Meligrana, i quali hanno rievocato la figura del compianto Felice Muscaglione, che tanto onore ha portato alla cultura della provincia vibonese con la pubblicazione del mensile 'MONTELEONE'; soprattutto si sono soffermati sul significato storico della Grande guerra e sul messaggio che ancora oggi può trasmettere all' Italia delle nuove generazioni. Al termine dell’incontro la prof.ssa Maria Baratteri ha consegnato una targa ricordo alla Vedova del compianto Direttore Muscaglione, intervenuta alla manifestazione insieme ai due figli.
5-11-2015
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INTITOLAZIONE “PIAZZALE DELLE CAPITANERIE DI PORTO”
GEMELLAGGIO SEZ. A.N.M.I di AMANTEA con COMITATO FESTA DELLA GENTE DI MARE - VIBO MARINA
Ricorrendo il 150° anniversario di fondazione del Corpo delle Capitanerie di Porto (20 luglio 1865), a Vibo Marina, la mattina del 16 ottobre 2015, giusto nella sede della locale Capitaneria, si sono svolte due solenni cerimonie, celebrate congiuntamente per volere del suo ideatore e promotore, il Capitano di Fregata (CP) Antonio Lo GIUDICE, Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina. Con la prima cerimonia veniva svelata e benedetta la targa stradale da collocare nel piazzale antistante la suddetta sede, intitolando la piazza stessa proprio alle “Capitanerie di Porto”. Con l’altra cerimonia si suggellava un patto di gemellaggio tra la Sezione di Amantea dell’A.N.M.I. (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) e il Comitato organizzatore della Festa della Gente di Mare in onore di S. Francesco di Paola, con sede a Francavilla Angitola. La manifestazione ha avuto inizio alle ore 10 nella Cappella della Capitaneria, intitolata a Santa Barbara, venerata Patrona della Marina Militare; la Cappelletta, inaugurata lo scorso marzo dal Vescovo di Mileto, Mons. Luigi RENZO, è ornata da pregevoli opere - di cui alcune dedicate a San Francesco di Paola- create e generosamente donate dall’insigne Maestro Giuseppe Farina, scultore di Monterosso Calabro e fraterno amico del Comitato Festa della Gente di Mare. Era pure presente l’artista ucraino Yuri Kuku, autore del magnifico mosaico di San Francesco di Paola che illumina l’atrio d’ingresso della Capitaneria vibonese. Mons. Saverio Di BELLA, Parroco di Vibo Marina, ha officiato la Santa Messa, coadiuvato dal Rev. Giovanni COZZOLINO, Padre Minimo e Rettore del Santuario di San Francesco a Catona (RC), che da anni partecipa con entusiasmo e fraterna sollecitudine alle manifestazioni indette dal Comitato Festa della Gente di Mare. Mons. Di Bella ha rivolto alle varie Autorità presenti, agli Uomini ed Ufficiali della Guardia Costiera, ai docenti e studenti, agli appartenenti a varie categorie della “Gente di Mare”, alcuni dei quali provenivano da lontano (Amantea, Lamezia Terme, Nicotera, Bivongi, Soriano Calabro…) i saluti augurali suoi personali e quelli di Mons. Luigi RENZO, impedito a partecipare per la concomitante visita pastorale a Rombiolo. All’inizio della sacra funzione Carmen Marcianò, Delegata della Consulta di Pastorale Giovanile Minima di Catona ha letto una mirabile esortazione-monito di San Francesco di Paola, valida per ogni uomo di ogni tempo e d’ogni luogo. A fine Messa una giovane donna della Guardia Costiera ha pronunciato la Preghiera del Marinaio. Premurosamente accolti dal Comandante Lo Giudice erano presenti: il Prefetto Vicario ed il Vicequestore di Vibo Valentia; il Comandante provinciale dei Carabinieri, Col. Daniele VERNECCHIA, accompagnato dal Capo nucleo operativo, Com.te BERLINGIERI; il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Col. Elia Carmelo PALLARIA; il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Ing. Giuseppe BENNARDO, originario di Paola; il Capo del nucleo speciale operativo delle Guardie Forestali per la provincia di Vibo Valentia; Francesco RANIERI, Presidente Coop. Nautilus di Vibo Marina; il dott. Giovanni BIANCO, Console del Touring Club per il territorio lametino e vibonese. Come ospiti speciali delle due cerimonie congiunte: 1) i soci della Sezione A.N.M.I. con sede principale ad Amantea e sedi aggregate a San Lucido (CS) e Bivongi (RC), guidati dall’attivissimo e simpatico Presidente Cav. Giuseppe CIMA, e insieme a lui Rocco RAGADALE di Amantea e il Decano di tutti i soci, il prode sommergibilista ultranovantenne Salvatore TASSONE da Bivongi. = 2) Il Comitato organizzatore della ultraventennale “Festa della Gente di Mare”, in procinto di gemellarsi con la suddetta Sezione A.N.M.I. di Amantea, nelle persone dell’ing. Vincenzo Davoli (Presidente), di Gianfranco SCHIAVONE (Fondatore), di Giuseppe PUNGITORE (che ha filmato l’intera manifestazione e ne diffonderà un’ampia sintesi su FRANCAVILLATV, la televisione del sito “francavillaangitola.com”.
A causa del maltempo la manifestazione è proseguita al chiuso, spostandosi nel Salone delle conferenze-stampa della Capitaneria. Qui l’orchestra giovanile della Scuola Media “Amerigo Vespucci” di Vibo Marina, diretta dal Docente di Musica, ha suonato prima l’Inno di Mameli, della Nazione italiana, e poi l’Inno alla Gioia, dell’Unione europea. Il Com.te Lo Giudice ha illustrato il significato della prima cerimonia, ossia l’intitolazione del piazzale antistante alle “Capitanerie di Porto” nella fausta ricorrenza del 150° anno di istituzione del Corpo nazionale delle Capitanerie di Porto (1865-2015); dopo lo svelamento della targa marmorea, Mons. Di Bella ha proceduto alla benedizione della targa stessa e di una corona d’alloro in onore dei morti in mare, da collocare davanti al Monumento dei Caduti di Vibo Marina.
Quindi il Com.te Lo Giudice ha invitato i presidenti delle due Associazioni a sottoscrivere le pergamene che sanciscono il patto di gemellaggio: il Cav. Giuseppe Cima per la Sezione A.N.M.I. di Amantea, l’ing. Vincenzo Davoli per il Comitato Festa della Gente di Mare. Al centro della pergamena ha apposto la sua autorevole firma, in qualità di promotore del gemellaggio, il Cap. di Fregata (CP) Antonio Lo Giudice, attuale Comandante della Capitaneria di Porto. Quindi il Cav. Cima, visibilmente compiaciuto per il felice esito della cerimonia ha rivolto parole di saluto e ringraziamento a quanti si sono prodigati ad organizzare l’evento. Infine l’ing. Vincenzo Davoli, rallegrandosi con il cav. Cima per la stipula di un patto che ravviverà ulteriormente la collaborazione già esistente tra le due associazioni, ha salutato affettuosamente Giuseppe MAGAZZÙ, Presidente della Sezione A.N.M.I. di Gioia Tauro e Salvatore Tassone di Bivongi (RC), quindi ha ringraziato l’intero Corpo delle Capitanerie di Porto, dal Comandante generale Amm. Felicio Angrisano, agli Ammiragli Vincenzo Melone, Fedele Nitrella, Francesco Ciprioti, ai Direttori Marittimi Comandanti Paolo Zumbo e Andrea Agostinelli, ai Comandanti che si sono succeduti nella sede di Vibo Marina: Domenico Napoli, Luigi Piccioli, Paolo Marzio e Antonio Lo Giudice; ai numerosi altri Comandanti, incontrati e conosciuti nel corso delle varie manifestazioni indette dal Comitato Festa della Gente di Mare: Tomei, Mingrone, Barbagiovanni Minciullo, Scalzo, Donato. Ai suddetti Ufficiali, ai numerosi Sottufficiali, Uomini e Donne della Guardia Costiera, conosciuti ed apprezzati per la collaborazione di alto livello offertaci nelle varie edizioni della Festa della Gente di Mare in onore di San Francesco di Paola, le nostre felicitazioni più sincere nella felice ricorrenza del 150° anniversario di istituzione del Corpo delle Capitanerie di Porto.
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Gemellaggio tra la Sezione A.N.M.I. ed il Comitato Festa della Gente di Mare
in onore di San Francesco di Paola, Protettore della Gente di Mare.
Venerdi 16 ottobre alle ore 10:00 presso la Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, verrà stipulato un patto di gemellaggio tra la sezione ANMI di Amantea (CS) e il Comitato organizzatore della Festa della Gente di Mare di Francavilla Angitola (VV).. L’iniziativa di consolidare ufficialmente le già ottime relazioni di amicizia esistenti tra i due sodalizi è stata fortemente appoggiata dal Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, Capitano di Fregata Antonio Lo Giudice, che ha voluto ospitare nella sede della Capitaneria la cerimonia di firma della pergamena che suggella il gemellaggio. I presidenti dei due sodalizi, Cav. Giuseppe Cima per l’Associazione Marinai, e ing. Vincenzo Davoli per il Comitato Festa della Gente di Mare, invitano in particolare i devoti a San Francesco di Paola, Patrono della Gente di Mare, ad intervenire alla manifestazione. Prima della firma del gemellaggio, nella cappella della Capitaneria aperta da poco tempo ed intitolata a Santa Barbara e a San Francesco di Paola, il Parroco di Vibo Marina, Reverendo Di Bella (all’uopo delegato dal Vescovo di Mileto, Mons. Luigi RENZO) e il Padre Minimo Giovanni Cozzolino, Rettore della Parrocchia-Santuario di san Francesco di Paola in Catona (RC) concelebrano la Santa Messa. Quindi i due Presidenti firmeranno congiuntamente e solennemente le pergamene di gemellaggio: La cerimonia si concluderà festosamente con lo scambio di doni tra le due delegazioni e la consegna di targhe-ricordo e crest a quanti hanno promosso e sollecitato la realizzazione del gemellaggio. In onore di tutti i Caduti del mare verrà poi deposta una corona d’alloro al vicino Monumento ai Caduti di Vibo Marina..
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SUPERCONCERTO ROCK
Un evento storico quello che la sera di Venerdì 7 agosto u.s. si è svolto in Piazza Solari, sotto il patrocinio del COMUNE e la diretta organizzazione dell’Amministrazione Comunale di Francavilla ,
che ha coinvolto vari e VERI MUSICISTI del nostro paese che risiedono in diverse parti d’Italia ed anche all’estero.
Lo spettacolo , presentato da SHARON BRUNO, è stato video ripreso dall’emittente televisiva Calabria TV , oltre che dal regista Natale Giampà e da Pino Pungitore; quest’ultimo ne ha assicurato anche la diretta streaming, attraverso il proprio sito : www.francavillaangitola.com; diretta seguita da varie parti d’Italia, dal Regno Unito, dagli Stati Uniti e dall’Australia, con viva soddisfazione dei nostri compaesani lontani.
Lo spettacolo ha avuto inizio con l’esibizione di due giovani solisti emergenti: il Sassofonista FRANCESCO GEMELLI e la chitarrista MARIA CONCETTA GRIFFO, che hanno eseguito due pezzi del repertorio classico in chiave moderna.
Di seguito il veterano Song Writer UMBERTO GRILLO, accompagnato da FRANCESCO FABIO, entrambi, alla chitarra acustica ed all’armonica a bocca, hanno offerto al numerosissimo pubblico presente due pezzi melodici di alta scuola musicale.
La serata assume i contorni dell’evento storico allorquando entra in scena il nostro pioniere della musica rock nel mondo FRANK BONELLI , accompagnato per l’occasione da ANTONIO FIUMARA , cantautore – chitarrista, e dai giovani FRANCESCO PINGARO alla chitarra solista e MATTEO PIZZONIA al basso, con ANTONIO SCUTICCHIO alla batteria.
Frank Bonelli tradisce per un’attimo l’emozione dell’esordiente nel proprio paese, proprio lui che ha calpestato i palcoscenici di mezza Europa, per esplodere subito dopo nella esecuzione di vari pezzi rock del repertorio internazionale, sostenuto nella voce anche da Antonio Fiumara, che ha scelto per questa occasione il ruolo di gregario rendendo così omaggio al talento di Frank.
Frank Bonelli si appassiona della chitarra fin da ragazzo, l’amore per la musica lo spinge fino a farne una scelta di vita ed esibirsi già ai primi anni 60 con i “The Raveons” affermato complesso inglese.
Durante la sua lunga carriera ha suonato sempre come chitarrista, con grandi personaggi della musica Rock e Country : Eric Clapton, Albert Lee, Dave Gilmoure .
Prima della “FRANK BONELLI BAND”, cosi si è autodefinita la formazione per l’occasione, NELLY SERRAO ha cantato una canzone di Tiziana Rivale.
Un’altra BAND, creata appositamente per questa serata, e che ha assunto il nome de “IL DRAGO”,
composta da MARIO DECARIA alle tastiere, FRANCO MALTA alla chitarra basso, CARMELO PELLEGRINO alla batteria , PINO PINGARO alla chitarra solista, SABRINA SERVELLO alla tastiera, MARIA CONCETTA GRIFFO alla chitarra di accompagnamento e dalle cantanti DANIELA BONELLI e la piccola FRANCESCA COLITTI , ha eseguito pezzi strumentali e vocali del repertorio melodico moderno.
Il gruppo della famiglia “BARTUCCA” , con EMANUELE alla chitarra acustica e la voce di MIRIAM ed i fratelli GIUSEPPE E FRANCESCO DI LEO, il primo all’armonica a bocca e l’altro alla chitarra, hanno chiuso le esibizioni con l’asecuzione di famose canzoni dei migliori cantautori di successo italiani; apprezzatissimo dal pubblico è stato il finale di Emanuele Bartucca, tutto sull’improvvisazione di brani memorabili.
Il Sindaco ha preso in consegna la chitarra che Frank Bonelli ha voluto lasciare al Museo Civico, in segno d’amore verso il paese che gli ha dato i natali e verso i suoi compaesani, con l’augurio che si è fatto di poter ritornare il prossimo anno e magari risuonarla.
Il tributo che i francavillesi hanno riservato a questo nostro grande artista è stato davvero sentito ed unico.
Vincenzo Davoli, Giuseppe Pungitore, Amerigo Fiumara
ALBUM FOTO
PIAZZA SOLARI 7 AGOSTO 2015
Il Sassofonista FRANCESCO GEMELLI e la chitarrista MARIA CONCETTA GRIFFO
Song Writer UMBERTO GRILLO, accompagnato da FRANCESCO FABIO
NELLY SERRAO
FRANK BONELLI , accompagnato per l’occasione da ANTONIO FIUMARA , cantautore – chitarrista, e dai giovani FRANCESCO PINGARO alla chitarra solista e MATTEO PIZZONIA al basso, con ANTONIO SCUTICCHIO alla batteria.
MARIO DECARIA alle tastiere
LA BAND “IL DRAGO” composta da MARIO DECARIA alle tastiere, FRANCO MALTA alla chitarra basso, CARMELO PELLEGRINO alla batteria , PINO PINGARO alla chitarra solista, SABRINA SERVELLO alla tastiera, MARIA CONCETTA GRIFFO alla chitarra di accompagnamento e dalle cantanti DANIELA BONELLI e la piccola FRANCESCA COLITTI ,
FRANCESCA COLITTI -----------------------------------DANIELA BONELLI
Il gruppo della famiglia “BARTUCCA” , con EMANUELE alla chitarra acustica e la voce di MIRIAM ed i fratelli GIUSEPPE E FRANCESCO DI LEO, il primo all’armonica a bocca e l’altro alla chitarra
Il Sindaco ha preso in consegna la chitarra che Frank Bonelli ha voluto lasciare al Museo Civico
PIAZZA SOLARI 7 AGOSTO 2015
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"NOSTRI 10 ANNI" VOLUME–RICORDO WWW.FRANCAVILLAANGITOLA.COM Una bella serata di mezza estate a Francavilla Angitola per celebrare i primi 10 anni di attività di un sito internet tutto dedicato al piccolo paese dell’entroterra collinare della valle dell’Angitola. Un sito internet, all'indirizzo web WWW.FRANCAVILLAANGITOLA.COM. LEGGI TUTTO
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UNA SERATA CON GLI ANZIANI E ALTRO
di Vincenzo Ruperto
13 agosto 2015. Sono stato invitato dal Kiwanis Club di Vibo Valentia a partecipare a un service presso la casa di riposo per anziani Villa Amedeo di Francavilla, è la seconda volta che sono stato onorato dell’invito ed è la seconda volta che mi sono trovato a incontrare uomini e donne del mio paese, in età abbastanza matura, che mi hanno fatto rivivere la Francavilla perduta nel tempo ricordando tante care persone e i tanti cari luoghi, fugaci fotogrammi che appaiano nella mente appannata dal rimpianto. Villa Amedeo ospita quindici anziani, l’ambiente che si respira sembra essere quello di una famiglia numerosa come vi era nei tempi passati nel paese. Ho potuto notare in quell’ambiente, reso familiare, un amorevole sorriso aleggiare da parte del personale, giovani donne che sembravano essere figlie, nipoti o consanguinee di quelle nonne e di quei nonni accuratamente curati nel vestire, nell’igiene personale, nell’essere aiutati a stare bene in comunità, non era finzione di circostanza ma sincero comportamento dovuto alla professionalità e alla grande sensibilità e umanità. Onore al merito! Dopo le brevi parole dell’ing. Basilio Valente, presidente del Kiwanis Club vibonese e del dott. Amedeo Carchedi, valido giovane professionista, e della gentile sua madre dottoressa Gemelli, proprietari della Struttura Residenziale, sono stato invitato a recitare qualche poesia, non ho rinunziato, ma guardando i volti dei cari amici anziani, ho pensato di declamare alcuni vecchi strambotti nella ‘parràta’ francavillese dove si descrive un litigio tra comari, non tralasciando alcune parole che a qualche orecchio potevano suonare forti o addirittura sguaiate, non certamente a quelle degli anziani paesani, chissà quante volte avranno assistito a litigi che coinvolgevano donne e uomini quando nelle piazze, rughe e vichi gli abitanti erano numerosi e non come oggi deserti che producono nostalgia e sconforto come in questa povera poesia dal titolo ‘Ritorno e rimpianto’:
Non sento tra rughe e vichi
i tristi o dolci canti antichi,
avanti le deserte soglie
nessun sorriso più ti accoglie.
Col pensier piu degli occhi scruto
il luogo dal viver perduto,
amica ombra rivedo muta
che come allora or mi saluta
e ben presto di là scompare,
tra tutte le persone care
parve non aver rimpianti
d’una vita piena di pianti.
Ramingo arrivo e solitario
davanti al vetusto calvario,
là vidi l’umano cammino
risorgere dal suo declino,
rivedo tra ruderi e scavi
la vita e morte dei miei avi.
Fuggì tra i vecchi e nuovi nati
la memoria dei tempi andati.
Sui muri l’erba paritaria
sta rigogliosa e solitaria
da tremule foglie cullata
dall’amico vento accarezzata.
Ove nacqui la casa amata
io vedo tutta dirupata,
la sorte di chi l’ha abitata
volle seguir da innamorata,
conobbi la notte e il giorno
dove col pensier vi ritorno,
là quante stagioni amare
tanti fecero lacrimare,
gioia e dolore fu la vita
altra non so s’è mai esistita.’
Quest’anno ho seguito soltanto qualche evento delle giornate agostane francavillesi:
- La presentazione del bel volume curato dall’ing. Davoli e da Pino Pungitore ‘Il Paese del Drago, i nostri 10 anni’, complimenti, forse scriverò qualcosa su alcuni articoli, da me per la prima volta letti, che meritano essere trattati con molta attenzione per le vicende e i personaggi citati.
- La presentazione del libro ‘La parràta francavidòta’ del prof. Michele De Luca, ottimo lavoro che finalmente chiarisce alcune vecchie controversie locali su come scrivere alcune parole. Encomiabili gli interventi degli ospiti professoresse Viscone e Morano, del giornalista Mobilio, dello stesso prof. De Leo con le sue conclusioni e dei paesani intervenuti
- La mostra dell’ins. Francesca De Liguori Cimino ‘con il cuore e con le mani’, una produzione artistica originale frutto di una grande sensibilità umana e altrettanta professionalità di educatrice.
Avrei voluto essere presente alla presentazione del libro di Giuseppe Furlano ‘I Pelagra’ che ancora non ho letto e che cercherò di trovare al più presto, è da qualche anno che seguo silenziosamente gli scritti e i suoi interventi. Già con il libro ‘Pittindiani’ non solo ho potuto ammirare la chiarezza discorsiva, ma mi ha ricondotto alla mia fanciullezza passata in quella ruga del 3° Borgo con i miei zii Bruno Furlano e Rosa Ruperto, i suoi nonni, con i cugini, suo zio e le sue zie e sua madre, e quasi dirimpettaia la casa dei miei nonni materni Foca Aracri e Isabella Lombardo (quanti ricordi!), i suoi interventi molto puntuali e con una venatura (ideologica, posso dirlo?) non estranea al mio pensiero, resto in attesa di leggere il suo nuovo scritto.
Tornando alla manifestazione del Kiwanis, lo ‘strambotto’ poetico in dialetto francavillese che ho voluto recitare è, non tutto, il seguente:
S’acchiappàru li cummàri,
s’acchiappàru pe cotràri
ca jocàndu si minàru
e ciangiulùsi tornàru.
‘Fìgghiuma avìa raggiùni,
nci gnàu cu li buffettùni
fìgghiuta lu sbafantùni,
vèru rànda tamarrùni.
Nci darìa la cunzuprìna
a sa fàccia malandrina.’
‘Profùmati sa vuccàzza
quàndu pàrri da mia ràzza,
sìmu nùi gènta onoràta
non de puòrci la vrodàta.’
‘O cu pàrra de vrodàta
sa porcèḍa chiù allordàta
de li vàcchi praḧiaràta,
sa ficàra spampinata,
scìnda ccàna o lordàzza
mu ti jièttu na sputàzza.’
‘Si ca scìndu lèsta lèsta
quàttru pìli c’ài nta tèsta
tùtti quànti ti li scìppu
ca sŭ pièju de lu lìppu.’
Quàndu dòppu si ngualàru
pe’ capìḍi si pigghiàru.
Sciurtìru cu li gridàti
ntèrra tùtti arruocculàti.
Li cammìsi si sciancàru
li tìtti fòra juntàru,
li suttàni e li gunnièḍi
s’aprìru cuom’àli ‘e cièḍi.
Parìanu can’arraggiàti
si pigghiàru a muzzicàti,
a ogni màla graccinàta
si sentìa fòrta la gridàta…
La poesiola naturalmente non finiva così, aveva e ha un seguito, i nostri anziani paesani ridevano e applaudivano, quanto è radicato in loro il vecchio linguaggio dialettale e quante parole non più usate da loro si possono apprendere.
E’ iniziata la festicciola che ben presto si è animata diventando una vera festa, una bella voce di una giovane donna cominciò a far sentire dolci canzoni suscitando allegria e anche qualche ballo collettivo con grande contentezza degli anziani che sorridevano più con gli occhi che con la bocca, una festa ben riuscita come se fosse stata una delle tante che un tempo si facevano in famiglia. Credo che far visita ogni tanto ai nostri anziani presso Villa Amedeo sia un bene non soltanto per loro ma anche, e forse di più, per coloro che anziani non sono o se anziani vivono nelle loro famiglie in una solitudine a volte mascherata. Bene fa il Kivanis di organizzare questi service non tralasciando anche il mondo dei bambini. Non mancherò di tornare sull’argomento, per ora poche parole e guardate le foto. Tra le anziane vi sono anche le ultracentenarie, una chiacchierata con loro sortirebbe una delle più belle pagine che si possa
scrivere sulla vecchia Francavilla.
Gia il Kiwanis, come accennato, in data 13 aprile 2015 ha svolto un service nella stessa struttura residenziale e l’addetto stampa Domenico Vallone ha scritto un articolo con fotografie sul sito del Kiwanis Club di Vibo Valentia, altro articolo sarà pubblicato sul service del 13 agosto 2015.
Foto di Vincenzo Ruperto
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BOOM DI PRESENZE A FRANCAVILLA ANGITOLA
ALLA “FESTA DEGLI EMIGRATI”
12 AGOSTO 2015
Da parecchi anni si festeggiano sia gli emigrati, tornati in vacanza al paese d’ origine, sia i diversi forestieri che trascorrono a Francavilla qualche periodo delle loro ferie, organizzando una serata gastronomica con assaggio di gustose pietanze nostrane, in piazza S. Maria degli Angeli. La serata, organizzata dall’ Amministrazione Comunale, ha visto il fattivo impegno personale diretto del Sindaco Avv. Antonella Bartucca, della Giunta Comunale e altri volontari. I piatti caratteristici erano : “fhilatiedhri” e ciceri, con un secondo piatto di orecchiette con melanzane, accompagnato da panino con salciccia; il tutto annaffiato con dell’ottimo vino locale. Centinaia di persone hanno partecipato con entusiasmo alla sagra, apprezzando e gradendo le pietanze semplici, ma genuine e gustose; festeggiando nel contempo in allegria con balli e canzoni suonate dal karaoke condotto da Pino Limardi. La manifestazione rientrava nell’ambito degli appuntamenti estivi inseriti nel calendario predisposto dall’Amministrazione Comunale.
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“Medea” di Euripide
La Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Francavilla Angitola, giovedì 13 Agosto 2015 nell’ Anfiteatro dei Ruderi di Pendino ha presentato “Medea” una tragedia di Euripide. Un pubblico veramente folto ha calorosamente applaudito gli interpreti, i registi e tutti coloro che hanno collaborato all’allestimento e alla rappresentazione della tragedia.
In sintesi la trama della tragedia è la seguente: Dopo aver aiutato il marito Giasone e gli... Argonauti a conquistare il vello d’oro, Medea si trasferì a vivere a Corinto, insieme al consorte ed ai due figli, abbandonando il padre per seguire il marito. Dopo alcuni anni però Giasone decise di ripudiare Medea per sposare la figlia di Creonte, re di Corinto. Questo matrimonio gli avrebbe dato il diritto di successione al trono. La donna si lamenta col coro delle donne corinzie in modo disperato e furioso, scagliando maledizioni sulla casa reale, tanto che il re Creonte, sospettando una possibile vendetta, le intima di lasciare la città. Dissimulando con abilità i propri sentimenti, Medea ottiene di restare ancora un giorno, che le servirà per attuare il proprio piano. Giasone si reca da Medea, che gli rinfaccia tutta la sua ipocrisia e la mancanza di coraggio, ma Giasone sa opporre solo banali ragioni di convenienza. Di fronte all'indifferenza del marito, la donna attua la sua vendetta. Innanzitutto ottiene dal re di Atene Egeo (di passaggio per Corinto) la promessa di ospitarla nella propria città, offrendo di mettere al suo servizio le proprie arti magiche per dargli un figlio; poi, fingendosi rassegnata, manda in dono alla futura sposa di Giasone una ghirlanda e una veste avvelenata. La ragazza, indossatele, muore tra atroci tormenti, e la stessa sorte tocca a Creonte, accorso per aiutarla. A quel punto Giasone accorre per salvare almeno la sua prole, ma appare Medea sul carro alato del dio Sole, che gli mostra i cadaveri dei figli che ella, pur straziata nel cuore, ha ucciso, privando così Giasone di una discendenza. Nel finale la donna vola verso Atene lasciando il marito a maledirla, distrutto dal dolore.
Personaggi e interpreti della rappresentazione francavillese - Nutrice : Antonella Bonelli - Pedagogo : Franco Barbarossa - Medea : Loredana Catanzaro - Creonte : Franco Barbarossa - Coro : Maria Fiumara – Marta Fiumara - Elisabetta Accetta – Antonella Bonelli - Corifea : Antonella Bartucca - Giasone : Franco Barbarossa - i Figli : Gioele Rondinelli – Fabio Talora - Nunzio:Franco Barbarossa - Ancella : Antonella Bonelli - Regia di Franco Barbarossa e Antonella Bartucca - Musiche assemblate e adattate da Walter Fiumara Costumiste : Rosa Febbraro e Ornella Serraino – Arrangiamento del testo : Vittoria Ferro.
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IN RICORDO DEL DIRETTORE MUSCAGLIONE
Vincenzo Davoli e Giuseppe Pungitore hanno avuto il piacere di incontrare più volte Felice Muscaglione apprezzandone soprattutto le sue qualità di promotore storico-culturale d’ alto livello. Come direttore della rivista mensile “Monteleone” egli ha volentieri pubblicato alcuni articoli di Davoli dedicati ai Caduti della Iª Guerra Mondiale. Colpiti dalla immatura scomparsa dell’amico Muscaglione, V. Davoli e G. Pungitore, esprimono il loro sentito cordoglio ai familiari tutti ed in particolare al giovane figlio Lorenzo che li ha sempre accolti con molta simpatia nella casa-studio di via Scrimbia. Condividendo totalmente il ritratto affettuosamente composto da F. Vallone in omaggio allo Scomparso, riproducono integralmente l’articolo che l’amico Franco ha voluto inviare al nostro sito. Leggi tutto
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MOSTRA DOCUMENTARIA A FRANCAVILLA ANGITOLA
NEL CENTENARIO DELL’ENTRATA IN GUERRA DELL’ITALIA NEL I
CONFLITTO MONDIALE - 24 MAGGIO 1915/2015 -
Nel centesimo anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia - il “24 Maggio” evocato dal celebre inno “Laleggenda del Piave” - è stata allestita nella Sala Consiliare del Municipio di Francavilla Angitola una mostra di fotografie, documenti e cimeli per commemorare l’estremo sacrificio dei Caduti francavillesi nella I Guerra mondiale e per ricordare i patimenti sofferti dai prigionieri, dai feriti e dai mutilati, dai decorati e dai semplici reduci, ormai quasi tutti dimenticati.
La mostra è promossa dall’Amministrazione comunale, la quale, anziché procedere a celebrazioni retoriche e generiche dell’entrata in guerra dell’Italia, o a rievocare grandi battaglie o ad esaltare eroi e comandanti supremi, ha preferito ricordare e onorare i militari concittadini coinvolti nella Grande Guerra, in primo luogo rendendo omaggio ai Caduti.
L’allestimento della mostra è stato curato dall’ing. Vincenzo Davoli, appassionato cultore delle vicende storiche dei francavillesi Caduti in tutte le guerre del Novecento, che si è avvalso della fattiva collaborazione di Giuseppe Pungitore del sito www.francavillaangitola.com .
L’esposizione potrebbe avere un motto fatto con tre parole, semplici ma efficaci, “PER NON DIMENTICARE”. Per questa ragione, insieme ai sedici Caduti indicati già nella prima lapide (del 1923) in onore dei francavillesi deceduti nella Prima guerra mondiale, nella mostra vengono ricordati altri dieci Caduti, scoperti dall’ing. Davoli nel corso delle ricerche preliminari alla composizione del suo libro “Buone Notizie e Pronta Risposta” – volume 1°, pubblicato nel 2008. Leggi tutto
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CON LE MANI E CON IL CUORE
MOSTRA DI FRANCESCA DE LIGUORI
CREAZIONI ARTISTICHE REALIZZATE
CON LEGNETTI DI MARE
Si sta tenendo con un buon successo di pubblico la personale di Francesca De Liguori nei locali in piazza Solari a Francavilla. La mostra dal titolo “Con il cuore e con le mani” è un’esibizione di lavori artistici creati con il solo assemblaggio di legnetti di mare, che l’autrice ha raccolto nel tempo, e che il suo estro armonizza in composizioni poetiche e a volte immaginifiche. Notevole e minuzioso il lavoro che è dietro ogni composizione, dai pesci agli uccelli, ai paesaggi, alle collane, all’oggettistica in genere. Questi lavori nascono dall’intuizione dell’autrice che crea non avendo un’idea precostituita di ciò che vuole realizzare, ma facendosi guidare dalla forma e dai colori che la natura, il mare nel caso specifico, mette a disposizione indirizzando il suo estro artistico. “La raccolta degli elementi costituitivi avviene infatti in modo casuale e fortuito — ci dice l’espositrice- e viene seguita da una selezione del materiale a disposizione che costituisce la parte più affascinante del lavoro. Non è raro infatti che si parta da una idea, ma sono sempre la disponibilità e la forma del materiale a determinare la forma finale. Alla fine poi si aggiungono piccole conchiglie per addolcire le spigolosità e le imperfezioni che inevitabilmente ci sono. Non c’è traccia di colori ma solo le tonalità che la natura ci regala e che solo la sensibilità di chi mette a contatto i pezzi e le schegge di frammenti riesce a rendere loro la lucentezza e la stessa originalità.” In definitiva un manualità accorta e raffinata che concretizza la sua emotività in oggetti d’arte, frutto del suo lavoro di insegnante alla scuola dell’infanzia, che le ha permesso di sviluppare questo suo talento e di liberare una creatività originale e innovativa. L’artista infatti lavora anche con materiali di riciclo come la plastica e la porcellana fredda dove opera una trasformazione radicale ma delicata, raffinata, priva di artifici ma semplice e comunicativa. Solo la sua modestia continua a non definirla arte che invece è quotidianamente confermata dal notevole afflusso di pubblico che sottolinea l’interesse per una forma di arte originale che si inserisce a pieno titolo nel tradizionale filone artistico. La mostra è aperta ogni sera alle 21.30 fin alla fine d’agosto.
Dott. Romeo Aracri
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VOLUME–RICORDO WWW.FRANCAVILLAANGITOLA.COM “I NOSTRI 10 ANNI”
Una bella serata di mezza estate a Francavilla Angitola per celebrare i primi 10 anni di attività di un sito internet tutto dedicato al piccolo paese dell’entroterra collinare della valle dell’Angitola. Un sito internet, all'indirizzo web WWW.FRANCAVILLAANGITOLA.COM, che i due curatori principali dell'iniziativa multimediale, Giuseppe Pungitore e Vincenzo Davoli, hanno voluto materializzare nei suoi contenuti migliori stampando una sorta di volume-ricordo, costituito da una selezione di articoli riccamente illustrati, che, finora, erano stati diffusi solo in rete. L'opera stampata è indirizzata, soprattutto, alle persone che non hanno dimestichezza con la rete internet, sia residenti in paese che emigrate in altre parti d’Italia o all’estero, come pure ai tanti forestieri e turisti ansiosi di essere informati sulle varie vicende di Francavilla, desiderosi di conoscere le particolarità, le bellezze, i personaggi, la storia del paese. Come ha affermato Pungitore nel suo intervento "in verità gli stessi abitanti sovente dimenticano, o addirittura ignorano, il patrimonio culturale, artistico e architettonico, civile e religioso, presente per le strade, le case e i palazzi, le chiese, i conventi e i monumenti di Francavilla Angitola". Non a caso la presentazione del volume-ricordo è stata condotta e moderata da Giovanni Bianco, Console del Touring Club Italiano per la provincia di Vibo Valentia ed il territorio lametino. Bianco si è complimentato con Davoli e Pungitore per aver voluto fondare e curare, in un piccolo centro come Francavilla Angitola un sito che, negli anni, si è progressivamente imposto come punto di riferimento informativo e uno dei più visitati tra quelli attivi nel Vibonese. Il sindaco del paese, Antonella Bartucca, in riconoscimento dell'attività culturale e civile svolta dal sito ha voluto consegnare, ai due curatori, una targa a ricordo dell'evento. Nel dibattito che ne è seguito, sviluppato soprattutto sul notevole impatto che possono avere le varie notizie e le informazioni diffuse dal sito, sono intervenuti tra gli altri: Lorenzo Malta, esperto cultore e ricercatore di storia locale, che ha rievocato soprattutto la fase di nascita e l’attività pionieristica del sito "intrapresa con grande entusiasmo, pur disponendo di attrezzature e mezzi modesti"; il Parroco, Don Giovanni Tozzo, che ha elogiato i curatori del sito per l'attività svolta negli anni; lo scrittore Giuseppe Furlano e tanti altri. Tante le tematiche toccate e sviscerate, dall'emigrazione alla storia locale, alla religiosità popolare ed il legame con il santo protettore del paese, San Foca. Un capitolo a parte per gli interventi dei due giornalisti del Quotidiano del Sud, Giusy D’Angelo e Francesco Mobilio, direttore dell’ edizione di Vibo Valentia. Il loro intervento ha portato il "discorso" su importanti ambiti relativi a linguaggio, educazione, comunicazione, informazione, con particolare riferimento al linguaggio giovanile, ai socialnetwork, alle scelte dell'informarsi e del leggere delle nuove generazioni. Una vera e propria interessante lezione di scienze della comunicazione che ha tenuto incollati alle sedia tutti i presenti. Il libro si può acquistare a Francavilla e anche nel punto vendita di Filadelfia edicola di Ivana De Sibio.
Franco Vallone
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FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SAN FOCA MARTIRE 9 AGOSTO 2015
FRANCAVILLA ANGITOLA
Le saette di fuoco si spingono sempre più in alto e le scie che tracciano nell'aria sembrano serpenti ardenti. Lassù finiscono la loro corsa e deflagrano frammentandosi in una cascata di scintille che cadendo giù illuminano la Costera a giorno. Mille facce come per incanto guardano fisse la volta celeste e vorrebbero che il magico spettacolo non si fermasse più, ma la bomba forte e tonante alla fine arriva è l'epilogo della festa. Il Santo con la serpe anche questo anno può ...dirsi soddisfatto, il fuochista ha fatto un buon lavoro. Alla fine si spengono anche le lampadine degli archi e gli ultimi ferari s'affrettano a riporre nei loro veicoli le loro mercanzie. Per loro non c'è riposo , domani in un altro paese per una nuova festa. Finisce così un nuovo anno , già perché per i francavillesi il calendario non parte dal primo gennaio , ma dalla seconda domenica d'agosto , attesa da noi bambini di un tempo passato come l'Epifania. Il martire antiocheno rimarrà ancora alcuni giorni sul suo piedistallo coperto da tessuto rosso porpora e poi tornerà nella sua nicchia per scendere nuovamente a febbraio. Chissà se a porte chiuse nel silenzio e al buio avrà da lamentarsi con gli altri santi e con l'Altissimo di questa festa. Da domenica la sua casa non sarà più piena e avrà la compagnia di poche pie donne. Potessimo ascoltare le sue lamentele! Da secoli i suoi occhi si posano benigni su questo paese che lo ha scelto come avvocato e protettore e sui suoi abitanti .Quante volte lì ha tutelati in passato tenendo lontani Saraceni , guerre, carestie,terremoti, epidemie ed alluvioni. Ora i suoi occhi vedono tante rivoluzioni, la fede non è più quella di un tempo. Non ci si accosta più a Lui con rispetto, timore e contegno, la sua casa non è più un luogo di silenzio e di preghiera. Forse il tempio di Gerusalemme ai tempi di Gesù Cristo era più ordinato. Già perché il divino non incute più timore, ormai ci si sente autosufficienti convinti che la materia possa dare risposta ad ogni necessità. Il divino e le sue regole immutabili sono stravolti ,la fede personalizzata, adattata alle proprie esigenze, i sacramenti sono degli optional. Il legame per San Foca scema, s'allenta di anno in anno e s'esplica in un solo giorno. La sua festa diviene una data, una ricorrenza a cui abbinare altri eventi che si susseguono vertiginosamente,senza tregua. Da domani tutti torneremo alla solita vita in attesa di un nuovo agosto e una nuova festa.Chissà cosa dirà San Foca agli altri santi la sera quando la sua casa è chiusa.
LORENZO MALTA
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"I PELAGRA" volume di memorie di Pino Furlano causa maltempo verrà presentato domenica 16 agosto 2015 ore 21.30 Ruderi Pendino. RELATORI Dr. Davide Piserà - Pedagogista, Avv. Antonella Bartucca – Sindaco, Ing. Vincenzo Davoli – Storico, Pino Furlano - Autore del libro.
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22° FESTA DELLA GENTE DI MARE LUGLIO 2015 VIBO VALENTIA MARINA - GIOIA TAURO - MESSINA SOLENNE ANTEPRIMA DEL 150° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO – 20 LUGLIO 1865 LEGGI TUTTO
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MERCOLEDI 12 - PIAZZA S. M. DEGLI ANGELI ORE 21.00 SAGRA PAESANA , DEGUSTAZIONE GASTRONOMICA - KARAOKE CONDOTTO DA PINO LIMARDI
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VENERDI’ 14 RUDERI PENDINO 21.30 BANDA MUSICALE “THE AGR ICOL THAR ANTH BAND “ DI CURINGA E ACCONIA, LA BANDA CURINGHESE, DIRETTA DA SALVATORE FRIJIA.
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FESTEGGIAMENTI IN ONORE DI SAN FOCA MARTIRE AGOSTO 2015
FRANCAVILLA ANGITOLA
Carissimi. I Santi ci portano un messaggio di speranza sempre rinnovato e sempre nuovo. Quest’anno San Foca ci invita a fare nostro il tema nazionale ripreso dal nostro Vescovo nella Lettera pastorale, “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. E’ necessario quanto urgente ripartire da una nuova umanità che trova il suo fulcro e la sua ragion d’essere unicamente in Gesù Cristo uomo nuovo. Ogni progetto che non si fonda in Gesù è destinato a fallire. L’umanità stessa fuori di Gesù Cristo è destinata a disintegrarsi e a finire nel nulla, l’uomo perde senso e finisce col ridursi alle tante visioni limitate e parziali alle quali il modernismo ormai ci ha abituati. San Foca con la sua coraggiosa testimonianza, ci invita ad imboccare e a seguire con tenacia questo progetto che è il progetto stesso di Dio: “Fare di Cristo il cuore del mondo...” e consapevoli che “chi segue Cristo uomo perfetto, si fa lui pure più uomo” (GS n° 14).
PROGRAMMA RELIGIOSO
Giovedi 30 Luglio: ore 19.00 S. Messa e “Discesa del Santo”
Venerdi 31 Luglio: ore 19.00 solenne inizio Santa Novena con celebrazione eucaristica
Tutte le sere: ore 19.00 Novena e celebrazione eucaristica, confessioni.
Martedi 4 Agosto: Giornata degli Emigranti: ore 19.00 Novena, S. Messa e preghiera per tutti gli Emigranti Francavillesi.
Giovedi 6 Agosto: Giornata dell’Ammalato e dell’Anziano: ore 19.00 Novena, S. Messa e Unzione comunitaria degli Infermi.
Sabato 8 Agosto: ore 19.00 Novena, S. Messa con Benedizione dei Bambini e affidamento a S. Foca.
Domenica 10 Agosto: ore 08.00 S. Messa
Ore 11.00 S. Messa solenne e benedizione dei dolci tradizionali di S. Foca
Ore 18.30 Solenne Processione per le vie del paese al rientro benedizione finale, affidamento a S. Foca e bacio della Reliquia.
PROGRAMMA CIVILE
Venerdi 31 Luglio: ore 18.30 apertura S. Novena e prosieguo Novena con fuochi d’artificio
Sabato 8 Agosto : ore 08.30 giro del paese a cura della Banda Musicale
ore 22.00 complesso musica etnica Etno Pathos
Domenica 9 Agosto: ore 08.30 giro del paese a cura della Banda Musicale
ore 22.00 complesso musicale Studio 3
ore 24.00 spettacolo pirotecnico
I fuochi sono a cura della P.D. Frustaci e Parrotta — L’illuminazione a cura della P.D. Cerullo — Accompagnerà la processione la P. Banda Musicale “Diapason” della Città di Filadelfia.
Il Parroco
DON GIOVANNI TOZZO
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VOLUME –RICORDO WWW.FRANCAVILLAANGITOLA.COM “I NOSTRI 10 ANNI”
L’ Amministrazione Comunale di Francavilla Angitola presenta il volume–ricordo www.francavillaangitola.com “I NOSTRI 10 ANNI” di Vincenzo Davoli e Giuseppe Pungitore - 5 agosto 2015 Piazza M. Solari ore 21.30 - Moderatore : Dott. Giovanni Bianco Console Touring Club. Saluti del Sindaco Avv. Antonella Bartucca. Relatori: Ing. Vincenzo Davoli. Dott.ssa Giusy D’Angelo, Giornalista del “Quotidiano del Sud”. Lorenzo Malta -Storico. Giuseppe Furlano, scrittore. Dott. Francesco Mobilio, Giornalista Direttore dell’ edizione di Vibo Valentia del “Quotidiano del Sud”. Il volume-ricordo, costituito da un’ampia selezione di articoli già pubblicati dal nostro sito, è stato concepito e realizzato con lo scopo di far conoscere, soprattutto alle persone che non visitano la rete internet, le cronache e le varie vicende di Francavilla e di illustrare, sia ai residenti, sia agli emigrati, sia ad altri forestieri (specie quelli più curiosi di visitare e conoscere i centri minori della penisola calabrese) le bellezze, le particolarità, i personaggi del nostro paese. In verità gli stessi attuali abitatori sovente dimenticano, o addirittura ignorano, il patrimonio culturale, artistico e architettonico, civile e/o religioso, presente nelle strade, case e palazzi, chiese, conventi e monumenti di Francavilla Angitola. Da dieci anni il nostro sito, malgrado sia privo di risorse economiche e quantunque disponga di mezzi tecnologici modesti e limitati, si è prima sommessamente proposto, e poi progressivamente imposto come il sito informatico più visitato tra quelli che diffondono immagini ed informazioni riguardanti il nostro paese. Grazie alle notizie, alle fotografie e ai diversi filmati da noi trasmessi, Francavilla Angitola è diventato dappertutto famoso come “il paese del drago”. Ma tale epiteto assai azzeccato ed efficace, soprattutto tra le giovani generazioni, non deve far dimenticare l’antico appellativo che da secoli è stato attribuito al nostro paese dalle genti che abitano nei Comuni vicini, e cioè Francavilla come “luogo sacro a San Foca”, Santo protettore dai morsi dei serpenti. Perciò il culto, le feste di marzo e d’agosto in suo onore, le antiche orazioni, l’edificio sacro e tante forme di devozione a Lui dedicate, sono argomenti ampiamente sviluppati nelle nostre rubriche. Ora questo libro vuol offrire a tutti l’opportunità di conoscere il paese di Francavilla Angitola, non solo come “paese del drago” e “sacro a San Foca”, ma come territorio con un notevole patrimonio di risorse ambientali, paesaggistiche e umane, con le sue tradizioni e antichità; vuole altresì informare i lettori sulle principali vicende politiche, amministrative, culturali, sportive, folkloristiche successe in paese e nel Vibonese in questi ultimi dieci anni.
Il libro si può acquistare a Francavilla e anche nel punto vendita di Filadelfia edicola di Ivana De Sibio.
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IN NOSTRI 10 ANNI MERAVIGLIOSI PER NOI E SOPRATTUTTO PER VOI : AUGURI
Il 19 Giugno 2005 nasceva il sito www.francavillaangitola.com . Da dieci anni il nostro sito, malgrado sia privo di risorse economiche e quantunque
disponga dimezzi tecnologici modesti e limitati, si è prima
sommessamente proposto, e poi progressivamente imposto come il sito
informatico più visitato tra quelli che diffondono immagini ed
informazioni riguardanti il nostro paese.
Ringraziamo tutti per l’affetto che ci avete dimostrato in
questi 10 anni di lavoro, e in modo particolare quanti
hanno collaborato in vario modo con noi, inviandoci loro
articoli e fotografie.
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DA MUSEO DELL’ IDENTITÀ A MUSEO DEL XX SECOLO
Nel mese di luglio il Museo francavillese di Palazzo Mannacio si è notevolmente arricchito grazie alla donazione di una raccolta davvero cospicua di oggetti vari di “modernariato” generosamente offerti da una Signora , anagraficamente ’forestiera’ in quanto cittadina romana, ma in effetti amica speciale di Francavilla Angitola in virtù dei ventennali rapporti di sincera amicizia instaurati soprattutto con la gente di Pendino. La Signora si chiama Rita CESARETTI, ed ha curato anche l’allestimento. Ringraziamo per primi la Signora “romano-francavillese”, ma vogliamo altresì invitare tutti i francavillesi, sia quelli residenti in paese, sia quelli trasferiti altrove, in Calabria, in Italia e all’estero, ad esprimere la loro doverosa riconoscenza alla Signora Rita Cesaretti per la Sua generosa donazione. Di seguito riportiamo il messaggio dell’amabile Signora Cesaretti. Il museo riaprirà mercoledì 5 agosto 2015 ore 21.00
Vincenzo Davoli e Pino Pungitore
A cinque anni cominciai a mettere da parte i biglietti degli autobus... non sapevo cosa fosse una collezione, ma quei rettangolini di carta colorata stuzzicavano la mia fantasia.
Crescendo ampliai i miei interessi di bimba curiosa raccogliendo scatoline di latta e di fiammiferi, francobolli, monete, conchiglie e minerali.
Essere guida e scolta nell’AGI e successivamente capo scout nell’AGESCI, mi permise poi di recuperare, in anfratti, grotte e trincee, oggetti che per me “odoravano di storia“. Proprio quell’odore ha guidato la mia vita di ultrasessantenne e riempito la mia casa di oggetti desueti che, per me, avevano un fascino particolare.
Ho scelto di condividere con la Comunità Francavillese questa mia passione. “Perché? -vi chiederete – visto che non ho legami parentali sul posto?“ Solo per contraccambiare in minima parte all’accoglienza generosa e spontanea che Francavilla Angitola ha riservato a me e alla mia famiglia, da 20 anni a questa parte. Dedico questo Museo proprio ai tanti amici che ho conosciuto nel tempo, ai pochi rimasti a Pendino, custodi della parte più suggestiva del paese e, purtroppo, ai tanti che non ho più trovato tornando...
Spero che le nuove generazioni trovino in questo Museo un’opportunità per fare un salto nel passato (fra le cose che hanno caratterizzato la vita di bisnonni e nonni) e che, chi é avanti nell’età, riveda con nostalgia e benevolenza gli oggetti che hanno fatto parte della propria vita.
RINGRAZIO:
- la sig.ra Sindaco Avv. Antonella Bartucca, per aver accolto con entusiasmo questo mio progetto;
- la sig.ra Rosa Pintore, che con me gestisce il gruppo FB Regalo, Riuso, Riciclo in allegria – Lazio, che ha fatto sì che il “mio progetto personale“ diventasse “un progetto di gruppo“;
- tutti gli amici del gruppo RRR Lazio che hanno contribuito alla nascita del Museo e quelli che contribuiranno per ingrandirlo;
- Barbara Aracri, Diane Bonelli e Pino Pungitore per l’aiuto nell’allestimento della Mostra;
- La famiglia di Foca Simonetti, che ha fatto da baby sitter alla nipotina, consentendomi di allestire il Museo;
- Barbara Farina, prima francavillese che ha voluto fare un dono , con l’augurio che altri seguano il suo esempio.
Rita Cesaretti
romana, ma anche francavillese “per adozione“
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" CON LE MANI E CON IL CUORE" Mostra Di Francesca De Liguori. Creazioni Artistiche Con Legnetti Di Mare. Aperta Sabato 1 Agosto in Piazza Solari Francavilla Angitola (Vv). La mostra resterà aperta tutto il mese di agosto LEGGI TUTTO
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IL SEGRETO DELLA NINFA SCRIMBIA
Maria Concetta Preta (Vibo Valentia, 1965) prima di dedicarsi alla narrativa, si è interessata di epigrafia romana, pubblicando nel 1992 “Il municipium di Vibo Valentia”, ed. Mapograf. Membro della delegazione cittadina del F.A.I., insegna lettere classiche al Liceo Ginnasio “M.Morelli” di Vibo Valentia. “Il segreto della ninfa Scrimbia” è il suo primo romanzo.
La triste vicenda della ninfa Scrimbia, mito che reca in sé le radici originarie della fonte omonima ricordata nella fontana vicino al duomo della città, costituisce il nucleo mitopoietico del romanzo il cui avvio catapulta il lettore-spettatore in una narrazione ritmata che, “senza un attimo di respiro”, tiene letteralmente col fiato sospesi! L’azione nasce da un pretesto: la fantomatica scultrice Margherita Navarra invita la protagonista, l’antichista Fiorella Paribeni, a recarsi in un luogo misterioso la cui autenticità la studiosa ha contestato in una recente pubblicazione. Prende dunque avvio un mistero che si consuma attraverso la conoscenza di numerose personalità legate al mondo dell’arte e della storia locale in una città del Sud che pulsa di vita e di immaginazione sotto la fantasiosa penna della scrittrice. L’ azione si articola in piccoli stralci che aumentano il ritmo del narrato, con un susseguirsi di strani contatti tra la Paribeni e i rappresentanti di quella che si apprende essere una setta alla ricerca del “segreto di Scrimbia”. Una serie di indizi disseminati ad hoc, una galleria di personaggi inquietanti, luoghi reali intersecati dall’immaginazione e mirabilmente descritti, antefatti e colpi di scena, suspense assicurata fino all’ultima pagina! Atmosfere vincenti, attenzione ai dettagli storici e alla cultura materiale, dialoghi serrati sottesi da uno stile “sfrontatamente moderno”, occhio di riguardo verso miti, tradizioni popolari, superstizione e misticismo in un intreccio di “sacro e profano” che rendono la vicenda, pur intricata, una sorta di “fiction” che si dipana davanti ai nostri occhi per un “mistery” che va al di là di ogni fervida attesa.
ed.Tgbook - I ed. settembre 2012
Il Romanzo
Fiorella Paribeni, antichista ed epigrafista alla Sapienza, viene invitata quale ospite d’onore al Simposio culturale per i “Cento anni dalla visita di Theodor Mommsen a Monteleone”. Ad attenderla però ci sono una serie di misteri da svelare legati a un millenario culto segreto in onore di una ninfa silvestre. Loschi figuri si aggirano nella città del Sud ricca di leggende, miti, monumenti e superstizioni e che si è risvegliata da un lungo torpore in occasione dell’evento. Tanti personaggi che verranno in contatto con la studiosa, sempre più risoluta a compiere la sua fantastica avventura. Ma non sarà sola: con lei il fascinoso Federico Ghislandi, la sua segretaria Paola, il commissario Valente. Strane sparizioni e morti sospette tingono di giallo e di rosso la settimana che Fiorella passerà a Vibo. E non manca neanche il fantasma, quello di un bellissimo modello di nome Adriano…
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“Con le mani e con il cuore”
Mostra Di Francesca De Liguori. Creazioni Artistiche Con Legnetti Di Mare. Apertura Sabato 1 Agosto Ore 21.30 Piazza Solari Francavilla Angitola (Vv). La mostra resterà aperta tutto il mese di agosto
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SABATO 8 - RUDERI MEDIOEVALI ORE 23.00
GOOD LUCK SUMMER PARTY SERATA PER I GIOVANI
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22ª FESTA DELLA GENTE DI MARE – SABATO 18 LUGLIO 2015
VIBO VALENTIA MARINA - GIOIA TAURO - MESSINA
SOLENNE ANTEPRIMA DEL 150° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL CORPO
DELLE CAPITANERIE DI PORTO – 20 LUGLIO 1865
Sabato 18 luglio 2015 tra Calabria e Sicilia sono iniziate le cerimonie del 150° anniversario della fondazione del Corpo delle Capitanerie di Porto (1865-2015) con una giornata della 22ª Festa della Gente di Mare in onore di San Francesco di Paola, che ha intensamente coinvolto in Calabria le Capitanerie di Vibo Marina e Gioia Tauro, e in Sicilia la VI Squadriglia Guardia Costiera di Messina. Per celebrare in maniera solenne il predetto anniversario, la Capitaneria di Porto di Vibo Marina, nello spirito di fraterna collaborazione e di autorevole patrocinio da sempre accordato alla Festa della Gente di Mare, ha messo a disposizione un proprio natante, ossia la motovedetta CP 265 per effettuare una suggestiva traversata del tratto di mare da Gioia Tauro a Messina recando a bordo l’artistico emblema itinerante della Festa, raffigurante la sacra effigie di San Francesco di Paola, che doveva essere affidato dal Comandante di Gioia Tauro (che l’aveva custodito nell’anno 2014-15) al Capitano di Vascello Paolo ZUMBO, Comandante della VI Squadriglia Guardia Costiera per tenerlo nella base di Messina fino al luglio 2016.
La motovedetta CP 265 aveva per pilota l’esperto 1° Maresciallo Luogotenente Salvatore MONACO e contava su cinque membri d’equipaggio, che si sono prodigati a lenire i disagi che i viaggiatori avrebbero potuto soffrire a causa della torrida giornata estiva. Nell’elencare i loro nominativi ribadiamo il doveroso ringraziamento dei viaggiatori, anzitutto al Luogotenente S. Monaco, e quindi a Giuseppe LEO, ad Alberto SCALZO, a Damiano LIBRANDI, a Luca De LIO, a Diego CALICCHIO. A Vibo Marina sono saliti a bordo della motovedetta, insieme a Yuri KUKU, il valente artista ucraino creatore dell’emblema itinerante, tre gruppi di persone provenienti rispettivamente da Francavilla Angitola, da Catona (RC) e da Capistrano (VV). Di Francavilla erano presenti: il Comitato organizzatore della Festa con l’ing. Vincenzo DAVOLI, Gianfranco SCHIAVONE, Giuseppe PUNGITORE insieme alla moglie Concetta CILIBERTI; il consigliere comunale, avv. Giuseppe PIZZONIA; le sorelle Maria e Marta FIUMARA, con Natale GIAMPÀ; il gruppo francavillese ha portato la statua mobile di San Francesco issata sulla “Barchetta di Benincasa” donata nel 2007 dagli amici di Vietri sul Mare (SA). Da Catona di Reggio Calabria partecipavano tre giovani del gruppo G.S.F. guidati dal solerte P. Giovanni COZZOLINO, il Padre Minimo che è stato Assistente spirituale in tante edizioni della Festa della Gente di Mare; per la manifestazione di quest’anno P. Cozzolino ha recato la reliquia della “Trota Antonella” custodita nel convento dei Minimi a Paterno Calabro. Da Capistrano, Comune assai devoto al Taumaturgo tanto da avere la banda musicale intitolata a San Francesco di Paola, sono intervenuti il Sindaco dottor Roberto CAPUTO e la giovane figlia.
Nel tragitto da Vibo Marina a Gioia Tauro la CP 265 è stata accompagnata come scorta d’onore da un motoscafo della Guardia di Finanza. Dopo circa due ore di navigazione lungo la Costa degli Dei, ammirando i meravigliosi scorci panoramici di Tropea, Capo Vaticano e Nicotera, la motovedetta è giunta al porto di Gioia Tauro. Qui la comitiva dei devoti al Santo e l’equipaggio della motovedetta sono stati calorosamente accolti dal Commissario dell’Autorità portuale, Capitano di Fregata Davide BARBAGIOVANNI MINCIULLO, Comandante la locale Capitaneria di Porto. Dopodiché in un ampio salone, opportunamente rinfrescato dall’impianto d’aria condizionata, la comitiva ha brevemente sostato per una semplice, frugale colazione a sacco. Significativa la denominazione del confortevole salone: “20 Luglio 1865”, ossia la data di fondazione del Corpo delle Capitanerie di Porto. Quindi, unendosi alla comitiva proveniente da Vibo Marina, una scelta rappresentanza della Capitaneria di Gioia Tauro, recante l’emblema itinerante di San Francesco, è salita a bordo della motovedetta CP 265 per salpare alla volta di Messina. Il Comandante di Gioia Tauro, D. Barbagiovanni, era accompagnato dal S.T.V. Giancarlo CASTELLANA, Capo servizio a Gioia T., dal Maresciallo (NP) Giuseppe FIORENZA, Delemare di Palmi, dal Maresciallo II classe (NP) Vito MANCARI, nostro compaesano di Francavilla Angitola, e dall’attivo Giuseppe MAGAZZÙ, presidente la sezione di Gioia Tauro dell’Associazione Marinai A.N.M.I..
La motovedetta CP 265 è arrivata in perfetto orario a Messina nella base della VI Squadriglia ai piedi del plurisecolare forte San Salvatore. Sulla banchina portuale tra le bianche divise degli ufficiali e degli uomini della Guardia Costiera si distingueva la veste talare scura del Cappellano C. V. Don Andrea Di PAOLA, rettore della Cappella di Santa Barbara, e annoverato come Parroco, non già dell’Arcidiocesi di Messina, bensì dell’Ordinariato militare italiano, attualmente guidato dall’arcivescovo calabrese Mons. Santo MARCIANÒ. Gli ufficiali della VI Squadriglia, preceduti dal loro Com.te C.V. Paolo Zumbo, hanno accolto solennemente gli ospiti e le sacre icone da loro portate: emblema itinerante, reliquia della “Trota Antonella” e statua portatile di San Francesco. Il corteo ha fatto ingresso nell’ampio monumentale salone situato giusto al di sotto della famosa colonna della Madonna della Lettera, Patrona di Messina, che accoglie quanti arrivano dal continente in Sicilia con la benedizione mariana “Vos et ipsam civitatem benedicimus” che vuol dire “Benediciamo voi (che sbarcate) e la stessa città (di Messina)”. Dopo i rituali, ma calorosi saluti di benvenuto formulati dal Com.te P. Zumbo, l’ing. Davoli ha presentato l’emblema di San Francesco ed il suo autore, l’artista Yuri Kuku, ed ha brevemente ricordato le varie tappe dell’itinerario percorso di anno in anno dalla sacra artistica effigie: partendo da Nicotera (2008), sostando l’anno successivo a Tropea, nel 2010 a Filadelfia (VV) e nel 2011 a Catona/Reggio Calabria, nel 2012 a Pizzo, nel 2013 nella Capitaneria di Porto di Vibo Marina, nel 2014 nella Capitaneria di Gioia Tauro ed ora finalmente nel 2015 arrivando a Messina, giusto alla vigilia del fausto 150° anniversario di fondazione del Corpo nazionale delle Capitanerie di Porto (20-07-1865). Padre Giovanni Cozzolino ha sottolineato l’alto valore religioso, spirituale e civile della cerimonia di passaggio dell’emblema di S, Francesco, simbolo e segno anche della plurisecolare relazione fraterna sviluppata tra le due sponde dello Stretto e tra Calabria e Sicilia grazie alla comune profonda devozione al Taumaturgo di Paola. Quindi il Com.te Barbagiovanni, siciliano d’origine ed attualmente in servizio in Calabria si è compiaciuto di consegnare premurosamente il sacro emblema di San Francesco nelle mani del Com.te Paolo Zumbo, perché lo custodisca nei prossimi dodici mesi nella prestigiosa sede della VI Squadriglia Guardia Costiera. Il Cappellano Don Andrea Di Paola ha benedetto la sacra effigie itinerante, impegnandosi a darle una dignitosa collocazione nella Cappella di Santa Barbara, per consentire di poterla visitare, ammirare e renderle omaggio non solo agli uomini della Guardia Costiera, ma a tutti quelli che frequentano la base navale di Messina e si riconoscono membri della variegata famiglia della “Gente di Mare”, prescindendo dal Corpo, dall’Arma, dall’Ente, dall’Associazione di appartenenza. Carmen Marcianò, presidente del Gruppo Consulta giovanile minima di Catona, ha recitato una preghiera impetrando l’aiuto celeste, e in particolare quello del Patrono San Francesco di Paola, in favore di tutta la gente di mare. I due sacerdoti hanno poi benedetto una corona d’alloro da lanciare nelle acque antistanti la base navale di Messina in onore dei Caduti del mare. Ha concluso Gianfranco Schiavone che, con voce vibrante, ha pronunciato le commoventi parole della Preghiera del Marinaio. Terminata la parte ufficiale, il Comando della VI Squadriglia ha offerto un simpatico, informale rinfresco, inframmezzato da amabili conversazioni con Ufficiali e vari collaboratori che il Com.te Zumbo si premurava di presentare agli ospiti venuti da Vibo Marina e da Gioia Tauro; ricordiamo in particolare i nomi del Comandante in 2ª della VI Squadriglia, Capitano di Fregata Giovanni SCIMONE; e i due alti ufficiali della Capitaneria di Porto di Messina, Giuseppe ANDRONACO e Giuseppe SARCHESE. Ci scusiamo per eventuali omissioni o per errori nei gradi o nei nominativi.
Dopo i calorosi saluti di commiato la comitiva è risalita a bordo della motovedetta per rientrare alle basi di partenza. Distaccatisi dalla banchina è stata lanciata nelle acque della rada di Messina una corona d’alloro in onore di tutti i Caduti del mare. Quindi la motovedetta ha ripreso la rotta verso la Calabria; nello scalo di Gioia Tauro sono scesi il Com.te Barbagiovanni, con i suoi collaboratori, e G. Magazzù, presidente della locale sezione A.N.M.I., tutti visibilmente lieti e soddisfatti di aver partecipato alla bella, solenne cerimonia. La giornata si è felicemente conclusa alle ore 20,10 con lo sbarco della comitiva nel porto di Vibo Marina. Tutte le fasi della magnifica manifestazione sono state registrate da Giuseppe Pungitore; dopo il necessario montaggio delle varie riprese, il film dell’intera giornata lietamente trascorsa insieme alla Guardia Costiera sulle onde del Basso Tirreno, a Vibo Marina, a Gioia Tauro e soprattutto a Messina, verrà diffuso da FRANCAVILLA TV, la televisione del sito www.francavillaangitola.com.
Vincenzo Davoli
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Il comitato organizzatore della Festa della Gente di Mare in onore di San Francesco di Paola, nelle persone del presidente ing. Vincenzo Davoli, di Gianfranco Schiavone e di Giuseppe Pungitore, giustamente orgogliosi di intrattenere da oltre venti anni ottimi rapporti di proficua, amichevole collaborazione con la Guardia Costiera, partendo dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto, passando per la VI Squadriglia, per arrivare alle Capitanerie territoriali, agli Uffici e alle Delegazioni locali, in occasione della fausta ricorrenza del 150° anniversario (20 luglio 1865/2015) della fondazione del Corpo nazionale delle Capitanerie di Porto, rivolge le sue cordiali espressioni di auguri e saluti all’intera Guardia Costiera italiana. In maniera speciale ringrazia e saluta, ma senza ripetere il lungo elenco dei loro pregiati nominativi, tutti gli Ufficiali, sottufficiali e graduati intervenuti in vario modo alla memorabile giornata del 18 luglio 2015, sopra ricordata. Una giornata che richiama alla memoria un secolo e mezzo dedicato alla difesa del mare e al soccorso di quanti, navigandolo, si trovano in pericolo. Una storia lunga 150 anni: una ricchezza di esperienze, di fatti compiuti e di risultati. Un sincero apprezzamento, quindi, a tutto il personale delle Capitanerie di Porto che quotidianamente offrono le loro professionalità, il loro sacrificio e la loro competenza al servizio del Paese. Oltre 11 mila uomini e donne delle Capitanerie – Guardia Costiera che senza sosta, con coraggio e passione ed a rischio della loro vita, si adoperano per la salvaguardia delle comunità marittime e per la salvezza dei numerosi disperati migranti. Ora in occasione di tal felice anniversario ci è gradito ricordare, ringraziare e salutare alcuni esponenti della grande famiglia della Guardia Costiera, che abbiamo avuto il piacere di contattare, conoscere ed apprezzare nelle 22 edizioni della Festa.
Il nostro ricordo va per primo all’Ammiraglio Raimondo POLLASTRINI, già Comandante generale, prematuramente salpato verso l’orizzonte celeste. Quindi rivolgiamo i nostri auguri agli Alti Ufficiali: Ammiraglio Felicio ANGRISANO, attuale Comandante generale del Corpo delle Capitanerie; Ammiraglio in pensione Fedele NITRELLA; all’amico carissimo Commendatore Ammiraglio Francesco CIPRIOTI di Catona; ai vari Ufficiali che si sono susseguiti al Comando della Capitaneria di Porto di Vibo Marina: l’indimenticabile Domenico NAPOLI, Luigi PICCIOLI, Paolo MARZIO, nonché quello in carica dal settembre 2014, Antonio LO GIUDICE. Al Capitano di Fregata Salvatore SCIMONE, comandante la nave pattugliatore CP 920 “Luigi Dattilo”, sempre impegnata nel soccorrere nel Mar Mediterraneo i barconi sovraccarichi di profughi e migranti. Al Luogotenente Matteo DONATO di Messina/Reggio Calabria. Prescindendo infine dal grado ora posseduto e dalla loro sede di servizio estendiamo i saluti e gli auguri a vari Comandanti: Felice TEDONE; Massimo TOMEI; Sergio MINGRONE; Salvatore SCALZO e gentile consorte, anch’ella arruolata nella Guardia Costiera; Antonello RAGADALE; Vincenzo PAVONE; Domenico MALERBA; Giuseppe COLLOCA; Fausto De CARIA; Francesco CARETTO.
luglio 2015
ing. Vincenzo Davoli – Giuseppe Pungitore – Gianfranco Schiavone
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CRONACA DI DOMENICA 19 LUGLIO 2015
22ª FESTA DELLA GENTE DI MARE - PIZZO – FRANCAVILLA ANGITOLA
Nel pomeriggio di domenica 19 luglio 2015, secondo una tradizione ormai consolidata, la Festa della Gente di Mare è ripartita dalla Parrocchia di San Rocco a Pizzo, retta dai Padri Minimi dell’annesso convento e Santuario di San Francesco di Paola.
Quest’anno gli autentici protagonisti della Festa sono stati i giovani del Gruppo San Francesco di Catona, guidati da P. Giovanni COZZOLINO, accompagnato da Don Alfonso LONGOBARDI , giovane Padre Minimo della Campania.
Dal Santuario napitino la statua portatile di San Francesco, issata sulla “Barchetta di Benincasa”, e la reliquia della “Trota Antonella”, proveniente dal convento di Paterno Calabro, sono state portate su un furgone dell’Arcipesca FISA/Protezione Civile fino alla Marina di Pizzo. Qui dal molo Pizzapundi sono state imbarcate insieme a diversi pellegrini su barconi e natanti di pescatori e marittimi. Prima lungo il corso cittadino di Pizzo e poi durante la pittoresca traversata dalla Marina fino al lido Colamaio 2, la processione religiosa è stata piacevolmente animata dai giovani di Catona, i quali, con il loro vivo fervore ed incontenibile entusiasmo, hanno accompagnato la statua e la reliquia con preghiere e invocazioni gioiose, e cantando inni in onore del Santo Patrono sella Gente di Mare. I bagnanti, assiepati lungo le varie spiagge del litorale pizzitano, hanno molto applaudito il passaggio dei barconi, gommoni e motoscafi che procedevano in festoso corteo dietro al Santo Patrono della Gente di Mare. Reso omaggio prima al giovane subacqueo Giorgio Stingi, perito in questo tratto marino, e poi a tutti i Caduti del mare, onorati col lancio in acqua di una corona d’alloro, il corteo è sbarcato a Colamaio 2, accolto dagli applausi dei bagnanti. Durante la sosta davanti alla edicola di San Francesco posta all’ingresso del lido, alcune signore hanno recitato la Coroncina della Divina Misericordia, pratica devozionale diffusa da Santa Faustina, suora polacca.
Dopo la benedizione impartita da P. Cozzolino la comitiva si è trasferita in contrada Olivara di Francavilla Angitola, dove la Festa ha avuto origine. Sul palco ivi installato la Santa Messa è stata concelebrata dai Minimi, P. Cozzolino e P. Longobardi, e accompagnata dai melodiosi canti dei coristi della “Voce del Silenzio” di Pizzo, qui convenuti sotto la guida del dottor Francesco La TORRE, medico direttore del reparto di riabilitazione psichiatrica. Al termine della funzione P. Longobardi ha espresso il suo pieno apprezzamento per aver riscontrato, durante la sua breve permanenza a Pizzo e Francavilla, nella gente calabrese con cui è stato in contatto, una profonda e sincera devozione verso San Francesco di Paola, Patrono della Gente di Mare e della Calabria. L’ing. Vincenzo DAVOLI ha ringraziato Padre Longobardi, le Autorità presenti e in particolare l’Ammiraglio Ciprioti, intervenuto alla cerimonia malgrado gravi difficoltà di deambulazione; quindi ha dato lettura del messaggio inviato dall’arcivescovo di Amalfi, Mons. Orazio SORICELLI, tramite gli amici di Vietri sul Mare, Don Pietro CIOFFI e Giuseppe GALDOPORPORA, nonché del comunicato stampa diffuso da TEMPOSTRETTO, quotidiano online di Messina. Si è quindi proceduto alla consegna di targhe ricordo ed è stato vivamente ringraziato Franco Di LEO, presidente della Protezione Civile provinciale di Vibo Valentia, da molti anni generoso, attivo e concreto sostenitore della Festa soprattutto per quel che concerne i fondamentali aspetti tecnici, organizzativi e operativi.
Il premio “Charitas Paterna”, targa in bassorilievo d’argento realizzata interamente a mano dall’insigne Maestro orafo crotonese Michele AFFIDATO, per il 2015 è stato attribuito allo Ammiraglio Felicio ANGRISANO, Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.
Poiché l’Ammir. Angrisano non poteva intervenire di persona, essendo impegnato l’indomani 20-7-2015 a celebrare a Roma il 150° anno di fondazione del suddetto Corpo, la targa è stata affidata al Vicecomandante della Capitaneria di Vibo Val. Marina, Fabio SERAFINO perché la facesse pervenire all’Ammir. Angrisano. Ci sono stati quindi brevi interventi di saluto del Sindaco di Francavilla Ang., avv. Antonella BARTUCCA, e del Sindaco di Monterosso Calabro, Antonio LAMPASI, che ha voluto scendere all’Olivara, sebbene a Monterosso si svolgesse contemporaneamente la processione della Madonna del Carmine, per non mancare alla cerimonia in memoria di vittime innocenti per incidenti stradali, tra cui EUGENIO FARINA, di cui il neo-Sindaco monterossino era molto amico.
La 22ª Festa della Gente di Mare si è quindi conclusa facendo memoria delle innocenti vittime di incidenti stradali ed in particolare del giovane Eugenio Farina. È giusto ricordare che la magnifica stele raffigurante il Taumaturgo Paolano, collocata da vari anni su un pilone del viadotto ferroviario, che scavalca contrada Olivara ed intitolato a San Francesco di Paola, è stata creata e generosamente donata ai devoti, che qui si ritrovano ogni anno alla 3ª domenica di luglio per celebrare la Festa della Gente di Mare, dal Maestro GIUSEPPE FARINA, inconsolabile genitore del giovane Eugenio. A ricordo del loro figliolo tragicamente scomparso l’11-12-2005, i genitori ANNA e Giuseppe Farina hanno consegnato alle autorità, agli amici e ai fedeli, presenti all’Olivara, un volumetto che raccoglie poesie, pensieri, lettere, fotografie e disegni dedicati al giovane Eugenio da amici e conoscenti di molte parti d’Italia.
In modo commovente e suggestivo sono stati accesi vari lumini e librati verso il firmamento semibuio, come per raffigurare le anime innocenti delle povere vittime di incidenti stradali nell’atto di staccarsi da terra e di volare per unire le loro fiammelle alle luci del cielo stellato.
Vincenzo Davoli e Giuseppe pungitore
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22° FESTA DELLA GENTE DI MARE IN ONORE DI SAN FRANCESCO DI PAOLA PATRONO DELLA GENTE DI MARE – ANNO DELLA VITA CONSACRATA 150° ANNIVERSARIO DELLA CAPITANERIA DI PORTO - FRANCAVILLA ANGITOLA - MESSINA - PIZZO
La “Festa della Gente di Mare” in onore di San Francesco di Paola che risulta essere la più importante in mare, sul territorio nazionale, quest’ anno giunge alla sua 22^ edizione.
Le manifestazioni si svolgeranno nei comuni di Francavilla Angitola (VV) e Pizzo (VV) nei giorni 16-17-18-19 luglio 2015, con il coinvolgimento del Comando Generale del Corpo della Capitaneria di Porto, nonchè con l’assistenza spirituale del clero diocesano e dei Padri Minimi .
La manifestazione si avvale del patrocinio dei Comuni di Francavilla e Pizzo, del pregiato sostegno del Vescovo di Mileto, dei Padri Minimi e del clero diocesano, della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Vibo Marina, della Cooperativa “La Voce del Silenzio” di Pizzo, della Protezione Civile di Vibo Valentia diretta da Franco Di Leo, e di varie associazioni di volontariato.
PROGRAMMA
GIOVEDÌ 16 LUGLIO: A NAPETO VILLAGE - PIZZO
Alle ore 10,00 arrivo della Reliquia "La Trota Antonella" proveniente dal Santuario di Paterno Calabro, accompagnata dai Giovani Minim.
VENERDÌ 17 LUGLIO: A NAPETO VILLAGE - PIZZO -
Ore 09,00: “Laudato sii” con fra Alfonso detto Tartufone a Napeto Village -
SABATO 18 LUGLIO: VIBO MARINA - GIOIA TAURO - MESSINA
Ore 09,00: - Partenza dal porto di Vibo Marina di una delegazione guidata dal Capitano di fregata Antonio Lo Giudice, Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, a bordo di un natante della Guardia Costiera recante la piccola statua di San Francesco di Paola e la "Barca di Benincasa", custodite a Locamare di Pizzo. Ore 12.00 : - Arrivo al porto di Gioia Tauro.- Il comandante della Capitaneria di porto di Gioia Tauro Davide Barbagiovanni porta a bordo l'emblema itinerante, pregevole bassorilievo raffigurante San Francesco di Paola creato dagli artisti Yuri Kuku e Antonio La Gamba.
Ore 15,30: - Arrivo al porto di Messina. Trasferimento alla sede della VI Squadriglia Guardia Costiera. Solenne cerimonia di consegna dell'emblema itinerante al Capitano di Vascello Paolo Zumbo, Comandante della VI Squadriglia. Saluti rituali. Benedizione da parte di P. Giovanni Cozzolino OM.
DOMENICA 19 LUGLIO : PIZZO - FRANCAVILLA ANGITOLA
Ore 16.00: - Nel Santuario diocesano di San Francesco di Paola omaggio dei fedeli alla reliquia del Santo.
Ore 17.00: - Nel Santuario preghiera di benedizione da parte dei Padri Minimi di Pizzo. Corteo con Reliquia del Santo, con la "Barca di Benincasa" e la Statua di San Francesco, custodite presso il Locamare di PIZZO (Com.te Francesco Caretto ) diretto verso il molo Pizzapundi della Marina di Pizzo. Imbarco su barconi e gommoni. Traversata da Marina di Pizzo al Lido Colamaio 2 . Durante la traversata sosta in ricordo del subacqueo napitino Giorgio Stingi.
Ore 18.45: - Sbarco al Lido Colamaio 2 - Preghiera del marinaio con benedizione della Gente di Mare e di bagnanti. Lancio in mare della corona d'alloro in onore di tutti i Caduti del mare.
Ore 19.20: Trasferimento a contrada Olivara di Francavilla Angitola presso il viadotto di San Francesco di Paola - Celebrazione della Santa Messa, officiata da Don Giovanni Tozzo e da P. Giovanni Cozzolino O.M., accompagnata dal coro della Coop. "La voce del silenzio". In occasione della fausta ricorrenza del 150° anniversario di fondazione del Corpo delle Capitanerie di Porto, consegna all'Ammiraglio Felicio ANGRISANO, Comandante Generale della Capitaneria di Porto, del riconoscimento "Charitas Paterna" del 2015, bassorilievo in argento realizzato interamente a mano dal Maestro orafo Michele Affidato di Crotone. Saluti finali e ringraziamenti.
Ore 21.00: Ricordo di Eugenio Farina e di tante innocenti vittime di incidenti stradali.
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IN RICORDO DEL DIRETTORE MUSCAGLIONE
Vincenzo Davoli e Giuseppe Pungitore hanno avuto il piacere di incontrare più volte Felice Muscaglione apprezzandone soprattutto le sue qualità di promotore storico-culturale d’ alto livello. Come direttore della rivista mensile “Monteleone” egli ha volentieri pubblicato alcuni articoli di Davoli dedicati ai Caduti della Iª Guerra Mondiale. Colpiti dalla immatura scomparsa dell’amico Muscaglione, V. Davoli e G. Pungitore, esprimono il loro sentito cordoglio ai familiari tutti ed in particolare al giovane figlio Lorenzo che li ha sempre accolti con molta simpatia nella casa-studio di via Scrimbia. Condividendo totalmente il ritratto affettuosamente composto da F. Vallone in omaggio allo Scomparso, riproducono integralmente l’articolo che l’amico Franco ha voluto inviare al nostro sito.
La scomparsa di Felice Muscaglione
…nella penombra del dietro le quinte con i suoi riconoscibilissimi baffi neri, in silenzio ascoltava, seguiva, organizzava ed intanto continuava a scoprire i talenti della nostra regione.
C'era una volta un uomo che nella sua vita ha sempre lavorato dietro le quinte di grandi eventi, di spettacoli e manifestazioni di successo, un personaggio pacioccone che, come lo vedevi, ti incuteva immediatamente simpatia. Lui, Felice Muscaglione, classe 1950, con i suoi folti baffi neri, era un vibonese assai modesto e riservato, organizzatore e direttore artistico di tante importanti manifestazioni canore e musicali, conosciuto in Italia negli ambienti discografici più alti, stimato da grandi artisti e presentatori televisivi, cantanti e musicisti, cantastorie, cantautori e parolieri. Muscaglione è stato un talent scout con un fiuto professionale innato, da sempre direttore artistico del "Gruppo Mancini", recentemente anche autore di alcune pubblicazioni di successo sulla memoria storica vibonese, un libro sulla canzone degli anni cinquanta e sessanta e due volumi sugli eroi di guerra di Vibo Valentia e provincia. Felice Muscaglione era, infatti, un ricercatore appassionato della storia recente del vibonese, attento a fatti, persone e personaggi da recuperare dall'oblio del tempo, per anni ha diretto il mensile "Monteleone" e la rivista specialistica "Hipponion", sue creature che hanno accolto scritti e documenti di tanti storici e studiosi locali. Alcuni anni fa Felice Muscaglione si era occupato anche di politica, è stato infatti consigliere e assessore comunale a Palazzo Razza di Vibo, poi, non completamente soddisfatto dell'esistente, di partito ne ha voluto fondare uno tutto suo: il "Movimento Democratico Vibonese". "Felice Muscaglione, il 501 Hotel, Saverio Mancini", un trittico di persone e spazi che per tanti anni ha fatto la storia della canzone a Vibo Valentia e non solo. Il suo successo personale era legato proprio alla sua grande umanità unita ad un rigore professionale davvero raro. Muscaglione sapeva riconoscere l'originalità, la novità, la bravura di un artista anche dietro le pieghe di una possibile stonatura. Lui sapeva decidere, escludere, inserire, suggerire, evidenziare, far uscire fuori il talento forse ancora nascosto. Il segreto, il suo segreto era il "grande intuito" unito ad un "sacco di creatività" ed a "molta fantasia". Direttore artistico di grandi eventi, nella penombra del suo lavoro da dietro le quinte, Muscaglione, aveva sempre tutto sotto controllo perché era un poliedrico conoscitore di luci ed illuminotecnica, di suono ed amplificazione, di scenografia e allestimento, di musica e canto. Ma, al di là di tutto questo, Felice Muscaglione aveva costantemente mille occhi e mille orecchie per percepire il valore professionale degli artisti che cantavano e che suonavano, andava avanti nello spettacolo nel suo divenire, momento per momento, cercando di prevedere quello che stava per accadere. Perché lo spettacolo doveva andare avanti e tutto doveva andare bene. Era questo il segreto del grande successo di tutto ciò che organizzava. In tempi non sospetti, Muscaglione è stato uno dei talent scout maggiormente apprezzati in Italia, riusciva a valutare chi era all'inizio della carriera artistica e ci scommetteva sopra, percepiva in anticipo le potenzialità. Così è stato anche quando scoprì la cantante Flavia Fortunato e Lisa. Tante soddisfazioni anche per il Felice Muscaglione direttore di palcoscenico del Festival di Sanremo. All'Ariston Muscaglione lavorerà due anni con Gianni e Marco Ravera. "Grandi soddisfazioni ed anche una grande responsabilità" raccontava Muscaglione. In quegli anni negli ambienti discografici della Ricordi di Milano, Muscaglione conoscerà i più grandi artisti della musica italiana, da Lucio Battisti ai Pooh di Riccardo Fogli, e poi Sting, Witney Houston, Eros Ramazzotti, Loredana Bertè, Enrico Ruggeri, Gianni Morandi, Umberto Tozzi, Renzo Arbore, e grandi gruppi musicali come i Talk Talk, Duran Duran, Europe, Simply Red… Con Mia Martini, Muscaglione aveva un'amicizia fraterna. A Vibo Valentia con la "Sei Giorni di Vibo", presso il 501 Hotel, lavorerà con il presentatore Daniele Piombi, intanto, sempre con il suo grande amico Saverio Mancini, continuava ad ideare e realizzare altre iniziative di successo: ViboStar, ViboRok, Lady Mediterraneo, Un'Italiana per Miss Mondo, Due voci per l'Inverno, il Gran Galà della Canzone Napoletana e Calabrese, Storie e Cantastorie, Vibo Star Cabaret... solo per fare un esempio. Da quei lontani anni '60, quando era componente del gruppo musicale denominato "Gli atomi", all'organizzazione del Cantabimbo nel 1971, a quando era stato chiamato a collaborare con il Gruppo Mancini ai successi editoriali più recenti, è passato del tempo. I suoi baffi non erano più tanto neri ma lui era rimasto il personaggio stimato da tutti ed orgoglioso della vibonestità come identità.
Franco Vallone
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